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Autore: lunadivergente21dw    15/07/2022    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Un pomeriggio di fine settembre come tanti altri, con la luce del sole che illuminava l'intera stanza e i colori delle foglie che cominciavano a cambiare fuori dalla finestra, Freddie che dormiva acciambellato sul cuscino sotto il termosifone e la candela alla cannella che profumava l'aria, Amelia stava controllando delle cose al computer quando qualcuno bussò alla porta.
-Avanti- Disse distrattamente.
La porta si aprì e si richiuse l'attimo dopo. -È tutto così tranquillo che comincia ad essere noioso- Disse Bucky facendola voltare. -Magari potremmo movimentare la serata andando al nostro appuntamento...?- Voleva essere più sicuro ma gli uscì più come una domanda.
Amy si girò sorpresa. -Adesso?-
-Solo se ti va...- Mormorò lui stringendosi nelle spalle.
-Ma certo che mi va.- Affermò Amelia con un sorriso addolcito. -Mi preparo e arrivo-.
Così, appena la porta si richiuse, si ritrovò a mettere la camera sottosopra cercando di mantenere la calma mentre correva da una parte all'altra per prepararsi e controllando la propria immagine allo specchio ogni due secondi con Freddie che la guardava come se fosse pazza.
Si infilò in fretta il vestito che aveva indossato al compleanno di Bucky e mentre sistemava le pieghe della gonna sorrise ripensando a come quella sera si erano addormentati insieme mentre guardavano Le cronache di Narnia.
-Sembro una pazza?- Chiese poi a Freddie mentre si infilava le scarpe.
Freddie miagolò e sembrò guardarle i capelli. Lei si fissò allo specchio e sospirò. -Wanda.- Disse correndo fuori dalla porta per cominciare a bussare a quella davanti alla sua.
Stava ancora bussando quando si aprì.
Visione la guardò confuso e un po' preoccupato. -Tutto bene Amy?-
-Oh sì, Vis, tranquillo. Ho interrotto il vostro rewatch di Malcolm?- Chiese per poi sorridere quando Wanda li raggiunse alla porta.
-Puoi scommetterci, ma non di Malcolm, di Ghost whisperer-
-Non è per niente spaventoso- Disse Visione lanciando un'occhiata divertita a Wanda, la quale alzò gli occhi al cielo e gli diede una spintarella.
-Ti serviva qualcosa?- Chiese tornando a concentrarsi su Amelia, poi notò il vestito e sogghignò. -Ho qualche vago ricordo di quel vest...-
-Wanda. Puoi solo acconciarmi i capelli? Vorrei dei boccoli... Penso. Qualcosa anni quaranta?- Chiese quasi sull'orlo della disperazione controllando l'orologio.
Wanda cercò di non ridere. -Anni quaranta, eh?- Disse lanciando un'occhiata al corridoio, più precisamente alla porta di James. -Credo di poter...- Continuò osservandola per qualche secondo per poi schioccare le dita.
Amy sorrise e la ringraziò per poi correre di nuovo in camera a prendere la borsa. Lanciò un'ultima occhiata allo specchio e sorrise osservando la sua pettinatura, si passò una mano tra i boccoli pensando che avrebbe dovuto chiedere a Wanda di aiutarla anche le altre volte.
Almeno non si sarebbe ustionata la gamba per un appuntamento saltato.
-Augurami buona fortuna- Disse a Freddie che la guardò interessato per qualche secondo prima di tornare a dormire.
Amy lo prese come un segno per darsi una mossa.
Uscì dalla porta e si avvicinò a quella di Bucky nervosamente. Fece per bussare ma ci ripensò e si sistemò il vestito ancora una volta.
Poi alzò di nuovo la mano. -Andiamo...- Mormorò a se stessa per darsi un po' di coraggio.
In quel momento una porta nel corridoio si aprì.
Amelia girò la testa a sinistra e notò che era la porta di Sam. Nel panico totale si dimenticò di bussare ed entrò nella camera di James per poi chiudersi velocemente la porta alle spalle.
-Woah.- Disse Bucky e Amelia si coprì gli occhi.
-Scusa!- Esclamò in un sussurro per poi girarsi.
Sentì una risata soffocata e qualche movimento finché -Ora puoi girarti-
Amelia si girò ma tenne gli occhi coperti.
-Entrare così senza bussare spaventando a morte un nonnetto che si sta cambiando- Disse divertito avvicinandosi per poi prenderle le mani e spostargliele dolcemente dal viso. -Almeno mi ero appena infilato i pantaloni- Continuò divertito.
