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Autore: In_This_Shirt    27/08/2022    1 recensioni
1986 - Hawkins, Indiana. Chrissy Cunningham è una brava ragazza ma con grandi segreti; Eddie Munson, invece, sembra quasi non aver paura di niente - ribelle e sfacciato, vive la sua vita in modo libero e senza preoccuparsi dei giudizi degli altri. Chrissy non riesce a non invidiarlo, a non guardarlo di nascosto, a desiderare di essere simile a lui e avere la sua stessa forza di tirare i propri sogni fuori dal cassetto. Entrambi si scrutano di nascosto prima con diffidenza, poi con curiosità. Una storia dedicata al modo in cui si cresce, alla scoperta delle proprie imperfezioni e alla loro unicità. [ Chrissy x Eddie | What If - il racconto riprende dall'ultima scena Edssy, senza tener conto dei fatti avvenuti nella serie. ]
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chrissy Cunningham, Eddie Munson
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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I capelli biondi, finalmente sciolti, le scivolano dolcemente sulle spalle e Chrissy e Kelly ridono, godendosi le loro espressioni felici allo specchio. Eccole: sono giovani, belle, felici. La loro vita è a un passo dalla fine della scuola, dall’agognata libertà. Possono quasi assaporarla, come quando all’improvviso dopo un’estate torrida arriva la prima, agognata boccata d’aria fresca.
È sabato pomeriggio, finalmente. Hanno guadagnato qualche ora di lontananza dallo studio, i compiti e gli esami per andare al cinema coi ragazzi. Il programma prevede: Top Gun, cena alla tavola calda e luna park.
- Il fine settimana perfetto! – scherza Kelly, spargendole qualche brillantino argentato sotto gli zigomi. È sempre lei a truccare entrambe, tra le due è quella più estrosa, più capace di azzardare senza, tuttavia, violare i rigidi standard sul trucco della signora Cunningham.
Ha messo a Chrissy un po’ di rimmel, dell’illuminante sulle guance e sul naso, un semplice rossetto color carne per non strafare. Si è permessa di scioglierle i capelli, di toglierle il fiocco verde di ordinanza e favore di onde mosse e morbide sulle spalle.
Sembra più grande, così. Le piace pensarlo, credere di avere almeno vent’anni. Ha un vestito celeste, indosso, comprato apposta per l’occasione. Scarpe bianche e basse, perle alle orecchie, una borsa clutch di Halston. Si sente in forma. Forte, energica, divertita, bella, pronta a conquistare il mondo anche se il mondo, alla fine, è una porzione minuscola di una cittadina di provincia.
Anche se.
Anche se sa, che potrebbe permettersi azzardi più grandi. Sa che potrebbe giocare altre partite, indossare altri vestiti. Dentro la sua testa ci sono abiti che brillano sotto una luce più opaca, ci sono donne più audaci, più trasgressive, meno pudiche. Qualcosa che comincia a prendere forma ma non è ancora ben definita, mentre Vivienne Westwood, su Vouge, rimane chiusa nel cassetto insieme alla Special K che non ha mai consumato.
- Stai benissimo, Chris.
Kelly è sempre dolce con lei. Lo è il suo sorriso, i suoi occhi grandi e belli, i suoi capelli scuri che tiene sempre ordinati da una riga centrale. Ha una camicia a quadri e una gonna di jeans, molto più sportiva, molto meno ricercata. Eppure le dona, la rende una bellezza semplice, che ha bisogno di poco ma è in grado di ricevere tanto.
- Anche tu! Dì la verità, ti sei fatta bella per il tuo ragazzo misterioso?
La punzecchia spesso su quest’argomento. Kelly, molto riservata, non si è mai esposta più di tanto su chi sia la persona dei suoi appuntamenti, quella che si ingegna tutte le volte a vedere attraverso una fitta rete di bugie ben congeniate. Anche adesso sorride, un po’ timida un po’ meravigliosamente introversa mentre fugge dai suoi occhi e guarda i trucchi sparsi con la toletta.
- Magari. Mi piacerebbe potesse venire con noi, ma non è ancora il momento giusto.
