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Autore: Bannysenzay    29/09/2022    1 recensioni
Deku riesce a sconfiggere All for One in una battaglia all'ultimo sangue ma, per colpa di uno dei suoi querk, Izuko si sveglia sette anni dopo senza alcuna memoria di chi fosse prima...
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il centro commerciale di Musutafu era, certamente il luogo più pericoloso di tutta la città dopo la UA, il posto perfetto per trovare tutto il necessario per una bambina che non aveva mai avuto occasione di fare shopping e scegliere lei cosa vestire e cosa no.
E poi era pieno di ogni tipo di attrazioni quali bar, cinema, negozi d’abbigliamento e vestiti, sale giochi, gelaterie, etc…
Un paradiso per chi non ha paura di cariarsi tutti i denti e di svuotare il portafoglio dei genitori.
Ecco, la cosa migliore di non avere i genitori in casa, era di poter abbondantemente approfittare del conto in banca aperto a loro nome. Erano così impegnati in America che, invece di far chiedere ad Aiko il permesso per ogni sua spesa, gli avevano aperto un conto libero a loro nome.
Sapessero in che guaio si sarebbero cacciati non l’avrebbero fatto manco sotto tortura. Jin e Mai erano appassionati di Kawaii e vestiti in quel tema, in un istante la mattinata di Aiko si trasformò da un innocente giro al centro commerciale ad un lavoro non pagato da portapacchi e borse. Pernsare che non aveva neppure la ragazza e già era costretto a simili sfruttamenti.
- Mai prova questo! Oh guarda che adorabile questo! Oddio quello non l’avevo visto, ah Aiko ci sei, perfetto, porta anche questo grazie –
E così via, con Mai che l’assecondava, vittima dell’inesperienza e del tanto paghi tu.
Sarebbe stata una ragazza perfetta in futuro, già allenata al gioco che tanto è il tuo portafoglio, poveretti quelli che, affascinati da quegli occhioni verdi, l’avrebbero invitata ad un centro commerciale.
- Uhm, zio secondo te com’è questo? –
Chiese la piccola indossando un adorabile vestito rosa con il bordo in pelo bianco morbidissimo e il cappuccio con le orecchie di coniglio (bianche e morbidose pure quelle). Per un istante i due si misero in contemplazione poi Jin esclamò, sorprendendo tutti i clienti del piccolo negozio:
- Ti sta d’incanto!!! Ma sei ancora umana Mai?! Sei troppo adorabile, a e chiamami fratelloni o Oni-chan. Questo lo prendiamo sicuro! –
Cosa che aveva detto per tutti i vestiti, felpe, magliette, gonne, pantaloncini fino ad ora.
Altro peso da portare sulle spalle.
Deku prese la piccola e se la mise sulle spalle, all’inizio era un po’ sorpresa ma poi fece un sorriso di gioia così bello e dolce che parecchie persone si fermarono a guardare la peculiare coppietta: un fotomodello e una bambina così bella e dolce che avrebbe fatto sciogliere perfino il cuore del supereroe in seconda posizione, Todoroki Shouto. Beh, ne valeva la pena, pensò Aiko, il cui cuore era stato sciolto molto tempo prima. Ma non era solo il sorriso di Mai a renderlo felice, quell’espressione così radiante di felicità dell’ex eroe era qualcosa di mai visto prima, una scoperta affascinante.
- Ehi Oni-chan sono un po’ stanca, ci possiamo fermare un po’? –
Chiese Mai.
La risposta fu ovviamente affermativa e si fermarono ad un cafè.
E così la giornata passò in un modo che né Aiko né Mai avrebbero mai potuto immaginare. Piena di nuove esperienze come la nuvola di zucchero (zucchero filato) come diceva Deku, e qualche film sugli eroi.
- Voglio diventare un eroe e rendere felici le persone! –
Eslcamò la piccola sorridendo.
Sorrisi e un mare di felicità però possono anche fare male.
Ormai quella piccoletta era diventata qualcosa di indispensabile per entrambi, del resto faceva sorridere Deku, cosa in cui tutti avevano fallito. Ma quello era un sorriso vero, un sorriso per qualcuno di speciale.
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Un mese dopo.
