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Autore: LadyHeather83    03/10/2022    0 recensioni
Questa raccolta partecipa al Writober di Fanwriter.it
LISTA pumpNight
Fandom: Miraculous Lady Bug
Genere: Angst, Azione, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Prompt: Respiro

**************************************

Erano giorni che Adrien ci pensava e rimuginava sulla sua curiosità di sapere chi fosse il ragazzo che aveva rubato il cuore della sua migliore amica Marinette.
Un po' era anche geloso doveva ammetterlo, perché negli ultimi tempi, la ragazza, non le era più così del tutto indifferente.
E averla vista con il viso così innamorato mentre si apriva con lui, gli aveva mandato lo stomaco in subbuglio e fatto desiderare che il ragazzo a cui erano rivolte quelle parole così vere e sincere fosse proprio lui.
Illuso...
Se ne era andato con una nota amara tra le labbra e quando fu a casa ripensò a quel pomeriggio e a quanto gli sarebbe piaciuto sentire pronunciare il suo nome invece che quel ridicolo "Pasticcino".
I continui lamenti di Plagg e quella stanza tetra e fredda cominciavano a stargli stretti, come la voglia di Adrien di andare da Marinette e chiedere chi fosse quel famigerato "Pasticcino" e se era riuscita a confessarle di amarlo.
Speriamo di no...
Nemmeno il tempo di trasformarsi e di correre libero e leggiadro tra i tetti in cerca di uno sfogo, che le sue gambe si mossero da sole verso quella terrazza. E non era vuota.
Sulla sua superficie e appollaiata sulla balaustra con aria triste e sconsolata c'era lei. La sua musa.
Si avvicinò di soppiatto, senza far rumore, non voleva che si accorgesse della sua presenza, perché se all'ultimo avesse voluto fare dietro front sarebbe stato imbarazzante, ma lei lo aveva già notato e rivolto uno tenero sorriso.
"Bonsoir, principessa."
"Buona sera a te. Tutto bene?" Gli domandò senza chiedergli che cosa ci facesse lì.
Chat Noir deglutì il nulla mettendosi di fianco a lei.
"Diciamo di sì."
"Stai vegliando su di me?" Sogghignò lei assottigliando gli occhi, chiedendosi che cosa lo portasse da quelle parti.
Chat Noir di rimando si sentì pervadere da un senso di disagio che gli fece perdere l'uso momentaneo della parola.
Marinette lo aveva spiazzato, perché sì, la stava tenendo d'occhio.
"N-no. Però ti ho visto triste e mi chiedevo chi ti avesse fatto perdere il sorriso... Forse quel ragazzo?" Alludendo alla sua confessione d'amore.
Marinette volse lo sguardo al cielo cercando di scacciare le lacrime.
"Mmm..." Fece spallucce.
Era un sì o un no? Chat Noir non riusciva proprio a capire e quella curiosità lo stava logorando dall'interno.
Qualcuno aveva osato fare soffrire Marinette? Allora quel qualcuno l'avrebbe pagata e assaggiato il suo cataclisma.
"Vuoi... Vuoi parlarmene?" Osò dire.
Marinette non rispose ancora, la vergogna era troppa.
Riusciva a combattere il male cavandosela egregiamente, ma non era in grado di dire ad Adrien quello che provava per lui.
Che figura ci avrebbe fatto con Chat Noir?
"Scusami, non volevo essere invadente. Me ne vado, ok?"
"Abbracciami." Nemmeno Marinette sa come le era uscita una richiesta così sfacciata.
Farsi abbracciare da Chat Noir? Perché?
Forse perché sentiva che anche lui era solo e un gesto simile lo avrebbe fatto stare meglio?
In ogni caso, Chat Noir, fece come lei desiderava.
Marinette si aspettava che la cingesse da davanti, invece, con sua somma sorpresa l'aveva stretta per la vita.
Attorcigliò delicatamente le braccia attorno al suo ventre, erano così calde e confortevoli, e aveva fatto aderire il busto sulla schiena.
Marinette appoggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi dopo aver portato le mani sulle sue artigliate incrociandone le dita.
"Va meglio?" Le domandò.
"Potrei farti la stessa domanda." Rispose iniziando a farsi cullare da lui seguendone i movimenti ondeggianti.
"Sì, va meglio." Incredibile come quella ragazza sapesse benissimo di che cosa aveva bisogno anche con un sol sguardo.
Chat Noir inclinò il volto fino a che la guancia aderì perfettamente alla tempia di Marinette.
Nessuno dei due osava dire qualcosa, bastava il sussurro dolce dei loro respiri a solleticare la pelle ed esprimere quello che stavano provando.
Chat Noir sentiva indistintamente profumo di fragola e vaniglia entrargli nelle narici e imprimere per bene l'essenza dell'amore, l'amore che provava per lei.
Sfregò il naso contro la guancia di Marinette ed ella inclinò il volto di qualche grado, scoprendo il collo candido e invitante.
Chat Noir scese con la bocca su di esso, lasciando una scia infuocata dietro il suo passaggio.
Marinette fu rapita dal momento e non riusciva a capire che cosa le stesse succedendo e perché il suo cuore batteva all'impazzata.
Era Chat Noir, per dio. Perché non riusciva a scansarsi o lasciarlo andare? Invece l'unica cosa che voleva era che lui non smettesse di farle sentire il suo respiro addosso e che continuasse a farle toccare il cielo con un dito.
Marinette chiuse di più l'abbraccio per evitare che se ne andasse e si lasciò andare ad un sospiro piú accentuato.
Chat Noir non desiderava essere da nessun altra parte. Marinette voleva che restasse a coccolarla per sempre.
Anche lui chiuse gli occhi facendosi guidare dall'istinto.
Gli piaceva accarezzare Marinette, ma sapeva anche che non si poteva spingere oltre, gli aveva chiesto solo un abbraccio e nulla più, anche se percepiva che lei desiderava qualcos'altro.
Marinette ruotò il volto e quando aprì gli occhi, vide i suoi chiusi.
I loro volti erano vicinissimi ed entrambi sentivano i loro respiri caldi farsi sempre più affannosi.
Marinette avvicinò le labbra alla sue, percependole intrise di menta, le sfiorò e lui sussultò rimanendo fermo, perché impietrito da quel gesto inaspettato.
Gli solleticò poi il naso e ne baciò la punta, poi ritornò nella posizione originaria e chiuse gli occhi.
Chat Noir invece li aprì chiedendosi mentalmente il perché di quel gesto.
Sorrise... Notando il petto di Marinette alzarsi e abbassarsi a ogni respiro.
La sentì poi pesante. Si era addormentata su di lui.
Chat Noir la prese tra le sue forti braccia e la portò sul suo letto.
Dopo averle impresso un bacio sulla fronte, inalando per l'ultima volta il suo respiro, se ne andò con il cuore e l'animo più leggero.
"Buonanotte, principessa."
*
FINE

 

  
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