Amelia sospirò imbarazzata. -Scusa. Stavo per bussare e poi Sam...-
-È sempre Wilson- Disse Bucky facendola sorridere.
Poi la guardò per bene e sfoderò il suo sorriso sghembo tornando a guardarla negli occhi. -Allora è quel tipo di appuntamento. Dovrei cambiarmi?- Disse guardandosi la camicia e la giacca nera di finta pelle.
-Oh no.- Disse subito Amy tornando ad arrossire.
Bucky rise scuotendo la testa. -Non intendevo davanti a te, Amy.-
-Oh... Sì, ovvio. Andiamo?- Chiese poi cercando di cambiare discorso per dissipare l'imbarazzo.
Lui sorrise e annuì. -Se sei vestita così devo supporre che torneremo indietro nel tempo, hai chiesto aiuto  a Strange?-
-No, ma a internet sì.-
Bucky la guardò incuriosito ma non la interrogò oltre e la osservò con un sorriso mentre faceva apparire un portale.
-Pronto?- Chiese porgendogli la mano nervosamente.
Lui le prese la mano e la alzò per darle un bacio sul dorso e poi annuì in direzione del portale.
Amy arrossì ma lo seguì con un sorrisetto che non riuscì a togliersi dal viso per il resto della serata.
-Romantico.- Affermò Bucky guardandosi intorno.
-È il vicolo più romantico che conosco in effetti- Disse divertita per poi indicare la strada. -Dovrebbe essere qui vicino-
-Cosa esattamente?- Chiese lui mentre uscivano dal vicolo e cominciavano a passeggiare mano nella mano mentre la luce del sole si affievoliva sempre più lasciando spazio a quella dei lampioni. Ma alzò gli occhi al cielo quando lei cominciò a fischiettare per evitare di rispondere. -Molto maturo da parte tua-
Amelia ridacchiò e indicò un punto davanti a loro.
James alzò lo sguardo e si fermò in mezzo al marciapiede. Qualcuno quasi andò loro addosso e si lamentò ma loro non gli diedero peso. -Siamo a Brooklyn?- Chiese sorpreso. -E quella è la stessa sala da ballo dove andavo con Steve?-
-Ballavi con Steve?- Chiese Amelia divertita e rise quando lui ignorò la domanda.
-Hai fatto ristrutturare tutto apposta per l'appuntamento?-
-Che tu ci creda o no è stato chiuso per anni, lo hanno ristrutturato nel 2010 o giù di lì e a quanto pare alla gente piace, a volte bisogna persino prenotare. Ma essendo nel mezzo della settimana non dovrebbero esserci problemi-
-È pieno di nonnetti?- Chiese scherzosamente.
-Non vecchi quanto te-
Lui alzò gli occhi al cielo per poi sorriderle. -Vuoi entrare sì o no?- Le chiese una volta che ebbero attraversato la strada. -A meno che tu non voglia tirarti indietro proprio ora, paura di fare brutta figura con altri nonnetti?-
-Per quello mi sono già messa il cuore in pace- Affermò, poi fece per aprire la porta ma Bucky la anticipò e le fece cenno di entrare.
Amelia abbassò lo sguardo e si morse il labbro per nascondere il sorrisetto che le stava spuntando in viso e gli passò accanto mormorando un ringraziamento.
La parete del corridoio che portava alla sala da ballo era ricoperto di vecchie foto, una in particolare fece fermare Bucky.
-Steve Rogers, più conosciuto come Captain America frequentò spesso questa sala da ballo tra la fine degli anni trenta e l'inizio degli anni quaranta.- Lesse ad alta voce. -Certo, ce lo trascinavo io- Mormorò poi facendo ridere Amelia. Quindi tornò a guardarla. -Quindi è per questo che hai trovato la sala da ballo, ci fanno pubblicità con Stevie-
-Non siete mai andati nei dettagli, come potevo scoprirlo altrimenti?-
-Potevi chiederlo-
-E rovinare la sorpresa?-
-Sì, così avrei messo delle scarpe più eleganti-
-Le hai davvero?- Chiese Amy tornando a guardarlo.
Lui ci pensò su per un po' prima di arrendersi. -Credo di avere solo scarpe da ginnastica e scarponi- Ammise facendola ridere.
Quando si affacciarono alla sala rimasero per qualche momento a osservare le coppie che volteggiavano. Alcune graziosamente, altre meno.
-Direi che per l'età siamo a posto- Commentò Bucky spostando lo sguardo da delle coppie più anziane a quelle più giovani.
