Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: Juliet8198    24/08/2022    2 recensioni
Seokjin era l'ombra di se stesso dall'incidente. Un anno di terapia. Un anno di depressione clinica. Un anno in cui la sua personalità brillante e perennemente concentrata sul lato positivo della vita si era spenta come una candela, lasciando dietro di sé solo un fantasma che i suoi amici non riuscivano a riconoscere. Dall'incidente, la solitudine a cui il destino lo aveva sottoposto pesava su di lui più di quanto avrebbe potuto prevedere.
Yona aveva imparato sin da piccola a non credere nei legami a lungo termine. Quale significato aveva trovare la propria anima gemella? I suoi genitori avevano divorziato pur essendo fatti l'uno per l'altra e lei aveva una vita perfettamente felice pur non potendo congiungersi con la sua metà. Aveva imparato che la solitudine a cui il destino l'aveva sottoposta dalla nascita non le avrebbe impedito di diventare una persona completa.
Una scatenata insegnante di inglese, inguaribile nerd e sfegatata amante di musical dai discutibili metodi didattici, riuscirà a scuotere una persona così persa nella propria solitudine e a salvarla da se stessa?
SOULMATE AU
Quarto libro del JU
Questa storia fa parte di un universo integrato. Non è però necessario aver letto
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(Sti capitoli diventano sempre più lunghi XD preparatevi perché questo è una sleppa) 

 

Seokjin soppresse uno sbadiglio, strofinandosi gli occhi mentre sorseggiava il suo caffè. Jungkook, seduto accanto a lui, non era messo meglio. Stravaccato in avanti sul tavolo, aveva seppellito la testa fra le braccia incrociate e il maggiore era piuttosto sicuro che fosse in procinto di approfittare di qualche minuto di sonno prima dell'inizio della lezione. 

 

La notte passata, in effetti, era stata provante per tutti. Jin non era a conoscenza del fatto che Diana soffrisse di attacchi di panico, forse perché era stato troppo assorbito dal suo stesso stato di salute, o forse perché lei era riuscita efficacemente a non farsi udire quando stava male. Ma quella notte era stato diverso. L'uomo poteva ancora sentire l'eco delle grida e dei pianti singhiozzanti rimbombargli nelle orecchie. Vedeva ancora i visi confusi e preoccupati dei suoi compagni e lo sguardo ansioso ma consapevole di Estella mentre si fiondava nella stanza della ragazza. La voce rotta dal pianto che li pregava di non andare in agenzia a recuperare Yoongi perché sarebbe tornato a casa da un momento all'altro mentre soffocava nel suo stesso respiro era impressa nella sua memoria come un'incisione.

 

Jin sospirò, prendendo un altro sorso del suo caffè prima che il suo telefono vibrasse sul tavolo. Guardando distrattamente lo schermo, lo afferrò con rapidità non appena notò il nome di Yoongi nella notifica. 

 

Da: Yoongi

Oggi non verrò alle prove. 

 

L'uomo sorrise, osservando i suoi compagni rispondere nella chat di gruppo uno dopo l'altro mentre digitava a sua volta una replica. 

 

Da: te 

Va bene così, Yoongi-ah. Prenditi tutto il tempo di cui avete bisogno. 

 

Quando vide che anche Hoseok stava scrivendo qualcosa, attese con curiosità fino a che il suo messaggio non comparve nella chat. Solitamente, in qualità di dance leader il minore era piuttosto severo con chi saltava gli allenamenti senza un motivo valido, perciò lèsse velocemente la risposta che lasciò, sorridendo. 

 

Da: Hob-ah

Sarà meglio. Non metterai più piede nella sala prove fino a che non avrete risolto. 

 

Da: Yoongi

È una promessa? 

 

Seokijn soffocò una risata, appoggiando il telefono sul tavolo e scuotendo il capo. Poi, i suoi occhi si fermarono sulla felpa scura che copriva le sue braccia, mordendosi il labbro. Le anime gemelle davvero non erano così perfette come pensava. Dubbi, contrasti, incomprensioni: nell'ultimo mese, non aveva fatto che sperimentare ostacolo dopo ostacolo che aveva rallentato i legami dei suoi amici. Come se un velo fosse stato finalmente sollevato dai suoi occhi, l'uomo si rese di quanto la sua visione delle anime gemelle fosse stata limitata e infantile. Non faceva che fantasticare su quanto tutto sarebbe stato perfetto una volta che due metà si univano e non aveva mai minimamente considerato che i regolari problemi della vita potessero in qualche modo influenzare anche loro. Anche due anime gemelle non riuscivano a comprendersi. Anche due anime gemelle fallivano nell'accorgersi del malessere dell'altro. Anche due anime gemelle cessavano di amarsi. 

