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Autore: Vimi roronoa    13/09/2022    0 recensioni
[Yandere Simulator]
Questa sarà la storia del mio personaggio Vimi, che vivrà le proprie avventure all'interno della scuola, città e storia del gioco Yandere Simulator. Si relazionerà con diversi personaggi, soprattutto. Sarà una semplice vita scolastica? O sarà coinvolta dagli avvenimenti della storia principale del gioco?
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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È appena suonata la campanella che segna la fine delle lezioni mattutine e l’inizio della pausa pranzo.


 

Fuori dall’edificio il tempo è sereno, con il cielo azzurro ornato da qualche nuvoletta bianca e da una piacevole brezza che fa ondeggiare armoniosamente le chiome dei ciliegi in fiore.


 

Vimi preso dalla cartella il proprio pranzo, esce dalla porta sinistra dell’aula e soffermandosi rammentando cosa le aveva detto Budo il giorno prima. Curiosa decide di vedere la zona pranzo, che è praticamente accanto la sua classe.

Vi stavano un paio di tavolini tondi e due distributori di snack e bibite, riflettendo però se pranzarci le torna in mente il cortile bello con i ciliegi e la fontana. E decide così di voltarsi e percorrere il corridoio come i giorni precedenti e scendere al piano inferiore.

Nel mentre scende gli ultimi gradini, d’un tratto viene urtata da una ragazza con i codini viola che subito le chiede scusa. Vimi risponde gentile che non fa nulla, riconoscendola poi come una delle ragazze con cui aveva fatto merenda il primo giorno di scuola.

E anche Kokona ammette di rammentare quel giorno, e nel mentre lo dice il suo volto si abbassa come non sicura.

Vimi:- sai devo ringraziarvi, è grazie a voi che ho trovato il club di arti marziali – sorride nel mentre lo dice.

Kokona:- sei riuscita ad unirti nel club come volevi?- la bionda annuisce felice -bene fa piacere che tu sia soddisfatta Vimi.. - accenna un lieve sorriso che scompare subito, mentre i suoi occhi fissano in basso. La ragazza vedendola così inizia a osservarla dubbiosa.

Vimi:- ehm.. c’è qualcosa che non va? Ti senti poco bene? - chiede leggermente titubante.

Kokona guarda lo schermo del suo cellulare sospirando, la bionda rimane silente vagando giusto un po’ con lo sguardo nel corridoio. Forse non doveva farle la domanda, nessuno confiderebbe i propri fatti a una perfetta sconosciuta.

Kokona:- no io sto bene – risponde continuando a fissare il cellulare per poi alzare di poco lo sguardo a sorridere -grazie di avermelo chiesto -

Vimi:- è solo che si vede che sembri in pensiero per qualche cosa..- a quel punto la viola vede il cestino del pranzo della bionda.

Kokona:- stavi andando a pranzare nel giardino interno? - domanda e vedendola annuire sorride -ci facciamo compagnia? - chiede mostrando il proprio bento.

Vimi ci pensa un secondo, per poi accettare sorridendo e dunque le due ragazze oltrepassano una delle porte, andando poi a sedersi su una delle panche bianche con tettoia di legno.

Scartano e aprono i cestini, entrambe danno un occhio curioso al contenuto dell’altra.

Il bento di Kokona era riempito di riso con verdure, gamberetti e salsicciotti a forma di polpo, mentre in quello di Vimi ci sono semplici sfiziosi tramezzini, un paio erano con insalata e pollo e l’altro paio insalata e pesce.


 

Nel mentre pranzano Kokona spiega il motivo della sua aria preoccupata: sono un paio di giorni che non vede o sente Saki, la ragazza dai codini lunghi e azzurri.

Vimi:- hm me la ricordo, c’era anche lei al club di cucina – dice per poi continuare a mangiare con gusto uno dei tramezzini.

Kokona:- già, lei fa parte del club – la bionda annuisce rammentando -l’ultima volta che ci siamo viste e parlate è stato proprio quel giorno che abbiamo fatto merenda insieme – si sofferma mangiando un boccone di riso, e una volta ingoiato continua: - il giorno dopo non si è vista a scuola, e ho pensato...- altra pausa per mangiare – che si fosse sentita poco bene. Capitano le volte che ha un po’ di febbre o l’influenza. E ieri nei momenti in cui potevo, ho provato a contattarla per sapere qualcosa, ma non ha risposto e anche oggi sta succedendo la stessa cosa-.

Vimi:- forse potrebbe stare così male da non poter rispondere alle chiamate?-

Kokona:- non è da lei.. fin da bambine siamo state amiche e è troppo strano che non mi risponda – china il viso sospirando -mi basta anche solo un ciao sto bene, per tranquillizzarmi -.

La bionda osserva dispiaciuta lo stato emotivo della viola, e cerca di trovare parole buone per poterla aiutare a non pensare tristi presagi.


 

In quel momento nei pressi di una delle porte del giardino passano tutte insieme, il gruppo di bullette che discutevano e ridacchiavano tra loro animatamente, quando una di essere butta l’occhio al cortile si sofferma richiamando l’attenzione delle compagne e Musume.

Tutte allora guardano ciò che indica… Vimi e rammentando ciò che aveva fatto il giorno precedente, iniziano a confabulare su come vendicarsi e una di esse propone la sua idea, tirando fuori dalla borsetta un pacchettino contenente come dei palloncini bianchi.

Musume e le altre la guardano un attimo turbate, per poi sorridere quando indica la fontanella nel corridoio, decidono così di assecondarne l’idea e prestando attenzione alle persone che potevano rovinare il momento. Si raggruppano intorno la fontanella.