-Quindi non puoi più farmi sfigurare insieme agli altri nonnetti, perfetto.-
Bucky abbassò lo sguardo su di lei con un sorriso affettuoso. -Cosa c'è?- Chiese poi notando il suo sguardo nervoso.
Amelia scosse la testa leggermente. -Niente, è solo che la prima volta che abbiamo ballato abbiamo dormito insieme, la seconda volta mi hai lasciata in mezzo all'oceano pacifico. Mi chiedevo cosa succederà alla terza...- Disse cercando di tenere un tono scherzoso, ma la sua voce lasciò trapelare l'insicurezza che provava.
-Come minimo ti offro la cena- Le disse con un sorriso porgendole la mano.
Lei la accettò e lo seguì.
-O magari facciamo a turno, questa sera dormiamo insieme e la prossima volta che torniamo a ballare ti lascio in mezzo alloceano. Ma un altro, cambiamo oceano, non vogliamo essere ripetitivi-.
Amy alzò un sopracciglio. -James, guarda che ti pianto in asso qui sulla pista da ballo-
Lui cercò di non ridere e guidò le sue mani per prepararsi al prossimo ballo. -Questo implica che siamo ufficialmente in una relazione- Le fece notare.
Lei diventò di nuovo rossa e cominciò a balbettare qualcosa prima di essere interrotta dalle note di una canzone.
Bucky sorrise divertito. -Ah, lo swing. Eri preparata per lo swing? Perchè sai, lo swing...-
-Dì swing un'altra volta e ti swingo io-
-Visione avrebbe qualcosa da dire su questo inappropriato uso delle parole- Disse per poi farle fare una giravolta e inizare a muovere qualche passo mentre le altre coppie erano già in azione.
Amelia provò a stare dietro all'energia che riempiva la sala ma quel ballo era molto frenetico e ci voleva molta improvvisazione, per questo fu grata a James che la guidava passo per passo con molta pazienza anche se così sembravano più impacciati rispetto alle altre coppie.
Tra qualche salto e giravolta però non mancò di notare lo sguardo carico di affetto e adorazione con cui continuava a guardarla anche quando faceva un errore stupido facendolo ridere.
Non riuscì ad ignorare la dolce sensazione che provava ogni volta che tornava tra le sue braccia dopo una giravolta, una piccola parte di lei sentiva di essere tornata a casa dopo tanto tempo ma lei cercava di non darle troppo ragione.
O almeno ci provava finché non incontrava lo sguardo di Bucky e non capiva più niente.
Gli occhi azzurri che tanto la avevano tormentata e nei quali avrebbe potuto annegare guardandoli per troppo tempo. Sorrise pensando a come li aveva sognati il giorno prima di conoscerlo e come il loro primo incontro avrebbe dovuto essere uno scontro.
Beh, un po' lo era stato.
-A cosa stai pensando?- Le chiese interrompendo il flusso di pensieri in cui si stava perdendo.
Amelia scosse la testa con un sorriso mentre cambiavano di nuovo canzone, felice che ne avessero scelta una più lenta.
-Niente... Sai che non sei obbligato a tenere i guanti?- Disse poi unendo la mano destra alla sua sinistra.
Lui sorrise leggermente guardando le sue mani guantate. -E ricevere tutti quegli sguardi allarmati? No, grazie-
-Ma se pensano tutti che sia fantastico. Io per prima-
-Perché tu sei strana- Disse lui rivolgendole uno sguardo divertito per poi darle un bacio sulla fronte prima che potesse offendersi. -Strana nel senso buono- Mormorò mentre arrossiva.
I due si guardarono senza dire niente fino alla fine della canzone.
La band aveva intenzione di ricominciare con un altro swing e Bucky notò la sua espressione stanca quindi le prese la mano e uscirono dalla sala.
-Non vuoi più ballare?-
-Credo sia arrivata l'ora di cena, avevi già programmato qualcosa per questo?-
-Non del tutto, ma ci sono molti ristoranti qui intorno-
Bucky annuì e quando uscirono di nuovo in strada alzò lo sguardo al cielo per assicurarsi che il tempo tenesse ma vedendo che c'era solo qualche nuvola a coprire le stelle della sera tornò a guardarla con un sorriso. -C'è un posto molto divertente qui vicino-
-Ah sì? Non ti sei divertito abbastanza a vedere le mie mosse di ballo?- Chiese facendolo ridere.
-Oh credimi, mi sono piaciute molto. Ma i nonnetti chiedevano pietà, non avrebbero sopportato un altro nostro swing troppo lento- Disse con un sorriso chiamando un taxi.