- Perfetto ragazzi, ecco i permessi per la gita scolastica che si terrà tra una settimana, fateli firmare a chi di dovere e non rompete mentre dormo, capito mocciosetti? Sto cercando di diventare una farfalla prima di dover avere a che fare con vou ogni ora del giorno per una settimana intera per cui che nessuno provi ad interrompere la metamorfosi –
Ci furono alcune risate, spente sul nascere dal professore.
Finita la scuola Aiko incominciò a dirigersi verso la stazione, ormai andava da solo visto che Deku doveva occuparsi di prendere Mai a scuola, la piccola era timida ma brava ad ambientarsi. Beh se non fosse stato per quel fattore, una cosa a cui Deku non dava tanto peso ma tutti gli altri si.
Mai era quirkless.
Non sarebbe potuta diventare un eroe, lo sapeva pure Deku ma chissà perché ogni volta che Mai glielo chiedeva lui rispondeva che non era un quirk a fare un eroe, che lei poteva farlo.
E pian piano anche lui cominciava a crederci.
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- Aiko sicuro di aver preso tutte le mutande? Lo spazzolino e il dentifricio? E i-
- Capito, capito, mica sei mia madre. Si si ho tutto –
Esclamò spazientito il ragazzo, era da mezz’ora che Deku lo assillava chiedendogli se avesse tutto il necessario, e, a sua dritta gli mancava sempre qualcosa. Aveva un’organizzazione da paura si, ma dopo un po’ diventava assillante. Stava andando ad un campo estivo, mica si trasferiva, sarebbe stato via per una settimana, cosa che lo rendeva molto nervoso se significava lasciare Mai da sola con quel schizomaniaco.
Il problema era che i due erano incredibilmente simili, incorreggibilmente gentili ed altruisti ma spesso spaventosi, fosse per il modo con cui seguivano i loro ideali e sogni o per quanto a volte Aiko si sentisse inferiore ad una bambina di sette anni, sia per aspetto che per intelletto.
Con Deku era più accettabile ma con una marmocchia che le arrivava a malapena alla vita era difficile non sentirsi spazientiti se faceva qualcosa molto meglio di lui.
Si, del resto non si sarebbe dovuto preoccupare. C’era Deku con lei. C’era DEKU con lei. Un vigilante completamente irresponsabile alla ricerca di un passato scomparso con un senso di giustizia e gentilezza da non far capire se volesse fare a pezzetti i criminali o invitarli a cena.
Affidargli una bambina di 7 anni.
A Deku.
Mai.
Ma non aveva scelta.
- Uhm…Jin credo sia ora di andare –
- Oh, hai ragione. A che ora era il bus? –
- Alle 8 –
Guardò l’orologio, segnava le 7.15, sarebbe probabilmente arrivato prima di tutti i suoi compagni di classe.
Anche Deku lo guardò e subito il terrore si fece strada nei suoi occhi, di nuovo quella sensazione che ci fosse qualcosa di sbagliato.
Qualcosa di terribilmente sbagliato.
Aiko lo guardò cercando di capire che cosa gli passasse per la testa, poi lo vide girarsi ed attivare la Black Whip, che avvolse tutte le pareti dell’edificio creando uno scudo protettivo degno di un superhero. Ma perché fare tutto questo? Che fosse un’altra prova a sorpresa prima della gita oppure qualcosa di serio.
- Ohi Jin smettila di scherzare –
- Va a svegliare Mai, subito-
Sibilò lui, teso come una corda di violino. Una esplosione all’esterno e tutto l’edificio tremò. No, non era un test, definitivamente.
Corse in camera della bambina che, a causa del rumore, si era svegliata e tremava come una foglia sul letto, nascosta sotto le coperte.
Aiko prese una felpa e alcuni vestiti e li buttò in una borsa che aveva lì vicino, bisognava andarsene alla svelta prima che l’edificio crollasse per colpa delle scosse, un altro colpo, questa volta più potente, fece vacillare i fasci di Black Whip più lontani da Deku.
- È colpa mia, è colpa mia, non sarei mai dovuta venire vi ho messo in pericolo tutti –
- Che dici Mai, se eri in pericolo non c’era posto migliore dove andare, fidati –
Non è che sapesse davvero cosa stesse dicendo la bambina o lui ma sapeva che doveva fare qualcosa oppure la piccola non si sarebbe più alzata dal letto in preda ad un attacco di panico.
Doveva farla muovere, scappare, via, il più lontano possibile finché l’edificio reggeva grazie al quirk di Deku.