Chrissy ha il sospetto sia qualcuno di più grande già da un po’: ma non riesce a identificare un vero e proprio sospettato. Un ragazzo del college, forse. Un militare?
- Prima o poi dovrai presentarmelo
- Lo farò. – promette lei – Invece, da quand’è che frequenti Eddie Munson?
La domanda la coglie in contropiede. Hawkins è una città talmente piccola che chiunque, effettivamente, potrebbe averli visti in macchina insieme andare verso il caravan. Eppure sono stati discreti. La dirimpettaia di Eddie, Max, viene al loro stesso liceo: eppure non sembra per niente una ragazza pettegola. Anzi, è molto solitaria, sempre con le sue cuffie nelle orecchie e il suo walkman appeso alla cintura.
- Non ci frequentiamo, mi ha solo fatto un – e tergiversa, alla ricerca della parola giusta – Piccolo favore.
Chiosa, poi, senza sapere se è o meno il termine giusto per il loro scambio.
Kelly, di fronte a lei, aggrotta le sopracciglia.
- Non ti stai infilando in qualche guaio, vero Chris?
- No, no, mi conosci. Non potrei mai. E poi Eddie non è così, lui è… è diverso, ecco.
A questo punto, la sua amica la guarda per un attimo interdetta. Poi, però, comincia ad aprirsi in un sorriso sinceramente divertito, che di sarcastico o malizioso non ha nulla.
- Lui ti piace! – sbotta all’improvviso
- Kelly, no! Sto con Jason
- Che vuol dire?! Mica hai fatto un giuramento eterno. Abbiamo diciassette anni, è il nostro ultimo anno di liceo, davvero vuoi trovare ora la persona con cui stare per sempre?
Kelly è sempre stata così. Meno paurosa sotto il guscio, più disinibita. Per un certo periodo a scuola giravano voci molto brutte su di lei e su quello che faceva coi ragazzi dietro gli spalti del campo da football: ma le ha sempre affrontate con una serenità encomiabile, consapevole di non dover rendere conto a nessuno della propria vita sentimentale e sessuale. Riuscendo sempre, in qualche modo, a mantenere un dignitoso riserbo, un velo di mistero. Così nessuno sa cosa è vero, e cosa no.
L’unica cosa che ha sempre davvero spaventato Chrissy, e che non è mai riuscita a chiederle, è se Kelly è abbastanza consapevole di cosa rischia ed è effettivamente in grado di proteggersi. Non solo a livello emotivo, ma anche fisicamente. Di quella brutta malattia che sta funestando le grandi città, l’AIDS, a Hawkins si parla solo marginalmente, sottovoce, attenti a non farsi sentire. I ragazzi si scambiano informazioni confuse e nessuno sembra avere chiaro chi la trasmette di più, chi di meno, e come. Ma nessuno è completamente immune o senza rischi.
Jason per fortuna non insiste nell’avere rapporti, rispetta i tempi di Chrissy senza farle pressioni di nessun tipo. Lei ancora non se la sente. Non riesce a dirgli che vorrebbe essere innamorata davvero, la prima volta, e non sa se lui è la persona giusta.
Quando lo guarda pensa sempre che è molto bello, che le piace il suo sorriso, i suoi capelli; i loro appuntamenti sono sempre lunghe chiacchierate, le loro discussioni convergono spesso nel punto in cui sono stanchi e vorrebbero fuggire dalle rispettive famiglie il più in fretta possibile. È serena, accanto a lui, tranquilla. Ma forse non dovrebbe essere così. Forse dovrebbe sentire qualcosa di diverso che ora non riesce neanche a immaginare.
- Beh – risponde a Kelly – I nostri genitori stanno insieme dal liceo.
- Erano anni diversi, C! Siamo nell’ottantasei, il mondo è cambiato e cambierà ancora. Le persone lo fanno. E se la gente in questo buco di culo di cittadina non lo capisce è solo perché la provincia è quella che ci mette sempre di più, ad adeguarsi al tempo.
- Ed è una cosa così terribile? Forse c’è bisogno di un luogo dove tutto rimanga immobile, sospeso. Dove le cose siano sempre le stesse. Un posto in cui tornare quando tutto il resto va troppo veloce.
