Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: Bannysenzay    05/10/2022    1 recensioni
Deku riesce a sconfiggere All for One in una battaglia all'ultimo sangue ma, per colpa di uno dei suoi querk, Izuko si sveglia sette anni dopo senza alcuna memoria di chi fosse prima...
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Non credevo si potesse andare così veloci con un pullman -
Esclamò Shimano Mahoro con un pelo di paura. Ovviamente tutti l'avrebbero vista in perfetta forma grazie alla sua abilità con le illusioni che la portava a cambiare perfino il suo stesso aspetto.
- Hahaha la UA è proprio movimentata, esattamente come aveva detto lui -
Rispose il gemello con una risata gioviale.
Era sempre felice, almeno era così che l'aveva sempre visto Aiko. Eppure questa volta si sentiva un pelo di preoccupazione nella voce.
E stringeva forse troppo forte il bracciolo del sedile di fianco ad Aiko.
Si girò a sorrise a Mai che lo stava guardando con interesse. Lei si fece subito piccolissima e si nascose tra le braccia del ragazzo.
- Comunque...da dove sbuca la bambina Aiko? Tu non hai una sorella -
Gli sussurrò nell'orecchio Katsuma.
Aiko fece un sorriso imbarazzato.
- Hahaha le cose belle arrivano per caso...-
Un botto fuori dal pullmann
-...E anche quelle brutte-
Terminò lui, guardando fuori dal finestrino.
La ragazza col sorriso da killer stava correndo ad una velocità inumana dietro al veicolo. Correva e rideva, rideva e correva.
Sembrava di essere in un incubo. L'atmosfera era cupa e gli unici a sorridere erano i gemelli Shimano.
- Hey tu piccolo pezzo di merda che non sei altro grazie mille di averci fatto finire in questa situazione ancora più di merda! -
Urlò Monomoto Akira ad Aiko, facendo sobbalzare tutta la classe.
- Scusa. Mi aveva detto che qui Mai sarebbe stata al sicuro -
- Ohhh... e quindi chi è il bastardo che ti ha detto di metterci tutti in pericolo -
SBAM.
Monomoto si porto la mano alla guancia, dove aveva ricevuto il pugno e fece qualche passo indietro per lo sbalzo.
Aizawa non intervenne.
Nessuno intervenne.
- Mi va bene che mi insulti ogni giorno, che mi spintoni in corridoio, che mi fai gli sgambetti quando mi alzo e quando mi colpisci a tutta potenza durante gli allenamenti ma non osare. Non osare insultare mio fratello, pezzo di merda -
Tutti fecero facce sbalordite o addirittura scioccate da quelle parole. Tutti a parte i gemelli, Eri e Monomoto che non fece altro che arrabbiarsi di più.
- Pezzo di merda-
Fece per caricare un pugno ma Eri si mise in mezzo.
- Monomoto Akira, Aiko non è il momento né il luogo. Abbiamo problemi molto più grandi di questo ora -
Ed era vero. Aiko si chiese come mai avesse perso tutta la sua compostezza.
Si girò verso Mai che era più spaventata che mai. Eppure aveva un’espressione tenace e, con aria guerrigliera, andò contro Monomoto.
- Tu non conosci il mio fratellone! Non metterebbe mai in pericolo altre persone, appena avrà finito tornerà qui e sconfiggerà tutti i cattivi!!!  -
Gli urlò in faccia.
- Ora che ci penso, ragazzino, chi è rimasto a casa tua a prendersi cura dei villain? -
Chiese Aizawa.
Aiko non ebbe il tempo di rispondere che un enorme botto avvenne sopra il tetto del bus.
Il rumore del ferro che si sfascia è molto più raccapricciante se tu sei sotto e se sai che è l'unica cosa che ti divide da morte certa.
Forse raccapricciante non è esattamente la definizione esatta. Il problema è che non c'erano parole per descrivere quella sensazione, come se...come se al posto del ferro fosse il suo cuore a star lentamente (ma comunque troppo in fretta) venendo distrutto, strato per strato.
E poi c'era sì la paura di quando il tetto avesse ceduto ma era ancora peggio l'ansia scaturita da quell'irritabile lentezza.
Se proprio dovevano morire tanto vale farlo in modo veloce e indolore no? No...?
Non che volesse morire ovviamente solo era stressante aspettare. Come quando il prof si ripresenta per cinque settimane e ogni volta, chissà perché, si dimentica sempre quel fottutissimo compito dove sei sicuro di aver preso 2.
Un’ansia quotidiana per qualunque studente italiano ma per lui, abitante di un paese fin troppo efficiente e studente della migliore tra le migliori scuole, era abituato a ricevere il compito subito dopo averlo fatto.
Insomma era un sentimento mai provato prima.
Era...orribile.
SCRICCCCCCC
Di nuovo quel rumore orripilante, il coltello che piano piano entrava con forza nel telaio. Poi, con un colpo secco, la punta di un coltello seghettato spuntò giusto sopra la testa di Eri. La ragazza sussultò ma non emise alcun suono. Ma era evidente avesse paura, anche senza il coltello.
