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Autore: syila    11/07/2022    3 recensioni
Il Palazzo d'Estate non aveva un centro.
Come il delta di un fiume, una volta oltrepassato il grande portone laccato, si disperdeva in mille rivoli tra padiglioni, terrazze, ponti e giardini che s'inerpicavano sulle pendici della Montagna di Giada fino a perdersi oltre il velo leggero delle nebbie.
La luce crepuscolare in cui era sempre avvolto quel lembo del Reame degli Spiriti lo rendeva ancor più irreale; i suoi edifici galleggiavano nel vuoto, circondati dall'aureola delle lanterne, mentre i drappi delle casate che li avevano abitati nei secoli sventolavano al capriccio della brezza, come grandi vele di seta sfilacciata.
A Leng Ye Xue quel luogo aveva sempre ispirato un senso di decadenza e malinconia, era un'eredità del passato di cui non aveva mai avuto troppa cura; a differenza dei suoi predecessori, non aveva mai fatto nulla per ingrandirlo o abbellirlo.
Era anche abbastanza certo che ci fossero alcune stanze in cui non aveva mai messo piede.
Dei vivaci schiamazzi lo distolsero dalla contemplazione della luce lunare che inargentava i tetti d'ardesia; probabilmente il suo ospite aveva scoperto lo stagno delle anatre.
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Bagliori d'Oriente'
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Capitolo XX°
Chi non ha apprezzato il suo maestro né la sua lezione, un giorno sarà forse colto, ma non sarà mai saggio.

L'ultima parte del percorso per accedere al Tempio si svolse in un silenzio che finì per amplificare l'ansia del maestro Leng.
Il suo amante era trincerato dietro un sorriso sereno quanto imperscrutabile e Ye Xue dovette accontentarsi di contemplare il vivace rossore, che a causa del freddo e dell'emozione gli tingeva le gote e la punta del naso.
L'Immortale ignorò quasi completamente gli ambienti interni e un paio di sacerdoti, forse i custodi dell'edificio, giunti alla spicciolata per accogliere gli ospiti.
“Fai combattere me al posto di Yun Bai!” propose infine quando il suo subbuglio interiore diventò incontenibile.
“Hai così poca fiducia nelle sue doti di spadaccino?” lo rimbeccò la maga, che senza rallentare il passo li aveva condotti attraverso una fuga di stanze, fino ad una piccola biblioteca dove si fermò.
“Penso solo che potremmo risolvere la situazione con la ragione invece di usare la spada!”
Baobao*... hai scelto l'unico Artiglio di Drago codardo del Mondo degli Spiriti!”
L'allievo declinò la sprezzante provocazione della maestra e mostrando un grande autocontrollo si strinse nelle spalle.
Lei intanto aveva scostato dalla parete di fondo un grande dipinto su seta, che raffigurava la Cascata del Salto della Tigre e la valle sottostante in un tripudio di piante in fiore e prati verdi.
Il vistoso pannello, realizzato con uno stile piuttosto grossolano e dall'aria né antica né preziosa, nascondeva una profonda crepa verticale, che il Signore degli Shen imputò ai cedimenti della struttura, almeno fino a quando non vide la maga attirata e risucchiata al suo interno, come se una piuma di gallina fosse passata attraverso la rete del pollaio.
“Dove pensi di andare?” esclamò, afferrando il polso di Yun Bai, che sembrava intenzionato a seguirla.
“A casa, questo è uno dei portali di cui ti parlavo, non avere paura di attraversare ti tengo la mano...”
“Non è il portale a farmi paura.! Baobei... sul serio, andiamocene! Mediterò tutti i giorni, mi eserciterò insieme a te, mi farò inscatolare nei cilindri del Laboratorio, ma ti prego evita il duello con quella donna!”
“Quella donna...” iniziò il giovane mago accigliandosi “È la mia Dǎoshī! È una spiegazione sufficiente o devo rinfrescarti la memoria su cosa significano lealtà, devozione, affetto e riconoscenza?”
“No, no... ho capito!” lo rassicurò Ye Xue, sorpreso dalla durezza con cui l'amante aveva reagito.
Aveva sottovalutato il legame tra i due, che evidentemente andava molto al di là dell'impartire e ricevere nozioni, secondo un concetto troppo moderno di maestro e allievo.
Il tempio dove era cresciuto Yun Bai si rifaceva invece a tradizioni ormai perdute in cui essere parte di una scuola significava condividere un credo e conformarsi a precisi valori; dove i discepoli si consideravano fratelli e sorelle ed il maestro era spesso l'unica famiglia a cui potevano fare riferimento.



