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Autore: laurakovac    23/08/2022    3 recensioni
Dal testo:
"Se ne stava lì in penombra ad osservare la scena. Sua moglie non aveva mai imparato ad avvertire l'aura, ma lo sapeva. Sapeva benissimo che Vegeta amava guardarla mentre allattava la loro secondogenita...."
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Se ne stava lì in penombra ad osservare la scena. Sua moglie non aveva mai imparato ad avvertire l'aura, ma lo sapeva. Sapeva benissimo che Vegeta amava guardarla mentre allattava la loro secondogenita.
Il Sayan si metteva sempre sul terrazzo della loro camera da letto, con la scusa di qualche strana meditazione che Whis gli aveva insegnato. Tuttavia, Bulma lo aveva visto più di una volta sporgersi per sbirciare all'interno e vederla mentre nutriva la loro piccola.
Il tutto, per entrambi, era divenuto una specie di rituale. Faceva molto caldo e lei si rifugiava in camera, le ante semichiuse e quel piccolo fagottino attaccato al seno, gli occhi chiusi e beati di chi cerca affetto e nutrimento.
All'inizio aveva trovato strano che Vegeta facesse meditazione proprio sul balcone, accanto alla loro camera, preferendo quel luogo alla tanto agognata Gravity Room. Tuttavia, con il passare del tempo, aveva capito: a quel rituale tanto sacro della diade mamma – figlia aveva deciso di partecipare pure lui, con discrezione, quasi a non disturbarle, ma volendo fare ammenda di tutte le mancanze che aveva avuto con Trunks.
E così Bulma sorrideva e lo lasciava fare. A modo suo, Vegeta sembrava stesse recuperando il tempo perduto, cercando di essere un buon padre e marito.
"Guarda che puoi anche venire qui" gli disse un giorno all'improvviso.
Vegeta si ritirò dietro alla porta, quasi a nascondersi, arrossendo di colpo per essere stato scoperto.
Allora Bulma decise di continuare "Lo so che sei lì! Non saprò riconoscere la tua aura, ma ti ho comunque visto, è inutile che ti nascondi".
Rideva quasi mentre pronunciava quelle parole.
Vegeta strinse i pugni e chiuse gli occhi, mentre sentiva ancora le guance tingersi di color porpora.
'Maledetta donna' grugnì dentro di sé.
Avanzò piano piano, uscendo dalla penombra e si mise davanti a lei a braccia incrociate.
"Tsk! Stavo solo osservando se non ti eri addormentata, dato che ultimamente ovunque vai, è sufficiente che appoggi la testa da qualsiasi parte che cadi subito in un sonno profondo."
Bulma rise, accettò la scusa del marito e decise di non controbattere.
Vegeta avanzò lentamente, piano piano. Un po' incerto si avvicinò a loro, mettendosi a sedere sul bordo del letto.
E fu proprio allora che la piccola Bra si staccò dal seno della madre. Alzò il piccolo viso, puntando i suoi occhi azzurri verso il padre.
Allungò la mano verso di lui, stringendola forte.
"Pa..papà"
Vegeta sgranò gli occhi incredulo :la prima parola di sua figlia, della sua piccola principessa.
Non mamma ma papà.
"Lo sapevo sai? E ne sono quasi gelosa"
"Tsk! Sapevi cosa?"
"Che la nostra piccola avrebbe detto papà come prima parola"
"Adesso prevedi il futuro pure tu come il pesce oracolo?"
La donna non rispose, ma si limitò a sorridere. Appoggiò la sua mano su quella del marito e della figlia.
Ad un tratto però, alzò ancora gli occhi in direzione della porta e disse: "Guarda che lo so che ci sei anche tu"
Dalla penombra uscì Trunks, che pure lui aveva assistito alla scena.
Vegeta non se ne era accorto, perché il ragazzo aveva azzerato la sua aura. Ma Bulma, invece, lo aveva scoperto, così come aveva fatto con il marito.
E questo perché una mamma sviluppa dei super poteri anche se non è un Sayan. Una mamma vede e riconosce tutto.
Timidamente il ragazzo si avvicinò, mettendosi a sedere sul letto. Bulma prese le mani di tutti i componenti della sua famiglia, unendole insieme.
Vegeta volse lo sguardo altrove ma lasciò fare alla moglie, partecipando a quell'intenso momento di famiglia.
Sorrise, perché finalmente aveva trovato la pace che tanto cercava. Per lui famiglia era anche e soprattutto questo: era fiero di suo figlio, orgoglioso della piccola Bra che aveva detto ‘papà’ come prima parola, e ovviamente innamorato perso di quella ‘donna’ che aveva scelto come compagna di vita.
 
 
Ciao a tutti. Sono tornata, dopo ben quasi due anni. Mi scuso per la mia assenza, ma nel frattempo sono diventata mamma e quindi il tempo e le idee proprio scarseggiavano. L’altro giorno però, proprio mentre allattavo la mia piccola, ho avuto un flash e nella mia mente si è materializzata questa scena da cui ne è scaturita una OS. Sentivo il bisogno di scrivere, anche se questo è un piccolo racconto senza tante pretese. Ringrazio in anticipo tutti quelli che passeranno a leggere e, se volete, anche a commentare. Un abbraccio e spero a presto. Laura.
  
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