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Autore: luvsam    17/10/2022    1 recensioni
"Dean”
“Signore?”
“Puoi parlare liberamente?”
“Sì, ma ho dovuto allontanarmi un po', quello sbirro mi stava addosso”
“Che diavolo sta succedendo?”
Dean rimase per qualche attimo in silenzio immaginando la reazione del padre a quello che sarebbe stato costretto a raccontare e cercò di proporgli una versione addolcita degli eventi, ma, per quanto si sforzasse, non poté fare a meno di pensare che questa volta il suo fratellino l’aveva fatta proprio grossa.
Genere: Avventura, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Gli anziani avevano tramandato per generazioni la storia della lotta contro i Teihiihan e il loro dio Mihat e di come i Grandi Spiriti li avevano guidati alla vittoria. Racconti per bambini avrebbero sentenziato i più, o leggende narrate per intrattenere i turisti, che con le loro macchine fotografiche affollavano da sempre le riserve indiane, ma per John e Dean rappresentavano molto di più, erano l’unica speranza di riavere Sam.
Il maggiore dei ragazzi Winchester si era attaccato alla possibilità di una guarigione non convenzionale non appena Bobby l’aveva proposta e, ora che erano giunti a destinazione, era ancora quello che più di tutti voleva credere che Capo Woheviv avrebbe potuto raggiungere il suo fratellino e riportarlo indietro.
John, dal canto suo, aveva ceduto non tanto perché era davvero fiducioso nelle capacità di un vecchio Cheyenne, ma perché aveva letto una preghiera negli occhi di suo figlio maggiore che non ammetteva repliche negative. In cuor suo era convinto che il miracolo non sarebbe avvenuto e che avrebbero riportato indietro Sammy nelle stesse condizioni dell’andata, ma aveva tenuto i suoi pensieri per sé. Aveva fatto quello che gli era stato chiesto solo per amore di Dean e da quando erano rimasti soli fuori dalla tenda, aveva iniziato a pensare a come gli avrebbe fatto affrontare la perdita. Avevano parlato all’inizio e Bobby aveva provato a incitare i suoi amici a non mollare, poi aveva taciuto rispettando la loro angoscia. Si era anche allontanato con Doug per concedergli un po' di privacy e ad un certo punto i due Winchester si erano seduti a terra e avevano appoggiato le spalle all’auto non staccando mai gli occhi dalla tenda. Erano rimasti in silenzio a lungo, poi all’improvviso John aveva sorriso attirando l’attenzione del figlio maggiore.
“Che ti prende?”
“Niente, solo un ricordo”
“Di cosa?”
“Non importa”
“Non ho impegni, sputa il rospo”
“Stavo pensando ad una volta in cui che tua madre ed io ti abbiamo portato ad una fiera. Sammy era nato da poco, tua madre era ancora provata dalla gravidanza e dal parto e tu eri un po' nervoso per il suo arrivo. Non hai mai fatto grandi capricci, ma, se all’inizio l’idea di un fratellino ti aveva lasciato indifferente, quando lo hai visto arrivare a casa, la musica è cambiata. Eri una continua richiesta di attenzioni e Mary faceva del suo meglio per tenere a freno la tua gelosia, ma un pomeriggio era davvero al limite e così pensai di portarti un pò fuori. Ti dissi che saremmo andati alle giostre e che ti avrei preso lo zucchero filato ed eri al settimo cielo, o meglio lo sei stato fino a quando non hai capito che tua madre sarebbe rimasta a casa con Sammy. Hai puntato i piedi, hai cominciato a versare fiumi di lacrime e alla fine lei ha ceduto nonostante fosse veramente a pezzi. Ci siamo messi in macchina e siamo andati alla fiera. Abbiamo girato tra le bancarelle, hai avuto il tuo zucchero filato, poi Mary ha voluto sedersi e tu ti sei lasciato convincere a fare un giro su una giostra senza di lei. Ho provato a parlarti e a farti accettare che ormai eravamo in quattro, ma eri irremovibile. Continuavi a dire che non c’era spazio a casa per un altro bambino, che non volevi un fratellino e cose del genere, e non sapevamo che pesci prendere, così tua mamma tentò il tutto per tutto.