Una volta giunti dall'altra parte ciò che vide lo spinse ad un'esclamazione di meraviglia; nel corso dei secoli aveva visitato molti posti insoliti e bizzarri, ma pochi luoghi potevano rivaleggiare in bellezza con quel piccolo insediamento nascosto nel ventre della montagna.
La luce lunare fendeva con lame d'argento i crepacci che si aprivano nella volta dell'immensa grotta naturale, scavata nei millenni dal fiume che ora scorreva più in basso formando la gola e la cascata.
Terrapieni, sostenuti da caratteristici muri a secco seguivano sinuosi i dislivelli del terreno ed ospitavano padiglioni di varie forme e grandezze.
Dalle differenze nello stile di costruzione e dei materiali impiegati Ye Xue dedusse che la scuola era molto antica e forse risaliva alle prime dinastie cinesi di cui si aveva notizia, all'epoca Shang o addirittura al mitico regno Xia.*
Ai padiglioni s'inframmezzavano orti e giardini, mentre le terrazze erano collegate da ampie scalinate e sentieri lastricati.
Tuttavia alle dimensioni del luogo non corrispondeva un'analoga emanazione di energia magica e facendo più attenzione l'Immortale vide che molti edifici erano chiusi e mostravano i segni di incuria, mentre altri erano stati abbandonati ed avviati ad un inesorabile disfacimento.
Allo stato attuale la scuola aveva forse un decimo del suo splendore originario.
Scendendo verso quella che doveva essere la piazza principale la sua visione periferica colse dei rapidi movimenti sui tetti degli edifici e tra le ombre dei giardini, quindi il luogo era meno spopolato di quello che appariva ad un'impressione superficiale.
“Ci stanno tenendo d'occhio...” gli confermò Yun Bai attraverso la telepatia.
“Mi... stanno tenendo d'occhio.” precisò l'ospite con ironia “Scommetto che non hanno mai visto un Signore degli Shen così bello!”
“Molti ne vedono uno per la prima volta...”
Una volta giunti a destinazione Ye Xue comprese il senso delle parole del mago: ai margini dello spiazzo si erano radunati una trentina di marmocchi di varie età; il più piccolo sapeva a malapena camminare e si reggeva alla giacca da notte di una bambina poco più alta di lui, tra i grandi c'era Ubon, che si torceva le mani in preda all'angoscia.
I maghi sui tetti invece, immobili contro la luce della luna come sculture ornamentali, avevano perlopiù i capelli bianchi.

Anziani e bambini, valutò l'Immortale, dov'è la generazione di mezzo?

Una domanda destinata a rimanere senza risposta, perché la maestra stava chiedendo della sua spada e Yun Bai ne approfittò per avvicinarsi e sussurrargli alcune parole.
“Mantieni la calma, qualsiasi cosa vedrai o sentirai.”
“Non posso prometterlo, specie se quell'arpia ti farà del male.”
L'affermazione risultò più astiosa del dovuto, però anche sforzandosi non riusciva a provare simpatia nei confronti della maga verso la quale il suo baobei professava tanto affetto.
“È la tua incolumità ad essere a rischio Gege” l'altro sorrise e fece un vago cenno del capo verso l'alto “Non ti permetteranno di interferire e d'altra parte il duello è poco più di una formalità, serve a stabilire chi ha ragione e finirà al primo sangue, alla peggio me la caverò con un paio di graffi.”
La spiegazione anziché tranquillizzare il Signore degli Shen acuì le sue preoccupazioni, che aumentarono ulteriormente quando vide il tipo di arma che era stata consegnata alla maestra Huang Yu: un shuangshou jian , una spada a due mani, di ragguardevole lunghezza.
Anche se la donna lo impugnava con disinvoltura l'Immortale era certo che non si trattasse di un'arma femminile, dato che era stata forgiata tutta in acciaio ed era priva dei classici intagli sull'impugnatura e della nappa decorativa di seta attaccata al pomolo.
L'unica concessione frivola era rappresentata da una gemma Occhio di Tigre incastonata nell'elsa.
Non era una spada da parata e di certo non era nata per stare appesa a qualche parete, Ye Xue era pronto a scommettere che aveva mozzato parecchie teste ben prima della nascita della sua attuale proprietaria.
Di conseguenza nemmeno il duello a cui stava per assistere era un pacato confronto sportivo.



