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Autore: Aineys    23/08/2022    1 recensioni
"Quanto ti odio!"
"Sappi che la cosa è reciproca"
"Vedi?! Parlavo proprio di questo! Sei sempre cosi altezzoso e frigido, anzi no ma che dico, sembra che tu abbia una scopa infilata dritta su per il culo!"
Sasuke avvampò sorpreso.
Come si permetteva quello spudorato?!
"Usuratonkachi! Non permetto di certo ad uno sfacciato come te di venirmi a fare la predica!
E poi non è che se non vado dietro a qualsiasi essere vivente di sesso femminile, vuol automaticamente dire che io sia frigido.
Come se poi tu sapessi cosa significa..." lo rimbeccò alterato.
NaruSasu / accenni ShiIta
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Shisui/Itachi | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Il cortile della scuola non era mai stato così silenzioso. 

Naruto stava iniziando a pentirsi di tutta quella audacia improvvisa; aveva la mente annebbiata dal caos e l’unica cosa cui riusciva a pensare era ciò che avrebbe potuto dire in quel momento a Sasuke.

Dannato teme, questa è tutta colpa tua.

E certo che lo era!

Insomma come avrebbe anche solo potuto pensare di resistere a quelle sue labbra morbide e sottili? A quel volto etereo, con quei lineamenti così dolci e delicati, la pelle pallida da sembrare diafana, le clavicole sporgenti… con quei ciuffi corvini che gli ricadevano leggeri sul lungo collo aggraziato come quello di un cigno, e gli occhi carbone ardenti che sembravano scavare dentro alla sua anima; tutto di Sasuke lo attraeva prepotentemente e Naruto sentiva già quella tipica scarica adrenalinica attivarsi.

Deglutì rumorosamente, a disagio.

Sasuke sbuffò annoiato, e inarcando appena le sopracciglia scoccò al biondo un’occhiataccia: “Muoviti usuratonkachi non ho tempo per le tue idiozie, quindi vedi di andare dritto al punto.” 

Menomale che ogni tanto apre bocca. 

Naruto alzò gli occhi al cielo, borbottando qualcosa contro la maleducazione di un certo Uchiha affetto da una qualche grave forma di isteria.  

“Guarda che ti ho sentito, dobe!”

“Non dirmi che ti sei offeso, neh?” cinguettò ironico Uzumaki, ghignando tutto tronfio nel constatare di come la sua provocazione avesse avuto l’effetto sperato.  

Sasuke serrò la mascella indispettito, le labbra divennero una linea sottile e le mani subito si irrigidirono.

Odiava essere sbeffeggiato così impudentemente, e Naruto non perdeva mai occasione per provocarlo.

“Ma per piacere!” ribatté piccato, lanciando una delle sue tipiche occhiatacce assassine in direzione del biondo.

Naruto rise appena, divertito.

Aveva da sempre trovato segretamente tenero quel lato un po’ scontroso di Sasuke, e per molto tempo si era interrogato sui vari motivi che lo avessero potuto portare a quella spiacevole considerazione… tuttavia non aveva mai trovato risposta, e solo adesso ne aveva finalmente svelato l’arcano mistero. 

Sasuke era una persona particolarmente enigmatica, e Naruto più volte si era ritrovato come calamitato da tutto ciò che lo riguardava e sebbene ancora non riuscisse proprio a spiegarsi di come tutto ciò fosse possibile– tant’è che più volte si era ritrovato a negarne l’evidenza– aveva dovuto a malincuore ammettere che tra lui e il teme ci fosse una qualche connessione, un legame che da sempre gli aveva permesso di empatizzare con l’Uchiha, e proprio per questo motivo quando lo vedeva triste o abbattuto, lui– Naruto– sentiva come qualcosa dall’interno spezzarsi… andare in mille pezzi. 

Quando tu soffri… in qualche modo, soffro anch’io. 

Proprio per questo motivo Naruto non riusciva ad ignorarlo.

Sasuke sarebbe sempre stato una costante nella sua vita.

Non riusciva a lasciarlo andare, non poteva a causa di quel legame; sentiva le sue emozioni… provava quelle stesse emozioni, come avrebbe potuto ignorarlo? Non poteva farlo, lui non lo voleva. 

Era ormai certo di conoscere ogni singolo segreto celato dietro quello sguardo cupo e misterioso ora così imbronciato, ma in realtà Naruto sapeva che la sua era solo una facciata, era il suo tipico modus operandi che spesso utilizzava per schermarsi dalle altre persone, un modo come un’altro per evitare di ferirsi ulteriormente. 

Sasuke apparentemente poteva sembrare una persona davvero sicura di sé, consapevole delle proprie qualità, pregi e quant’altro, eppure ad uno sguardo un po’ più attento si poteva scorgere quanto in realtà fosse fragile; infatti, tutto quel suo dissimulare continuo non era altro che l’emblema delle proprie insicurezze, la riprova di quanto anche lui fosse così dannatamente umano. 

