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Autore: Fiore di Giada    28/06/2022    0 recensioni
Toshinori strinse i pugni, frustrato. Gli occhi grigi di quell’uomo sembravano rimproverarlo.
Il suo sguardo, ardente di sprezzo e d’ira, gli ricordava quello di Endeavor.
I loro caratteri erano differenti, ma quelle iridi erano accumunate dalla stessa espressione accusatoria.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Un debole trillo ruppe il silenzio dell'abitazione.

Yagi Toshinori posò il libro che stava leggendo, si alzò e, a passo rapido, si avviò verso la porta.

Posò l'occhio sullo spioncino, poi la aprì.

Nell'abitazione, entrò un uomo di media statura e di corporatura robusta, vestito d'un lungo cappotto marrone, che raggiungeva i suoi piedi.

Un cappello fedora, un poco più chiaro del cappotto, copriva i suoi capelli e occhiali da sole neri mascheravano i suoi occhi.

Ciao, Vincenzo. Entra, non stare sulla porta. ‒ lo accolse l'eroe in un italiano fortemente accentato.

L'uomo, a passo rapido, entrò nella stanza.


Gettò uno sguardo circospetto, diffidente, all'ambiente.

L'imponente eroe, accortosi di questo, sospirò.

Puoi, almeno per ora, smettere le vesti di poliziotto e ritornare l'eroe più forte d'Italia? ‒ domandò, piccato.

A quella frase, l'uomo si irrigidì e una ruga corrugò la fronte.

Quel tempo è finito per sempre, Toshinori. Ora, lavoro nella polizia. ‒ replicò.

Va bene. Però, ora, siediti. Cosa desideri? ‒ chiese.

Il viso di Vincenzo si addolcì un poco.

Caffè. E spero tu lo faccia bene. ‒ affermò con tono ironico.

Yagi sorrise a sua volta ed entrò nella cucina.


Alcuni minuti dopo, uscì, stringendo tra le mani un vassoio, su cui erano posate due tazze e una zuccheriera.

Con un gesto deciso, Vincenzo si tolse gli occhiali e rivelò due occhi grigi, dal taglio allungato, simili a due lame metalliche.

Prese una delle tazze e la accostò alle labbra.

Yagi contrasse la bocca in un'espressione di disgusto.

Come fai a bere quella roba senza zucchero. Non capirò mai voi italiani. ‒ affermò e cominciò a versare cucchiaiate di zucchero nella sua tazza.

Potrei dire la stessa cosa a te: vuoi mangiare zucchero nel caffè? ‒ replicò l'altro, ironico.

Poi, il suo sguardo si adombrò.

Che cosa vuoi da me, All Might? ‒



Lo sguardo ceruleo di Toshinori, sentendo quella domanda, si incupì. Come sempre, Vincenzo D'Amato si era mostrato duro e diretto.

So che stai indagando su delle organizzazioni criminali del sud Italia. Sbaglio? ‒

Con calma, l'europeo posò la tazza sul tavolo.

Sì. Sospettiamo siano legate al Numero Uno dei Cattivi. ‒ rispose, pacato.

Yagi fissò su di lui uno sguardo lucido di interesse.

Continua. ‒ disse.

Traffico di roga, prostituzione, ricettazione, riciclaggio di denaro sporco, gioco d'azzardo, Sono alcune delle attività di cui, con grande profitto, si occupano le mafie del sud Italia. E muovono imponenti masse di denaro. ‒ dichiarò.

Capisco: tu pensi che All For One voglia impadronirsi dei loro soldi. Ma perché non ucciderli? ‒ chiese Yagi.

Vincenzo sollevò le labbra in un sorriso sottile.

Perché dovrebbe? Le faide attirano sempre l'attenzione della polizia e degli eroi. E All For One ne ha già troppa. E poi, anche loro hanno sicari abili e agguerriti, che non si fanno scrupoli a usare i loro quirk per uccidere. Per questo, è meglio un accordo. Non sappiamo ancora la contropartita, ma non ci arrendiamo. ‒ affermò.

Non è da te arrenderti., pensò l'eroe. Quell'uomo, col suo esempio, aveva contribuito a cambiare molte cose in Italia.