Mentre i contendenti si posizionavano al centro della piazza fece alcune rapide considerazioni: Yun Bai sapeva combattere, lo vedeva esercitarsi quasi ogni sera sotto il porticato della pagoda con la leggerezza e l'agilità di un ballerino.
Il suo giudizio però era dettato da canoni squisitamente estetici.
Non aveva mai testato fino in fondo le sue capacità e anche durante il confronto con Ye Feng alla sorgente termale lo aveva tenuto alla larga dall'allievo.
Il mago d'altra parte non aveva mai menzionato la sua partecipazione a qualche scontro o battaglia degna di nota, né che la sua spada fosse stata determinante in una situazione di pericolo.
In poche parole mancava di esperienza sul campo.
Cosa che invece la maestra sembrava avere in abbondanza.
Ye Xue aveva sondato di nuovo il suo Qi e non aveva visto crepe, opacità o debolezze nel flusso di energia spirituale; la sicurezza che ostentava era reale.
“Come da tradizione affidiamo a questo duello la risoluzione di una controversia, perciò non useremo la magia, deciderà la spada.” proclamò la donna a beneficio dei presenti.
“Accetterò il risultato, qualunque sarà.” le fece eco Yun Bai.
Il terreno dello scontro era delimitato dal perimetro della piazza e il giovane pubblico si ritirò dietro l'invisibile confine al termine di quel discorso, che evidentemente faceva parte di una formula ben conosciuta.
Il Signore degli Shen si adeguò a malincuore, indietreggiando di qualche passo.
Sentiva gli sguardi curiosi dei bambini su di sé e l'incombente presenza dei maghi sui tetti.
Si chiese quanto tempo avrebbe impiegato a metterli fuori combattimento nel caso avessero provato a ostacolarlo.
Spesso affrontare un mago portava alla fatale consapevolezza che l'Immortalità era un dono sopravvalutato, perché la loro versatilità in varie forme di magia li rendeva antagonisti imprevedibili.
Era ancora assorto nei suoi laboriosi ragionamenti, quando il sonoro clangore dell'acciaio lo riportò alla realtà.
Il duello era cominciato, senza altre premesse, avvertimenti o saluti cavallereschi.

