Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Juliet8198    10/08/2022    1 recensioni
Seokjin era l'ombra di se stesso dall'incidente. Un anno di terapia. Un anno di depressione clinica. Un anno in cui la sua personalità brillante e perennemente concentrata sul lato positivo della vita si era spenta come una candela, lasciando dietro di sé solo un fantasma che i suoi amici non riuscivano a riconoscere. Dall'incidente, la solitudine a cui il destino lo aveva sottoposto pesava su di lui più di quanto avrebbe potuto prevedere.
Yona aveva imparato sin da piccola a non credere nei legami a lungo termine. Quale significato aveva trovare la propria anima gemella? I suoi genitori avevano divorziato pur essendo fatti l'uno per l'altra e lei aveva una vita perfettamente felice pur non potendo congiungersi con la sua metà. Aveva imparato che la solitudine a cui il destino l'aveva sottoposta dalla nascita non le avrebbe impedito di diventare una persona completa.
Una scatenata insegnante di inglese, inguaribile nerd e sfegatata amante di musical dai discutibili metodi didattici, riuscirà a scuotere una persona così persa nella propria solitudine e a salvarla da se stessa?
SOULMATE AU
Quarto libro del JU
Questa storia fa parte di un universo integrato. Non è però necessario aver letto
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quel lunedì era scivolato via dalle sue mani prima che se ne potesse accorgere, anche se era stata una delle giornate migliori degli ultimi tempi. Dopo essersi svegliato fra le braccia della donna che poteva chiamare la sua "ragazza", erano rimasti semplicemente lì, a letto, a parlare e guardare placidamente la televisione, e... intrattenersi in altre attività che includevano un maggiore sforzo fisico. Seppellendo le loro voci con baci avidi, sussurrando cantilene all'orecchio l'uno dell'altra, scambiandosi sorrisi complici ogni volta che sentivano dei passi percorrere il corridoio per poi scoppiare a ridere quando il letto scricchiolava in maniera fin troppo evidente o a uno dei due sfuggiva un verso un po' troppo forte per passare inosservato. Erano usciti dalla loro piccola realtà solo quando il timido bussare di Jungkook aveva fatto seppellire la donna sotto le lenzuola, mentre il minore entrava con la testa bassa e le guance in fiamme borbottando di avere bisogno solo di cambiarsi i vestiti e abbandonando la stanza a velocità della luce con la promessa che non sarebbe più rientrato fino alla sera. 

 

E Seokjin ne approfittò fino all'ultimo. Scivolando via dalle coperte e dalle braccia di lei solo per andare a sgraffignare qualche snack, attese attentamente fino a che nessuno era in giro per la cucina prima di sgattaiolare nuovamente nel letto accanto a Yona. Sapeva che, nel momento in cui avrebbe incontrato i suoi amici, tutti avrebbero già intuito quello che era successo e lo avrebbero stuzzicato fino alla sua morte. Prima o poi, avrebbe affrontato anche quello ma non in quella giornata. Quella giornata, voleva continuare a vivere in quel sogno surreale in cui una splendida donna lo aspettava nel suo letto con occhi che parevano vedere solo lui, che lo studiavano con attenzione e che sembravano venerare ogni centimetro del suo corpo. 

 

Infatti, quando giunse il martedì mattina, il sogno era già finito. Paralizzato davanti al computer, non riusciva a guardare la dottoressa nello schermo e il suo sguardo confuso. 

 

-Cosa c'è che non va Seokjin? Riguarda il tuo rapporto con Yona? C'è qualcosa che ti lascia perplesso? 

 

L'uomo si affrettò a scuotere la testa. Mordendosi il labbro, non riusciva a sollevare ancora lo sguardo, concentrandosi invece sulle sue mani nervosamente intrecciate. La vergogna, un mostro che conosceva fin troppo bene, gli teneva il capo piegato e gli masticava lentamente lo stomaco, come a volersi godere il suo pasto prima di dargli il colpo di grazia. 

 

-Ho avuto un altro episodio stanotte. 

 

Seokjin si umettò le labbra, emettendo un lungo sospiro. 

 

-Io non... non capisco. Stavo bene. Stavo benissimo! Ero felice, più felice di quanto... di quanto lo sia stato in tanto, tantissimo tempo! Poi lei alla sera è tornata a casa e io stavo ancora bene. Sono andato a dormire e... 

 

Seokjin serrò gli occhi, cercando di impedire ai suoi muscoli di contrarsi al solo ricordo della sofferenza a cui erano stati sottoposti quella notte. 

 

Perché? 

 

Perché non l'aveva ancora superata? Se era nella sua testa, tutto doveva essere a posto! Aveva trovato la felicità, era sereno, non c'era motivo per cui la sua mente fosse ancora così ancorata al passato! 

