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Autore: Juliet8198    07/09/2022    2 recensioni
Seokjin era l'ombra di se stesso dall'incidente. Un anno di terapia. Un anno di depressione clinica. Un anno in cui la sua personalità brillante e perennemente concentrata sul lato positivo della vita si era spenta come una candela, lasciando dietro di sé solo un fantasma che i suoi amici non riuscivano a riconoscere. Dall'incidente, la solitudine a cui il destino lo aveva sottoposto pesava su di lui più di quanto avrebbe potuto prevedere.
Yona aveva imparato sin da piccola a non credere nei legami a lungo termine. Quale significato aveva trovare la propria anima gemella? I suoi genitori avevano divorziato pur essendo fatti l'uno per l'altra e lei aveva una vita perfettamente felice pur non potendo congiungersi con la sua metà. Aveva imparato che la solitudine a cui il destino l'aveva sottoposta dalla nascita non le avrebbe impedito di diventare una persona completa.
Una scatenata insegnante di inglese, inguaribile nerd e sfegatata amante di musical dai discutibili metodi didattici, riuscirà a scuotere una persona così persa nella propria solitudine e a salvarla da se stessa?
SOULMATE AU
Quarto libro del JU
Questa storia fa parte di un universo integrato. Non è però necessario aver letto
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kim Seokjin/ Jin
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Jimin! 

 

Seokjin, insieme al resto del gruppo di ragazzi, si girò verso manager che stava correndo verso di loro mentre si stavano dirigendo in sala prove. L'uomo, col fiato corto, si fermò davanti al diretto interessato che lo guardava con aspettazione. 

 

-L'annuncio uscirà lunedì. Ti manderemo una copia per poter approvare cosa c'è scritto, ma sarà fondamentalmente uguale a quello rilasciato per Taehyung e Yoongi. 

 

Jimin, a quelle parole, sorrise e ringraziò il manager, che li lasciò andare dopo aver chiesto se il coreografo li attendeva già. Quando il ragazzo tornò al suo fianco, poi, Jin poté notare il modo in cui cercava di nascondere l'impazienza dal suo viso. 

 

-Sei contento?- gli chiese in tono vagamente canzonatorio, ma che nascondeva una punta di solennità. Jimin, abbassando lo sguardo, annuì. 

 

-Non mi aspettavo che fosse Jein a prendere l'iniziativa nel decidere di rilasciare l'annuncio che ho trovato la mia anima gemella. Pensavo che avrei dovuto aspettare ancora, anche se avrei già voluto urlarlo ai quattro venti non appena l'avevo incontrata.

 

Jin sorrise, conservando la felicità per il suo amico nel suo sguardo, anche se lui fissava ancora assorto il pavimento e non poteva vedere quella scintilla soddisfatta nei suoi occhi. 

 

-Com'è la sicurezza nel posto in cui andrà a stare? Non ci vorrà molto prima che i giornali vengano a scoprire la sua identità. 

 

Le teste dei due si voltarono di scatto verso Yoongi, che aveva lanciato un semplice sguardo furtivo in direzione del minore. 

 

-Per fortuna, i genitori dell'amica con cui andrà a vivere sono benestanti perciò le hanno preso un appartamento in un complesso tranquillo. Ma sentirò con i manager se possiamo renderlo un po' meno accessibile. 

 

Namjoon sollevò gli angoli della bocca, anche se Seokjin poté vedere un velo di malinconia dietro al suo sguardo. 

 

-È un periodo di grossi cambiamenti. Tu e Jein che diventate ufficiali, Yoongi e Diana che si trasferiscono... 

 

-Non ce ne andremo domani! Stiamo ancora cercando un posto che ci soddisfi- replicò  Yoongi, infondendo enfasi nelle sue parole. Il leader, però, annuì semplicemente. 

 

-Volevo solo dire che, qualsiasi cosa succeda, voglio che continuiamo ad avere momenti per noi, come gruppo. 

 

Yoongi, dopo averlo ascoltato, sollevò un angolo della bocca. 

 

-Ma certo. Dopo tutto, siamo un team, no? Nulla cambierà questo fatto.

 

Seokjin sorrise, osservando il suo leader abbassare lo sguardo imbarazzato mentre Yoongi continuava a camminare a testa alta, come se non avesse appena pronunciato una delle frasi più smielate che avesse mai detto nella sua vita. 

