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Autore: NightWatcher96    23/08/2022    1 recensioni
Sequel finale di "Pranzo a Letto con Sorpresa" e "Il Wonder Duo e Baby Hero in Azione!".
Izuku viene rapito da un giovane Alpha che vuole fare di lui il suo Omega e mettere a repentaglio la vita di Katsu. Ancora una volta il Wonder Duo dovrà combattere ma riusciranno a ricongiungersi con il tempo che scorre inesorabilmente?
BakuDeku, KiriKami, Mpreg
Genere: Azione, Omegaverse, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Mpreg
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Kei aveva compiuto undici anni.

Era un bellissimo Alpha, con sempre un broncio sul viso angelico ma estremamente gentile. Ricevette, quel giorno, due regali particolari.

Il primo, decisamente per nulla voluto, un fratellino dai suoi eccentrici genitori.

«Kei, questo è il tuo fratellino Ren. Voglio che tu ci vada d'accordo, figlio mio!» gli aveva detto suo padre.

Sua madre non gli aveva neppure prestato attenzione; quel compleanno si era trasformato in una festa per il nuovo arrivato e lui era stato messo in ombra.

Il secondo regalo, quello più bello, invece, gli fu dato nel momento stesso in cui si avvicinarono un uomo e una donna dai volti molto gentili.

«E' un piacere conoscerla, Takahashi-sama» salutò il nuovo giardiniere.

«Spero di poterla assistere al meglio!» fece eco sua moglie, prossima cameriera.

Dietro la sua gonna lunga si nascondeva una bambina della sua stessa età con dei particolari capelli lisci e rossi e degli occhi del suo stesso colore, il viola.

«Miyako, non essere timida e presentati al signorino Kei come si deve» invitò la donna.

Lei fece un inchino profondo con le guance un pochino rosse...

 

 

Negli anni avvenire, Kei imparò presto che suo fratello minore era nato un Quirk spettacolare e forte, capace di salvare vite ma anche di porne fine nel modo più brutale possibile. Il suo Quirk era chiamato Shinigami.

Dopo il quarto anno di età di Ren, Enmei suo padre e Fujiko sua madre, smisero di venirlo a trovare e Kei crebbe sotto la supervisione dei genitori di Miyako, Daisuke e Chinatsu Suzuki e delle costanti visite di Minato Tsukishima, storico dottore della famiglia Takahashi.

A Kei non importava di essere stato dimenticato perché ritenuto debole, un Alpha difettoso per via del suo errore genetico che veniva fuori ogni qualvolta che usava il suo Quirk Bubble.

Lui era felice. Si era perfino innamorato di Miyako e i due divennero presto amanti, condividendo perfino insieme Calore da Omega e Rut da Alpha.

Le cose andavano davvero bene fino a quando in un giorno di pioggia, Kei fu improvvisamente convocato a Shimada, la residenza ufficiale della prestigiosa famiglia Takahashi.

Soprattutto il potente Alpha Enmei era un imprenditore di successo. Da solo era riuscito a dare una svolta importante nella fabbricazione di medicinali, molto spesso, però, aiutato dallo Shie Hassaikai.

«Devo andare, Miyako-chan. Sarò di ritorno nel pomeriggio. Non aprire a nessuno, d'accordo?» disse premuroso Kei.

Lei annuì, lui le baciò famelicamente le labbra. Le prese, come da abitudine, una ciocca di capelli e l'annusò voluttuoso. Si salutarono.

Fuori il cielo era nuvoloso, i lampi facevano capolino tra i cumulonembi e le cime degli alberi che recintavano naturalmente l'abitazione frusciavano nel vento.

Miyako chiuse la porta con un sospiro. Già gli mancava il suo Kei, però...

Con un grande sorriso si avvicinò ad un grosso specchio tra una colonna di marmo e un quadro di un cavaliere del periodo Edo. Si tolse il grembiule, sbottonò la sua uniforme nera. Il suo ventre era rotondo ed ormai era alla sua decima settimana di gravidanza.

Sì. Era rimasta incinta nell'ultimo calore.

Da allora c'erano state poche volte in cui Kei le aveva dato amore per via di costanti impegni da parte di Enmei che, nonostante tutto, aveva elogiato e riconosciuto l'intelligenza del suo primogenito.

Chissà che cosa avrebbe detto? Un sorriso sincero le incurvò le labbra verso l'alto.

All'improvviso, il campanello fuori la porta trillò. Lei sobbalzò con il cuore in gola. Allacciò immediatamente il grembiule, tentando di abbottonare l'uniforme ed aprì.

Le venne in mente solo alla fine l'avvertimento di Kei.

«Ciao, Miyako-chan!» salutò festosamente Ren. «Mio fratello c'è?».

«Takahashi-sama!» squittì l'altra. «Mi dispiace. Suo fratello è appena partito per-».

«Ah, sì... affari di famiglia. Quindi, in pratica sei da sola?».

