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Autore: Rainbow_unicorn    22/07/2022    1 recensioni
Zoe è una ragazza normale... Normale? ok forse non così tanto, dopotutto essere la nipote di Stephen Vincent Strange toglie tutto quello che può essere considerato razionalmente nella norma.
Ma d'altronde cosa significa normale? Zoe non l'ha mai capito, ma forse ora che entrerà alla E.S.U. riuscirà a comprenderlo.
Le stranezze però sono dietro l'angolo e non solo quelle purtroppo, ma per fortuna non è da sola... o forse per sfortuna: dipende dai punti di vista. Starà a lei decidere se essere una normale adolescente o la stravagante nipote di un dottore piuttosto... particolare.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Doctor Stephen Strange, Nick Fury, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si trovò seduta sul marciapiede, probabilmente l’eroe l’aveva aiutata.

«Spostatevi sono un medico» disse una donna dagli occhi castani e capelli rossicci legati in una coda di cavallo.

Le persone la fecero passare.

«Allontanatevi ha bisogno di respirare» continuò.

«Avete sentito la signora» la aiutò Spiderman cercando di far spostare la gente.

«Ciao sono Christine Palmer» disse la dottoressa inginocchiandosi verso la giovane «Ora facciamo un esercizio insieme per respirare, ok?
Allora inspira gonfiando anche la pancia, ok brava così ed espira ritirandola dentro» iniziò a guidarla.
Quello era uno degli esercizi che le faceva fare suo zio quando era parecchio agitata e non riusciva a tranquillizzarsi.
Lo fecero un po’ di volte finché Christine non le chiese: «va un po’ meglio adesso?»

«Sì, però mi gira ancora un po’ la testa e sento fischiare le orecchie» spiegò la giovane.

La donna si rivolse a una delle ragazzine che erano ancora lì vicino.
«Qualcuno di voi potrebbe andare a prendermi un po’ di acqua e delle bustine di zucchero per favore?»

Le due studentesse si guardarono con uno sguardo complice e una di loro disse: «Oh nessun problema dovrei avere un po’ di bustine nello zaino»

«E io ho la mia borraccia se vuole!» aggiunse l’altra porgendogliela.

La donna sembrò stranita, ma accettò di buon grado: perché qualcuno dovrebbe andare in giro con dello zucchero?
«Avete anche un bicchiere?»

«Se apre la borraccia il coperchio può essere usato come bicchiere» spiegò una delle due.

Christine versò un po’ di acqua nel coperchio e ci aggiunse dello zucchero, poi lo porse a Zoe.
«Tieni, ti farà sentire meglio»
Zoe bevve pian piano e dopo il secondo bicchiere iniziò a sentirsi meglio.

L’infermiera rimase ad osservarla e iniziò a notare delle somiglianze con qualcuno di sua conoscenza: gli occhi azzurri e i capelli castano scuro tendente al nero, la forma del viso leggermente allungata, sembrava la versione giovane e spensierata di «…Stephen…» sussurrò senza accorgersene.

«Conosce mio zio?» chiese improvvisamente Zoe sentendo nominare il nome dello stregone.

«Tuo zio?»

Allora era veramente imparentata con l’ex neurochirurgo! Aveva visto bene, eppure le pareva strano quei due a livello fisico erano molto simili tanto che in un primo momento aveva pensato fosse la figlia, però in effetti Stephen non aveva avuto altre relazioni oltre alla loro che lei sapesse.

«Sì Stephen Strange! Era un neurochirurgo una volta, magari lo conosce perché lavoravate nello stesso ospedale.»

Christine si riprese dalla sua nube di pensieri: «Oh sì, abbiamo fatto pure l’università insieme.»

«Wow, allora devi essere sua amica da tanto tempo!»

«Ma non mi ha mai detto che aveva una nipote.»

«Forse perché io era appena nata quando ha smesso la carriera da dottore» ipotizzò pensierosa.

 A pensarci bene lei e Strange non si erano più visti una volta che lui era diventato uno stregone, però c’era qualcosa che le puzzava: Stephen era il tipo di persona che stava molto sulle sue e tendava a chiudersi in sé stesso, ma si ricordava che si era aperto con lei riguardo i suoi fratelli più piccoli: Donna era morta a soli sette anni invece l’altro fratello Victor… ma Victor non era… perché non si ricordava nulla, forse non era importante... perché si era messa a pensare ai fratelli di Stephen?

«Comunque io mi chiamo Zoe!» si presentò all’improvviso la ragazza «Grazie mille ancora per l’aiuto! Ora mi sento molto meglio» si alzò.