 

Mentre Jin giochicchiava con il bordo della felpa, spostando il polsino all'indietro fino a rivalere uno sprazzo di pelle per poi riportarlo in avanti, contemplò nella sua testa quello che poteva significare. A quanto fosse sbagliata la visione con cui era cresciuto. A quanto fosse davvero limitata la sua conoscenza dei rapporti umani. E a quanta potenzialità avevano davvero due persone, a prescindere dal fatto che esistesse un legame o meno. 

 

La società crede troppo ciecamente nel potere delle anime gemelle. Ricordava che Yoongi aveva pronunciato quelle parole, anche se lì per lì non vi aveva prestato attenzione e non si era ritrovato d'accordo. Forse iniziava davvero a capire cosa intendeva. 

 

Jin continuò distrattamente a giochicchiare con la felpa fino a che le sue sopracciglia non si corrugarono. Scostando ulteriormente il polsino fino a scoprire tutto il suo avambraccio, studiò il livido verde grande poco più di una moneta che colorava la sua pelle. Lo sfiorò leggermente percependo un timido pulsare al contatto. Bizzarro. Non ricordava di aver sbattuto in quel punto di recente e non ricordava neppure il dolore che una botta come quella avrebbe dovuto portare. 

 

-Vi sono mancata? 

 

La sua testa si sollevò di scatto non appena la voce calda e famigliare gli entrò nelle orecchie subito dopo l'aprirsi frenetico della porta della stanza. Un sorriso, istintivamente, sollevò gli angoli della sua bocca. Yona fece il suo ingresso con il petto sollevato da profondi ma rapidi respiri che indicavano la fretta con cui era corsa nella stanza, ma nonostante ciò le sue labbra si sollevarono all'insù in una piega innocente. Seokjin ancora non si era abituato al contrasto che i capelli rosa creavano con la sua pelle caramellata, ma poteva studiare per ore il modo delizioso in cui il colore chiaro catturava ancora di più la sua attenzione sul suo viso e sul trucco elaborato, che in quella giornata la vedeva sfoggiare un'eyeliner spesso che creava un piccolo disegno sulla palpebra della donna e un rossetto nero, che si abbinava bene al giubbotto di pelle ricoperto di borchie argentate che indossava. 

 

-Gioite, perché oggi ho in serbo una sorpresa molto speciale per voi. 

 

Seokjin assottigliò le palpebre con crescente diffidenza man mano che vedeva il sorriso saccente farsi posto sulle labbra della donna mentre estraeva dalla sua ampia borsa di jeans un computer portatile, che attaccò prontamente alla corrente. Quando la donna sollevò lo sguardo e incontrò le espressioni dei due studenti, infatti, scoppiò a ridere. 

 

-Non mi guardate così! Sarà una fantastica esperienza per voi! Apprezzate i miei sforzi, ho fatto di tutto per fare accadere questa cosa e non farvi arrivare spoiler dagli altri gruppi. 

 

Il maggiore si voltò verso Jungkook, che ricambiò il suo sguardo calcolatore aggiungendo alla sua dose di ansia mentre la donna continuava a ridere, cliccando qualcosa nello schermo del computer. 

 

-Come siete malfidati...- borbottò a fior di labbra, scuotendo la testa prima di bloccarsi e studiare lo schermo in silenzio, con un'espressione bizzarramente concentrata dipinta sul viso. Quando una voce emerse dagli altoparlanti del computer, i due studenti sobbalzarono leggermente sulla sedia mentre la donna si apriva in un sorriso ancora più ampio. 

 

-Ehi baby! How are you doing? You look hot as a Cheetoh even more than I remembered! (Ehi baby! Come stai? Sei sexy quanto un Cheetoh ancora più di quanto ricordassi!)- pronunciò Yona ridacchiando allegramente. Dal computer, una voce ancora più profonda e con una cadenza americana ben marcata emerse. 

 

-Shut up, you look like the most eatable human cotton candy and I love it, but I still haven't forgiven you for not coming to see me. (Taci, tu sembri lo zucchero filato più divorabile e lo adoro, ma non ti ho ancora perdonata per non essere venuta a trovarmi). 

 

Le labbra della donna si piegarono in una smorfia colpevole. 

