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Autore: NightWatcher96    23/08/2022    2 recensioni
Sequel finale di "Pranzo a Letto con Sorpresa" e "Il Wonder Duo e Baby Hero in Azione!".
Izuku viene rapito da un giovane Alpha che vuole fare di lui il suo Omega e mettere a repentaglio la vita di Katsu. Ancora una volta il Wonder Duo dovrà combattere ma riusciranno a ricongiungersi con il tempo che scorre inesorabilmente?
BakuDeku, KiriKami, Mpreg
Genere: Azione, Omegaverse, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Mpreg
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Angolo della Quirkless

Ci sono molti collegamenti in questa fanfiction.
Innanzitutto, ho rielaborato un rapporto tra Alpha e Omega rendendolo più scientifico soprattutto con la cancellazione del Marchio perché sono fatta così e mi piace rendere tutto quasi realistico.
Aborti, utero retroverso, sintomi e ciò che sperimenta Izuku, questo è reale. In molte donne incinte purtroppo insorgono spesso cose non belle in quella delicata fase. Il Italia, la Mortalità Materna è legata a ciò che Monumori ha spiegato ad Izuku, ovvero per Emorragie e Ipertensione Arteriosa.
Mishima esiste realmente e si trova nella Prefettura di Shizuoka.
Le Rovine del Castello di Yamanaka è esistente e anch'esso si trova a Mishima.
Il 5 è la data in cui si sposarono i miei genitori, anche se fu ad Agosto e non a Giugno.
Il 27 è il giorno del mio compleanno ma di Agosto e non di Settembre.
Grazie a tutti per aver letto, seguito e magari recensito la mia ultima fatica di questa Trilogia. Detto ciò, Enjoy!
Alla prossima!




 

Passò una settimana intera, superando abbondantemente la data del parto prefissata per il cinque di settembre. Izuku era molto lunatico e irritabile, stanco di non potersi muovere, di Katsu che pesava e si agitava.

Katsuki invece, era un po' provato dal fatto di essere svegliato nel cuore della notte, di non poter fare sesso per paura di rompere accidentalmente le acque, anche quando il suo Omega prima lo seduceva, poi lo implorava e infine lo minacciava di castrarlo.

Sì, aveva dell'ironico ma Katsuki tremava veramente quando Izuku era furioso e iniziava a piangere istericamente perché pensava di essere così brutto e non più attraente.

Ed era soprattutto stressato di trovare Izuku ogni tre quarti in bagno, a mangiare cose strane a farsi massaggiare i piedi e le caviglie gonfie oppure, a prendersela per ogni più piccola parola seguita da un piagnisteo insopportabile.

Chiaramente tutto questo non l'avrebbe mai detto.

Izuku ne aveva passate tante ed era quasi arrivato alla meta nonostante avesse avuto più volte infiammazioni pelviche o contrazioni dolorose dell'utero. Tuttavia, grazie a Minato e ad Hayami tutto era proseguito perfettamente.

«Se entro le prossime due settimane non accadrà nulla, dovremo indurre il parto» disse Hayami. «Katsu è posizionato molto bene e non ha alcuna intenzione di uscire».

E in quel momento calciò forte Izuku facendolo gemere.

«Ti prego, Katsu... sbrigati ad uscire...».

 

 

Katsuki ed Izuku erano in auto, sotto ad una pioggia battente delle sedici e trenta precise.

L'aria si era leggermente rinfrescata e loro due avevano deciso di andare al cinema e poi a cena fuori.

«Che traffico del cazzo» bofonchiò il biondo.

Izuku si accarezzava il pancione sotto l'ampia t-shirt nera comprata recentemente. Katsu non smetteva di calciare, probabilmente perché affamato.

All'improvviso, una fitta dal basso ventre lo fece irrigidire.

«Stai bene, Izuku?» chiese apprensivo il biondo.

Lui annuì. In realtà, per tutta la mattinata aveva sentito quei dolorini ma non ci aveva dato granché peso visto che pensava fossero le Braxton Hicks.

«Sei sicuro?» riformulò apprensivo l'altro.

E di nuovo la stessa sgradevole sensazione. Forse doveva preoccuparsi?

«Kacchan... non lo so... mi sento un po' strano».

Il biondo annuì; allora mise la freccia e deviò a sinistra pronto per andare all'ospedale. Non voleva rischiare nulla, anche se sarebbe stata anche l'ora che Katsu sarebbe nato. Era ormai il 27 di settembre.

Un ingorgo molto più fitto, tuttavia, sbarrò loro la strada e li tenne imbottigliati completamente. Katsuki sbatté la mano sul volante, nervoso.

Degli addetti al servizio urbano con dei giubbotti catarifrangenti agitavano delle luci rosse per segnalare il corretto incanalamento delle auto.

«Che succede?» domandò Izuku.

Un'altra fitta, seguita da un bruciore forte ai reni. Sentiva la pelle della pancia tirata dolorosamente e l'addome era duro, come contratto. Katsu, inoltre continuava ad agitarsi.

«Penso che stiano rifacendo la pavimentazione stradale in seguito all'esplosione di una conduttura dell'acqua» rispose Katsuki.

Izuku sussultò vistosamente questa volta a tal punto che si incurvò leggermente in avanti. Questa era molto dolorosa. Qualche momento dopo percepì una sensazione viscida e bagnata nei pantaloni chiari che indossava.

Pensò che forse si fosse rilasciato involontariamente e invece l'ampia e calda macchia gli fece capire che...