 

-Hyung? Stai bene? 

 

Alla domanda di Taehyung, i presenti si voltarono verso Hoseok, che aveva la fronte corrucciata e una mano intenta a massaggiarsi il petto in movimenti lenti. 

 

-Sì, è... è solo che...- si interruppe lui, approfondendo il cipiglio nel suo viso. 

 

-È da stamattina che sento una sorta di strano peso sul petto. Non capisco. È... come... 

 

-Come se avessi un rutto incastrato a metà? 

 

I membri si bloccarono fissando Taehyung, che aveva un'espressione impassibile. Guardandosi in giro, il ragazzo sollevò le spalle. 

 

-Che c'è? Che ho detto? 

 

Dopo un istante di silenzio, il gruppo scoppiò a ridere, compreso Hoseok, che scosse la testa e abbassò la mano dal suo petto. Jin continuò a ridacchiare fra sé e sé mentre prendeva a seguire i suoi amici, i quali erano scivolati in conversazioni più casuali, e voltò distrattamente lo sguardo prima di fermarsi. Yona, intenta a percorrere il corridoio perpendicolare con passo svelto, si bloccò e lanciò un saluto ai ragazzi prima di avvicinarsi a lui. 

 

-Torni a casa?- le chiese Seokjin, lasciando distrattamente che la sua mano scivolasse in quella di lei mentre il suo viso catturava tutta la sua attenzione. Era strano pensare che stavano insieme da un mese ormai. Eppure l'uomo aveva iniziato ad accorgersi della maniera spontanea in cui vertevano l'uno verso l'altra, in cui avevano iniziato a trovare un equilibrio tutto loro e in cui la loro comunicazione si era affinata a gesti e sguardi. 

 

-Sì, sonnecchio un po' prima di stasera- replicò lei con un sorriso, piegando il capo. 

 

-Resti a dormire?- chiese allora Jin, abbassando il tono di voce anche se sentiva che i suoi amici stavano continuando le loro conversazioni in attesa che lui li raggiungesse. La sua ragazza annuì. 

 

-Perché no. 

 

Facendo scivolare la mano dalla sua presa, gli lanciò un occhiolino iniziando ad allontanarsi lungo il corridoio. 

 

-A stasera- disse con un sorriso malizioso prima di scomparire. E Seokjin si accorse a malapena della stupida espressione che si dipingeva sul suo viso ogni volta che lei si comportava a quel modo, ma che i suoi amici non mancavano mai di fargli notare mentre lo stuzzicavano. 

 

 

 

-Siete pronti?

 

Yona si dimenò leggermente sul posto per sistemarsi meglio sul divano, mentre sentiva la testa di Seokjin, seduto sul pavimento, appoggiarsi sulle sue gambe e il resto dei presenti accomodarsi. 

 

-Quindi, che musical vedremo stasera?- chiese Taehyung con una smorfia curiosa. La donna si aprì in un sorriso ampio. 

 

-Hadestown- annunciò entusiasticamente, premendo "play" nel telecomando che teneva in mano. 

 

-Dovrete adattarvi alla qualità, non esistono registrazioni ufficiali perciò ho dovuto usare il video che qualcuno ha fatto illegalmente con la propria telecamera e a cui poi ho aggiunto i sottotitoli perciò... 

 

Sollevò le spalle.

 

-È un po' tremolante. E non sempre a fuoco. Ma l'audio almeno si sente bene! 

 

Catturando un paio di risate, Yona sollevò entusiasticamente le sopracciglia prima di sistemarsi contro Estella, che si era avviluppata al suo braccio e aveva appoggiato la testa sulla sua spalla. 

 

-Di che parla?- mormorò la ragazza con gli occhi concentrati sullo schermo.

 

-È un adattamento del mito greco di Orfeo ed Euridice in chiave post-apocalittica. Praticamente ci troviamo in un mondo sconvolto da agenti atmosferici estremi che rendono la vita quasi impossibile e costringe le persone a essere nomadi. Chi non riesce a sopportare questo stile di vita, va a lavorare nel sottosuolo per Ade, il dio dei morti, che ha una sorta di... multinazionale? Diciamo così. 