I primi colpi furono solo degli assaggi, almeno in questo maestra e allievo si mantenevano coerenti con la consuetudine di testare le intenzioni dell'avversario per avere un'idea delle sue capacità.
La maga aveva un'impostazione molto aggressiva, usava il jiànfeng, la punta della spada, per aprirsi un varco nella difesa di Yun Bai, che invece lavorava con la sezione centrale della sua lama neutralizzando qualsiasi tentativo d'intrusione.
Ye Xue provò a identificare la loro tecnica di combattimento, la postura e i movimenti appartenevano alla scherma tradizionale, ma non riuscì a collegarli a nessuna scuola conosciuta
Probabilmente il fatto che il Tempio del Salto della Tigre fosse un luogo isolato li aveva portati a sviluppare uno stile unico.
“Pensi di combattere così fino alla fine?” chiese Huang Yu all'ennesima parata “Ti ho forse insegnato a sconfiggere l'avversario annoiandolo?”
“In realtà voglio prenderti per stanchezza! Alla tua età la resistenza comincia a venire meno!” la punzecchiò l'allievo e il Signore degli Shen sogghignò.
“Non vincerai restando sempre in difesa!”
“Nemmeno tu!”
Tolti gli scambi di battute il confronto veniva portato avanti nel silenzio assoluto, che faceva risaltare i tonfi, l'affanno e il fruscio delle vesti dei duellanti.
A prima vista poteva sembrare una sfida impari: un uomo in forze e una donna dalla costituzione minuta, vestita di un abito pesante e fasciato, inadatto ai movimenti impetuosi della scherma.
Invece passo dopo passo stava guadagnando terreno e spingeva Yun Bai al bordo del campo di battaglia.
Ye Xue valutò l'idea che l'allievo stesse temporeggiando, perché non osava attaccare in modo diretto la sua mentore, poi comprese che non era una questione di forza o rispetto, ma di determinazione.
La maestra era decisa a riprendersi il pupillo ed ogni gesto, pensiero, respiro tendeva a quello.
Yun Bai non aveva la stessa fermezza, magari stava già pensando ad opzioni alternative in caso di sconfitta per risolvere il problema che a causa della pigrizia l'amante non aveva risolto da solo.
In altre parole la preoccupazione per lui lo stava distraendo.
“Ti rallenta!” sentenziò Huang Yu indicando con la spada il punto in cui si trovava il Filo Rosso del Destino.
“Sei dispiaciuta di non poterlo tagliare?” fu la risposta piccata del mago.
“I tuoi pensieri sono inquinati da cose futili e voluttuose, quel legame ti ha allontanato dalla pratica, rendendoti debole e... vulnerabile!”
Il rumore della seta strappata seguì le parole della maestra, il suo jian aveva trapassato e lacerato l'ampia manica destra dell'abito di Yun Bai.
L'immortale sentì una stretta all'altezza dello stomaco e socchiuse le palpebre quasi temendo di vedere la sopravveste bianca macchiarsi di sangue.
Invece non accadde.
“Stai dicendo che amare e proteggere qualcuno rende deboli?” il mago eliminò i brandelli di stoffa per avere più libertà di movimento e mise a nudo il braccio, che non aveva subito ferite “Quindi è per questo che mi hai mancato?”
Ora toccava a lui reagire; smise di usare la parte centrale della lama come difesa e gli attacchi divennero meno precisi, ma più vigorosi; se uno di quei colpi fosse andato a segno avrebbe avuto gravi conseguenze per la sua Dǎoshī.



Tuttavia Huang Yu era una vecchia volpe e sapeva come colpire anche senza usare la spada.
“Tu proteggi lui e lui chi protegge in realtà? Il mago della Terra o il suo primo amore?”
Con quelle parole aveva ferito entrambi ottenendo un duplice risultato: deconcentrare il suo pupillo e far infuriare il Signore degli Shen.
“Dovresti vergognarti delle tue parole velenose!” inveì Ye Xue entrando nella piazza, gesto che provocò il contemporaneo movimento delle figure sui tetti.
“Cosa ti avevo detto prima del duello?” la sua avanzata venne bloccata dall'amante, che si frappose tra lui e la maestra “Non raccogliere le sue provocazioni! Restane fuori!”
Un paio di pesanti fendenti costrinsero la maga in difesa; indietreggiò rapida seguita da Yun Bai, a sua volta spinto in avanti dal moto d'inerzia innescato dall'attacco, infine trovò un punto fermo nel baricentro del corpo e su quello fece leva per rispondere.
I due finirono con le spade impegnate fino all'elsa in una prova di forza che li obbligò ad un precario stallo.
“Hai paura della verità Baobao? Il corpo che piace tanto al tuo Signore degli Shen invecchierà prima o poi e alla tua morte lui tornerà a cercare l'anima dell'amata... Gli hai semplificato le cose creando il Filo Rosso del Destino, almeno ti ricorderà con gratitudine!”
“Io non temo la verità, bensì il modo in cui la distorci!”
L'allievo riuscì a liberare la lama per primo, perché il suo Jian era più leggero e flessibile, però questa mossa agevolò ancora una volta la maestra, che sfruttò il contraccolpo e lasciò che l'arma rimbalzasse verso l'alto ferendo il viso del giovane con un lungo taglio sullo zigomo.
La lacerazione cominciò subito a sanguinare, ma né lui, né la sua avversaria ebbero modo di preoccuparsene; un'imprecazione rabbiosa soverchiò i suoni della lotta e nel medesimo istante molte presenze irruppero nella piazza creando scompiglio tra i bambini, che arretrarono strillando impauriti.
Entrambi si girarono nella direzione in cui era scoppiato il parapiglia e videro il Signore degli Shen intrappolato all'interno di una formazione composta da spuntoni metallici, cresciuti dal terreno, che gli impedivano qualsiasi movimento.
“Una scatola di aghi...” mormorò Yun Bai, riconoscendo l'incantesimo.
“Così la smetterà d'interferire.” rispose la sua mentore.
I maghi erano intervenuti quando avevano visto l'Immortale lanciarsi verso i contendenti dopo che il loro pari era stato ferito, ma lui non se ne dava per inteso, continuava ad agitarsi e ad urlare nonostante le aste metalliche rispondessero ai suoi gesti scomposti stringendo sempre di più la morsa attorno al suo corpo.
“Hai avuto soddisfazione, il duello è finito!” strillò alla donna aggrappandosi alle sbarre di quella scomoda prigione con gli occhi iniettati di sangue.
“È ferito! Perché non li fermate?” chiese poi ai presenti senza ottenere risposta.



