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Autore: Joy    14/09/2022    0 recensioni
Billy soffia un lamento tra i denti e il gatto miagola.
[Raccolta Harringrove scritta per il Writeptember gruppo facebook Hurt/Comfort Italia]
Genere: Hurt/Comfort, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Hargrove, Steve Harrington
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Autore: Joy Inblue

Fandom: Stranger Things

Personaggi: Steve Harrington/Billy Hargrove

Prompt: “Puoi tenere la luce accesa?”, “Nessuno sa che fine abbia fatto...”

Ambientata tra la seconda e la terza stagione.

Warning: Linguaggio esplicito, contenuti sessuali.

 

 

 

 

Hot light

 

 

 

 

“Billy?”

“Mhmm?”

“Puoi tenere la luce accesa?”

Un'ora prima Steve gli ha chiesto di spegnerla.

L'ha fatto quando dal soffitto della camera da letto, il lampadario costoso voluto da sua madre ha illuminato le loro erezioni dure, senza lasciare il minimo dubbio su quali fossero i loro desideri: Billy ha fatto scattare l'interruttore solo dopo aver acceso l'abat-jour, ha allungato la mano ad accarezzargli la nuca e l'ha baciato sulle labbra.

“Stai bene?” gli domanda adesso, assonnato.

Ed è così bello il modo in cui il lenzuolo umido si avvolge attorno al suo corpo nudo che a Steve non importa se ciò che hanno fatto, adesso sembra decisamente inadeguato.

Annuisce e lo sguardo di Billy indugia sul suo volto per qualche istante, scrutandolo, prima di girarsi sul fianco, invertire l'illuminazione della stanza e afferrare il pacchetto di sigarette dal comodino.

L'acciarino che sfrega e scintilla gli provoca un brivido anche se Steve se lo aspettava, ma Billy allunga il braccio libero verso di lui e lo guarda di nuovo, voltando la testa su quel letto sfatto e Cristo, ha le labbra più sensuali che abbia mai visto.

“Vieni qui” gli dice.

Steve gli obbedisce senza neanche rendersene conto.

La stanza si riempie dell'odore di sigaretta.

È per quello, si racconta, che si sente al sicuro, che sa di essere nel Hawkins giusto; non c'entra niente la mano di Billy tra le sue scapole o il respiro che gli gonfia la cassa toracica sotto la sua guancia.

“Hai paura di me?” chiede d'un tratto, Steve sente la vibrazione di quelle parole sul suo petto: c'è un'inflessione colpevole nel modo in cui il suo tono di abbassa e ogni suo muscolo s'immobilizza, in attesa di una risposta che da già per scontata. “Hai paura di noi?”

“Cos... No! No, Billy. No.”

Solleva la testa e lo sguardo di Billy è concentrato sulle ombre proiettate dal lampadario: una di loro sembra un democane...

Deglutisce a vuoto, afferra il mento di Billy tra le dita e lo costringe a girarsi verso di lui: “Tu non c'entri niente; quello che... facciamo non c'entra niente.”

Ad essere sinceri ha avuto paura anche di quello: della naturalezza con cui il proprio corpo si è mosso per andare incontro alle dita di Billy, al suo sesso duro, al suo calore.

È sicuro che anche Billy l'abbia capito: si è fermato così tante volte con la punta delle dita sul suo buco, e la mano sul suo uccello che Steve ha vibrato di desiderio quasi quanto trema di paura.

Non sa se è riuscito a convincerlo, sa solo che gli occhi di Billy, nella luce artificiale della stanza, sembrano più blu, e più tristi.

Quello aspira una boccata di fumo e lascia cadere la cenere oltre il bordo del letto: “È per quella ragazza, allora?” chiede. “L'amica di Nancy? Quella che nessuno sa che fine abbia fatto?”

Steve rabbrividisce.

“Riguarda lei” ammette “e... molto altro.” Se non si lascia prendere dal panico è solo grazie al battito regolare di Billy sotto il suo orecchio, al calore della sua pelle che infrange incubi dominati dal gelo.

“Tu sai cosa le è successo, non è così?”

Non risponde, non può farlo.

La mano di Billy, su e giù per la sua schiena, sembra comprendere il suo silenzio.

Ce ne sono tanti tra di loro, di silenzi, quasi tutti misericordiosi. Quasi tutti inequivocabili.

Nella stanza il fumo di sigaretta ha sfocato i contorni del democane: adesso sembra solo un girasole curvato dal vento. Steve pensa che potrebbe anche chiudere gli occhi.

Sbadiglia, mentre Billy si scosta da lui e armeggia qualcosa ai lati del letto.

“Dormi Harrington” risponde al suo sguardo interrogativo e afferrando i boxer dal pavimento se li infila con movimenti veloci. “Hai delle occhiaie terribili.”

Lui in compenso ha il segno rosso di una cinghiata che gli attraversa la schiena e adesso per Steve è un po' più chiaro – e meno lusinghiero- il significato del gemito che Billy si è fatto scappare quando in preda all'orgasmo gli ha ficcato le unghie nella pelle.

Vorrebbe che non fosse costretto a tornare nella casa di suo padre, anche se nessuno sa meglio di lui che non esiste un luogo in cui tutti loro sono davvero al sicuro.

“Non te ne stai andando, vero?” Non riesce a trattenersi dal chiederlo.

Billy spegne la sigaretta nel portacenere, si sdraia di nuovo al suo fianco e lo tira contro di sé.

“Non ancora” mormora.

 

 

 

Fine.

  
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