Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
Segui la storia  |       
Autore: Green Star 90    05/09/2022    2 recensioni
Irene è figlia unica, per cui la compagnia di Emporio la assimila a quella di un fratello minore che non sapeva di desiderare.
Irene è buona con lui, forse anche troppo. Lo ha visto da solo e lei gli ha donato compagnia. Lo ha visto all’addiaccio e lei lo ha vestito. Lo ha visto affamato e lei gli ha dato da mangiare. Irene vuole farlo diventare un membro della sua famiglia contro ogni ragionevole buonsenso e lui è spaventato da quella generosità. La si potrebbe pensare una ricompensa per quanto fatto, ma Emporio non se la sente di festeggiare quella conquista, non ancora. Dentro di lui c’è ancora troppo dolore da assimilare.
***
Cinque raccolte di flashfic ambientate nell'Ireneverse.
Buona lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Emporio Arnino, Nuovo personaggio, Rohan Kishibe
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Jojo in Heaven'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I. No Geography


 

Secondo un classico cliché cinematografico, è norma che durante un funerale il cielo decida di partecipare e piangere assieme ai parenti in lutto. Che cosa cretina, avrebbe commentato il nonno.
Il sole è accecante, è caldo, è prepotente. Niente a che vedere con la pioggerellina patinata dei film di serie B.
Il pulviscolo vortica blando nelle lame di luce primaverile che bucano le finestre. Valentina le osserva senza ascoltare il prete che elenca ai fedeli le buone qualità del defunto: grande lavoratore, amico fedele, uomo onesto, padre esemplare, nonno affettuoso. Grazie, lo sapevamo già.
“Dai nipoti, con amore incondizionato”, recita la fascia nera sui fiori che ricoprono la bara. Girasoli, allegri, veraci, mettono buonumore.
I preferiti del nonno.


 

̴


 

Quando Valentina saluta il nonno per l’ultima volta lo fa con compostezza. Non è mai stata la nipote espansiva della nidiata, ma forse è per questo che stava particolarmente a cuore al defunto. Gli ricordava la buonanima della nonna che era il suo opposto: lui biondo e imponente, lei mora e minuta, lui fumantino, lei flemmatica, era l’unica donna a non essersi invaghita al primo istante della sua bellezza. Uno scimunito ho sposato, uno scimunito, le diceva la nonna quando era piccola. E sai perché, a nonna? Perché tutti i masculi sono scimuniti, è la loro natura.
Ma allora perché l’hai sposato?. le domandava Valentina, seduta accanto a una bacinella a sbucciare piselli.
Le rughe attorno alla bocca si piegano – piegavano – in un mezzo sorrisetto. Le labbra serrate, non mostra mai i denti quando la nonna pensa a qualcosa di bello.
È uno scimunito onesto, dice alla fine. Uno scimunito onesto ti devi maritare, altrimenti fai chiu bella figura se resti sola.
Da grande, Valentina ci pensa ancora e, mentre si china per baciare la fronte del nonno, infila due ciocche di capelli biondi dietro le orecchie e scopre le voglie sugli zigomi. È l’unica nipote ad averle ereditate.


 

̴


 

Per Valentina il presente e il passato non hanno alcuna distinzione perché le basta evocare il suo “demone buono” per rivivere la vita dei cari che non può più riabbracciare. Un ominide rosa e azzurro con due occhi da insetto e i polpastrelli luminescenti che si srotola in infinite pellicole di cellulosa che mostrano storie, realtà e persone, siano esse conosciute e non.
Non fa che chiudere gli occhi e immergere lo spirito in una di queste pellicole: è più vivido di un film, è più reale delle fotografie, ma è anche pericoloso e per questo deve stare attenta. Può solo osservare e spostarsi da un luogo all’altro del suo mondo, ma le va bene così perché ha capito che gli ecosistemi temporali sono tesori da preservare.
Ed ecco quindi che rivede suo nonno all’età di vent’anni, incredibilmente bello, scorrazzare in macchina per le vie di Roma, fare la corte alla nonna in Sicilia, ma anche arruolarsi nell’esercito e conoscere altre mogli di altre linee temporali, rivede sé stessa, rivede sé stessa in altri volti, in altre fisionomie, un alcuni mondi non esiste nemmeno perché il nonno muore in un ospedale da campo a Genova, in altri ancora invecchia senza una famiglia accanto. In altri è addirittura una donna, mentre la nonna è il nonno, e così all’infinito finché non ne ha abbastanza.
Ha ereditato il demone dalla nonna, anche lei ne aveva – ne ha – uno. Non lo ha mai detto a nessuno che non siano i ficcanaso della Fondazione Speedwagon, forse nemmeno al nonno, per paura di essere creduta pazza. Solo Valentina ne era – è – a conoscenza, perché è l’unica della famiglia a vederlo.
È una farfalla monaca d’oro e d’argento che riposa in una campana sopra il comodino della camera da letto della nipote. La nonna le diceva che i loro demoni erano – sono – collegati: ogni volta che la farfalla unisce le ali, una nuova realtà alternativa è nata e un nuovo nastro di celluloide metafisica diventa un pezzo del demone di Valentina. Nuove persone sono nate, altre sono scomparse, è il ciclo del tempo e dello spazio.
“Stand automatico”, lo ha chiamato una volta un camice bianco della Fondazione, un demone che sopravvive al suo evocatore e mantiene i propri poteri.
La farfalla batte le ali, e Valentina rivede un’altra sé stessa quasi identica che sbuccia i piselli in un pomeriggio estivo e pone la stessa domanda alla nonna:
«Ma allora perché l’hai sposato?»
«È uno scimunito onesto»
.
No Geography. Lo ha chiamato così perché grazie a lui Valentina non sa cosa sia un limite spaziale.