 

Alla spiegazione di Yona, i presenti emisero versi di comprensione, studiando gli attori che man mano facevano il loro ingresso in scena. L'insegnante attese pazientemente, lasciando che assimilassero la parte iniziale della storia. Quando la canzone di Orfeo iniziò, poi, sorrise. 

 

-King of shadows

King of shades

Hades was king of the Underworld

But he fell in love with a beautiful lady

Who walked up above in her mother's green field

 

Yona ondeggiò lentamente, sospinta dalla dolce melodia, prima di far scivolare il suo sguardo sul più giovane del gruppo. 

 

-Jungkook, in questa canzone si sta raccontando il mito di Ade e Persefone. Mi sai dire più o meno in cosa consiste la storia? 

 

L'insegnante osservò il ragazzo, che aveva gli occhi spalancati sullo schermo, la bocca dischiusa e un'espressione assorta sul viso. Quando non ricevette nessuna risposta, Yona corrugò la fronte. 

 

-Jungkook? 

 

-He fell in love with Persephone

Who was gathering flowers in the light of the sun

And he took her home to become his queen

Where the sun never shone

On anyone

 

Ma il ragazzo non si mosse. Era come se la sua voce non lo stesse raggiungendo e la donna lanciò un'occhiata confusa a Jin che, con la stessa espressione che indossava lei, diede una pacca sulla spalla del minore per attirare la sua attenzione. Questo, non appena sentì il contatto della mano del maggiore, trasalì, voltandosi con occhi confusi verso il resto del gruppo. 

 

-Co... cosa?- balbettò il ragazzo, facendo saettare lo sguardo fra i presenti. Jin sollevò le sopracciglia. 

 

-Yona ti ha chiamato un paio di volte. Non hai sentito? 

 

-The lady loved him and the kingdom they shared

But without her above, not one flower would grow

So King Hades agreed that for half of each year

She would stay with him there in his world down below

 

Jungkook iniziò a boccheggiare, borbottando delle scuse impacciate mentre si toccava il retro della testa in imbarazzo. Yona, tranquillizzandolo con un gesto di noncuranza, osservò Jin avvicinarsi impercettibilmente al ragazzo. 

 

-Tutto bene? 

 

-But the other half, she could walk in the sun

And the sun, in turn, burned twice as bright

Which is where the seasons come from

 

Il minore si affrettò ad annuire, chiedendo umilmente a Yona se poteva ripetere la domanda e tenendo lo sguardo il più lontano possibile da Jin. 

 

-And with them, the cycle

Of the seed and the sickle

And the lives of the people

And the birds in their flight

 

 

 

-I ragazzi erano strani oggi. 

 

Yona sollevò la testa dalla spalla di Seokjin, su cui era sdraiata sotto al conforto delle coperte, ma l'uomo fissava il soffitto con sguardo assente.

 

-In che senso? 

 

Lui, però, rimase qualche istante in silenzio prima di scuotere la testa. 

 

-Non ha importanza- mormorò alla fine, tornando ad accarezzare con le dita la pelle della donna. Abbassando lo sguardo, si concentrò sul viso semiaddormentato di lei. Sul modo in cui le lunghe ciglia sfioravano le sue guance. Sugli occhi privi di trucco che trovava ancora affascinanti. Sulle labbra rilassate, del loro colore naturale leggermente più scuro della sua pelle. Jin sentì due parole affiorare sulla punta della lingua, ma strinse i denti in una morsa. 

 

Troppo presto. 

 

Era solo un mese che stavano insieme, non poteva fare quel salto così. 

 

Era presto. 

 

Giusto? 

 

Jin serrò le palpebre. In quei momenti avrebbe davvero voluto un manuale che spiegasse passo per passo l'etichetta di una relazione. Quanto aspettare per la prima volta, quali nomignoli erano accettabili. A quanti mesi si potevano pronunciare le fatidiche parole. Invece doveva esplorare da solo, senza una guida. Tentare e sperare di non sbagliare, fare un passo nel vuoto con il rischio di precipitare. 

 

Non poteva rovinare tutto ora che andava così bene. 

