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Autore: Karmi    26/06/2022    0 recensioni
"Ma proprio perché non ero un girasole come mio padre avrei dovuto capire che non avevo bisogno di un raggio di sole."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mio padre era un girasole.

Un fiore che cercava costantemente l’attenzione dei raggi del sole nonostante non potesse monopolizzarli. Li seguiva ovunque andassero, torcendosi senza esitazione.

I raggi di sole erano i sorrisi spensierati che sbocciavano sul volto di mia madre senza motivo.

I miei genitori erano innamorati follemente l’uno dell’altro e se da un lato ero contento, dall’altro provavo una vergognosa invidia.

Non ero sicuro di poter avere la stessa fortuna. Non ero sicuro che un giorno avrei trovato il mio raggio di sole.

Forse temevo di non meritarmelo. La consapevolezza di non avere il diritto di chiedere qualcosa di così puro e spensierato aveva cresciuto le radici tra i miei pensieri da tanto tempo ormai. I semi erano caduti il giorno in cui mi ero sporcato per la prima volta le mani.

Mio padre era un girasole con i petali dipinti di sangue; un fiore nato in un terreno fertile e cresciuto poi in una terra contaminata di dolore e disperazione.

Non c’era altro modo per descrivere il boss mafioso più importante del mondo.

Io non avevo avuto la possibilità di sapere cosa significasse essere normali e puliti. E, sinceramente, la ritenevi una fortuna. Era più facile accettare di essere dei mostri quando non si sapeva di cosa si era stati privati.

Ma proprio perché non ero un girasole come mio padre avrei dovuto capire che non avevo bisogno di un raggio di sole.

I mostri non hanno bisogno della luce per sopravvivere.

Hanno bisogno dell’acqua.

E tu, che non distoglievi lo sguardo quando incrociavo i tuoi occhi blu, eri l’acqua in cui potevo lavar via le mie colpe.

E tu, che mi parlavi sinceramente e schiettamente, eri il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia e mi tranquillizzavano.

E tu, che mi accarezzavi i capelli mentre dormivo, eri l’oceano in cui potevo annegare per poter scappare dai miei pensieri.


 
   
 
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