-Non possono offendersi solo perché li intralciavamo-
-Sai che non ci sono più i nonnetti di una volta-
-Di questo ne sono molto consapevole, è una vergogna.- Commentò e lui le aprì la portiera quando il taxi si fermò davanti a loro.
-Dopo di lei signorina-
Amy si portò una mano alla fronte e con aria drammatica disse: -Che gentiluomo.- Per poi salire nella macchina sorridendo quando sentì ridere sia lui che il tassista.
-Dove vi porto?- Chiese l'uomo.
Bucky guardò Amelia con un sorriso mentre diceva -Coney Island.- E sorrise ancor di più vedendo l'espressione sorpresa sul viso di lei.
-Straccerai tutti quanti e mi vincerai un peluche super gigante come in tutte le commedie romantiche esistenti?- Chiese Amy con tono sarcastico. Anche se in realtà lo voleva davvero il peluche.
Lui alzò gli occhi al cielo e scosse la testa. -Se usi questo tono me lo tengo io-
-Oh no.- Disse subito lei. -Sei così bravo, forte e possente. Me lo vinci un peluche?- Disse cercando di fare gli occhi dolci.
Bucky cercò di non ridere e spostò lo sguardo fuori dal finestrino. -Staremo a vedere-
Il resto del viaggio passò tranquillamente, con la musica della radio e qualche sguardo rubato seguito subito da dei sorrisi imbarazzati. Una quindicina di minuti dopo il tassista li salutò dicendo loro che erano una coppia davvero carina.
I due si diressero verso l'entrata del parco in un silenzio imbarazzante e mentre Amelia ammirava i vari pupazzi appesi sulle varie bancarelle dei giochi, Bucky se ne uscì con: -Anche il tassista pensa che siamo una coppia, ormai è ufficiale-
Amy per tutta risposta ridacchiò guardando verso le montagne russe per cercare di non mostrargli il rossore sulle guance. -È lì che Steve ha vomitato?-
-Oh sì, guarda c'è ancora lo stesso cestino- Disse meravigliato girando intorno al cestino mentre camminavano tra le giostre per decidere su quale salire.
-Vuoi andare sulle montagne russe? O vuoi mangiare e poi andare sulle montagne russe? Poi ti porto al cestino-
Lei ridacchiò. -Non so se sono vestita nel giusto modo per questo tipo di giostre- Ammise guardando il proprio vestito.
-Va bene. Se hai troppa paura possiamo andare alla giostra dei cavalli-
-Hey!- Esclamò lei offesa.
-Stavo scher... Dove stai andando?- Chiese Bucky vedendola allontanarsi per poi scuotere la testa divertito raggiungendola alla fila per le montagne russe. -Lo stiamo facendo davvero?-
-Ooooh, guarda chi si tira indietro adesso.-
Bucky alzò gli occhi al cielo. -Non mi sto tirando indietro-
-Oh davvero? A me sembra proprio che tu ti st...-
In quel momento Bucky decise che quello era il momento migliore per baciarla, cosa che non le fece capire più niente e si dimenticò tutto quello che stava dicendo due secondi prima, soprattutto quando le strinse un braccio attorno alla vita per avvicinarla ancora di più.
Stava per avvolgere le braccia attorno al collo di lui come per aggrapparsi per paura di essere portata via da qualche forza invisibile quando qualcuno sbuffò.
Avevano infatti raggiunto l'inizio della fila e l'uomo alla cassa li stava guardando con aria di rimprovero. -Ho capito tutto eh, però ho un lavoro da portare avanti-
Amy cercò di non ridere vedendo l'espressione scorbutica nascosta dietro gli occhiali da sole dell'anziano alla cassa. Aveva i capelli bianchi pettinati all'indietro e i basettoni che facevano tornare la nostalgia per gli anni settanta.
-Scusi signore- Disse Bucky tirando fuori il portafoglio per pagare i biglietti.
-Sì, sì... Muovetevi che sta per partire la prossima corsa-
I due si allontanarono ridacchiando sentendolo borbottare -Chissà quante coppiette sdolcinate devo sopportare prima di andare in pensione, almeno ai miei tempi avevano un minimo di contegno...-
-Prego- Mormorò Bucky porgendole una mano per aiutarla a salire lo scalino per arrivare ai sedili.
-Ho una confessione da fare...- Disse prendendo posto e osservando nervosamente le istruzione per metter la cintura di sicurezza cercando di seguirle correttamente.
