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Autore: Rainbow_unicorn    30/06/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Stephen sarebbe volentieri tornato al Sancta Sanctorum invece di trovarsi lì!

Ok forse è meglio iniziare dall’inizio.

Una volta accompagnata Zoe a scuola si era allontanato dalla folla per creare un portale e tornare a casa senza che nessuno se ne accorgesse, peccato che era stato fermato da qualcuno che lui conosceva bene!

Tony Stark era appena uscito da un bar con un sacchetto pieno di ciambelle, appena l’aveva visto si era approcciato a lui.
Avevano iniziato a parlare e poi lo aveva invitato al quartier generale degli Avengers, o meglio di quelli che erano rimasti, per poter discutere di una cosa importante.

Ed ora ecco che invece di trovarsi davanti a War Machine e il bimboragno c’era nientepopodimeno che Nick Fury: il capo dello S.H.I.E.L.D.
Lo squadrò dalla testa ai piedi.
«Dottor Stephen Vincent Strange finalmente ho modo di conoscerti»

Strange lanciò un’occhiata a Stark che fece spallucce come a dire: non guardare me, io non c’entro nulla.

«Arriviamo al sodo: cosa volete da me?»

«Sappiamo cosa state cercando di nascondere tu e la tua setta di maghi.»

Lo stregone alzò gli occhi al cielo «non siamo una setta»

«Questo è quello che direbbe un membro di una setta» si intromise Tony scherzando.

Stephen lo guardò malissimo: se iniziava anche lui non ne sarebbe mai uscito.

«In tutta New York sono iniziate a scomparire delle persone» continuò il capo dello S.H.I.E.L.D «la cosa strana è che una volta sparite nessuno si è più ricordato la loro esistenza, come se non fossero mai nate.»

Sullo schermo della sala riunione apparvero delle foto.

«E non solo a New York, ma in tutto il mondo.»

Lo stregone sapeva che quel momento sarebbe arrivato: quando ormai i casi erano troppi e non sarebbe più passato inosservato. Nick Fury era una persona intelligente e non sembrava il tipo che avrebbe creduto a un: «e questo cosa avrebbe a che fare con me?»

Sospirò.

Il capo delle spie continuò attivando un video: mostrava un ragazzo giovane con un’espressione sconvolta, aveva una divisa di poliziotto e a guardarlo bene sembrava uguale alla descrizione che Zoe aveva fatto del giovane agente che l’aveva aiutata con il senzatetto. Davanti a lui si sedette uno dei subordinati di Fury che gli chiese: «Allora può ripete ancora quello che ha visto esattamente?»
«Vede quell’uomo è… è sparito, come se si fosse disintegrato davanti ai miei occhi, non sono pazzo, l’ho visto, ma…ma gli altri non mi vogliono credere.
Continuano a dirmi che avrò visto male, che non c’era nessuno in quella cella!»
«Può spiegare meglio cosa intende per “disintegrato”» chiese impassibile la spia
«Un minuto prima c’era e un minuto dopo di lui era rimasta solo della polvere…» si mise le mani sul viso appoggiando i gomiti sul tavolo.
Era disperato.
«So quello che ho visto, non sono pazzo.» continuò a ripetere.
Iniziò a dondolare sulla sedia tenendosi le mani sul viso premendosi il cranio.
Improvvisamente si alzò, il suo viso era deformato in un sorriso orribile e le sue iridi orano erano di un verde acceso, si voltò verso la telecamera e rise.
Poggiò le mani sul vetro, le dita iniziarono a colorarsi di nero: «Non potrai proteggerla per sempre, Stephen, la troverò, anzi sarà lei stessa a venire da me e quando succederà, sarà la sua fine.»
Il corpo dell’uomo iniziò ad avere delle convulsioni per poi cadere a terra e diventare polvere, come era successo al povero senza tetto.

Il capo dello S.H.I.E.L.D. sembrò sorpreso: l’ultima parte del video non era mai stata così, cosa era successo?