Odiava vederlo reprimersi così, non poteva sopportarlo.

Sospirò pesantemente, attirando nuovamente su di sé lo sguardo dell’Uchiha, il quale tra l’altro lo osservò un po’ stranito.

“Che hai dobe? Che era quel sospiro da eroina tragica delle fiabe?” 

Naruto alzò gli occhi al cielo, stizzito. 

Come volevasi dimostrare. Nevrotico.

“Guarda che ogni tanto puoi essere anche un po’ più gentile, non è mai morto nessuno per quello, giusto perché tu lo sappia, eh!” 

Sasuke alzò gli occhi al cielo.

“Avanti dobe, smettila di girarci attorno… di che cosa volevi parlarmi? Su, non ho tutto il giorno.” 

Naruto deglutì a vuoto. 

Sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato… dopotutto era stata una sua idea; era ovvio che adesso non avrebbe di certo potuto tirarsi indietro. 

Dopotutto Sasuke non glielo avrebbe permesso, di questo Naruto ne era più che sicuro.  

Erano rare le volte in cui si era ritrovato così spaesato nel cercare un qualsiasi appiglio per intavolare una misera conversazione… di convenienza. Eppure avrebbe dovuto immaginarlo che con Sasuke non sarebbe stato altrettanto facile.

Non si era nemmeno accorto di aver trattenuto il respiro per tutto quel tempo. 

Era davvero messo così male? 

Dannato Uchiha. Guarda a cosa mi sono ridotto per te?!

Prese un profondo respiro, e poi finalmente si decise a prendere parola. 

“Senti, non voglio girarci intorno più del dovuto. Volevo parlarti di quello che è successo ieri sera… insomma, lo sai… del bacio.” 

Sasuke al sentire quella parola– “bacio”– venire sussurrata così – quasi sensuale– dalle labbra di Naruto, percepì qualcosa smuoversi dall’interno, che subito si ritrovò ad avvampare tutto all’improvviso. 

Le guance solitamente pallide erano ora di un leggero rosa tenue, e subito si trovò costretto ad abbassare lo sguardo, per cercare di sfuggire agli occhi attenti di Naruto. 

Odiava mostrare quel lato così fragile di sé.

Non sopportava l’idea che qualcuno potesse vedere quell’aspetto così intimo del suo carattere, e specialmente non voleva che Naruto vedesse più di quanto non avesse già visto. 

Scacciò via, lontano dalla propria mente, tutte quelle orribili sensazioni. 

“Si… beh, cosa? Se vuoi scusarti per quanto successo, tranquillo, non ha importanza. Tanto ci ero già passato sopra, lo avevo praticamente dimenticato.”

Non seppe esattamente dire perché avesse deciso di mostrarsi così odioso davanti a quella semplice esternazione… solo non voleva crearsi false illusioni.

Lui e Naruto bisticciavano spesso e per qualsiasi cosa, quindi poteva anche darsi che forse, data la situazione… l’intimità e tutto il resto, che beh… quel bacio fosse stato solo un errore.

Non che lui fosse il tipo da baciare chiunque, figuriamoci… ma poteva dire lo stesso di Naruto?

Quello lì aveva l’istinto della crocerossina, altrochè. 

Sicuramente lo aveva fatto solo per bontà d’animo, ed ora voleva accampare qualche scusa alla: – “Scusa, non sei tu… sono io.”– A dir poco vomitevole, insomma. 

Lui era un Uchiha, e di certo non sarebbe stato scaricato così da uno stupido usuratonkachi, poco ma sicuro. 

Non me ne può fregar niente di te, sappilo. Sei tu quello che mi ha baciato, non io, dobe. 

Voleva che il messaggio passasse chiaro.

Scrutò attentamente il suo volto, e non appena scorse lo sguardo del biondo si sentì raggelare.

Non gli aveva mai visto quell’espressione dipinta in volto, Sasuke non era nemmeno certo potesse essere capace di lanciare certe occhiate così gelide che quasi se ne sorprese.

Ovviamente riuscì a dissimulare con facilità quel piccolo attimo di cedimento, e subito si ricompose, stoico come sempre.

“Mi spieghi perchè devi sempre fare così?!” 

Sasuke alzò un sopracciglio, perplesso.

Ma che diavolo blateri, usuratonkachi?

“Così come, dobe? Veramente io non ti capisc…”

“Piantala! Sai benissimo di cosa sto parlando.”

L’Uchiha arricciò il naso, infastidito.

Stava iniziando ad agitarsi anche lui. Non sopportava quando qualcuno gli sbottava addosso in quel modo, e Naruto aveva decisamente alzato il tiro.