La bambina alzò lo sguardo verso quel ragazzo tanto dolce e tanto determinato. Aveva paura.
Paura.
Paura che qualcuno si facesse male per colpa sua.
Si racchiuse dentro le coperte e Aiko si maledisse per la sua inutilità.
Poi giunse la voce di Deku dall’altra stanza, un urlo diretto proprio a Mai.
- MAIIIIIII NON SUCCEDERÀ NULLA, NON DEVI PREOCCUPARTI, ORA CI SONO QUI IO –
A quelle parole la piccola alzò lo sguardo e a Deku parve di averle già sentite da qualche altra parte, si, le aveva sentite da qualche altra parte.
All Might.
Quelle erano le parole di All Might, ne era certo.
Mai si alzò dal letto e corse in soggiorno dove il ragazzo stava stringendo il Black Whip in modo che i muri reggessero per ancora qualche minuto, stava sudando ed evidentemente non aveva mai provato un lavoro simile.
Era abituato a combattere ma non poteva permettere agli aggressori di ferire Aiko o la piccola Mai.
- Andate, Aiko prendi le valigie e la piccola e dirigiti verso l’autobus, avvisa Aizawa sicuro saprà cosa fare. È riuscito a gestire noi dopotutto –
- Noi? Tu e chi? –
Silenzio.
Poi Deku sorrise.
- Ma va’ a saperlo hahaha –
E gli lanciò le chiavi dell’auto e, in risposta, il ragazzo gli lanciò una maschera da carnevale veneziano.
Aiko fece in tempo ad uscire dalla casa che si sentì un’esplosione più forte delle precedenti fece definitivamente crollare il tetto della casa.
“ Mia madre mi ammazza quando torna “
E, per la prima volta, fu realmente felice che il più grande della casa fosse un 24enne irresponsabile con una grave amnesia.
Poi prese le chiavi e, conscio di star infrangendo ogni legge sul codice stradale, accese il motore.
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- Cazzo Aiko –
Esclamò il professor AIzawa quando vide scendere dal posto del guidatore il suo studente migliore, coperto di fuliggine e polvere con in braccio una bambina di si o no sette anni, nelle stesse condizioni.
Quasi tutti i compagni erano lì e rimasero basiti dalla peculiare scena davanti ai loro occhi.
- Mi ha detto che con lei Mai sarebbe stata più al sicuro –
Esclamò lui, col fiatone.
Non aveva mai guidato prima, era un miracolo che non avesse fatto un incidente nel mentre, era sicuro che sarebbero presto arrivate un sacco di multe a casa, se ci fosse ancora stato un posto dove recapitarle.
Aizawa guardò la piccola, era spaventata e tremava come una foglia.
- Chi è questa bambina Aiko? Sai che il rapimento (come la guida senza patente e tu sei perfino un minore) sono crimini gravissimi? –
Lui rise, certo che lo sapeva.
- Lei è…mia sorella –
- E da cosa dovrebbe essere protetta? –
Lui imbiancò, non lo sapeva, non li aveva visti. No, l’aveva sentito, quel nome detto da villain appena entrato in casa, certo era stato attraverso una vice-trasmittente ma l’aveva comunque sentito.
- Dal…dal burattinaio –
Tra tutte le reazioni quella era la più improbabile di sicuro.
Gli afferrò le spalle e gridò:
- Cazzo Aiko, cazzo, perché non l’hai detto prima. Salta in bus, tutti voi, dentro! Bisogna partire subito –
Poi si voltò verso lo studente che ancora stava in stato di shock, forse accumulato dal fatto che una casa gli fosse crollata in testa o dalla reazione mai vista prima del prof.
Quando l’adulto provò a prendere la mano della bambina questa si nascose dietro Aiko emettendo un urletto terrorizzato.
- Capisco… tiella vicina a te –
Detto questo entrarono nel bus.
Ma, appena chiusa la porta, si sentì un enorme boato e un gruppo di villain comparirono in lontananza.
- Jin –
Aiko quasi si strozzò. Cos’era successo a Deku? A suo fratello? Però non c’era la radio, quella che il gigante tutto muscoli si portava dietro, non c’era nemmeno il gigante. Che fossero un altro gruppo di villain?
Davanti, a 300 metri da bus, c’era un giovane donna vestita come un studentessa, un coltello in mano e un’aria da killer.

Note
Ecco il nuovo capitolo :)
Spero vi piaccia :D
 
   
 
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