 

Sentendo un respiro profondo provenire dalla persona nello schermo, l'uomo finalmente sollevò lo sguardo sulla dottoressa, che portava un'espressione concentrata. Dopo qualche istante di silenzio, la donna si portò una mano sul mento. 

 

-Sai, Seokijn, a volte chi soffre di depressione può avere degli episodi simili quando passa da un estremo all'altro. Sei stato talmente tanto in quello stato di, diciamo, apatia emotiva che adesso la tua mente è confusa da questa felicità così improvvisa. È come se chiedesse cosa stia succedendo e, per compensare, tenti di tornare ai meccanismi che le sono famigliari, anche se dannosi. 

 

Jin, corrugando le sopracciglia, annuì distrattamente. 

 

-Quindi... cosa si può fare?- chiese l'uomo, stringendo le mani ancora di più e osservando nervosamente la psicoterapeuta. La donna piegò leggermente il capo, sospirando. 

 

-Datti tempo. Per guarire, per imparare di nuovo a essere felice e a goderti questi momenti di serenità. E inoltre... 

 

La dottoressa fece una pausa, abbassando lo sguardo sulla penna che stringeva nella mano, attirando lo sguardo curioso di Seokjin. 

 

-Hai mai... cercato la tua anima gemella? 

 

L'uomo rimase per un istante in un silenzio attonito. Poi, facendo vagare gli occhi lontani dallo schermo, annuì. 

 

-Ho provato a usare tutte le app e i sistemi statali a disposizione per cercarla, al tempo. Poi, ho continuato nei forum per solitari che avevano... perso la loro metà come me, sperando che almeno i parenti mi stessero cercando e mi contattassero. Credo che fossi ossessionato dall'idea di conoscere almeno il suo nome. Vedere una foto, qualsiasi cosa. Forse capire cosa le era successo davvero. Pensavo di avere bisogno di questo per mettere fine a questo capitolo, ma non ho mai avuto alcuna risposta. 

 

Jin tirò le labbra in un sorriso amaro, ascoltando il silenzio che la terapeuta lasciò diffondersi nella stanza. Dopo qualche istante, lei riprese la parola. 

 

-E adesso? Sei riuscito a porre fine a quel capitolo? 

 

L'uomo sollevò gli occhi. La sua lingua era pronta a sputare un "Mi sembra ovvio!" ma le parole gli morirono in gola. Era davvero così? 

 

-Seokjin, hai mai davvero rinunciato a trovare la tua anima gemella? 

 

Nuovamente, l'uomo fu sul punto di dare la risposta più razionale, ma si bloccò. Se ne era così certo, perché non aveva ancora cancellato quelle app per solitari? Perché non aveva smesso di controllare quei forum a intervalli regolari, istintivamente forse, ma inevitabilmente alla ricerca di una risposta? 

 

Aveva davvero tagliato completamente il suo passato? 

 

-So che non è un passo facile da compiere. Avrai bisogno di tempo, questo è indubbio. Ma... penso ti puoi concedere di lasciarla andare, che ne dici? 

 

Jin sollevò lo sguardo su di lei, mentre un fastidioso bruciore iniziava a fargli pizzicare gli occhi. Era giusto? Era giusto dimenticarsi di lei? Si sarebbe dimostrato indelicato nei suoi confronti se avesse cercato di scacciarla via dalla sua testa per poter cercare la serenità? 

 

-Hai pianto per lei. Hai fatto lutto per lei. Hai portato il suo dolore. Le hai reso onore quanto un'anima gemella farebbe per la sua metà. Hai fatto tutto ciò che potevi per lei. Ora... puoi lasciarla andare. 

 

Jin si morse violentemente il labbro. Una lacrima solitaria gli solcò la guancia mentre la sua testa annuiva, abbassandosi poi in una sorta di preghiera silenziosa. 

 

Ne aveva il diritto? 

 

Poteva davvero... lasciarla andare? 

 

 

 

Yona aveva dormito da schifo quella notte. E la cosa la infastidiva perché non c'era una singola ragione valida a motivare il suo malessere. Non era sbronza, non era fatta e non aveva mangiato nulla di strano. Certo, aveva fatto più attività fisica nella giornata precedente che nell'intero ultimo anno, ma conosceva bene "quel" dolore muscolare. Non aveva nulla a che fare con il bruciore, l'affannoso pulsare e il profondo fastidio che il suo corpo aveva attraversato nella notte passata. Non aveva senso. 