La mattina dopo la nostra puntata alla fiera mi chiese di reggerle il gioco, poi prese una valigia e iniziò a mettere dentro le cose che aveva comprato per Sammy. Tu la raggiungesti e le chiedesti che cosa stava facendo. Ti rispose che stava preparando i bagagli di tuo fratello perché, visto che tu non lo volevi ed effettivamente saremmo stati molto più stretti in casa, aveva deciso di tornare alla fiera e regalarlo ai giostrai. A quel punto la fissasti serio e gli chiedesti se poi Sammy un giorno sarebbe tornato. Ti disse di no perché sarebbe stato il fratellino di qualcun altro e avvenne il miracolo. Ti voltasti verso la culla e cominciasti a guardarlo. Ricordo che io e tua madre trattenemmo il fiato quando ti avvicinasti alle sbarre e ti facesti afferrare un dito. Rimanesti incollato lì per un po', poi tornasti indietro e cominciasti a prendere le cose dalla valigia e ad appoggiarle sul letto dicendo che, visto che Sammy ormai c’era, potevamo anche tenerlo e che potevamo stringerci un pò. Da allora sei entrato in modalità fratello maggiore e diventavi una iena se qualcuno si avvicinava a lui”
John sorrise ancora, poi aggiunse:
“Da allora le cose non sono mai cambiate ed è per questo che non devi sentirti in colpa per quello che è successo”
“Lo pensi davvero?”
“Sì, Dean. Non lo avresti mai lasciato in una situazione pericolosa, è un’assoluta certezza”
“Ciò non toglie che siamo con le chiappe nella polvere e non sappiamo se tornerà da noi”
“Lo so e devi preparati all’ipotesi peggiore”
 “Non ti fidi di Capo Woheviv?”
“Mi fido di Bobby e se lui gli ha dato credito, allora lo farò anch’io, ma…”
“Non dirlo, ti prego”
“Dean”
“Non può essere stato tutto inutile, non posso aver volato per sei ore e non avere nulla in cambio”
“Potrebbe succedere”
“Se andasse male, torneremo a Huntsville?”
“Non credo che abbiamo molte altre scelte. Lì Sammy sarebbe assistito e…”
“Ma noi resteremo con lui, vero? Non lo lasceremo indietro”
“Affrontiamo una cosa alla volta”
“Capo Woheviv lo troverà e ce lo riporterà”
“Non è stato così rassicurante, mi ha detto che avrebbe tentato, non che ci sarebbe riuscito. Avrà poco tempo per avvicinarsi a lui e per farsi ascoltare”
“Riconoscerà il ciondolo e la fede, saprà che lo stiamo aspettando e si risolverà tutto”
“Lo spero tanto”
John sospirò e chiese passandosi stancamente una mano sul viso:
“Quanto tempo è passato?”
“Quattro ore”
“Tra poco il sole tramonterà”
“Sì”
“Capo Woheviv mi ha detto che dovevamo accendere un fuoco non appena sarà giusto sopra l’orizzonte”
“Perché?”
“Ha detto che avrebbe guidato Sam a casa, quindi direi che sia ora di alzare il culo e preparare un bel falò”
L’ex marine si rimise in piedi e tese una mano al figlio invitandolo a mettersi a lavoro. Dean l’afferrò e dopo aver lanciato uno sguardo alla tenda chiusa, seguì il padre verso il bosco poco distante. Anche Bobby e Doug si unirono alla raccolta e in breve iniziarono ad accatastare un bel po' di rami secchi.
