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Autore: OrnyWinchester    12/08/2022    3 recensioni
Sam e Dean si ritrovano misteriosamente catapultati nella Camelot arturiana e dovranno affrontare una serie di difficoltà prima di scoprire la pericolosa minaccia che si cela dietro al loro strano viaggio nel tempo e che rischierà di mettere a repentaglio tanto il loro presente quanto il destino di Artù, Merlino e di tutti gli abitanti del regno di Albione.
La storia è ispirata alle serie tv "Merlin" e "Supernatural" e si colloca tra gli episodi 4.7 e 4.8 di Merlin e tra gli episodi 9.19 e 9.20 di Supernatural.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
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Mentre i fratelli Winchester si stavano recando da Gaius, s’imbatterono in Gwen, intenta a fare lo stesso. Tutti e tre, quindi, andarono alla ricerca del mago e del medico, prima che fossero colti alla sprovvista dagli assalitori.
“Se quegli spiriti sono simili all’ultima volta, ci saranno grossi problemi.” disse Gwen.
“Perché? Cos’è successo?” chiese Sam.
“Hanno attaccato il regno e ogni volta che colpivano qualcuno, questo moriva. Tutto è accaduto per colpa di un velo, o così credo, che Morgana avrebbe aperto, lasciando fuoriuscire gli spettri del mondo sotterraneo. Per ristabilire la situazione il prezzo da pagare è stato molto alto…” spiegò la giovane, con voce tremante.
“Cosa avete dovuto fare per ricacciarli via?”
“E’ stato necessario un sacrificio e… e sir Lancillotto ha dato la sua vita per questo.” aggiunse sempre più triste.
“Lancillotto è morto?” domandò Dean, perplesso.
“Sì, te l’ho appena detto.”
“Sei sicura?”
“Sì.” rispose in un sospiro.
“Basta con le domande, Dean.” intervenne Sam. “Dacci un taglio.” aggiunse, tirandolo per un braccio.
“Ma come può essere? Sì, insomma, se è morto, tutta la storia con… con lei non succederà. E’ strano.” sostenne Dean, quando Gwen, che li precedeva, fu abbastanza lontana da non sentire il discorso.
“Dean, non lo so. Ma non è di questo che dobbiamo preoccuparci ora.”
“Va bene, ma quando tutto sarà finito voglio vederci chiaro. Sembra che finora le notizie che sono giunte a noi siano tante baggianate, Sam.”
“Ma no. E’ logico quando le cose viaggiano di bocca in bocca per più di un millennio. Si tratta di qualche cambiamento rispetto all’originale, ma niente che comprometta gli eventi.”
“La morte di Lancillotto li compromette, eccome!”
“Non puoi sapere cosa è accaduto o cosa accadrà. Magari tutti credono sia morto, ma in realtà potrebbe non esserlo e tornare in futuro. Non c’è modo di saperlo!” “Adesso pensiamo al nostro lavoro.”
“Sì, mio capitano.” rispose, mentre Sam scuoteva la testa.
Ginevra si voltò e, notando che erano rimasti indietro, li chiamò a gran voce.
“Non venite? Dobbiamo sbrigarci!”
“Arriviamo, Ginevra.”
 