“Possiamo continuare?” s'informo Huang Yu impassibile.
“Certo.”
L'allievo terse sommariamente il sangue che dalla guancia colava sul vestito e imbrattava il candido colletto dell'hanfu, intanto alle sue spalle Ye Xue sbraitava qualcosa sulle regole del duello.
“Il confronto può terminare al primo sangue o quando i maghi si dichiarano soddisfatti” precisò il mago “Io sarò soddisfatto solo quando la mia Dǎoshī libererà il nostro ospite, esaminerà la sua salute e lo accetterà come mio compagno.”
“Stai sognando baobao, tra poco sarà ora di svegliarsi!”
I due ripresero a combattere con accanimento, l'Immortale provò a districarsi e ad usare le Linee del Drago, però ogni sforzo era vanificato dal metallo che assorbiva la sua energia yang indebolendolo progressivamente.
Quando la sua attenzione tornò ai duellanti ebbe un ulteriore motivo per preoccuparsi: il lato Yin, verso cui era predisposto l'amante, aveva preso il sopravvento.
Il Signore degli Shen aveva abbastanza chiare le possibili implicazioni di un tale scompenso e non era il solo, anche gli altri maghi tenevano gli occhi puntati sul centro della piazza dove lo scontro proseguiva, nonostante i primi segni di cedimento da parte dei contendenti.
“Lui ti ha cambiato!” esclamò la maestra “Guarda com'è instabile il tuo Qi!”
“Chi ti dice che voglia tenerlo in equilibrio?” rispose Yun Bai in un soffio.
“Di sicuro a lui non importa! Come non gli importa del tuo benessere! Si è mai interessato ai tuoi studi? Avete condiviso qualcosa oltre il letto?”
Ye Xue fu sul punto di rispondere a tono a quelle domande troppo sfacciate e dirette perfino per una madre, ma si accorse che la donna in parte aveva ragione e non poteva giustificarsi solo coi diversi stili di vita dovuti alla loro natura.
Quante volte aveva rifiutato i suoi inviti a meditare o allenarsi?