- Può darsi. Ma tu, saresti felice in un posto del genere?
- Non lo so.
- Prova a cercare la risposta – La sfida Kelly – In fondo è l’unica domanda che conta davvero.
- Se sarei felice rimanendo qui?
- No, se saresti felice ad essere questa versione di Chrissy, senza sapere prima se puoi essere altro.
 
Le uniche cose belle di Top Gun sono Tom Cruise e la canzone Take My Breath Away.
Chrissy si permette di pensarlo mentre, seduta vicino a Jason, finge di mangiare i popcorn dal cartone che hanno preso insieme. I ragazzi sembrano tutti esaltati da quel film sugli aerei e sulla guerra, ma lei preferirebbe essere altrove. Improvvisamente le sembra che il suo vestitino azzurro sia sprecato, che le scarpe le stiano strette anche se sta seduta. Sono ufficialmente le due ore più lunghe della sua vita e l’unico diversivo che riesce a trovare sono Steve Harrington e Robin Buckley, seduti nella fila dietro di lei, che commentano le scene passo per passo con un certo sarcasmo.
Non si risparmiano niente – soprattutto Robin.
Vicino a lei, invece, Jason guarda estasiato lo schermo. Chissà perché, poi.
È un bravo ragazzo. Ai suoi genitori piace moltissimo per motivi molto diversi: a suo padre, perché può parlare con lui di caccia e football; a sua madre per i modi educati e la famiglia da cui proviene.
I Carver gestiscono un’impresa edile dagli anni ’50, completa di cave, mattoni, pavimentazioni, costruzioni e quant’altro. Jason sa che prima o poi toccherà a lui prendere le redini della famiglia e forse è per questo che è così bravo nello sport: lo esenta dal fare qualsiasi altra cosa, costruisce non solo la via di fuga, ma l’alibi perfetto.
Se sei uno sportivo di quelli in gamba ti viene perdonata qualsiasi cosa, che sia una C nel test di algebra o una prepotenza nei confronti di un compagno di classe. Se arrivi a giocare ad alti livelli, poi, ti viene perdonato persino di aver voltato le spalle alla tua famiglia. Perché a quel punto sei Dio, e Dio comanda, non subisce. Schiocca le dita, delega e rimane a guardare.
Chrissy ora lo guarda e non capisce perché. Perché non scatti quella molla dentro di lei, perché non riesca a lasciarsi andare del tutto. Jason è dolce, la tratta sempre coi guanti, la porta a cena fuori e si preoccupa che mangi fino all’ultimo cucchiaio. Quando sono insieme è diverso, è più fragile, più intimo. Ha più bisogno di essere consolato dai dolori del mondo.
Ora la guarda con una dolcezza che le fa stringere il cuore in modo amaro per i sensi di colpa.
- Ti stai annoiando? – le chiede, sottovoce
- Un po’. Non mi fanno impazzire i film di guerra.
- Lo so – ammette lui – Mi dispiace. Volevo che venissi per passare del tempo insieme, anche se poi si sono uniti gli altri.
- Non ti preoccupare, io sono contenta di essere venuta.
Sa che è una bugia. Sa che preferirebbe essere altrove, in qualsiasi altro posto: a casa a studiare, in giro per negozi con Kelly, nel caravan di Eddie.
Il caravan di Eddie.
Il pensiero, improvvisamente, le attorciglia lo stomaco.
Lui non c’è. Sicuramente non è il tipo da un certo genere di film. Forse se fosse seduto vicino a lei sarebbero più simili a Harrington e Buckley, lì, nella fila dietro. Scherzerebbero. Eddie tirerebbe i popcorn ai ragazzi davanti, a bocca aperta, e poi si prenderebbero per mano e fuggirebbero insieme. Chrissy toglierebbe le scarpe, camminerebbe scalza sul marciapiede. E Eddie, ne è certa, le comprerebbe lo zucchero filato mentre tornano a casa.
Per un attimo, la voce di Kelly le rimbomba in testa
Saresti felice a essere questa versione di Chrissy?
Ma prima che possa rispondere, Jason le prende la mano, ancorandola alla realtà.
   
 
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