Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Jasmine54    19/09/2022    1 recensioni
Un ritratto che, con lievi pennellate colorate, descrive la vita in una cittadina italiana non bene identificata. Le diverse classi sociali che la abitano e i personaggi pittoreschi che compaiono sullo sfondo costituiscono, con tinte talvolta tragiche e talvolta comiche, l’anima della cittadina.
Nota: rating alzato ad arancione per un solo capitolo.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I giovani e i ragazzi in generale, che frequentavano gli ultimi anni delle superiori e l’università, venendo a conoscenza della notizia scioccante, fecero un breve accenno al fatto, dicendo che era sbagliato e assurdo, per poi passare oltre: dovevano andare avanti. Ben curati nell’aspetto, all’ultima moda, sciorinavano fatti a raffica, come se mangiassero le noccioline durante i loro famosi aperitivi. La scioltezza dei movimenti e la leggerezza dei loro modi apparentemente spigliati traevano in inganno quegli adulti che li vedevano felici, liberi e soddisfatti di sé stessi. Il loro cercare la compagnia del gruppo ogni volta, il buttarsi a capofitto negli appuntamenti serali, nelle scelte concordate tutti insieme, nelle opinioni, espresse senza divergenze con il gruppo, indicavano un’insicurezza di base.

L’esperienza in generale conta, la maturità anche, ma il desiderio di rischiare da soli, di buttarsi in qualcosa di anelato e costruito dopo lunghe riflessioni, è solo la conquista di pochi.

Con i telefonini sempre in mano, i computer sempre accesi e pronti, quei ragazzi si isolavano dal dialogo diretto con gli altri, anche dai compagni stessi. Presi individualmente erano abbastanza timidi, restii a interloquire, garbati nei modi, ma la fretta di fuggire li spingeva sempre ad andare avanti, anche senza una destinazione precisa.

Sara, quel pomeriggio, era seduta davanti al computer nella sua stanza, nell’intento di svolgere una ricerca dal titolo “Come misurare la realtà con i numeri”. Un argomento ostico per la sua età, anche se lei aveva una passione segreta per la fisica. Non lo avrebbe mai ammesso a sua madre, ma questo è un altro discorso.

All’improvviso, nel bel mezzo della ricerca appassionata, suonarono alla porta: in casa non c’era nessun altro. Sbuffando, si alzò, non avrebbe voluto aprire, magari fingendo che in casa non ci fosse nessuno, ma la luce accesa nella sua stanza la tradì.

Aprì la porta e di fronte a lei vide il suo vicino di casa, Luca.

“Cosa vorrà mai questo qui a quest’ora?” pensò, quasi indispettita.

“Ciao Luca, dimmi…”

“Sempre carina tu, eh… Niente, volevo invitarti questa sera al Master Pub per il compleanno di Michele. Ci sarà anche Filippo, suo fratello, che è tornato apposta da Berlino per festeggiare. Dato che lo conosci anche tu, magari potrai salutarlo!”

“Ma oggi è mercoledì, domani si va a scuola, io ho un’interrogazione alla prima ora, non posso, mi dispiace.”

“Ritorniamo presto a casa, anch’io devo andare a scuola. Ci divertiamo un po’, una birretta in compagnia e la serata passerà veloce…”

“Proprio questo è il punto, il tempo passa veloce, senza che noi ce ne accorgiamo. Sarà per un’altra volta, Luca, possibilmente nel fine settimana.”

A questo punto Luca, ferito nel suo orgoglio di cacciatore, avrebbe voluto spiattellarle in faccia che era una secchiona snob, ma il buon senso, in quel momento, lo frenò.

“Va bene Sara, magari verrò un fine settimana a proporti un’altra uscita.”

Poi, con fare risoluto, si allontanò, senza salutarla.

“Cafone, ignorante e pure lazzarone, ecco cosa sei!” pensò Sara, ritornando alla sua interessante ricerca.

Il suo rapporto con Luca non era sempre stato così brusco e intollerante. Si conoscevano da quando erano bambini, avevano frequentato insieme la scuola materna Montessori, tra giochi, merende e cartoni animati condivisi.

Mai e poi mai Sara avrebbe immaginato che Luca si sarebbe potuto innamorare di lei.