“Ascolta, non so cosa tu stia blaterando, e ti consiglio di moderare i toni usuratonkachi, sempre che tu non voglia attirare l’attenzione della preside o che so, di tutta la scuola?” ironizzò acido, indietreggiando di un passo, come a voler porre un limite… una distanza– non solo fisica– tra di loro.

Naruto sembrò ancora più irritato a quelle parole, e non contento subito gli fu addosso, tanto che Sasuke si ritrovò il respiro caldo dell’altro a solleticargli il naso. Si accorse che da quella posizione riusciva persino a distinguere ogni singola sfumatura o pigmento dipinto in quelle iridi cristalline.

Ma che cavolo…

Non ebbe nemmeno modo di processare qualsiasi cosa che la mente era ormai andata in tilt a causa di quella vicinanza inaspettata e indubbiamente poco gradita, a tratti invadente – come del resto qualsiasi cosa riguardante quello stupido dobe – che si ritrovò a balbettare un qualcosa di vagamente simile ad un “ e levati, idiota”, che qualcosa d’improvviso lo fece sbilanciare appena, e subito rovinò a terra portandosi dietro quello stupido impiastro nonché causa di tutti i mali del mondo.

Sasuke contrasse il volto in una smorfia di dolore, e si lasciò sfuggire un lieve lamento assieme ad una colorita imprecazione borbottata a mezz’aria.

Lo schianto si rivelò alquanto doloroso, ma per fortuna almeno Naruto riuscì appena in tempo a riprendersi ed evitare così di rovinare dritto contro Sasuke.

“Per un soffio, -ttebayo…” borbottò affannato il biondo, lasciando andare un sospiro di sollievo.

Sasuke avrebbe tanto voluto prenderlo a pugni, ma non appena provò a rialzarsi sentì una lieve fitta alla spalla destra, costringendolo di nuovo stremato a terra.

Fantastico.

“Ugh… stai bene?”

“Ma certo, non vedi? Una meraviglia.” 

Ma io lo strozzo.

Naruto si grattò la nuca, imbarazzato. 

Forse aveva esagerato… si era lasciato sopraffare dalla rabbia, ed ecco che erano entrambi caduti a terra.

“Scusa… è stato un incidente, non volevo. Aspetta ti aiuto a rialzarti!”

Sasuke lo fulminò con uno sguardo.

Naruto lo ignorò bellamente e senza troppe cerimonie allungò un braccio nella sua direzione, ma quello lo schiaffeggiò con la mano, sprezzante.

“Non mi toccare.”

Lo aveva sillabato con una freddezza tale che aveva fermato sul nascere qualsiasi altra iniziativa del biondo, il quale colpevole abbassò lo sguardo, sconfitto. 

Sì… ho decisamente esagerato. 

Ignorando il dolore alla spalla Sasuke riuscì a tirarsi in piedi, non senza però qualche protesta, seguita naturalmente da una imprecazione. 

“Spero sarai contento, adesso.”

Non riuscì a trattenere quel commento acido.

“Scusami, hai ragione… ho un po’ esagerato, solo che… certe volte mi fai proprio uscire dai gangheri con queste tue uscite.” 

Sasuke affilò lo sguardo, tutto risentito. 

“E ti sembra una giustificazione? Ti è anche andata bene, poteva finire peggio! Se poi ci fosse stato un professore… Imbranato.” 

Naruto accusò il colpo, trattenendo a stento una risata. 

Ora era solo lui quello in torto? Scosse la testa, cercando di scacciare via quel fiotto di bile che gli stava risalendo sù per l’esofago. 

“Beh, hai ragione, ho sbagliato ma di certo tu non sei meno colpevole! Con tutti quei tuoi commenti acidi e menefreghisti faresti impazzire persino un santo, te lo dico io -ttebayo. Io volevo solo parlare di quanto successo, e tu subito sei scattato sulla difensiva. Non sai nemmeno quello che volevo dirti… perché mettere fin dall’inizio le mani avanti? E’ questo che non sopporto di te.”

Sasuke sgranò gli occhi impercettibilmente.  

Per questo si era… arrabbiato? No, impossibile. Non poteva essere così stupido, dai. 

“Ma di che diavolo stai parlando? Io non sono scattato da nessuna parte, quello sei tu usuratonkachi, non confondere le cose.” 

Naruto alzò un sopracciglio, poco convinto.

“Ah sì? E questo come lo chiami?” lo provocò scettico, le mani incrociate al petto.

“Ma cosa blateri? Tu hai dei seri problemi, te lo dico io.”

Naruto era allibito. 

Non poteva essere serio, si rifiutava di crederlo.