 

Caracollando fino al bagno, si pose davanti allo specchio per incontrare il suo viso solcato da occhiaie verdi e gonfio dal sonno, gli occhi socchiusi e i capelli aggrovigliati in un disastro che neppure la miracolosa maschera del parrucchiere era riuscita a prevenire. Sciacquandosi il viso, sospirò, tornando a studiarsi mentre applicava un'abbondante dose di crema per gli occhi sul verde che le inacidiva la pelle. Spalmandosi poi la crema idratante sul resto del viso, iniziò a massaggiarsi gli zigomi verso l'alto, scendendo fino a raggiungere il collo. Le sue dita si fermarono. Con delicatezza, sfiorò i segni sbocciati sulla sua pelle come piccole rose selvatiche, mentre un sorriso iniziava a dipingerle le labbra. Uno nel lato destro, appena sotto l'orecchio. Uno più in basso, vicino alla clavicola. Un'altro sorgeva per metà oltre lo scollo del pigiama, avvicinandosi maggiormente al suo petto. 

 

Le sue dita si fermarono solo quando un lieve bussare alla porta del bagno le fece ricordare della sua compagnia di stanza. Socchiudendo gli occhi, cercò di ricordare che cosa era in programma quel pomeriggio mentre tentava di seppellire il suo sorriso, e i segni sulla pelle, e usciva dal bagno. 

 

 

 

Un'intervista radiofonica era il loro ultimo impegno prima di lasciare l'America per il loro giro di promozione. Il giorno seguente, sarebbero partiti all'alba per tornare finalmente in Corea e Seokjin non sapeva se attendere il ritorno con ansia o con apprensione. Quanto sarebbero cambiate le cose una volta tornati? Avrebbe avuto più libertà dalla sua schedule e dallo scrutinio dello staff che li circondava continuamente? Oppure la situazione sarebbe peggiorata, rendendo ancora più difficile passare dei momenti con Yona? 

 

Nel corso dell'intervista, mentre cercava di elargire sorrisi convincenti e fingere di capire cosa gli intervistatori stessero dicendo, non riusciva a fare a meno di far scivolare lo sguardo sulla ragazza dalla chioma rosa ferma al di fuori dell'inquadratura della telecamera, con gli occhi puntati su di loro in attesa di intervenire in loro aiuto. Fingeva, forse per gli intervistatori, di ricercare una traduzione per le loro parole, ma inevitabilmente si ritrovava a cercare di strappare un sorriso da lei, oppure osservava il modo distratto in cui si massaggiava il collo, la spalla, l'orecchio, i posti dove lui aveva lasciato il suo segno su di lei il giorno prima. E si costringeva a riportare il suo sguardo e una minima percentuale della sua attenzione sugli host, prima che gli arrivasse un calcio da Hoseok per costringerlo a fingere interesse. 

 

-Thank you so much for coming here, guys. It was so great meeting you (Grazie mille per essere venuti qua, ragazzi. È stato fantastico conoscervi). 

 

L’ultima frase rientrava fortunatamente nella sua sfera di comprensione e, grazie al cielo, sembrava finalmente finita. Salutando con un sorriso e una smorfia buffa, iniziò la sfilza di saluti finali e strette di mano prima che fossero liberati dal microfono e dall'occhio invadente della telecamera. 

 

Jin sbuffò non appena furono usciti dalla sala registrazione, seguendo i suoi compagni verso la green room dove li aspettava un buffet che avrebbe costituito la loro cena. 

 

-Hyung, capisco che tu e Yona adesso avete raggiunto la terza base-

 

-La quarta base. 

 

Hoseok si voltò verso Yoongi, sollevando le sopracciglia. 

 

-Ah, davvero? Si dice così? 

 

Yoongi sospirò stancamente, strofinandosi gli occhi. 

 

-La terza base è solo quando arrivi a- 

 

-Qual'era il punto, Hobi?- interruppe Jin, lanciando un'occhiata furente a Yoongi mentre sentiva le orecchie andare a fuoco. Fortunatamente, Hoseok sembrò distrarsi dal discorso del maggiore e riportò l'attenzione su di lui. 

 

-Cosa volevo dire? Ah, giusto! Vedi di non divorarla con gli occhi mentre facciamo le interviste e cerca di mantenere la concentrazione, per favore. 

 

Seokjin mugugnò un assenso facendo vagare lo sguardo lontano dal dongsaeng, quando vide una figura attraversare il corridoio perpendicolare e dirigersi verso destra, portando i suoi passi a deviare rispetto al resto del gruppo. 

 

-Hyung? 

 

-Voi andate avanti, io vi raggiungo tra poco- borbottò in risposta l'uomo, lanciando un gesto sbrigativo per indicare ai suoi amici di entrare nella green room mentre i suoi occhi percorrevano il nuovo corridoio che stava imboccando alla ricerca di una chioma rosa e, parallelamente, altre forme di vita che avrebbero potuto osservarli. Una volta seguita la strada che le aveva visto prendere però, trovò solo una serie di porte serrate e il silenzio più totale. Voltandosi, avanzò appena di qualche passo, studiando le porte per vedere se una di esse fosse socchiusa. Poi, si voltò per controllare dietro di sé, se per caso aveva sbagliato direzione o se lei aveva cambiato strada in un momento in cui era distratto. 