 

-Sorry, I was really busy with work and you were really far away. (Scusami, ero molto impegnata con il lavoro e tu eri davvero molto lontana). 

 

La voce nel computer emise un verso di scherno alla risposta di Yona. 

 

-Yeah, sure, sweetheart, should I remind you that I know all about what happened? You spell it work but I call it di-(Sì, certo, dolcezza, dovrei ricordarti che so tutto quello che è successo? Tu lo pronunci lavoro ma io lo chiamo ca-)

 

L'insegnante interruppe la frase della voce sconosciuta congiungendo le mani con uno schiocco sonoro e rivolgendo il suo sguardo ai due studenti fermi in attesa. 

 

-Ebbene, giovani padawan, lasciate che vi presenti la vostra insegnante per oggi. 

 

Yona voltò il portatile in modo che i due potessero vedere lo schermo e Jin incontrò il volto di una donna dalla carnagione scura quasi quanto i suoi capelli, acconciati in un mare di sottili treccine in cui emergeva anche uno sprazzo di blu elettrico e interrotte a tratti da perline incastonate magistralmente nel mezzo dell'intrecciatura. 

 

-Vi presento... Sienna- eruppe Yona, indicando con un sorriso la donna nello schermo, che prese a studiare attentamente entrambi i giovani con una smorfia interrogatoria dipinta sul viso dopo aver lanciato un breve saluto. 

 

-Sienna è stata la mia coinquilina per tutti gli anni del college quando ero in America ed è ancora una mia carissima amica- continuò l'insegnante, portando Seokjin a osservare la donna con maggiore attenzione. Se era una sua amica, allora doveva impegnarsi per fare una buona impressione, pensò rivolgendo un sorriso timido verso lo schermo. 

 

-Sienna, this is Jungkook and this is Seokjin (Sienna, questo è Jungkook e questo è Seokjin)- pronunciò Yona, indicandoli uno alla volta. La sua amica, a quelle parole, spalancò le palpebre per poi concentrare il suo sguardo intenso proprio su di lui. Seokjin deglutì, percependo il calore accumularsi sulla punta delle orecchie. 

 

-Oh, so this is the boyfriend (Oh, quindi questo è il ragazzo)- replicò, studiando insistentemente l'uomo, che sorrise con notevole nervosismo facendo saettare gli occhi su Yona. Non era sicuro di aver capito perché l'accento della donna era talmente marcato da rendere le parole molto più abbozzate rispetto allo standard a cui era abituato, ma aveva un vago sospetto. L'insegnante, con un sorriso carico di malizia, lo osservò a sua volta. 

 

-He is (lo è). 

 

Sienna, allora, prese ad annuire con il capo con un'espressione che pareva positivamente impressionata. 

 

-Damn, I should start doing your job than (Cavolo, dovrei iniziare a fare il tuo lavoro allora). 

 

Yona a quelle parole scoppiò a ridere, buttando la testa all'indietro e scuotendo il capo fra sé e sé mentre riprendeva in mano la sua borsa di jeans. Seokjin, corrugando le sopracciglia, studiò attentamente ogni sua azione mentre si voltava verso di loro con un sorriso che mostrava i suoi denti. 

 

-Bene, avete un'ora per farvi conoscere da Sienna e per conoscere un po' lei. Buona fortuna. 

 

L'uomo spalancò gli occhi non appena vide la donna girare i tacchi e ripercorrere la strada fino alla porta della stanza. 

 

-Cos... Yona? Aspetta, dove stai andando?- chiese con la voce resa più acuta dal panico. Yona però si voltò con un'espressione scherzosa sul viso, aprendo la porta. 

 

-Vado a prendermi un caffè. Ve lo avevo detto, no? Sienna oggi sarà la vostra insegnante. E ricordate che non parla una singola parola di coreano, perciò dovrete ingegnarvi per farvi capire- replicò semplicemente lei, sollevando le spalle come se non avesse appena seppellito i due poveri giovani in una montagna di panico e problemi. 

 

-Yona? Aspetta! Yona! 

 

Ma la porta si chiuse sull'espressione ansiosa di Seokjin che, insieme a Jungkook, si era sollevato dalla sedia per protendersi fisicamente verso l'insegnante. Quando il silenzio scioccato prese piede nella stanza, la realizzazione iniziò a sedimentarsi, portando i due presenti a guardarsi negli occhi terrorizzati. Tornando a sedersi con dei tonfi sconsolati, i due rivolsero gli sguardi alla donna nello schermo, che sorrise agitando la mano. 

