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Autore: cassiana    23/09/2022    2 recensioni
Altro giro, altra corsa. Un’altra raccolta di storie dedicate ai Pink Floyd partecipanti a varie iniziative e challenge stagionali e no. Ogni storia è a sè stante, vari avvisi e generi all’interno.
Disclaimer: ovviamente non possiedo nessuno dei Pink Floyd (sob). Questo è un lavoro di finzione e nulla di quanto raccontato è realmente accaduto. Nessuna diffamazione o calunnia è intesa. I personaggi sono la mia rappresentazione di fantasia delle persone reali, ma non c’è nessuna pretesa di verità dei dati biografici o storici.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Smutty David'
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Titolo: Mal d'Amore
Fandom: Pink Floyd
Rating: G
Relazione: /
Personaggi: David Gilmour, Roger Waters, Rick Wright
Note: "Opera creata per il Writeptember H/C edition del gruppo FB Hurt/Comfort Italia - Fanart and Fanfiction - GRUPPO NUOVO "
Prompt: “Non dirglielo” + “Fogli strappati” + “E’ bravo con queste cose” + “Ma”
Warning: Hurt/Comfort, slice of life, missing moment, friendship fluff, time line da qualche parte prima agli inizi degli anni ‘70
Sinossi: David sta cercando di scrivere una canzone d’amore per la sua nuova ragazza, ma ha qualche difficoltà, Rick viene in suo soccorso.




Mal d'Amore




Finalmente i ragazzi potevano trascorrere un po’ di tempo a casa dopo un anno praticamente trascorso sulla strada e negli studi in giro per l’Europa e David si era anche portato come souvenir dagli USA una ragazza deliziosa che ora era tornata per due settimane dai genitori. Si prospettava un inverno abbastanza tranquillo e felice per tutti loro. Se non fosse che David vagava come un’anima in pena per gli studi di Abbey Road in attesa di un’ispirazione diceva lui, malato d’amore secondo i suoi compagni di band. Roger lo aveva definito un vero strazio e aveva proclamato che non voleva avere nulla a che fare con lui fino a che fosse rimasto in quello stato. Nick lo aveva invitato nella sua casa alle porte di Londra per distrarlo, ma il clima chiassoso delle sue feste lo aveva fatto sentire peggio. Solo Rick cercava di stargli vicino senza pretendere nulla e senza spingerlo a dover reagire al suo umore malmostoso.
Quella mattina Rick era andato a trovare David con il vago sentore che l’amico stesse attraversando una crisi: la sua voce al telefono, quando lo aveva chiamato per sapere se gli servisse qualcosa, non gli era piaciuta affatto. E infatti ora David era sulla porta con un debole sorriso sul volto pallido, i capelli unti tutti schiacciati da una parte e gli occhi cerchiati di scuro iniettati di sangue.

“Dio, hai un aspetto orribile!”
“Si, anche io sono contento di vederti! Vieni, entra. Vuoi qualcosa, una birra?”

David si trascinò con Rick al seguito verso il salotto ingombro di chitarre, pedali, amplificatori e altro materiale tecnico, il tavolo era sepolto da un mucchio di cartacce appallottolate, fogli strappati in malo modo, lattine di birra schiacciate, fazzoletti stropicciati e un posacenere colmo di mozziconi freddi e maleodoranti. David fece un sorrisino imbarazzato e liberò una sedia da un cumulo di vestiti sporchi.

“Spero che quando tornerà Ginger non le farai trovare questo casino. Cos’è che stavi facendo comunque, lavoravi a qualcosa?”

Lo apostrofò Rick dando una lettura veloce a uno dei fogli strappati coperto dalla scrittura aguzza di David, pieno di cancellature. David gli sfilò il foglio di mano e si accasciò sul divano esausto.

“Sto cercando di scrivere una canzone…per Ginger.”

Si vergognava un po’ a dire il vero, ma sapeva che Rick non lo avrebbe preso in giro. Si chinò in avanti mettendosi le mani nei capelli e scompigliandoli in un gesto di esasperazione:

“Solo che non riesco a trovare le parole, Roger è quello bravo con queste cose.”
“Perchè non glielo chiedi?”
“Scherzi? Mi direbbe sicuramente di no. E io sono così stanco.”

Si accasciò sui cuscini sospirando e tirando su col naso. Rick sedette accanto a lui:

“Vuoi che che glielo chieda io a Roger?”

David sgranò gli occhi:

“No, non dirglielo! Per favore. Ho solo bisogno di un po’ di riposo…mi sento le ossa tutte rotte e mi scoppia la testa.”
“Credo che non sia solo stanchezza. Fammi sentire la fronte: sei bollente!”

David fece un gemito sommesso e chiuse di nuovo gli occhi. Rick lo guardò preoccupato e gli chiese dove tenesse il termometro.

“Non ti preoccupare, amico. Ora mi metterò un attimo qui sul divano e mi farò una bella dormita. Vedrai che domani sarò come nuovo.”

La voce di David si fece sempre più flebile mentre parlava. Rick non gli diede retta, ma lo costrinse ad alzarsi per andare a letto, nonostante le sue proteste:

“Ma…”
“Avanti niente storie!”

A fatica David si infilò sotto le coperte mentre Rick tornava dal bagno con una confezione di paracetamolo e un termometro in una mano e un bicchiere nell’altra. Appoggiò pastiglie e bicchiere sul comodino e con mossa sicura scosse il termometro:

“Là, metti questo.”

David mogio mogio s’infilò il termometro sotto un’ascella. Rick sedette accanto a lui sul letto aspettando di poter leggere la temperatura. Dopo cinque minuti David gli passò il termometro e Rick lo mise alla luce per osservare dove fosse arrivata la colonnina di mercurio.

“38,2. Ci credo che non riuscissi a lavorare!”

David sentiva la testa scoppiare e gli occhi farsi sempre più pesanti, voleva solo dormire un po’, la voce di Rick gli arrivava ovattata e fece giusto in tempo a ingoiare il paracetamolo che l'amico gli aveva schiacciato sul palmo della mano prima di cadere addormentato esausto e febbricitante. Si risvegliò solo molto più tardi e pensò di essere in preda a uno dei deliri della febbre perché gli sembrò di scorgere la lunga figura di Roger chinata su di lui. Il bassista allargò le labbra in quel suo sorriso sghembo:

“Tranquillo non sono venuto a svaligiarti casa: mi ha fatto entrare Rick. Judy ti manda del brodo di pollo, te l’ho lasciato in cucina. Bevilo tutto.”

David ebbe a malapena la forza di annuire sussurrando un grazie con le labbra screpolate. Roger gli lasciò un foglio vergato della sua scrittura sottile sul comodino:

“Non ti ci abituare.”

David ridacchiò e ricadde nel sonno.





Angolo Autrice:

Questa è la seconda storia che scrivo dove David è il sick e Rick il care, mi sa che ormai i ruoli si sono definiti così! Mi piace pensare che la canzone scritta per David sia Stay che è stata davvero composta da Roger e Rick insieme.
   
 
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