 

-A cosa stai pensando così intensamente?- ridacchiò Yona, passando un dito sulle rughe che solcavano la fronte di Seokjin. L'uomo riaprì le palpebre, focalizzando lo sguardo sul sorriso della donna. Mordendosi le labbra, sentì il petto sollevarsi sempre più velocemente. 

 

-Vorrei... 

 

Deglutì, abbassando gli occhi per un istante. 

 

-Dire una cosa. Ma non so se è il momento e... non so se la vorresti sentire e... ho paura della tua reazione. 

 

La donna corrugò la fronte a sua volta, sollevandosi appena dal suo petto per guardarlo meglio. 

 

-Dimmela e basta. Non farti questi problemi. Di che si tratta?

 

Seokjin fissò la donna negli occhi cristallini e sicuri. Mordendosi ancora le labbra, tentò per un'ultima volta di trattenere le parole dentro la sua bocca. 

 

-Andiamo, non può essere così terribile...- lo incoraggiò lei, passando una mano sulla sua mandibola. L'uomo la guardò ancora una volta. Inspirò a fondo e sentì il cuore iniziare a battere come un tamburo. Un rumoroso, grande tamburo che attirava fin troppo l'attenzione. 

 

-Yona... 

 

Socchiuse gli occhi, concentrandosi sui lineamenti del viso di lei e non sulle sue pupille attente. 

 

-Ti amo. 

 

 

 

Yona spalancò le palpebre. Schiudendo la bocca, osservò l'uomo che diventava sempre più rosso, molto più rosso di quanto già non gli succedeva normalmente. 

 

-Non... non c'è bisogno che tu me lo dica. So che è presto e che... è una cosa grossa, perciò, ecco... va bene così. 

 

Yona si sentiva mancare il respiro e non riuscì a emettere un solo suono mentre le sue pupille tremavano sul viso di Jin. 

 

-Tu... prenditi il tuo tempo. E se non provi ancora questi sentimenti... va bene. 

 

La donna schiuse le labbra e, all'inizio, nulla uscì. Poi, un verso strozzato finalmente emerse. 

 

-Io... 

 

Lei non era mai arrivata a quel punto. Di solito tutte le sue relazioni si fermavano prima di quello stadio. Anche quelle che erano durate mesi non vi arrivavano mai. Nessuno degli uomini con cui era stata si era mai confessato a lei in quel modo. 

 

Era sempre game over prima che si potesse raggiungere quel livello così personale. 

 

Forse era quello che temeva. Il motivo per cui troncava le relazioni così presto, prima che quelle fatidiche parole potessero essere lanciate nell'aria. Perché quelle parole, alle sue orecchie, suonavano così ufficiali che una volta pronunciate le davano l'impressione che l'avrebbero incatenata a quella persona. Non sarebbe stato così facile terminare le cose dopo essersi scambiati un "ti amo". Due persone che si piacevano semplicemente potevano separarsi senza grande amarezza o prepotente sofferenza. Ma due persone che si amavano... 

 

Yona lo aveva visto, cosa succedeva. Non si riusciva ad andare avanti. Non si riusciva a seppellire quel sentimento neanche davanti all'abbandono, al tradimento, alla delusione. 

 

E a Yona faceva paura. No, ne era terrorizzata al punto da sentire le gambe tremare. "Ti amo" voleva dire che quell'uomo era importante. "Ti amo" voleva dire che non avrebbe potuto scappare quando sentiva che le cose si facevano serie. 

 

"Ti amo" l'avrebbe resa vulnerabile come non lo era mai stata in tutta la sua vita. 

 

-Yona, va bene così. Dico sul serio- ripetè Seokjin, prendendo il suo viso fra le mani e guardandola dritta negli occhi con una determinazione che dava ancora più enfasi alle sue parole. La donna deglutì, allontanando lo sguardo da lui. 

 

"Scappa." 

 

-Puoi... puoi darmi un po' di tempo?- mormorò alla fine, con la gola chiusa. Ma l'uomo annuì con veemenza, prendendo a baciarle teneramente il viso. 

 

-Tutto il tempo di cui avrai bisogno. Tutto. 

 

Yona annuì, baciandolo a sua volta prima di seppellire il volto nella sua spalla e stringere le braccia attorno al suo busto mentre sentiva il cuore di lui battere rumorosamente contro la sua pelle. 