Bucky la guardò incuriosito e le prese le mani tra le sue quando continuava a controllare la chiusura della cintura. -E questa confessione sarebbe...?-
Amelia sospirò nervosamente. -Non sono mai salita sulle montagne russe prima d'ora...-
-Oh? Beh, siamo ancora in tempo per scendere se non te la senti- Disse disegnando con il pollice dei piccoli cerchi immaginari sul dorso delle sue mani cercando di tranquillizzarla.
-No, è troppo tardi- Disse l'uomo della cassa mentre passava di lì per controllare tutti.
Proprio in quel momento le sbarre cominciarono ad abbassarsi.
-Dovremmo fare quelle discese con solo una sbarra sulle gambe?- Chiese Amelia a un tratto molto più preoccupata.
James guardò male l'uomo mentre cominciavano a muoversi e a fare la prima salita. -Hey, guarda me- Disse girandole delicatamente il volto verso di lui. -Di certo non è peggio di cadere dal piano superiore di un aereoporto per recuperare il tuo passamontagna o scendere dalla finestra del secondo piano su uno scivolo di ghiaccio- Disse guadagnando una risata dalla ragazza.
-O cadere verso il deserto dopo che l'armatura di Tony ha fatto cilecca-
Lui la guardò sorpreso -Cosa? È successo davvero?- Scosse la testa immaginandosi la scena. -In effetti non è nemmeno peggio di cadere da un treno sulle alpi- Ammise.
Lo sguardo di lei si rabbuiò. -Scusa...-
-Cosa? Credevo stessimo facendo battute sui nostri vecchi traumi-
A quell'affermazione Amelia scoppiò a ridere e sorrise più tranquilla vedendo che stavano raggiungendo la fine della salita, ma strinse comunque la mano di Bucky e chiuse gli occhi.
Ci fu quell'attimo di stallo in cui le sembrò di essere sull'orlo di un precipizio prima che cominciasse la discesa che le risucchiò tutta l'aria dai polmoni e qualcosa nel suo stomaco sembrò fare una capriola mentre la forza di gravità la schiacciava al sedile.
Non riuscì a fermare l'urlo euforico che le scappò e sentì Bucky ridere accanto a lei.
Il suo stomaco fece un'altra capriola ogni volta che andavano su e giù ma non capì se era effettivamente per quello o per il fatto che Bucky le stringeva la mano quando si avvicinavano a una discesa.
Quando scesero Amy aveva tutti i capelli arruffati, le guance arrossate dal vento e gli occhi colmi di una luce euforica che risplendeva ancor di più sotto le mille luci delle giostre. -Lo rifacciamo??- Chiese facendolo ridere. 
Lui fece per rispondere ma un gruppetto di adolescenti che erano seduti dietro di loro li sorpassarono imitando degli strani strilli.
Amelia li guardò sospettosa per poi guardare Bucky. -Aspetta... Stanno imitando me?- Chiese avendone la conferma quando il gruppetto ridacchiò guardando nella loro direzione.
-Ma no, cosa dici- Disse Bucky cercando di non ridere e passandole un braccio attorno alle spalle per dirigersi dalla parte opposta.
Lei lanciò un'ultima occhiata al gruppetto che si era radunato attorno a una fontanella e qualche secondo dopo sentirono: -Ohw! È ghiacciata!-
Bucky la guardò con un sopracciglio alzato e lei alzò le spalle. -Gli adolescenti sanno essere tremendi- Disse facendogli alzare gli occhi al cielo.
-Basta giri sulle montagne russe per te Fiocco di neve, ti rendono vendicativa-
-Oh dai, lo avresti... C'è la casa stregata, ci andiamo??- Disse indicando l'attrazione.
Lui sorrise divertito e acconsentì. Così i due passarono il resto della serata tra la casa stregata dove entrambi trovarono la scusa di stare ancora più vicini ogni volta che saltava fuori qualcosa di spaventoso, poi Amy insisté per andare sulle tazze e sulla ruota panoramica e alla fine Bucky le vinse il peluche gigante di Olaf al gioco dei palloncini.
Amy stava abbracciando forte il suo nuovo peluche e lo osservava con un sorriso orgoglioso. Erano seduti su una panchina sul molo dopo aver cercato a lungo un posto più tranquillo per mangiare delle patatine.
In sottofondo c'erano le urla e la musica del luna park ma il rumore delle onde sembrava spazzare via il resto del mondo per dare ai due qualche momento tranquillo.
Bucky la stava osservando con un sorriso affettuoso mentre le porgeva di nuovo le patatine fritte dato che continuava a distrarsi con il pupazzo. -Sto quasi diventando geloso di Olaf- Commentò.