***
 
Giunti al laboratorio di Gaius, trovarono la porta spalancata e intravidero Merlino e il medico indaffarati a radunare alcune cose.
“Merlino, l’esercito di Morgana sta attaccando Camelot!” disse Ginevra in apprensione.
“Lo sappiamo. Lo abbiamo visto arrivare.” rispose il giovane. “Stiamo prendendo il necessario per curare i feriti. Visto ciò che accompagna quei mercenari, è immaginabile che ci saranno delle vittime.”
“Gaius, voi non sapete se c’è qualcosa che si può fare per eliminare quegli spettri?” domandò Ginevra.
“Non proprio, Gwen. Si tratta di magie oscure molto potenti, la pratica delle quali non è alla portata di tutti. Scommetto che nemmeno Morgana ne è capace. Deve essere stato…” iniziò Gaius, interrompendosi subito, non appena si rese conto che Ginevra non era al corrente dell’intera situazione.
“Chi, Gaius?” continuò a domandare la ragazza.
“Oh, beh… Deve essere stato un altro dei suoi alleati. Ogni volta che attacca Camelot lo fa sempre con l’aiuto di altri: Morgause, Cenred, l’esercito di immortali…”
“Avete ragione, Gaius. Di sicuro è riuscita a trovare qualcun altro disposto ad appoggiarla.” concordò Ginevra. “Quindi, non avete proprio idea di come possano essere sconfitti?”
“No, e non credo che abbiamo il tempo necessario per scoprirlo. Dovremo fare dei tentativi, suppongo.” aggiunse il medico.
“In questo possiamo aiutarvi noi.” comunicò Sam. “Anche se dovrete aiutarci a reperire l’occorrente.”
“Di cosa c’è bisogno?” chiese Gwen.
“Di sale. Tanto sale. E di pece o qualunque cosa utilizziate per alimentare il fuoco.” s’intromise Dean.
“Il sale non dovrebbe essere un problema. Vado immediatamente a prenderne qualche sacco nelle cucine.” affermò Ginevra, in procinto di uscire dalla stanza.
“Hai bisogno di aiuto per trasportarlo?” le domandò Sam, pronto ad aiutarla.
“No. Non dovrei avere difficoltà a portare un paio di sacchi. Sarà meglio che voi restiate qui ad organizzare le difese.”
“Come vuoi.” le rispose, mentre la ragazza era già uscita di corsa in direzione delle cucine reali.
“Adesso che non ci sente nessuno, come avete intenzione di eliminare quegli spettri?” domandò Merlino ai due fratelli.
“Di solito respingiamo spettri o fantasmi con il ferro puro o con il sale fino a quando non troviamo il corpo a cui appartengono e lo bruciamo. Ma penso che stavolta siamo di fronte a qualcosa di diverso: è probabile che quegli spettri siano stati evocati con qualche incantesimo e non servirebbe a nulla sapere dove sono sepolti i cadaveri. Intanto dovremo pensare a respingerli.” spiegò Dean.
“E’ possibile che durante l’evocazione gli spettri siano stati legati ad un oggetto che permette loro di andarsene in giro liberamente. Se così fosse, dovremo trovarlo e bruciarlo, così dovrebbero ritornare da dove sono venuti.” aggiunse Sam.
“Sì, abbiamo avuto a che fare con qualcosa di simile in passato.” accennò Merlino.
“Ad ogni modo trovarlo non sarà affatto facile, quindi è bene che ci concentriamo a respingerli con il sale.”
“E come funziona? Glielo lanciamo addosso?” chiese Merlino.
“No, sarebbe complicato e troppo rischioso. Dovremo fare dei piccoli involucri di stoffa da riempire con il sale. Poi, in prossimità di uno spettro dovremo dargli fuoco e lanciarglieli contro il più rapidamente possibile. Così, quando l’involucro brucerà, il sale scaccerà lo spettro.” illustrò Dean. “E’ un po' troppo elaborato, ma dovrebbe funzionare.”
“Sì. Più o meno ricalca un’arcaica imitazione dei proiettili di sale.” concordò Sam, rivolto al fratello.
“L’idea era quella.” gli fece eco Dean.
“Allora non c’è tempo da perdere. Iniziamo a preparare la stoffa necessaria per avvolgere il sale, così quando Gwen sarà di ritorno faremo in fretta.” stabilì Gaius.
“Resta comunque il problema della pece. Ce ne servirà un po' se dovremo bruciare tutti gli involucri. Se ci dite dove possiamo prenderla, ce ne occupiamo noi.” aggiunse Sam.
“A quello posso pensarci io. La pece che abbiamo qui basterà per far credere a Gwen che è quella che stiamo utilizzando per alimentare le fiamme.” stabilì Merlino.
“Ah, certo! I tuoi poteri!” esclamò Dean.
“Già. Inoltre ho messo a punto un incantesimo che spero possa liberarci di quello spirito del tempo per sempre. Ma sapremo di aver avuto successo solo dopo che l’avrò usato su di lui. Purtroppo non c’è modo di capire in anticipo se funzionerà!” concluse Merlino, mentre strappava brandelli di stoffa da vecchi indumenti.
“Siamo nelle tue mani! Nessuno può riuscirci, se non tu!” lo incoraggiò Sam, mostrando un lieve sorriso.
“D’accordo. Diamoci da fare!” incitò Dean.
 