Era stato un eroe roccioso e si era tramutato in un poliziotto risoluto e determinato, che non si fermava davanti a nulla.

Gli ideali delle forze dell'ordine erano per lui un punto fermo e imprescindibile.

Ma anche lui aveva una debolezza e poteva essere sfruttata dai cattivi.



Però, dubito che tu voglia informarti sulle mie indagini. Qual è il motivo di questo incontro informale? ‒ chiese Vincenzo.

Lo sguardo dell'altro si indurì ancora di più

Tu hai una figlia, Vincenzo. Che cosa sta facendo? ‒ domandò.

Vincenzo lanciò all'erculeo eroe un'occhiata stupefatta.

Sta studiando per diventare eroina all'accademia Vincenzo Cuoco di Napoli. A dire il vero, potrebbe anche studiare a quella di Bari, ma quella di Napoli ha una tradizione più lunga. Poi, vuole andare in Francia, per completare il suo addestramento. ‒ rispose.

Yagi prese due lunghi respiri.

Portala qui, in Giappone. Potrà proseguire la sua formazione alla Yuei. ‒ propose.

L'italiano, per alcuni istanti, fissò sul simbolo della pace uno sguardo esterefatto, ardente d'ira.

Stai scherzando, vero? Mia figlia ha la sua vita e i suoi amici. Non posso coinvolgerla di più nel mio lavoro. Non ora. E' troppo giovane! ‒ rispose.

Yagi si avvicinò all'italiano e gli posò una mano sulla spalla.

Con un gesto stizzito, l'uomo allontanò la mano dell'eroe.

Rifletti: tu sei un avversario pericoloso per i cattivi. Pensi che non colpiranno anche lei? Tu e tua moglie potete difendervi, ma lei non ha ancora gli strumenti per farlo. ‒replicò l'eroe di origini statunitensi.

Stai trattando come idioti gli eroi e la polizia italiana, Toshinori. E non te lo permetto. Non siamo bambini che hanno bisogno di essere sempre salvati. Specialmente da te. ‒ replicò Vincenzo, gelido.

Toshinori strinse i pugni, frustrato. Gli occhi grigi di quell’uomo sembravano rimproverarlo.

Il suo sguardo, ardente di sprezzo e d’ira, gli ricordava quello di Endeavor.

I loro caratteri erano differenti, ma quelle iridi erano accumunate dalla stessa espressione accusatoria.

Credimi, la mia intenzione non è di denigrare gli eroi o la polizia della tua terra. Ma All For One vede solo in me un effettivo pericolo. In te, vede un eroe ritirato, facilmente eliminabile. E anche tua moglie non sarà un problema, per lui, nonostante la sua forza. ‒ replicò ancora.

Di sicuro, sarà a conoscenza che in Italia la proibizione dell’uso dei quirk, se non per gli eroi, è stata tolta, anche grazie a me. Non vedo cosa cambi. ‒ ribatté Vincenzo.

Le labbra di Toshinori si sollevarono in un sorriso.

Sì, ma ci hai messo diversi anni. Lui penserà che la tua forza sia diminuita. E’ meglio lasciarglielo credere. Un colpo è più pericoloso quando è inaspettato. ‒ affermò. Per quanto collerico, era un uomo giusto e un padre.

Nulla valeva più della protezione della sua unica figlia.

Vincenzo sospirò.

Ne discuterò con mia moglie. Ora, scusami, ma devo andare. ‒

Stese il braccio, strinse il pugno in un gesto di saluto e si allontanò.


P.S: il nome dell'accademia di Napoli è di mia invenzione e fa riferimento all'intellettuale partenopeo Vincenzo Cuoco, autore di un saggio sulla rivoluzione napoletana del 1799. Nel manga, non mi risulta si vedano accademie eroiche in paesi europei, ma penso ci siano. (se esiste anche un'eroina Usa, per quanto deficiente...)

Napoli, poi, è una città importante per il sud Italia, ma i protagonisti della mia storia (almeno non tutti) non sono campani, ma pugliesi. Volevo omaggiare una realtà della mia terra.

Ho preso un po' in giro la mania del caffé (sono meridionale, ma lo odio) e ho fatto vedere che il padre della futura protagonista ha dei motivi di critica verso Toshinori. Ma non è malvagio. Anzi...

   
 
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