Senza che nessuno osasse emettere un rumore, rischiando di segnalare la loro posizione, Aizawa le indicò di camminare piano verso di loro.
Poi di nuovo lo schiocco secco e il coltello scomparse, lasciando un buco. Un occhio giallo da gatto comparse e guardò all'interno. Era possibile sentire il battito dei cuori di ognuno di loro quindi non era proprio necessario guardare ma quando sorrise, almeno sembrava lo facesse, la scena divenne improvvisamente vietato ai minori.
" Dove sei, Deku? "
Un altro paio di colpi e il tetto cedette, una spessa lastra di ferro si ripiegò su sé stessa creando una curva innaturale, sbagliata. Sembrava il guscio di una chiocciola oppure una di quelle torte arrotolate che mangi a merenda. Col ferro aveva un aspetto più…spettrale.
Non che qualcuno pensasse al perché un coltello riuscisse a perforare quella lastra, del resto l’artefice era lì, in piedi, a guardali con quel sorriso da sberle e manicomio. Tutti, tutti¸ perfino il prof, erano gelati sul posto, troppo terrorizzati per pensare a cosa fare dopo, l’unico problema al momento era come salvarsi la pelle. C’erano due scelte: buttarsi da finestrino o sperare che il prof li salvasse, tempo per gli studenti di formulare questo pensiero che gli sguardi si posarono su Aizawa, il quale sembrava essersi risvegliato da quella specie di tranche e che poneva tra il villain e i ragazzi.
- Himiko Toga –
Un nome, una storia. Le informazioni cominciarono a scorrere nella testa di Aiko alla velocità della luce, Himiko Toga, membro portante del Fronte di Liberazione del Sovrannaturale (alias Unione dei Villain), organizzazione che otto anni prima aveva messo a ferro e fuoco l’intero paese, decimando gli hero. Grazie ad un attacco da parte degli eroi rimasti e il misterioso Deku, l’eroe dagli occhi verdi possessore di un misterioso potere, la battaglia era stata vinta con non poche perdite e difficoltà. Il villain davanti a loro era molto più pericoloso di quanto potesse sembrare ma niente in confronto a Shigaraki. Del resto l’aveva vista con i suoi occhi quella battaglia…e per poco non sarebbe morto se quel’hero non si fosse messo d’avanti a fargli da scudo.
Era lì che era nato un sogno e finito un altro.
Contro quella fottutissima organizzazione.
Quella ragazza…all’improvviso un’immagine si sovrappose alla realtà, un ricordo.
- Diventiamo Hero insieme Aiko! Noi due diventeremo i fratellii più forti al mondo! Ovviamente sarò più forte io però! –
Poi una lama, rosso, caldo e poi freddo.
Due sogni, erano finiti due sogni.
Il ragazzo strinse i denti, fosse stato il lui di qualche mese prima sarebbe corso incontro al Villain che aveva ucciso suo fratello ma ora non poteva più, aveva troppo da perdere. Doveva proteggere Mai fino all’arrivo di Deku e poi sarebbe andato tutto al suo posto.
Mi dispiace Kei.
Non posso.
Non più.
Nel mentre Toga si era lanciata contro Aizawa ferendolo alla guancia, l’eroe aveva prontamente schivato il danno maggiore evitando il coltello diretto allo stomaco. Non era una buona zona di combattimento per lui, lo spazio era ristretto e non c’era modo di usare le bende al meglio, e poi non era più quello di una volta.
Tirò una benda al villain e cercò di intrappolarla ma lei schivò e lo attaccò di nuovo.
Continuarono così per qualche minuto, il silenzio di tomba intorno a loro faceva sembrare irreale il fatto che stessero combattendo per uccidere, ma nessuno osava dire niente rischiando di distrarre o attirare le attenzioni di uno dei due.
Uno spruzzo di sangue e Aizawa cadde a terra.
- Aizawa-sensei! –
Eri si mise subito davanti a lui facendo a scudo col suo corpo all’eroe ferito, lo conosceva da quasi tutta la vita, quell’eroe l’aveva salvata, cresciuta, le aveva dato i mezzi per trovare la felicità. Era come un padre per lei.
Toga scoppiò in una risata agghiacciante e scagliò un coltello verso il cuore di Eri che d’istinto chiuse gli occhi, se si fosse spostata la lama avrebbe colpito il suo sensei, il quale restava fermo, impossibilitato al movimento dalle ferite, gli occhi spalancati dal terrore. Non di nuovo, mai di nuovo.
Ma non poteva fare niente per impedirlo. Era inutile.
Mezzo secondo prima che l’arma colpisse la studentessa una striscia nera la bloccò. Un lungo e indistruttibile nastro nero.
Uno che aveva bloccato Aiko chissà quante altre volte.
- Sei in ritardo –
Disse rasserenato alla figura scura con la maschera veneziana in piedi sul restante tetto del bus.
Il peggio era passato.
O almeno così credeva.
Note:
Ecco il nuovo capitolo. Spero vi piaccia.
Boh non c'è nulla da dire...
Al prossimo capitolo e grazie a tutti i lettori!!! ;)
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: Bannysenzay