Quando lui le aveva confidato il suo amore, alcuni anni prima, Sara lo aveva guardato come se fosse impazzito, gli aveva anche riso in faccia e dato una pacca sulla schiena, schernendolo e dicendogli di non fare battute sceme, ma lui l’aveva presa tra le braccia e aveva cercato di baciarla. Sara aveva reagito dandogli una potente sberla, con conseguente disappunto e offesa profonda di Luca. Da qui erano iniziati alcuni dissapori, almeno da parte di Sara, con la totale rinuncia di lei ad uscire con l’amico d’infanzia.

La ragazza aveva vissuto l’atteggiamento di Luca quasi come un’offesa, come un tradimento alla loro amicizia.

Ormai lo aveva accantonato.

Quanto avrebbe voluto, invece, chiedergli di Lorenzo, un ex amico del ragazzo! Più intelligente e preparato, Lorenzo frequentava il secondo anno di Fisica a Milano e, per non far mancare alcunché, era pure atletico e sportivo. Quante doti accumulate tutte in un unico ragazzo…

Sara, comunque, non si perdette d’animo… anzi, lo avrebbe cercato su Facebook.

Lorenzo faceva parte di una squadra di basket, di cui era il capitano. Dal temperamento deciso, sapeva farsi valere e incitare il gruppo. Andava d’accordo con i propri compagni e aveva regole precise per tutto.

Nella cittadina, come ovunque, c’era anche questa categoria di ragazzi: gli sportivi praticanti. Questi, in quanto orgogliosamente parte di una squadra, sapevano condividere con i propri compagni non soltanto il duro allenamento, ma anche il tempo libero. Sapevano sempre cosa fare, con ideali precisi, e senza troppi tentennamenti tra il decidere e l’agire. Continuavano a crescere con idee man mano più chiare, sapendo bene quello che volevano, e sempre pronti a tutto per i propri compagni. Erano in grado, inoltre, anche di ascoltare le altre persone, almeno nella maggior parte dei casi.

Sara stimava molto Lorenzo per le sue doti, ma nello stesso tempo lo temeva un po’.

“In che cosa potrebbe peccare il suo carattere? Non è che alla fine si viene a scoprire che è pedante con le ragazze, quando è solo con loro?! Lo vorrei proprio sapere…”

Tra una pagina di lettura della ricerca e l’altra, Sara fece dunque stare in mezzo ai propri pensieri anche Lorenzo, non riuscendo ormai a toglierselo dalla testa.

 

La cittadina, coi suoi abitanti, era quindi uno spaccato di vita, capace di mettere in evidenza anche le varie caratteristiche delle nuove generazioni.

Certo è che il sabato sera, nella cittadina come ovunque, tutti i ragazzi escono in gruppo, si incontrano in pizzeria o al pub, per divertirsi un po’. Il loro atteggiarsi è sempre disinvolto, leggero, ma si sa, sono giovani…

Le loro discussioni variano nelle tematiche: quello che è sicuro è che tendono a non parlare troppo del lavoro, della scuola, dell’università. Le ragazze chiamano all’appello i maschi, incitandoli a raccontare qualcosa di spiritoso, oppure a decidere dove andare dopo il pub.

Alla fine sono però le femmine, almeno certe femmine, a risolvere le situazioni e a decidere.

L’importante, specialmente per i ragazzi delle nuove generazioni, è raccontarsi ciò che hanno fatto sui social o, meglio, scriversi e taggarsi direttamente, anche se soltanto a un metro di distanza.

Il linguaggio è spesso un optional.

Quanta fatica ha fatto l’uomo primitivo per cercare di farsi capire dai propri simili, quanti sforzi per decifrare quel suono che sarebbe stato poi indicato come “nome”, appartenente a quel determinato oggetto, o animale, o persona!

Vista così, la cosa sembrerebbe uno sforzo inutile, ma non lo è.

Tanti anziani, o meglio, certi pensionati, tuttora non comprendono tali cambiamenti, e ancora sciorinano alle persone a loro accanto ‘come si viveva ai loro tempi’, ‘quanto si stava bene’…

Sarà poi tutto vero?

Come saranno stati loro, anziani e pensionati, da giovani?

Forse più ‘scavezzacollo’, come si usava dire allora a quei ragazzi o giovani poco attenti alle conseguenze delle proprie azioni e delle proprie scelte?

Questo non ci è dato sapere.

Si deve solo ascoltare.

“Tutto il mondo è paese”, e anche la cittadina, come si è visto, presentava le stesse abitudini del resto del mondo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Jasmine54