***
 
Merlino, seguito da Sam e Dean, entrò nella sala consigliare dove Artù stava impartendo le ultime indicazioni ai suoi cavalieri, già equipaggiati in tenuta da combattimento e pronti ad ingaggiare battaglia con il nemico.
“Alla buon’ora, Merlino!” esclamò Artù, vedendolo arrivare.
“Sire, sono venuto non appena possibile.” disse il mago, con voce affaticata dalla corsa effettuata dalle stanze di Gaius. “Stavamo cercando un modo per eliminare quegli spettri. Sarete anche un eccellente condottiero, ma penso che quelli potrebbero creare qualche problema anche a voi.”
“Fai poco lo spiritoso, Merlino.” lo esortò Artù, nemmeno troppo infastidito dal commento del suo servitore. “E, allora?”
“Allora cosa?”
“Allora, avete trovato una soluzione per quegli spettri? Cosa dice Gaius? Sarà necessario un sacrificio come è servito per i Dorocha?” chiese incalzante.
“No, niente di tutto questo, non vi preoccupate! Quella era una situazione diversa. Quei particolari spettri si trovavano tra noi a causa dello squarcio del velo tra i due mondi. In questo caso dovrebbe bastare attaccarli nel loro punto debole.” spiegò brevemente Merlino, mentre aiutava Artù a sistemare al meglio la sua armatura.
“E quale sarebbe questo punto debole?”
“Gaius ci sta ancora lavorando, non temete. Ad ogni modo abbiamo già predisposto un piano per eliminarli e, sempre se per voi va bene, di loro ci occuperemmo noi.”
“D’accordo, anche se non sono troppo ottimista a lasciare certe cose così delicate nelle tue mani, Merlino.”
“Qualcuno ha visto Ginevra?” li interruppe nervosamente Elyan.
“Sì, si trova nelle stanze di Gaius. Ci sta aiutando con l’occorrente per eliminare gli spettri!” gli rispose Dean.
“Ah, meno male! E’ da un po' che non la vedo e iniziavo a preoccuparmi. Per fortuna si trova al sicuro, almeno per il momento.” rispose il cavaliere con voce più rilassata.
“Sire, se siete d’accordo, io e Sam aiuteremo Merlino e Gaius con gli spettri, poi, una volta eliminati, verremo a darvi una mano con i mercenari.” propose Dean ad Artù.
“Ma certo. Sono più tranquillo se uno sprovveduto come Merlino non deve occuparsi da solo di un compito tanto rischioso, per quanto mi fidi ciecamente delle conoscenze di Gaius in materia!” convenne Artù. “E, comunque, vi sono grato che vi spendiate tanto per aiutare me e il mio esercito.”
“Anche voi lo avete fatto con me e Sam, accogliendo due perfetti sconosciuti nella vostra corte.” rispose Dean, rivolgendo un mezzo sorriso al re, che ricambiò e annuì.
In quel momento Sir Leon entrò nella stanza.
“Sire, stanno oltrepassando la città bassa e alcuni mercenari sono già alle porte della cittadella.” lo informò il cavaliere.
“Mettiamoci in posizione e prepariamoci ad attaccare!” disse rivolto ai cavalieri del suo esercito.
“Sì, sire.” risposero all’unisono.
“Per Camelot!” incitò Artù con la spada levata.
“Per Camelot!” gli fecero eco i cavalieri.
“Torniamo da Gaius, è ora di mettere fine a tutta questa storia!” disse Merlino sottovoce a Sam e Dean e, congedatisi da Artù e dai cavalieri e auguratisi buona fortuna a vicenda, si avviarono verso le stanze del medico per prendere l’occorrente per distruggere gli spettri.
   
 
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