 

Nulla. 

 

Corrugando la fronte, fece per tornare nel corridoio principale, quando si sentì trascinare per il cappotto. Schiudendo le labbra per emettere un verso di sorpresa, sentì il suo corpo venire premuto contro una porta chiusa su una stanza scarsamente illuminata, mentre una mano si posava sulla sua bocca per fermare qualsiasi suono vi potesse uscire. Seokjin spalancò gli occhi, prima di incontrare uno sguardo felino che gli era assai famigliare e un sorriso sornione che fece sfarfallare il suo cuore. Yona si portò un dito davanti alla bocca, prima di allontanare la mano dalle sue labbra e scivolare contro di lui fino ad avvicinarsi al suo orecchio. 

 

-Dovremo essere veloci e non farci sentire.

 

Jin sentiva il pulsare frenetico del suo sangue nelle vene rimbombargli nelle orecchie, la scarica di adrenalina incendiargli il viso e accendere ogni fibra del suo corpo. Chiudendo gli occhi, la sua mente tornò a quella mattina, alle parole che erano rimaste torturarlo per ore dopo la fine della seduta. 

 

"Mi perdonerai se continuerò a vivere? Se finirò finalmente il mio lutto?" 

 

Seokjin inspirò a fondo mentre percepiva la mano di Yona scivolare sul suo collo e infilarsi sotto alla sua camicia. 

 

"Spero che tu abbia vissuto una vita felice. Nonostante tutto, ringrazio il destino che ti ha reso la mia anima gemella. Grazie." 

 

Abbandonandosi al controllo della donna, scivolò lunga la porta, seppellendo le labbra nella camicia di lei.

 

"Spero che tu sia felice anche adesso. Vorrei esserlo anche io."

 

Jin serrò le labbra e sollevò il capo lontano da Yona in modo che non potesse vedere il principio di lacrime incastrato sulle sue ciglia. 

 

"Addio."

 

 

 

 

Diana si morse il labbro, contemplando la scatola nera di Victoria's Secret. Sciogliendo il fiocco di raso che la teneva chiusa, sollevò con cautela il coperchio, rivelando il pizzo nero sottostante. Con le dita, accarezzò con cautela il tessuto straordinariamente liscio e confortevole nonostante fosse così ricco di ricami. Corredato da una guêpière che terminava in dei reggicalze e un tanga, la ragazza sollevò il completo, portandosi davanti allo specchio. Dondolando nervosamente sui talloni, cercò di ricordare il modo in cui il bustino semitrasparente le aveva formato il corpo, enfatizzando la vita grazie alle stringhe sul retro, e a come il reggiseno era riuscito a darle un aspetto più bilanciato, creando una forma a clessidra che si equilibrasse con i suoi fianchi larghi. 

 

Sdraiandosi sul letto, osservò il soffitto mentre la sua mente decideva quale strada prendere. Erano tornati da due giorni in Corea. Yoongi nelle settimane precedenti era stato ineccepibile, sopratutto perché non aveva il suo studio in cui rifugiarsi alla notte, perciò non appena la schedule lo lasciava libero era sempre stato al suo fianco. E ancora prima di partire non aveva mai tardato più di qualche minuto oltre la mezzanotte da che avevano avuto quella conversazione.

 

Diana fece un profondo respiro. Trattenendo un sorriso, si sollevò dal letto e lanciò un'occhiata all'orario. Non erano neppure le dieci. Sapeva che Yoongi avrebbe sfruttato fino all'ultimo secondo nel suo studio, perciò di sicuro il tempo non le mancava. Dirigendosi in bagno, iniziò a spogliarsi, intrattenendo per un istante l'idea di mettersi perfino un filo di trucco, per poi scacciarla con un sorriso. Afferrando il suo profumo preferito, lo allontanò leggermente dal suo corpo per lasciare un paio di spruzzi e bearsi dell'aroma di rosa selvatica. Osservandosi allo specchio, deglutì. 

 

Quella sera. 

 

Quella sera era pronta per lui.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

 

Oh? Cosa starà succedendo? 🤭 teorie, mie piccole apine complottiste? Qualcuno ha per caso qualche strano presentimento? XD vediamo, intrattenetemi. 

 

Also, è uscita anche la fanart del Re di picche! Piano piano arriverò a disegnare tutti i personaggi, ma li intervallerò con altri lavori perché sono davvero dei disegni lunghi da eseguire 😭 and, sorpresa sorpresina…. Dal momento che ci stiamo approcciando anche alla fine di questa storia (assurdo, mi sembra di averla iniziata ieri) ho un regalino per voi. Riguarda la nuova storia che seguirà questa. 😏

 

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Ed ecco a voi un bel cover reveal! Che ne pensate? (Lettori di EFP, you know what to do)

   
 
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