«Deku, le tue acque! Ti si sono rotte le acque!» esclamò Katsuki, nel panico.

«Cazzo, e non urlare!» abbaiò l'altro. «Sono io quello che sta soffrendo!».

«Come cazzo vuoi che mi calmi? Siamo imbottigliati in questo fottuto traffico e a te si sono rotte le acque!».

La contrazione che arrivò fece urlare il povero Izuku.

«Porca puttana! Porco cazzo! Ma vaffanculo, Katsuki!» imprecò in un crescendo il verdino.

Katsuki non rispose. Era meglio non farlo. In quel momento doveva cercare di pensare razionalmente. Per prima cosa, abbassò il seggiolino di Izuku e questo allargò istintivamente le gambe.

«Respira piano, Izuku. Io cerco di fare qualcosa».

Sì, ma cosa? Non poteva mica portare Izuku in volo in ospedale?! Come avrebbe potuto fare con la mani occupate inoltre? E la meta distava circa tre chilometri!

Izuku emise un nuovo grido. Gli faceva davvero male!

Non voleva far nascere Katsu nell'auto ma...

Katsuki si passò nervosamente una mano dal viso fino ai capelli, poi scese dall'auto.

Capeggiava una fila infinita di auto e non c'era verso di prendere alcuna scorciatoia. Izuku ancora si lamentava e torceva.

Che situazione! Perché quella volta che avevano deciso di passare un pomeriggio alternativo era accaduto tutto questo?

«Bakugo!».

Il biondo si tese un po', vagando immediatamente con lo sguardo alla fila di auto, sotto la pioggia più leggera. Intravide Enji Todoroki poco distante da lui che teneva un braccio alzato in segno di saluto.

«Endeavor, ho bisogno del tuo aiuto!» disse il biondo, senza mezzi termini.

Enji annuì: gli bastò vedere l'Omega piagnucolante. Prese delicatamente Izuku tra le braccia e volò il più in fretta possibile verso l'ospedale, seguito a ruota da Katsuki e le sue esplosioni costanti.

 

 

Alle diciotto precise, con un'incredibile velocità, Katsu venne al mondo insieme a un forte pianto, capelli a chiodino biondi e occhi ancora incolore.

Quando Izuku lo prese tra le braccia, affannato ma felice, si commosse. Katsu era meraviglioso, piccolo ma così rumoroso!

Katsuki non poteva crederci: era finalmente diventato padre! Aveva aspettato così a lungo, dopo tante peripezie ed ora..! Non trattenne un singhiozzo.

Prese delicatamente Katsu in braccio lasciandosi stringere l'indice.

«Izuku, Katsu è forte! Sarà un bambino fortissimo!» disse radioso.

La stanza fu presto riempita da amici e famiglia. Inko, chiaramente, scoppiò a piangere quando vide il suo nipotino, Mitsuki e Masaru ne furono deliziati. Eijiro e Denki si congratularono.

«Gli altri sono qui fuori. Faremo a turni per vedere Katsu!» disse il rosso.

«E' bellissimo, Izuku, complimenti!» aggiunse, addolcito, Denki.

Eiichi guardava incuriosito il nuovo arrivato, tuttavia emise un versetto poco felice prima di nascondere il faccino nella spalla di Denki. Qualche momento dopo entrarono Mala e Kiyoshi, in braccio.

«DynaMight, Deku, è nato Katsu?» domandò il bambino.

Il biondo annuì. Non appena lo vide, Kiyoshi sussultò sorpreso.

«Ti somiglia molto!».

«Vero?» ridacchiò felice l'altro biondo.

Entrò poi Minato con un volto molto sereno. Sorrise intenerito al piccolo Katsu che si agitava nella copertina azzurra e tra le braccia, ora di Inko.

«Congratulazioni, Hero Deku. E' un bambino bellissimo».

Izuku annuì radioso poi disse: «E' merito anche suo, Tsukishima-san. Mi è stato davvero di grande aiuto».

«A quando un altro?» punzecchiò Denki.

Anziché replicare con la solita stizza, Katsuki allargò un ghigno e lo puntò su Izuku che invece era perso a guardare Katsu di nuovo stretto al suo petto.

Il piccolo si era già attaccato a un suo capezzolo e poppava avidamente. Era un fagottino così perfetto, con il faccino buffo e il nasino a patatina.

Katsuki gli baciò affettuosamente i capelli e anche lui contemplò il piccolo capolavoro.

«A che pensi, Izuku?» domandò.

«Che Katsu è stato davvero un miracolo... è stato forte, è sopravvissuto a tutto e si è aggrappato alla vita».

Katsuki annuì dolcemente. Avrebbe potuto guardare suo figlio per ore senza stancarsi.

«E' stata la mia forza e per amore suo mi sarei sacrificato».

«Ma sei qui, insieme a lui, ed è questo ciò che conta» aggiunse Denki.

Katsuki non poteva che esserne più d'accordo.

«Sai, Kacchan?».

«Mmh?».

«Abbiamo sconfitto Villain, superato avversità e momenti davvero critici. Abbiamo sempre vinto ma... Katsu, è qualcosa di davvero speciale, che va ben oltre...».

«Sì, Izuku. E questo sai perché?» a quelle parole Izuku negò un po' con la testa. «Perché Katsu è davvero la nostra più grande Vittoria» disse il biondo, stringendoli entrambi a sé.

 

 

The End

 

  
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