 

Quella notte non chiuse occhio. Alle sette, infatti, decise di alzarsi perché stare semplicemente nel letto con le palpebre spalancate e la mente in preda alla frenesia la stava facendo impazzire. Dirigendosi verso la cucina, esplorò la credenza finché non trovò una confezione di ramen istantaneo, che posò sul ripiano per mettere a bollire l'acqua. 

 

Appoggiando le mani sul marmo, abbandonò il capo in avanti, fissando le piccole bollicine che salivano in superficie. Perché l'acqua sembrava non bollire mai quando la si fissava? Concentrando lo sguardo, immaginò di trasformare il liquido in vapore e che la sua superficie calma fosse agitata da grosse bolle scoppiettanti. Come temeva, però, non ebbe effetto. 

 

Udendo lo strisciare di ciabatte sul pavimento, si voltò per vedere una figura entrare nella cucina mentre il suo cuore si tuffava nel suo stomaco. 

 

-Ah, eri qua!- eruppe allegramente Jin, avvicinandosi a lei per sbirciare la pentola sul fuoco e la confezione di ramen sul ripiano. 

 

-Prendi un'altra busta che mi aggiungo. Ti va un po' di kimchi e qualche verdura da aggiungerci? 

 

La donna annuì in silenzio, riportando velocemente lo sguardo sulla credenza. 

 

"Scappa." 

 

No. Questa volta no. Si era ripromessa che si sarebbe impegnata a far funzionare quella relazione. Voleva che funzionasse.

 

La donna lanciò uno sguardo a Seokjin, che si era sistemato accanto a lei con un tagliere e un coltello, intento a tagliare dell'erba cipollina. 

 

Lui aveva detto che poteva aspettare. E lei si sarebbe forzata a dirgli quelle parole anche se non si sentiva pronta ma se lui era disposto ad aspettarla... forse poteva prendersi il tempo di superare il terrore che le faceva sprofondare il cuore e le legava la lingua. Sorridendo appena, inspirò a fondo. 

 

Pazienza. Avrebbe esercitato pazienza con se stessa. 

 

In questo modo, quando avrebbe risposto a quelle parole, lo avrebbe fatto con il petto pieno di gioia e non di angoscia.

 

-Hyung? Dove stai... 

 

Un rumore di passi concitati fece voltare i due, che fecero appena in tempo per vedere la figura di Hoseok sfrecciare davanti a loro con un'espressione frenetica. 

 

-Ora non posso spiegare, Namjoon-ah! Ci sentiamo più tardi! 

 

Il rumore della porta d'ingresso che veniva sbattuta con violenza lasciò i presenti in un silenzio scioccato, prima che i loro sguardi si concentrassero su un Namjoon dal volto assonnato e confuso. Il giovane, facendo saettare un paio di volte lo sguardo da Jin e Yona alla porta d'ingresso con la bocca dischiusa, alla fine sollevò una mano per indicare la direzione in cui era sparito Hoseok. 

 

-Ehm... potrei... avere un po' di ramen anche io?

 

Mentre Seokjin usciva lentamente dal suo stato di stupore per iniziare a borbottare le sue solite lamentele sull'essere sfruttato da tutti in quella casa fino a che Namjoon non sfuggì nel salotto, Yona trattenne una risata estraendo altri pacchi di ramen istantaneo e iniziando a separare i blocchi di noodle dalle bustine di condimento. Sorridendo, con il cuore leggero, fino a che il tintinnio del coltello che cadeva sul ripiano non interruppe il chiacchiericcio e due voci all'unisono non si levarono nell'aria. 

 

-Ouch! 

 

-Aish!

 

 

ANGOLO AUTRICE

ATTENZIONE ATTENZIONE COSA STA SUCCEDENDO. Allora, iniziamo facendo un po’ di ordine. C’è stato un time skip di un mese e le cose iniziano a muoversi un po’ per tutti. Vi ho lanciato molte cose in questo capitolo, ma vi assicuro che poi ci torneremo per assimilarle meglio, sia su Jein e Jimin, che che su Diana e Yoongi e anche su Jungkook e Namjoon. Per quanto riguarda Hobi…. Eh eh eh. 

 

E ora, attendete la prossima settimana per capire cosa sta per succedere! Adieu!

   
 
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