La vita al San Mungo pareva essere tranquilla, ma la presenza dei vari funzionari del ministero, che puntualmente richiedevano la sua collaborazione, rendeva il tutto più fastidioso. Non era poi così diverso da Azkaban quell’ospedale, questo perché avere a che fare con le persone poteva essere veramente snervante, ma almeno Dorothea era al sicuro, ma soprattutto aveva i suoi bambini. Le luci della sua vita, i suoi amati cuccioli che le avevano finalmente donato uno scopo nonostante fosse rinchiusa in quella gabbia dorata.
“Mamma!” la voce squillante di Lorelai la raggiunse, la piccola bimba di tre anni aveva arrivò da sua madre che distrattamente sfogliava le pagine della Gazzetta del Profeta “La nonna mi ha regalato degli smalti colorati, te li posso mettere?”
Sua madre.
Corinne Lovecraft.
Una delle poche persone che veniva a trovarla dopo quello che era successo, con la nascita della sua bambina e di Arthur aveva iniziato a farle visita sempre più spesso, permettendo alle vecchie ferite di risanarsi, facendo scoprire alle due che alla fine erano estremamente simili.
“Certo tesorino, che colore mi vuoi mettere?” sistemandosi i capelli biondi, Dorothea scese dal letto e fece cenno alla bambina di raggiungerla verso un tavolo con delle sedie.
“Secondo me, alla mamma sta bene il rosso!” ed una volta seduta, Lorelai prese dalla scatola lo smalto rosso. Era chiaramente un pacchetto di cosmetici per bambini, di quelli che si trovano nei negozi di giocattoli magici per far sentire le bimbe piccole più affini alla bellezza delle streghe adulte.
“E rosso sia.” Dorothea mise la mano destra sul tavolo, permettendo alla piccolina di iniziare a metterle lo smalto. Lorelai era una bambina preziosa, da quando era entrata nella sua vita rendeva le giornate meno tristi e Dorothea più serena. Certo, Arthur le aveva portato immensa felicità, ma sentiva di avere un legame speciale con la sua piccolina che, con tutta l’innocenza del mondo, si stava proprio divertendo a mettere lo smalto sulle unghie di sua madre.
Vedere la sua bambina felice era tutto ciò che voleva e l’avrebbe protetta, sia lei che suo fratello Arthur.
Infondo erano i suoi di figli.