Il sorriso ghignante del ragazzino di tredici anni le fece venire un po' di paura. Lei aveva quasi ventiquattro anni, anche Kei. Non si era mai sentita al suo agio con quel giovane dai capelli bianchi.

Gli occhi eri erano piccole capocchie di spillo quasi affilate.

«Il tuo odore è molto dolce...» disse languido. «Voglio portarti via da mio fratello. Dovrai essere mia, Miyako-chan!».

La ragazza tentò di scappare ma fu inchiodata contro la parete. Quell'esuberante ragazzino era sempre stato precoce in tutto ma non pensava anche nel campo sessuale!

Un conato di vomito le risalì in gola nel sentire l'erezione possente premerle contro le natiche.

«Mi lasci, la prego!».

«Oh, no. Tu sarai la mia Omega e mio fratello perderà ancora una volta contro di me!».

La prese in braccio e la portò nella stanza dove, sei anni dopo, sarebbe stato rinchiuso Izuku.

Quel giorno di pioggia, Miyako sperimentò lo squallore di un Alpha di seconda categoria che l'avrebbe reclamata con un marchio senza il suo volere o permesso.

La usò per molte ore, beato dalle urla e le suppliche. La fece venire numerose volte e straordinariamente non si rese conto del bambino dentro di lei.

Quando si ritenne soddisfatto, la abbandonò sul letto e si rivestì.

«Sai, ci ho ripensato. Non ti voglio come mia Omega. Non sei tutto questo granché, Miyako-chan. Quindi, ciao, ciao!».

Lei rimase a piangere, nuda e sporca sul letto, tremando di freddo e di paura.

Era stata solo usata e nel modo peggiore da un ragazzino viziato e subdolo. Che cosa avrebbe potuto fare con quel marchio che bruciava sulla sua nivea pelle abusata?

Kei l'avrebbe ripudiata? L'avrebbe etichettata come una puttana?

Non voleva lasciare Kei, non voleva dare un taglio a quella vita che aveva imparato ad amare anno dopo anno.

Mentre singhiozzava con una mano contro la pancia le venne in mente un solo ed unico modo per sbarazzarsi di quel crimine. Si alzò con foga, vestendosi in fretta.

Salì una scala a chiocciola avvolta nell'oscurità. Fuori pioveva a dirotto, era una tempesta come quella che straziava il suo cuore.

Raggiunse una piccola porta: capeggiava una libreria incassata nel muro, un po' marcia, dove i numerosi libri ingialliti erano gonfi di umidità. Lei ne scelse uno con la copertina rosso sangue.

Aprì il libro finto, prese in mano una fiala contenente un liquido inodore e incolore. Era come acqua fresca.

Aveva sentito di questo prodotto ancora in via di sperimentazione capace di cancellare un marchio di un Alpha in modo definitivo. Non conosceva né le dosi, né la composizione chimica e neppure gli effetti collaterali.

Era così confusa, così spaventata... svitò il tappo argenteo della fiala e la ingurgitò tutta. Dopo un solo attimo sentì un fuoco bruciarle l'esofago e un forte dolore in direzione del marchio sul suo collo. Aveva paura! Stava morendo?

Riuscì a cancellare le prove del suo piccolo crimine.

Riuscì ad arrivare alla sua stanza.

Riuscì a tener duro fino a quando non sentì rientrare.

Riuscì a guardare Kei negli occhi fino a quando non perse i sensi...

«Sono lieta di vederti sveglia, Miyako-chan. Come ti senti?».

Fuori ancora pioveva. Era buio ed era stata messa in un letto. Si sentiva terribile, stanca e fiacca con un sapore amaro nella bocca.

«Takahashi-sama mi ha immediatamente informato del suo improvviso svenimento. Per fortuna sta bene. Ha mangiato qualcosa che le ha provocato un'intossicazione alimentare?».

Lei sbatté confusamente le palpebre mentre si tirava lentamente a sedere. Minato le prese dolcemente una mano tra le sue. Il suo sorriso era sceso un po'.

«Ciò che ho trovato nel suo sangue era una sostanza che pochi conoscono ma che io ho avuto la fortuna di sapere, sebbene solo di nome, grazie a mio fratello minore, Akiyama Matsusawa».

Miyako spalancò gli occhi, come colta in fragrante.

«C'è una piccola cicatrice alla tua ghiandola odorosa. Solo quella sostanza avrebbe potuto farla. L'hai assunta?».

«S-se le spiego... lei mi promette di non dire nulla a Kei?».

Minato annuì. «Però... prima eri a conoscenza di essere incinta?».

Lei fece un cenno positivo con il capo.

«E sai che hai perso il bambino?».

Il suo cuore ebbe un sussulto. Poggiò la mano sul gonfiore che era meno pronunciato. Il suo bambino non c'era più e cosa peggiore era stata lei a ucciderlo inconsapevolmente.

Pianse molto tra le braccia di Minato mentre raccontava tutto e pregava di non rivelare mai nulla...

 

  
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