“Ma non vedi come ti comporti? Stai sempre sulla difensiva, e questo non è normale. Sembra che tu voglia come proteggerti da qualcosa, e non ne capisco il motivo…” 

Non riesco ad accettarlo, teme. Perché mi vuoi tenere lontano?!

Sasuke contrasse le mani a pugno, frustrato. 

Adesso ci si metteva pure il dobe. 

Lui stava benissimo, non aveva bisogno di una balia.

“Si può sapere perché tutto ad un tratto ti interessa così tanto? Sono anni ormai che ci conosciamo, eppure non mi pare di averti mai rivolto la parola se non per battibeccare a causa delle tue continue provocazioni.” 

Era stato duro, ma voleva capire.

Se lo era domandato più volte dopo che aveva preso le sue difese durante la lite con Sakon e Ukon, e dopo che Orochimaru aveva deciso di metterli in coppia per quel dannato progetto tutto nel loro rapporto era cambiato.

Non riusciva a capire bene il perché… ma questa cosa lo stava facendo impazzire. 

“Questo… questo non te lo so spiegare, d’accordo? Ugh, accidenti! Perché devi fare il difficile? Senti, non so il motivo esatto per cui mi interessi, non credo di averlo capito neppure io dal momento che quando ti guardo mi verrebbe solo voglia di prenderti a schiaffi. Però… sebbene tu sia un vero stronzo, teme, non riesco ad ignorarlo. Non posso e non voglio dimenticare quello sguardo che mi hai rivolto dopo quanto successo con Sakon e Ukon. Lì, per la prima volta ho visto con i miei occhi una parte di te che mi ha… sorpreso? Poi, quando ti sei confidato riguardo la tua famiglia, sono riuscito finalmente a capire il motivo di certi tuoi atteggiamenti che be’ ora non posso più ignorare. Non importa quanto ti spingerai pur di allontanarmi… io non te lo permetterò.” 

Sasuke era senza parole. 

Per tutto il tempo in cui Naruto si era sfogato, lui non era riuscito a spiccicare alcuna parola. 

Non sapeva nemmeno che cosa pensare… figuriamoci se sarebbe anche solo riuscito a mettere insieme due sillabe.

Non era abituato a esternare affetto, e nemmeno a ricevere certe dichiarazioni. Nella sua famiglia erano un po’ tutti– Sasuke compreso– emotivamente stitici… Insomma, proprio usciva dal suo personaggio dire certe frasi ad effetto.

Scosse la testa, cercando di riacquistare la sua tipica compostezza da Uchiha. 

“Io– si schiarì la gola– proprio non riesco a capirti.” 

Era stato un sordo mormorio, tant’è che Naruto stesso aveva dovuto sbattere più volte le palpebre, non propriamente certo di aver sentito/ visto bene. 

Sulle sue guance pallide si intravedeva un lieve rossore, segno che le sue parole avessero avuto l’effetto sperato. 

Sorrise appena, intenerito.

“E’ inutile, teme, con me questo tuo atteggiamento non attacca più, dovresti averlo capito ormai.” 

Sasuke lo fissò spaesato, ancora troppo frastornato dalle proprie emozioni ancora tutte in subbuglio. 

In lontananza si percepì il suono della campanella, al che Naruto si ritrovò a scuotere la testa divertito.

“Appena in tempo, non credi? Senti, per oggi pomeriggio facciamo a casa tua d’accordo?”

Sasuke annuì meccanico, ancora sovrappensiero. 

“Fantastico, ora però io devo correre al bagno! Scusa, ci vediamo dopo in classe.” 

Lo osservò dirigersi in fretta e furia dritto verso il portone, e rimase in silenzio fino a che non scomparve alla sua vista. 

Ma che cosa mi sta succedendo… Io, non riesco più a riconoscermi. 

Lui non era così, maledizione.

Quello stupido usuratonkachi lo stava rammollendo, non vi era altra spiegazione possibile altrimenti.

O forse lo sono sempre stato, e non me ne sono mai reso conto? 

No, impossibile. 

I discorsi di quel dobe gli avevano fottuto per caso il cervello? 

Scosse la testa, scacciando dalla mente tutte quelle assurdità.

Io non sono debole. 

Non doveva assolutamente cedere. Lui non poteva permetterselo. 

Altrimenti… altrimenti avrebbe avuto ragione Fugaku, suo padre.

No, non voleva neppure pensarci. 

Strinse i pugni, tutto rigido.

Lui non poteva permettersi di cedere a certi sentimenti. 

Non poteva permettersi di ricascarci… almeno, non di nuovo.

Aveva già perso tutto una volta, e ne era uscito vivo per miracolo. 

Non voleva mai più soffrire in quel modo, e Naruto era pericoloso.

Ha ragione. Sto sempre sulla difensiva… ma non posso fare altrimenti. Ho già perso tutto una volta. Non voglio accada di nuovo! 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
   
 
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