Era ancora lo stesso egoista che aveva preso una fanciulla in età da marito e l'aveva chiusa in una specie di gabbia dorata, per godere della sua compagnia alcune settimane all'anno e poi migrare altrove, ad occuparsi dei suoi doveri.
“Io e Gege suoniamo insieme il guzheng anche se le mie esecuzioni sono terribili.” ribatté pacatamente il giovane mago “Si preoccupa quando ho poco appetito e nonostante sia un pessimo cuoco al mattino mi lascia sempre qualcosa di pronto in cucina. Porta con sé una piccola pergamena su cui ho ricopiato alcuni versi del poeta Wang Wei, perché pensa che la mia calligrafia sia impeccabile come quella di un segretario imperiale. Se alla sera ritardo mi tempesta di messaggi telepatici e se al risveglio non sono al suo fianco rivolta la pagoda per cercarmi. ”
La maestra piegò le labbra in una smorfia e sbuffò spazientita.
“Fattene una ragione, lui mi ama e io amo lui.”
"Yubi..."
L'Immortale era commosso, non pensava che Yun Bai tenesse in tanta considerazione quelle piccole attenzioni, invece le aveva collezionate una ad una come gemme preziose.



“Un amore con la data di scadenza bene impressa! Tu sei solo un involucro di carne provvisorio che ospita l'unica cosa a cui tiene veramente; vuoi vivere con questo peso fino alla fine dei tuoi giorni?”
La maga era pronta a chiudere la partita; deviò un fendente e s'insinuò rapida nel varco che si era aperto e qui, avvantaggiata dalla bassa statura, riuscì ad appoggiare la lama dello shuangshou jian sul collo dell'allievo.
Le bastava una minima pressione per recidere la carotide, ma nell'avvicinarsi aveva perso vista la spada di Yun Bai e lui aveva trovato il modo di piazzarla contro il suo addome.
“Può finire bene oppure molto male.” gli bisbigliò, cercando nei suoi occhi una traccia di esitazione che non riuscì a trovare.
“Finisce con questo allievo che ti chiede di liberare il maestro Leng Ye Xue.” rispose il giovane in modo altrettanto sommesso.
Al Signore degli Shen arrivava appena un vago mormorio e dalla sua angolazione riusciva vedere solo la schiena di Huang Yu e il viso sporco di sangue di Yun Bai, dal quale non trapelava nessuna emozione.
I maghi però si erano spostati, avvicinandosi ai due contendenti e i bambini si scambiavano occhiate smarrite.
Ubon aveva addirittura cominciato a pregare.
“Non lo faresti.”
La maestra avanzò di un passo e la punta della lama affondò nel morbido tessuto di seta fino a diventare uno sgradevole pungolo all'altezza del fegato.
“O forse si?”
“Questo allievo ti chiede di liberare il maestro Leng Ye Xue.”
La risposta non cambiò e neppure il tono gentile e rispettoso con cui era stata formulata.
Una delle contraddizioni di chi si lasciava dominare dal lato Yin era di mantenere la calma anche quando commetteva le azioni più mostruose ed efferate.
Ye Xue lo aveva già visto accadere col suo pupillo ed ora riconosceva nel giovane mago la stessa aura fredda e densa che aveva accompagnato l'arrivo di Ye Feng a Palazzo d'Estate.
“Yubi... Yun Bai non fare cose di cui ti pentiresti!” gridò, ma il suo appello cadde nel vuoto.
“Lascia libero il maestro Leng Ye Xue.” ribadì il mentalista all'indirizzo della maestra.
L'atteggiamento dei presenti era il riflesso della loro tensione; tra i piccoli qualcuno stava piangendo, spaventato dai toni drammatici che aveva assunto il duello, i maestri anziani invece aspettavano esclusivamente un gesto sbagliato da parte degli sfidanti per intervenire in un senso o nell'altro.
Dopo una lunghissima pausa di silenzio la maga socchiuse le palpebre e allontanò il Jian dal collo dell'allievo, poi rivolse un cenno affermativo verso gli altri maghi e la barriera che bloccava il prigioniero si ritirò nel terreno.