 

̴


 

Valentina torna in sé. È ancora al cimitero e i conoscenti si stanno congedando dalla famiglia. A un tratto sente una leggera pressione: una mano delicata che riconosce subito.
«Signora Holly».


 

̴


 

Valentina e Holly si allontanano dal resto della famiglia. È venuta apposta dall’America: il nonno era un grande amico di suo padre e per lei è stato come perdere un genitore.
«So che non è il momento adatto per dirtelo, ma tieni» porge alla ragazza una busta, a prima vista sembra un invito di nozze.
«Irene si sposa».
Holly è combattuta tra due emozioni che fanno a botte nel suo animo ed è più che palese nei suoi occhi lucidi. Il suo italiano americano la rende ancora più dolce del solito «sei la prima della famiglia che viene a saperlo, ci sarai?».
Valentina apre la busta e legge i nomi dei futuri sposi. Ma certo che ci sarà.
«Al nonno piacevano i matrimoni» – al nonno piacciono i matrimoni, non se ne perde uno – «se non partecipassi si arrabbierebbe con me».
Holly sorride. È triste, ma è una tristezza che donerà pace una volta che il lutto sarà razionalizzato.
«Ha vissuto una bella vita» le dice «tanti figli e nipoti come ha sempre voluto»
«È vero» conviene Valentina.
Lunga vita a Cesare.


 

***


 

Nome Stand: No Geography.
Portatore Stand: Valentina Zeppeli.

Crea portali attraverso i quali è possibile spostarsi in qualunque luogo del globo terrestre a patto che il portatore conosca le coordinate di destinazione. Nella sua forma “pellicolare” permette di viaggiare attraverso le pressoché infinite realtà alternative differenti e di conservare il ricordo di quanto visto. Tuttavia, se il portatore apporta anche il minimo cambiamento all’interno di una di esse o interagisce con uno sei suoi sé stessi si innesca un paradosso che rischia di cancellare la propria esistenza e quella dell’universo alternativo che ha alterato. Sembra inoltre che il suo potere subisca l’influenza dello Stand automatico della nonna paterna defunta. Per questo motivo, sia entrambi gli Stand che il portatore di No Geography sono sotto stretta sorveglianza della Fondazione Speedwagon.

Potenza distruttiva: ∞; Velocità: D; Raggio d’azione: A; Durata d’azione: C; Precisione: D; Potenzialità di crescita: B.


 


 


 

***


 


Fa uno strano effetto rileggere queste flash dopo aver ultimato la lettura di Steel Ball Run, perché in qualche modo D4C e No Geography si somigliano molto. A parte questo, volevo che il C(a)esar(e) dell’Ireneverse esaudisse il desiderio di mettere su famiglia e che se la godesse fino alla vecchiaia. Non so se canonicamente accadrebbe davvero, ma volevo comunque rendergli omaggio attraverso i ricordi di Valentina.
Ovviamente gli ho anche dato una moglie che è il suo esatto opposto perché credo che per uno come lui ci voglia una donna tosta che non si lascia abbindolare dal primo belloccio di turno. Spero l’abbiate apprezzata nonostante appaia per pochissime righe.

Grazie per aver letto e alla prossima settimana.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo / Vai alla pagina dell'autore: Green Star 90