Tony rimase di pietra: gli venivano ancora i brividi a pensare a quel viso sfigurato.

Il viso dello stregone si incupì, lo sapeva, sapeva che tutto quello era legato alla figura che tormentava le notti di Zoe: questo era il vero motivo per cui non voleva mandarla a scuola, il solo pensiero che le sarebbe potuto succedere qualcosa gli faceva venire voglia di mollare tutto, andare in quel preciso momento all’E.S.U. e togliere la richiesta di ammissione per farla rimanere al Sancta Sanctorum con lui.

«Roberts controlla la cella del testimone, vedi come sta» ordinò immediatamente Fury attivando il suo auricolare.
«Come quale testimone?!» iniziò a irritarsi, ma poi capì.
Si voltò verso lo stregone: «Esigo delle spiegazioni Strange: a cosa si riferiva?»

«Dottor Strange per lei.»

Stark sembrò riprendersi e guardò l’altro eroe dispiaciuto: era questo che intendeva quando diceva che avrebbe preferito non far andare sua nipote a scuola.

«Non sono affari suoi, Fury.»

«Certo che è compito dello S.H.I.E.L.D proteggere i civili!»

«Ma è mio compito proteggere la nostra dimensione! Se è venuto qui per chiedermi di far parte del vostro progetto supereroi si sbaglia di grosso.
Non ho intenzione di essere un suo subordinato.»

«E anche Zoe Strange fa parte di questo suo progetto di difendere la dimensione, Strange?»

«Non metta in mezzo mia nipote, lei non c’entra nulla con questa situazione!»

«Sua nipote? Per quanto ancora crede che questa cosa rimarrà segreta.»

Lo sguardo di Stephen si incupì.

«Non sa contro chi si sta mettendo contro, Fury.»

L’atmosfera si stava scaldando di parecchio, era il momento che un Iroman diplomatico entrasse in scena.

«Hey, hey. Siamo venuti qua per parlare di quella cosa che fa sparire le persone non per litigare.
Nessuno sta obbligando nessuno a fare nulla, vero Fury?
Nessuno è qui per minacciarti, Stephen.
Si pensava a una collaborazione tra voi maghi strani e noi eroi.»

Il dottore sembrò calmarsi e riprendere la sua solita compostezza: non era una persona che si arrabbiava facilmente, però quando qualcuno toccava Zoe scattava subito.
 Sospirò: «Va bene, accetto la vostra collaborazione, ma non mettete più in mezzo Zoe.
E se sa qualcosa, Fury, se lo tenga per sé, grazie.»

Sentì qualcosa vibrare nelle sue tasche: era il cellulare, sua nipote lo stava chiamando.

Uscì dalla stanza e rispose immediatamente alla chiamata: «Zoe! Eccoti finalmente, pensavo non mi avresti più chiamato.»

«Scusa, siamo andate a mangiare dal signor Miller e mi è passato di mente.»

 Sorrise: «Immaginavo… allora? Come è andato l’esame?».

«Non so, ho riposto a tutto, speriamo in bene…»

«Sono sicuro che andrà tutto bene. Sai già quando torni a casa?»

Ci fu un attimo di silenzio: probabilmente stava concordando con Shannon l’orario.
«Non ne ho idea, volevo passare un po’ di tempo con Ann visto che non ci siamo viste tanto.»

Gli sembrava una scusa, ma conosceva entrambe e probabilmente era uno delle loro solite riunioni “segrete” in cui parlavano semplicemente delle vacanze estive, nulla di cui preoccuparsi.

«Va bene, ma avvertimi quando stai per tornare a casa e mi raccomando prima che faccia buio!»

«Ok, allora a dopo, ciao ciao!» Zoe chiuse la chiamata.

 Avrebbe voluto tenerla più al telefono, ma era con la sua amica in quel momento, era giusto che la lasciasse divertire.

Improvvisamente apparve davanti a lui un portale dal quale uscì Wong.

«Strange abbiamo un problema!»
   
 
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