 

-You're all mine now (Sei tutti miei ora). 

 

Seokjin deglutì nervosamente e spiaccicò il primo saluto che gli venne in mente, prima che la sua attenzione fosse catturata dal cellulare ancora appoggiato sul tavolo. 

 

Da: Yona 

Sei libero domani sera? 

 

Mentre Jungkook iniziava a balbettare qualche parola in inglese a cui non prestò attenzione, prese a digitare una risposta. 

 

Da: te 

Sì, sono libero. 

 

Da: Yona

Casa mia, alle otto, niente cena preparata in casa perché non ho le tue doti culinarie ma un bel takeaway che accontenta sempre tutti. Che dici? 

 

E, come se non se ne fosse mai andato, il sorriso tornò sulle labbra dell'uomo. 

 

Da: te

Mi sembra perfetto. 

 

 

 

Diana prese il peperoncino, iniziando a condire il riso che stava facendo saltare in padella. Prima che potesse avvicinare il cucchiaio alla bocca per assaggiare il risultato, però, l'arnese le fu strappato di mano da Estella, che si affrettò a ingoiare un'abbondante boccone con un'espressione concentrata prima di afferrare il peperoncino e ricominciare versarlo sul riso.

 

-Donna bianca, non ti hanno mai insegnato come si spezia il cibo a Cambridge? 

 

Diana scoppiò a ridere, sollevando le spalle.

 

-Non ho studiato a Cambridge. 

 

Estella fece un gesto sbrigativo senza staccare gli occhi dal riso. 

 

-Stessa cosa. 

 

Scuotendo il capo, la ragazza abbandonò la cucina portandosi nella sala da pranzo e iniziando ad apparecchiare il tavolo. Era sempre così, in quell'ora della sera. Solo lei ed Estella a battibeccare in quella grande casa silenziosa, fino a che un'orda di giovani sudati e affamati non faceva il suo ingresso dalla porta e si avventava sul cibo. E mentre Diana sistemava i cucchiai e le bacchette ai lati dei piatti, la sua mente tornò alla giornata precedente, dipingendole un sorriso sulle labbra. Erano stati insieme, lei e Yoongi,  tutto il giorno in quell'appartamento calmo, privo della calca e la completa mancanza di privacy che caratterizzavano il dormitorio. 

 

Lì, accoccolati sul divano l'uno accanto all'altra, non avevano fatto che parlare per ore. Non ricordava neanche quando era stata l'ultima volta che aveva passato il tempo in quel modo con la sua anima gemella. Non ricordava neppure quanto era che non parlavano così. Non del più e del meno, o delle loro giornate, o del lavoro. Onnipresente, immancabile lavoro. 

 

Solo di loro. 

 

Di lei e i suoi pensieri. 

 

Di lui e la sua esperienza. I suoi meccanismi di difesa e i modi in cui era riuscito a stare meglio. 

 

Del loro rapporto. 

 

Della necessità di prendersi un po' di tempo come quello più spesso. 

 

Forse, di avere uno spazio solo per loro. Perché, per quanto entrambi amassero vivere insieme ai loro amici, fu solo nel silenzio di quell'appartamento che si scoprirono davvero. Se alla sera, invece che ritrovarsi sul divano a guardare la televisione insieme agli altri, fossero stati solo loro due, forse avrebbero avuto occasione di parlare più spesso. Avrebbero dovuto fare uno sforzo, certo, perché nessuno dei due era abituato a quel genere di rapporto. Ma forse era quello di cui avevano bisogno. Avevano deciso di prendersi un po' di tempo per considerare l'idea prima di parlarne con gli altri, ma Diana aveva apprezzato anche solo il fatto che lui avesse preso l'iniziativa per fare qualcosa di concreto che potesse aiutarli. 

 

Quando il suono della porta che si apriva iniziò a riempire l'ambiente, la ragazza aveva appena finito di posare l'ultimo piatto, ascoltando divertita i famigliari grugniti stanchi dei ragazzi che si accalcavano all'ingresso e abbandonavano le loro scarpe, spintonandosi per entrare per primi in casa e fiondarsi nella doccia, un istinto che avevano conservato dai tempi in cui dovevano dividere un solo bagno in sette. Il primo a fare il suo ingresso fu Jungkook, come al solito, che salutandola velocemente corse verso la sua stanza seguito a ruota da Jimin e Taehyung, il quale urlò un saluto a Estella prima di seguire i suoi amici. Con un sorriso, Diana attese le tre teste che sarebbero arrivate con più calma, salutando Namjoon che le chiese cortesemente come stava, e scherzando con Hoseok sul fatto che la stanchezza dipingeva sempre sul suo viso un'espressione omicida. Infine, vide un Seokjin in preda al panico correre verso la sua stanza senza dire una parola. 