«Nessun problema, ti capita spesso di avere di sentirti così?»

«No, assolutamente di solito sto bene, è la prima volta» mentì: mica poteva dirle che le capitava ogni volta che sentiva quella presenza strana!

«Capisco, potrebbe essere stato lo shock, comunque conviene farsi vedere da un dottore per stare più tranquilli.» spiegò Christine.

La ragazzina annuì per poi spostare lo sguardo verso la macchina: notò solo in quel momento che era arrivata la polizia e che Spiderman stava parlando con loro, probabilmente stava spiegando l’accaduto.

Uno dei poliziotti aprì la portiera dell’automobile e l’unica cosa che uscì fu una polverina sottile che si mischiò con l’atmosfera, in quel momento Zoe capì; i puntini iniziavano a collegarsi e il tutto iniziava a prendere una piega piuttosto inquietante: quel senzatetto agitato che stava cercando di dirle qualcosa aveva probabilmente anche lui fatto la stessa fine dell'automobilista; le due polveri combaciavano e quella cosa che si presentava ogni volta e che le provocava dei giramenti di testa era collegata a tutto questo, ora bastava scoprire in che modo, ma soprattutto perché ce l’aveva tanto con lei!

Si voltò verso Spiderman, lui doveva sapere qualcosa, probabilmente quando lo aveva visto a quell’incontro nel Sancta Sanctorum parlavano di quello e forse era l’unico da cui avrebbe avuto qualche informazione in più, dato che da suo zio non avrebbe cavato nulla di utile.
Doveva parlargli, ma non ora, ora c’era troppa gente.
 

Peter si grattò la nuca imbarazzato quando i poliziotti gli fecero i complimenti: «Ehm nessun problema, gli eroi servono a questo no?
Beh il mio lavoro è finito qui, devo proprio andare, il dovere mi chiama, allora arrivederci!» si congedò lanciando una ragnatela.

«Non trovate strano che si stia proprio dirigendo verso la nostra scuola» sussurrò una giovane dietro alle due ragazze che prima avevano aiutato Christine.

Zoe si voltò verso di loro ora poteva osservarle meglio: erano tre giovani probabilmente della sua età.

Le due davanti erano afroamericane: una aveva i capelli neri ricci sciolti e portava un semplice cerchietto blu, indossava una gonna dello stesso colore e una semplice camicetta bianca con due taschine sul petto; l’atra ragazza invece aveva i capelli castano scuro chiusi in una coda a cavallo, portava dei pantaloni di jeans, una maglietta bianca con dei disegni stampati e alla vita una felpa verde.

La loro amica dietro invece era di origine latina: aveva i capelli castani che le arrivavano fino alle spalle, indossava una maglietta verde militare con sopra disegnato un piccolo dinosauro in pixel art e con sotto la scritta “you are offline. Try: interacting with other humans”, dei jeans neri strappati sulle ginocchia e delle Allstar nere ai piedi.
Tutte tre avevano uno zaino, quindi probabilmente, come lei, stavano andando a scuola.

La ragazza dietro si approcciò a Zoe: «Tu sei l’amica di Shannon giusto?»

«Come-»

«Perché anche noi siamo sue amiche, io sono Victoria Torres, chiamami pure Vic, loro sono Abigail, per gli amici Gail– indicò la ragazza con il cerchietto- e Annah,- indicò l’altra sorella – le gemelle Mwangi»

«Oh wow! Io sono Zoe Strange! Sono contenta di conoscervi!»
Le tre sorrisero.

«Anche noi! Mi dispiace che il tuo primo giorno di scuola sia iniziato in modo così turbulento» disse Gail

«Come stai ora?» chiese la sorella

«Sono ancora un po’ frastornata, ma sto bene non preoccuparti, piuttosto forse è il caso che ci muoviamo, mi sa che lezioni stanno per iniziare!»

Zoe aveva ragione mancava pochissimo al suono della campanella e quindi era il caso di muoversi, non potevano arrivare in ritardo già il primo giorno di scuola!



|| Angolo autrice||
Spero la storia vi stia piacendo, più si va vanti più si creano altri misteri!
Ho deciso di mettere un nuovo capitolo adesso perchè la prossima settimana non ci sono e non volevo lasciarvi senza.
Ringrazio tutte le persone che hanno messo la storia nei preferiti e chi sta continuando a leggerla!
Detto ciò ci vediamo al prossimo capitolo!
   
 
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