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Autore: AMYpond88    26/09/2022    2 recensioni
Raccolta di missing moments Satosugu (o Sugusato?), senza ordine cronologico.
Un po' di fluff, tanto angst
Genere: Angst, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Geto Suguru, Gojo Satoru
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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"Non ho mai baciato nessuno, sai?"
Gojo toglie le gambe dal banco, alzando al contempo la testa dalle sue ginocchia, dove si era piazzato senza fare troppi complimenti appena entrato in aula.
Suguru tiene gli occhi chiusi, cominciando a dondolare la sedia.
Se la fortuna lo assiste, potrebbe cadere e procurarsi un trauma cranico.
Perché lo sa, lo sa, che se Satoru fa un'uscita del genere, non può uscirne nulla di buono.
"Suguru~..."
Alza una mano alla terza o quarta "u" strascicata, interrompendo quello scempio del suo nome.
"Ti ho sentito."
Apre gli occhi, è consapevole che questa è una conversazione che non può evitare, non se Satoru ha deciso altrimenti.
Lo conosce da pochi mesi, ma può affermare serenamente che gli siano bastati per capire quanto per il compagno sia inconcepibile essere ignorato.
Quindi, pronto a rinunciare alla strana quiete che aleggiava nell'aula fino a pochi istanti prima, mette su la sua espressione più serena, per rispondere.
"Non mi stupisce...".

Il compagno lo guarda come se avesse appollaita sulla spalla una maledizione a tre teste.
Non è offeso, è proprio allibito. Così tanto che Suguru spera quasi che sia abbastanza sconvolto per restare in silenzio fino all'arrivo di Yaga sensei.
Ovviamente, la sua è solo una pallida illusione: Satoru balza in piedi, si piazza davanti a lui, lasciando scivolare le sue lenti scure lungo il ponte del naso.
"Beh, a me un po' sì. Cioè guardami".
Gojo si indica con un gesto teatrale, per poi spalancare le braccia e lui non può fare a meno di alzare gli occhi al cielo.
"Non avevo dubbi", borbotta.
Satoru sbuffa, ma fa finta di non sentirlo.
"Non che io dica di non essere capace, alla fine sono il più bravo in tutto", canticchia Gojo e Suguru stringe tra le dita il ponte del naso, prima di grattarsi con un pollice tra le sopracciglia.
È il segno della sua resa definitiva, ribellarsi non farà che prolungare la sofferenza. Tanto vale assecondarlo.
"... ovvio".

Satoru si esibisce nel suo migliore teatrino drammatico, con tanto di sospiro, mentre si lascia cadere sulla sedia e comincia a dondolare.
"Però vorrei provare..."
"Beh chiedi a Shoko...", propone senza serietà Suguru.
Può quasi sentire rimbombargli in testa la voce della compagna, intenta a chiedergli se passando troppo tempo con Gojo sia diventato totalmente idiota.
Satoru stesso lo guarda come se fosse pazzo.
"Mi fa paura, mi darebbe dello scemo. E poi è Shoko..."
"Chiedi a Utahime..."
"Mi ha minacciato di darmi un pugno..."
A quindi a lei aveva già chiesto? Ma è davvero senza vergogna. Chiunque sa che la ragazza non lo sopporta.
Geto sospira, si sforza di fare mente locale. A suo malgrado, deve ammettere che il gioco sta diventando divertente.
"Ti va bene anche un ragazzo?"
L'amico fa spallucce.
"Chiedi a..."
Non riesce a finire la frase.
Satoru annulla la distanza tra loro, poggiando veloce le labbra sulle sue.
È così rapido, che Suguru quasi non fa tempo ad accorgersene.
Rimane lì, con gli occhi sgranati.
Stupore e imbarazzo gli colorano le guance, miste ad incredulità.
Non stava certo per suggerire sè stesso.
"Cosa diamine stai...?"
Le parole gli muoiono sulle labbra, ma non solo sulle sue, anche su quelle di Satoru.
Per la seconda volta, Gojo lo prende alla sprovvista.
Ora però il contatto dura qualche istante in più.
Riesce a sentire le dita sottili sulla spalla e le labbra morbide contro le sue.
Sente anche le ciglia lunghe sfiorare la sua guancia e capisce di essersi perso il momento in cui il ragazzo si è tolto gli occhiali.

Il compagno si stacca, puntando gli occhi nei suoi.
"Do il mio primo bacio".
Lo dice come se fosse la cosa più naturale al mondo. Come se fosse scontato, che quel primo bacio fosse destinato a lui.
Suguru boccheggia. Se è uno dei suoi soliti scherzi, Satoru questa volta sta dannatamente esagerando.
"Ma sei completamente..."
'Idiota'. Voleva dire 'idiota', ma cascasse il mondo se Gojo non lo interrompesse una volta.
"Avrei preferito esercitarmi prima, da non fare brutta figura..."
"Esercitarti prima di cosa?"
Ora non solo è arrabbiato, non solo è imbarazzato. Ora è anche dannatamente confuso.
"Però se non ti va, ti do dieci secondi per andartene..."
"Esercitarti prima di cosa, Satoru?"
"... altrimenti ti bacio di nuovo. E ti bacio davvero".

Sbatte gli occhi, cercando di capire se è realmente sveglio o se forse deve ancora alzarsi dal letto.
Perché ora che sta riprendendo a respirare, si rende conto che il ragazzo davanti a lui ora gli sembra anche meno... meno Gojo.
Il suo tono non suona petulante come al solito e l'atteggiamento pare meno supponente.
È sicuro però, non cede di un centimetro davanti allo sguardo sconvolto che Suguru sa di avere stampato in faccia.
Ma Satoru non molla, con il dito indice che punta contro il suo naso e gli occhi azzurri dannatamente spalancati.
"Suguru di secondi ne sono passati cinque..."
Lo avverte, ma lui lo ignora. Fermo a considerare che deve davvero essere caduto dalla sedia, essersi procurato un trauma cranico ed essere svenuto da qualche parte.
Perché sta pensando che forse lasciarsi baciare da Satoru... non è così male.
Ha le labbra morbide e belle. Sarebbe un ipocrita a negarlo.
E mentre lo bacia rimane per una volta zitto.

"... ora ne mancano tre."
"Guarda che so cont..."
Oppure no, probabilmente ha smesso anche di saper contare, visto Gojo lo sta di nuovo baciando. Eppure lui era sicuro di avere ancora un paio di secondi.
Questa volta fa tempo a sentire il sapore del ragazzo.
È dolce, ovviamente, e come potrebbe essere altrimenti. Con tutti gli zuccheri che mangia...
Lo sente anche tremare leggermente.
Quando si stacca, Suguru si trova ad inseguire l'aria nello spazio rimasto vuoto tra loro.
Satoru ha gli occhi ancora socchiusi, le labbra lucide e le guance rosse. È adorabile... per la durata di un secondo.
"Allora, sono bravo anche in questo?"
Chiede, il tono tornato il solito. Il viso spinto verso il suo, quasi a sfiorare il suo naso, in un'ulteriore spudorata invasione del suo spazio vitale.
La sua espressione è tornata quella saccente e da ragazzino viziato di sempre, tanto che Suguru vorrebbe dirgli qualcosa di cattivo, ma gli tocca ammettere che non è che abbia grandi termini di paragone.
E alla fine questa è la versione più sopportabile di Gojo con cui si è trovato ad avere a che fare.
Poi Yaga sensei sembra davvero in ritardo...
"Riprova un attimo..."



   
 
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