 

-Ha un appuntamento- replicò allora Hoseok alla sua espressione confusa, sollevando le sopracciglia con una smorfia maliziosa che le strappò una risata. Diana, allora, sospirò, voltandosi per entrare in cucina e vedere quanto mancava affinché la cena fosse pronta, quando i suoi piedi si bloccarono. Un grugnito basso emerse dal corridoio dell'ingresso, portandola a voltare il viso con le palpebre spalancate. Facendo saettare gli occhi sull'orologio appeso al muro, vide che erano le otto.

 

Non poteva essere. 

 

Non veniva mai a casa per cena. 

 

Prendeva sempre del cibo a domicilio e mangiava nel suo studio per poter continuare a lavorare dopo che aveva finito le prove. 

 

Ma i suoi pensieri andarono in frantumi quando vide la figura di Yoongi fare il suo ingresso nella stanza, con passi lenti e stanchi. Non appena la notò ferma vicino al tavolo, si avvicinò sfiorandole il braccio e lasciandole un bacio sulla tempia, allontanandosi poi velocemente. 

 

-Scusa, sono tutto sudato. Vado a farmi una doccia.

 

Diana rimase ancora per qualche secondo congelata anche dopo che il giovane ebbe lasciato la stanza. Poi, osservando il tavolo apparecchiato, saltò sul posto, affrettandosi ad aggiungere un altro piatto nello spazio che normalmente rimaneva inoccupato.

 

 

 

 

-Quindi... il mixtape? 

 

Diana si morse il labbro ma lasciò che le sue mani continuassero a sistemare la biancheria pulita nei cassetti dell'armadio mentre ascoltava il ticchettare dei tasti del computer appoggiato sulle gambe della sua anima gemella, seduta sul letto alle spalle di lei. 

 

-Ho detto alla direzione che sposteremo l'uscita. Hanno convenuto anche loro che fosse la decisione giusta e in questo modo potrò concentrarmi sul comeback del gruppo senza andare in burnout- rispose Yoongi e Diana lanciò una veloce occhiata per vedere che il suo sguardo era ancora interamente concentrato sullo schermo. Quando i suoi occhi tornarono al lavoro che stava svolgendo, però, le sue mani incontrarono una stoffa finemente ricamata, di un pizzo raffinato e morbido al tatto che attirò la sua attenzione. 

 

-E... come ti senti al riguardo? Ti è dispiaciuto?

 

Alle sue spalle, sentì il giovane sibilare sommessamente in quella maniera tipica di lui che indicava che stava riflettendo sulla sua risposta. 

 

-Pensavo che lo sarei stato, ma alla fine mi sono trovato sollevato. Nello stato in cui è il mixtape in questo momento, sarebbe arrivato probabilmente incompleto all'uscita e non mi sarei ritenuto soddisfatto dal risultato perché avrei dovuto ultimare tutti i dettagli mancanti in fretta e furia. Ora invece potrò prendermi il tempo per aggiustare quello che non mi soddisfa con tutta calma. 

 

Diana annuì debolmente, stringendo la stoffa sotto alle sue dita. Infine, la sollevò, portandosi la guêpière al petto ed emettendo un profondo respiro. 

 

-Se vuoi possiamo guardare quella serie di cui mi parlavi ieri, quella che volevi vedere da un po'. Che ne dici?- chiese allora Yoongi con tono rilassato, continuando a far saettare le sue dita sui tasti del computer. Diana, senza voltarsi, si alzò in piedi. 

 

-Certo, è una bella idea. Vado un attimo in bagno e poi possiamo iniziare. 

 

Al verso di assenso della sua anima gemella, la ragazza uscì dalla stanza con passi lenti. Quando vi rientrò, notò che il televisore era già pronto a far partire la prima puntata della serie, mentre Yoongi aveva ancora lo sguardo incollato al computer. Diana, umettandosi le labbra, emise un drammatico sospiro, appoggiandosi allo stipite della porta in modo che il suo fianco risaltasse ancora di più. 

 

-Certo che... è davvero un peccato- eruppe, infondendo la sua voce di eccessiva enfasi. La sua anima gemella emise un verso interrogativo ma non sollevò il capo. 