La ragazza che ha avuto l’idea si mette a riempire uno alla volta i palloncini, chiudendoli con un nodo e consegnandoli alle amiche. Una volta pronte tornano alla porta e con un sorriso diabolico dipinto sulla faccia, fissano il loro obiettivo.


 

Vimi nel frattempo è riuscita un poco a risollevare il morale di Kokona, e conversando del più e del meno hanno praticamente finito il proprio pranzo.

Kokona:- ti devo ringraziare Vimi, sei stata molto gentile a farmi sentire un po’ meglio – sorride.

Vimi:- tranquilla è stato un piacere. E spero la tua amica si faccia sentire e vedere -

Kokona:- lo spero davvero – dice prendendo il cellulare per controllare se ci sono chiamate o messaggi, in quel momento cinque figure femminili e appariscenti si addentrano nel giardino.

Musume:- guardate un po’ non è forse la stessa ragazzetta del giorno prima?- Vimi e Kokona rimanendo sedute le guardano posizionarsi tutte praticamente d’avanti loro.

Kashiko:- sì è proprio lei -

Hana:- carina.. se credi di averla passata liscia ti sbagli – Vimi scruta una ad una quelle cinque ragazzacce, aspetta paziente di capire dove vogliono arrivare.

Mentre Kokona è confusa e preoccupata allo stesso modo, Musume e le sue amiche erano conosciute da tutta la scuola per la loro cattiveria, se decidevano di prendere di mira qualcuno… quel qualcuno poteva non avere vita facile all’interno dell’edificio.


 

Alcuni studenti nel camminare lungo i corridoi, udendo e intravvedendo la scena, si soffermano per capire cosa stesse accadendo.

Musume notando la cosa allarga di più il sorriso, scambiando poi sguardi d’intesa alle compagne.

Hoshiko:- bene noi abbiamo deciso di ripagarti adeguatamente! - detto ciò le cinque ragazze caricano e tirano i palloncini pieni d’acqua.

Kokona vedendo la cosa si è alzata e spostata, ma Vimi fa solo in tempo ad alzare le braccia a difesa del viso. I palloncini le esplodono tutti addosso inzuppandola.


 

Budo terminato il proprio pranzo stava passeggiando per la scuola, scambiando parola con un altro ragazzo dai capelli corti scuri. Quando scendono gli ultimi gradini di una scala, si soffermano notando il gruppetto di studenti accalcati alla porta del cortile interno.

Taro:- che fanno tutti lì? - si chiede perplesso e vedendo un paio di ragazze allontanarsi da quel gruppo -scusate.. che sta accadendo? - le due si scambiano occhiate un poco vaghe, preoccupate.

Budo con le braccia incrociate esorta le due a parlare, ed entrambe le ragazze dunque rispondono, che le bulle della scuola hanno forse trovato una nuova vittima per i loro scherzi. Il leader di arti marziali oramai abituato a quei momenti di protagonismo delle bulle, sospira seccato.

Taro ringrazia le due studentesse per aver risposto, e vedendo Budo incamminarsi lungo il corridoio decide di seguirlo.

I due ragazzi si fermano a un altro degli ingressi del cortile, e vedono quale scena si presenta all’interno.

Le cinque ragazze che se la ridevano ridicolizzando una ragazza che se ne stava seduta, bagnata e ricoperta di strani palloncini bianchi. Il suo viso era come oscurato dalla vergogna o rabbia.


 

Diverse persone che assistono sono in parte sorprese, o dispiaciute, o si lasciano coinvolgere dalle risate delle cinque. Kokona che non si aspettava un simile scenario, sposta i suoi occhi a guardare le persone che ridono, quelle che confabulano tra loro, Musume e le sue amiche che rendevano pesante l’atmosfera con i loro pessimi commenti.

Kokoro:- poverina secondo me sta per scoppiare a piangere -

Hana:- hai ragione... oppure vorrà scappare a nascondersi dalla vergogna -

Musume:- coraggio pivellina se hai voglia di piangere come una bambina.. puoi farlo – tutte scoppiano a ridere. La biondina inzuppata pareva visibilmente in procinto di scoppiare da un momento all’altro.


 

A un certo punto si decide ad alzarsi dalla panca, alcuni dei palloncini bianchi rimasti addosso cadono per terra. Nei commenti generali c’è chi fa notare la forma ambigua dei suddetti palloncini, c’è chi ha imbarazzo reputandolo come uno scherzo di cattivo gusto, mentre altri semplicemente ridono.

Tutti gli studenti presenti sulla porta a un tratto si ammutoliscono udendo come un piccolo tonfo e volgendo gli sguardi nella direzione che proveniva il suono, e riconoscono Taro il ragazzo più carino della scuola per poi rimanere giusto un poco impauriti dal secondo.

Budo li aveva zittiti battendo un pugno sul muro e ora li fissava molto severo.

Taro:- vuoi intervenire? - chiede vedendolo particolarmente colpito da quella scena, i due erano compagni di classe e amici quasi dall’infanzia, e una delle cose che conosceva bene di Budo: è il suo odio per i bulli e i teppisti.

Budo dopo aver silenziato il pubblico curioso, stava lì fissando prima le cinque ragazzacce che non smettono di ridere e prendersi gioco della malcapitata. Per poi volgere i suoi occhi su Vimi.

Il suo istinto gli dice.. di andare lì e difenderla all’istante, allo stesso modo avendo assistito precedentemente, alle reazioni particolari della sua allieva… rimane ancora un momento in attesa per vederla reagire.

  
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