Amelia allora ridacchiò e sistemò il pupazzo accanto a lei per poi tornare a guardarlo. -Oh James, scusami. Come ho potuto. Disse rubandogli la patatina che stava per mettere in bocca per poi mangiarla.
-Hey!- Protestò allontanando il cono di carta con le patatine.
Lei sorrise angelicamente e gli rivolse gli occhi più dolci che potesse esibire facendogli alzare gli occhi al cielo.
Bucky prese una patatina e fece per imboccarla ma poi se la mise in bocca e sorrise trionfante all'espressione della ragazza. Prima che potesse lamentarsi la sorprese catturando le labbra con le sue.
Amy si ammutolì all'istante e si sciolse nel bacio, e siccome ora avevano tutto il tempo del mondo lo attirò a sè e Bucky le carezzò dolcemente il viso mentre si allontanava di qualche centimetro per guardarla con uno sguardo che Amelia non aveva mai pensato di incontrare.
Quel tipo di sguardo che racchiudeva sia affetto che desiderio e che sembra esistere solo nei libri o nei film.
Quel tipo di sguardo che ti scaldava il cuore nelle notti più fredde e che ti faceva sentire a casa.
Prima che Amelia potesse farsi trasportare troppo dalle emozioni e dire qualcosa che forse era troppo precoce da dire in quel momento, avvicinò di nuovo le labbra a quelle di lui e si persero in un altro lungo bacio.
Erano così presi l'uno dall'altra che Bucky, allungando il braccio per rendele la posizione più comoda quasi fece cadere il peluche.
-Mf..Olaf!- Esclamò Amelia girandosi per raccoglierlo ma lui la tenne stretta e quello fu abbastanza per farla distrarre.
Qualche secondo dopo si staccarono per riprendere aria e si guardarono con dei sorrisi carichi di sentimenti.
Bucky si allungò per raccogliere il peluche e facendolo ne approfittò per lasciarle un bacio sulla fronte. -Scusa Olaf, ma non puoi rubare tutta la scena- Commentò facendola ridere.
I due rimasero in un silenzio piacevole, Amy aveva posato la testa sulla spalla di lui e si era persa a guardare le luci della ruota panoramica che si riflettevano sull'acqua del mare, e mentre mangiucchiava un'altra patatina corrucciò lo sguardo.
-James...-
-Mh?-
-Mi hai portata davvero all'oceano.- Constatò alzando lo sguardo su di lui e mettendo il broncio.
Bucky la guardò confuso e poi ridacchiò ricordando la conversazione che avevano avuto alla sala da ballo. -Giuro che non ti lascio qui, anche perché posso contare solo su di te per tornare-
Amy gli diede una gomitata e lui sorrise e le prese la mano per posarvi un bacio. -Giuro che non ti lascio più da nessuna parte, a meno che tu non lo voglia- Mormorò scostandole un ciuffo di capelli dal viso.
La pettinatura che aveva creato Wanda ormai irriconoscibile per colpa delle montagne russe, i boccoli avevano perso la loro forma lasciando posto a qualche ricciolino scompigliato. Ma Bucky doveva ammettere che era anche più bella così, con i capelli in disordine mentre spostava lo sguardo da lui alle onde del mare.
E per un attimo desiderò fermare il tempo e rivivere quella sera all'infinito.
-Sarà meglio.- Rispose Amelia distogliendolo dai suoi pensieri. -Mi hai anche portato su una panchina di Coney Island.-
-E cosa c'è di male?- Chiese all'improvviso preoccupato di aver fatto qualcosa di sbagliato.
-Cosa c'è di male? Taylor Swift....- Cominciò per poi sospirare. -I'm on a bench in Coney Island wondering where did my baby go...- Canticchiò sottovoce.
Scosse la testa con un sorriso divertito avvicinandola a sè ancor di più e si diede dello sciocco romantico per i pensieri fatti poco prima. -Che drammatica...-
-Taylor Swift non è drammatica!- Protestò Amy guardandolo come se le avesse appena tirato uno schiaffo.
-Non lei, tu.- Disse divertito.
-Oh, forse un po'...- Mormorò rimettendo la testa sulla sua spalla con un sorrisetto dipinto sul volto.
-Amy...?- Chiese dopo un po' Bucky.