 

-Che cosa? 

 

Diana si morse il labbro, lasciando che il silenzio creasse una sospensione nella sua risposta per qualche secondo. 

 

-È un vero peccato che tu non sia arrivato in tempo l'altra sera- replicò allora, trasmettendo nella sua voce una falsa esclamazione più che delusione. A quelle parole, Yoongi sollevò finalmente lo sguardo su di lei. 

 

-Di, non so come- 

 

Le parole della sua anima gemella si bloccarono all'improvviso mentre la sua bocca rimaneva aperta in una O stupita e i suoi occhi si spalancavano. Diana, allora, piegò il capo, sollevando le labbra in un sorrisetto malizioso. 

 

-Avevo indossato questo completino di Victoria's Secret apposta per accoglierti a casa quella sera. Ma immagino che adesso dovrò restituirlo dato che l'occasione è passata- lamentò lei, sollevando platealmente le spalle. Trattenendo una risata, vide la mano di Yoongi saettare sul coperchio del computer e abbassarlo con un gesto secco che generò uno schiocco sonoro, prima di appoggiarlo sul pavimento senza togliere gli occhi per un attimo dal tessuto di pizzo che ricopriva il suo corpo. 

 

-E perché mai?- chiese lui con tono più sottile, un po' più rauco nonostante la sua bocca tornasse inevitabilmente aperta alla fine di ogni parola. 

 

-L'opportunità è passata. Non ho più motivo di tenerlo, non credi?

 

Diana assottigliò gli occhi, studiando la sua anima gemella con un sorriso sempre più ampio mentre lui aveva preso a gattonare sul letto fino a raggiungerne il bordo più vicino a lei. 

 

-Oh, non possiamo assolutamente permetterlo. Nessun oggetto in questa casa viene restituito prima di ricevere l'approvazione della compagnia assicurativa Min. 

 

La ragazza si morse il labbro per trattenersi dal ridere ma lasciò che le mani di Yoongi raggiungessero la sua vita e la spingessero dolcemente più vicina al letto. 

 

-La compagnia assicurativa Min?- chiese lei con un sopracciglio sollevato. Lui annuì con convinzione mentre faceva viaggiare le sue mani sul tessuto. 

 

-In affari dal millenovecentonovantatre. Dovrà passare al vaglio l'oggetto in questione e dare la sua approvazione prima che venga rimandato al venditore. 

 

Ridacchiando leggermente, la ragazza intrecciò le mani dietro al collo di Yoongi mentre le dita di lui tracciavano le stecche che si susseguivano sul bustino. 

 

-E in cosa consisterebbe questa esaminazione? 

 

La sua anima gemella sibilò nuovamente, questa volta a dare un'eccessiva enfasi alle parole che stava per pronunciare. 

 

-Dovremo testare elasticità...- 

 

Il suo indice sollevò la spallina del reggiseno, abbassandola prima di rilasciarla delicatamente. 

 

-... trasparenza... 

 

La sua bocca sfiorò il tessuto del bustino. 

 

-... e resistenza.

 

Diana sentì le sue unghie tracciare la chiusura sul retro, composta di una serie di piccoli ganci metallici. Sospirando debolmente, sorrise. 

 

-Allora direi che è essenziale eseguire questa esaminazione. 

 

A quelle parole, lasciò che le mani di Yoongi la tirassero a sé fino a farla inginocchiare sul letto, stretta fra le sue braccia mentre la sua bocca abbandonava il tessuto, iniziando a viaggiare sulla sua pelle. Salendo, più su, sempre più su, raggiunse finalmente il suo collo e Diana si aggrappò a lui, abbandonando il capo all'indietro. 

 

-Di...- lo sentì mormorare contro la sua pelle. Per un istante solo il rumore dei suoi baci continuò la sua frase. 

 

-Ti amo.

 

 

ANGOLO AUTRICE 

Uh La La accendiamo il condizionatore che qua le cose si scaldano XD non appena ho ritrovato la canzone Big blonde and beautiful Ho pensato che era troppo perfetta per questo capitolo e per Diana 😗 i miei appassionati di Hairspray mi confermino. Also, questi capitoli sono iniziati con essere 2000 parole e adesso siamo a 3500 XD apprezzate il mio schiavismo per darvi più ciccia da leggere 🙃

 

Next week vedremo l'appuntamento a casa di Yona e... forse un piccolo imprevisto.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: Juliet8198