L'immortale finalmente libero corse da Yun Bai, che a quel punto aveva abbassato la lama e aveva cominciato a singhiozzare.
“Sei rimasto un piagnucolone.” lo rimproverò bonariamente Huang Yu appoggiandogli la mano sulla guancia ferita “Evitiamo di rovinare questo bel viso, va bene?”
Quando la allontanò la pelle era di nuovo integra.
“Non lo avrei fatto...” mormorò prima di essere afferrato e allontanato dall'Immortale che li aveva raggiunti.
Ye Xue lo fece girare gli controllò il viso, il braccio e poi lo strinse in modo irruento sotto lo sguardo perplesso della maestra.
“Grazie agli dei stai bene.”
“Di sicuro non grazie a te!” lo rimbeccò la maga senza nascondere la sua insofferenza “Tu non mi piaci maestro Leng Ye Xue, ma di certo piaci al mio baobao così tanto che è disposto a morire e perfino ad uccidere per te...”
“Io...”
“Le sue intenzioni...”
“Ora gli animi sono troppo turbati per parlarne in maniera civile” Huang Yu interruppe le loro obiezioni agitando la mancina.
“Il Signore degli Shen sarà nostro gradito ospite oggi.” annunciò poi a beneficio dei presenti.
Subito dopo, con la stessa sbrigativa autorevolezza, spedì i bambini a dormire e un paio di anziani attendenti a preparare il padiglione del Maestro Sheng in modo che il suo accompagnatore avesse un tranquillo riposo diurno.
“Quindi esaminerai la salute di Gege?” chiese il giovane mago, ignorando l'espressione allarmata dell'amante e quella corrucciata della mentore.
“Venerabili antenati soccorretemi... Solo questo t'importa?”
Yun Bai si limitò a sorridere e a socchiudere le palpebre, quando lo faceva sulle sue guance comparivano due piccole fossette e Ye Xue non era l'unico a trovarle irresistibili.
La donna emise un sospiro sconfitto.
“Vedremo domani, nel frattempo non fatemi pentire di aver dato ospitalità ad un Artiglio di Drago!”
“Sarò irreprensibile come un Bodhisattva*!” esclamò entusiasta l'interessato, incurante di essere stato proprio lui l'origine della movimentata vicenda.
“Come faccio a crederti se me lo dici con quella faccia da furfante!”
“Ma è la mia faccia! La uso da mille anni ormai!”
“Allora non farmela vedere fino a domani sera!”

Fine ventesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissime e carissimi bentrovati(✿◠‿◠) !
Il ritorno a casa di Yun Bai si è rivelato piuttosto movimentato.
La mentore del maghetto bianco non ama molto la stirpe dei Signori degli Shen e farebbe di tutto pur di non vedere il suo brillante figlioccio appaiato con un abitante del mondo degli Spiriti.
Purtroppo per lei (e fortunatamente per Gege!) Yun Bai è molto determinato a difendere le sue ragioni e non cede di un millimetro durante il duello in cui la maestra non gli risparmia rimproveri e colpi bassi.
Anche se si è lasciato dominare dal lato Yin, disallineando il suo Qi, è riuscito a vincere e il nostro Signore degli Shen particolarmente lavativo e giuggiolone potrà rimanere ospite della scuola, ma se fossi in lui non darei per scontato questo risultato!
L'indomani vedremo se la maestra è davvero disposta ad aiutarlo e scopriremo qualche retroscena del rapporto molto speciale che la lega al suo "baobao".
Vi invito a tornare nel clima fresco e gradevole della Scuola del salto della tigre in tempi mediamente brevi, a presto e ricordatevi: stay hydrated!

Termini e spiegazioni:
Baobao: Nel linguaggio colloquiale cinese è un sinonimo di "baby", ma significa anche "tesoro". La maestra Huang Yu lo utilizza solo per Yun Bai.
Regno Xia: La dinastia Xia risale al secondo millenio Avanti Cristo ed è la prima descritta dalle cronache cinesi.
Bodhisattva: Nel buddhismo, un bodhisattva è una persona che, pur avendo ormai raggiunto l'illuminazione, e avendo quindi esaurito il ciclo delle sue esistenze terrene, sceglie tuttavia di rinunciare provvisoriamente al nirvana e di continuare a reincarnarsi, sotto la spinta della compassione, per dedicarsi ad aiutare gli altri esseri umani a raggiungerlo, spendendo per loro i propri meriti (fonte: Wikipedia).



   
 
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