Lei alzò lo sguardo su di lui e sorrise. -Sì James?-
-Dicevi davvero l'altro giorno, quando siamo tornati dalla missione?-
-Cosa ho detto? Ooooohh... Quando ho detto che Steve ha un bel faccino? Beh, devi ammettere che...-
Bucky la interruppe prima che potesse continuare. -No, Amelia. Non stavo parlando del faccino di Steve.- Disse con tono esasperato, cosa che la fece ridere. -Intendevo quando hai detto che a volte vuoi mollare tutto-
-Oh...- Disse lei con un sorriso tornando a rivolgere lo sguardo alle onde che si muovevano a velocità irregolare sotto di loro. -Ti ricordi tutto, eh?-
-Quello che dici tu- Replicò facendola sorridere. 
Amelia sospirò. -Non so nemmeno io cosa intendevo, solo che a volte ho una strana sensazione-
-Che tipo di sensazione?- Chiese incuriosito.
Lei fece una breve pausa, cercando di trovare delle parole per quello che sentiva. -Come se non appartenessi a nessun posto- Mormorò infine. -So che sono qui da ormai un anno... Ma mi sento ancora fuori posto a volte-
Bucky inarcò un sopracciglio e le fece una carezza. -Ma se tutti ti adorano- Protestò, cercando di capire come potesse sentirsi a quel modo e soprattutto perché non se ne era mai accorto.
-Lo so, tutti hanno cercato di farmi sentire a casa fin dal primo giorno e ora ognuno di voi fa parte della mia famiglia. Ma non è questo quello che volevo dire- Continuò alzando di nuovo lo sguardo su di lui per incontrare un'espressione confusa. -Ti ho detto che non so come spiegarlo- Disse ridacchiando.
-Hai anche detto che sono una delle persone che ti spinge a fare meglio quando vuoi abbandonare tutto-
-Sì beh, ora non montarti la testa- Disse facendolo ridere. -Dicevo sul serio- Continuò. -A volte ho voglia di mettere tutta la mia vita in uno zaino e andarmene durante la notte- Ammise. -Però poi vedo quel bel faccino di Barnes e cambio idea-
Bucky sorrise leggermente ma la preocciupazione non lasciò il suo sguardo. -Lo faresti davvero? Andartene durante la notte sena dire niente a nessuno-
Amelia ci pensò su qualche secondo, cosa che non lo rassicurò. -Se non lo dico a nessuno è perché vieni con me- Disse dopo un po'.
Il viso di lui si illuminò per il sorriso spontaneo che non riuscì a trattenere. -Sai che Olaf non ci sta nello zaino, vero?- Chiese per poi sorridere nuovamente sentendola ridere.
Rimasero ancora un po' al molo prima di trovare un altro vicolo fuori da occhi indiscreti per creare un nuovo portale.
Una volta tornati nella stanza di Bucky i due si guardarono per qualche secondo prima di avvicinarsi per un altro bacio.
-Mi hai portata di nuovo all'oceano quindi non possiamo dormire insieme, peccato- Mormorò Amy allontanandosi.
-Woah, woah. Io stavo scherzando, puoi dormire qui quando vuoi-
Lei sorrise divertita e scosse la testa. -Nah, devo mostrare a Olaf la sua nuova casa- Affermò formando un portale dietro di sè.
Bucky alzò gli occhi al cielo e sorrise. -Comincio a pentirmi di averlo vinto- Disse lanciando un'occhiataccia al pupazzo per poi tornare a guardarla. -Mi sono divertito stasera- Continuò prendendole una ciocca di capelli tra le dita.
-Dovremmo rifarlo-
-Se fosse per me anche subito- Disse facendola sorridere. Poi si abbassò per darle un ultimo bacio. -Ma magari aspettiamo il weekend, alla mia età serve tempo per recuperare le energie-
Amy ridacchiò alzando gli occhi al cielo. -Vada per il weekend-
-Ma non ignorarmi per Olaf in questi giorni-
-Ci proverò.- Promise divertita, avvicinandosi per dargli un bacio sulla guancia. -Buonanotte James-
-Buonanotte Amelia-
Cecrò di non sciogliersi troppo vedendo il sorriso che le rivolse e si girò per attraversare il portale e la prima cosa che fece fu buttarsi sul letto e urlare nel cuscino.
Qualche secondo dopo le arrivò una notifica e prese il cellulare per leggere il messaggio.
"Credo di averti appena sentita strillare, non sapevo di avere lo stesso effetto delle montagne russe"
Si portò istintivamente una mano alla bocca arrossendo dalla testa ai piedi.


La mattina dopo Amy stava dormendo abbracciata a Olaf quando la sveglia cominciò a suonare e qualcuno pensò che fosse divertente bussare alla porta insistentemente.
-AmyAmyAmyAmyAmyAmy!!!!-
Sentendo la voce allarmata si alzò di colpo e corse alla porta con Olaf tra le braccia. -Cosa è successo?? Quando partiamo???-
Sam sorrise divertito. -Bel pupazzo. Steve mi ha incaricato di svegliarvi per l'allenamento, quindi muoviti-
Amelia lo guardò sconvolta. -Ma sei un mostro!- Esclamò mentre andava a fare la stessa cosa alla porta di Wanda.
Bucky passò di lì con un sorrisetto divertito. -Hey bella addormentata, pensavo fossi sveglia e pimpante visto che ieri sei andata a letto presto- Commentò facendole l'occhiolino.
Any non riuscì a rispondere perché in quel momento Sam fu sollevato da terra da una luce rossa e andò contro il soffitto.
-Hey!- Protestò.
-Così impari!- Bofonchiò la voce di Wanda da dietro la porta.
Amy guardò dievrtita Sam e hiuse la porta mentre pregava di aiutarlo.
Quando uscì pronta per l'allenamento lui era ancora lì con le braccia incrociate e l'espressione imbronciata. -Andiamo Amy-
-Devi imparare dai tuoi errori- Disse prima di andare all'ascensore dove Bucky la stava aspettando.
I due salutarono Sam con la mano mentre lui continuava a chiamarli mentre le porte si chiudevano.
Dopo l'allenamento si erano ritrovati tutti in cucina, sul tavolo c'era quella che Amelia definiva "la colazione disordinata". Che consisteva in piatti di varie cose come frutta, cereali, dolcetti, uova, bacon e altro. Almeno così nessuno litigava perché mancava qualcosa.
Prese posto tra Bucky e Sam.
Quest'ultimo le lanciò un'occhiataccia e lei gli sorrise angelicamente per poi versarsi latte e cereali e aprire il libro che si era portata dietro.
Era una mattinata tranquilla e stavano chiacchierando allegramente decidendo cosa si sarebbe fatto nella giornata quando all'improvviso sentirono il pavimento tremare.
-Uh... Le noci ballano?- Chiese incerto Bruce alzando lo sguardo dal suo libro.
In effetti le noci, l'altra frutta secca e i piattini e le tazze che erano sul tavolo della colazione ora stavano traballando di qua e di là.
-Stanno decisamente ballando- Disse una voce dietro di lei.
Amelia si girò di colpo e quasi cadde dalla sedia quando si alzò per andare ad abbracciare il proprietario della voce che avrebbe riconosciuto ovunque.
-Loki!!!-
In quel momento la porta si spalancò e Thor entrò con un sorriso che si capovolse quando vide il fratello.
-Ti avevo detto che sarei arrivato primo-
-Avevamo detto niente trucchetti!-
-Tu lo hai detto- Osservò il fratello facendo spallucce.














*scena post credit*

-Dov'è Sam?- Chiese Steve quando raggiunsero la palestra.
Wanda, Bucky e Amelia alzarono le spalle cercando di non ridere.
Steve alzò gli occhi al cielo e guardò i tre con espressione esasperata. -Wanda.-
Quest'ultima alzò gli occhi al cielo e sospirò. -E va bene...- Poi guardò Amelia che ricambiò lo sguardo con un sorriso malandrino.
L'attimo dopo sul soffitto e sul pavimento apparvero dei portali e Sam continuò a urlare mentre cadeva ripetutamente finché Steve non le rimproverò di nuovo e Wanda fece apparire un materasso quando Amelia chiuse i portali.
-Rogers, d'ora in poi ti arrangi tu con le streghe.- Disse cercando di trovare la forza di alzarsi.












_Angolo autrice

Il capitolo è un po' corto ma volevo dare qualche attimo di pace a Bucky e Amelia, spero che vi sia piaciuto anche con qualche sorpresa verso la fine.
Se avete voglia lasciatemi un commento qui sotto:)
 E ora voglio ringraziare ancora chi ha inserito la storia tra preferite/seguite/ricordate, chi mi ha aggiunta agli autori preferiti, chi si ferma per lasciare quache parola, chi è arrivato da poco e chi continua a leggere la storia nonostante il mio ritardo nel pubblicare i capitoli.
Spero stiate bene e che l'estate non vi faccia sciogliere troppo. Ma a volte vale la pena sciogliersi per qualcuno e quel qualcuno è Bucky Barnes.
Alla prossima! :3
   
 
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