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Sam non si sentiva così bene da tanto tempo e anche se nel profondo sentiva che qualcosa non andava, non poteva fare a meno di continuare a muovere i piedi nell’acqua assaporando il calore del sole, il canto degli uccelli e il profumo dell’erba. Era seduto su un masso al centro del letto di un fiume e ne ascoltava rapito i gorgheggi da qualche minuto, o ora, o giorni. Non lo sapeva, tutto era estremamente sfocato, ma il non ricordare non gli creava angoscia, anzi ne era sollevato. Era così rilassato che ad un certo punto si stese sul masso e iniziò a fissare il cielo, che era completamente terso. Chiuse gli occhi, sospirò sentendosi in pace con se stesso e pensò che per niente al mondo avrebbe voluto andarsene.
Ad un certo punto la pace fu interrotta da un’improvvisa ventata fredda e Sam fu costretto a riaprire gli occhi. Si guardò intorno girando la testa alla sua destra e si accorse che il letto del fiume si era ghiacciato. Tutto intorno era calato il silenzio e nuvole minacciose stavano coprendo velocemente il sole, così pensò di trovarsi un riparo, ma, quando provò a rimettersi in piedi, non riuscì a muoversi perché le sue gambe e le sue braccia erano ancorate al masso. Provò a muoversi più volte senza riuscirci, poi urlò per un improvviso e lancinante dolore al petto. Le lacrime sgorgarono in automatico dagli occhi ed ebbe paura.
“Ecco il mio pasto. Pensavi di essermi sfuggito, ragazzino?”
Dal nulla Mihat entrò nel campo visivo di Sam e istintivamente il prigioniero cercò di allontanarsi, ma non potè evitare che il mostro lo strappasse dalla pietra e iniziasse a trascinarlo verso la riva come se fosse una bambola di pezza. Arrivato a destinazione, lo gettò a terra con violenza e gli ordinò di prostrarsi dinanzi a lui. Il giovane Winchester alzò gli occhi e iniziò ad ansimare in preda al terrore.
“Sai, devo ammettere che tuo padre ha un’ottima mira, ma non si uccide un dio così facilmente”
Sam si sforzò di comprendere quello che lo spaventoso essere stava dicendo e tentò con tutte le sue forze di dare un senso alla parola padre, ma nella sua mente c’era il vuoto assoluto. Nessun volto, nessun ricordo, niente prima della scena idilliaca di qualche minuto prima.
 “Sembri confuso”
“Chi sei?”-balbettò in preda al panico il ragazzo.
“Normalmente non mi abbasserei a rispondere a un mortale, ma voglio essere magnanimo. Il mio nome è Mihat, dio dell’antico popolo dei Teihiihan, e tu mi appartieni”
“Non capisco, non ricordo niente”
“Davvero? Madre deve averti incasinato la testa con i suoi intrugli, ma non ha molta importanza”
“Chi è Madre?”- chiese disperatamente Sam.
 “Fai troppe domande, ma soddisferò la tua curiosità. Madre è , o dovrei dire era, una capoclan e il suo compito era quello di trovarmi un pasto. Ti ha catturato e offerto a me, ma non ho fatto in tempo a nutrirmi perché tuo padre mi ha attaccato. Mi ha ferito e sono fuggito, però sono riuscito a trascinarti con me ed ora nessuno ci disturberà”- rispose il mostro mostrando i denti.
“Dov’è  mio padre adesso?”
“Nel suo mondo”
“Perché non è qui? Perché ha rinunciato a me?”
“Tuo padre non ha rinunciato a te, ma è solo un umano e non può calpestare questa terra, nessun mortale può farlo”
“Ti sbagli, Mihat, io posso”
Una voce fece voltare di scatto il dio e sobbalzare Sam, che si guardò intorno alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarlo.
“Chi osa sfidarmi? Mostrati”
Capo Woheviv avanzò lentamente e si mise tra il dio e il ragazzo, che ancora giaceva a terra.
“Chi sei? E come fai ad essere qui”
“Questo è il mondo dei Grandi Spiriti, la vera domanda è che cosa ci fai tu su questo suolo sacro”
“Sei un indiano”
“Sono Capo Woheviv del popolo dei Cheyenne e ti ordino di allontanarti da questo innocente”
“Quest’innocente è il mio pasto, mi appartiene di diritto”
“Appartiene a suo padre, John Winchester, ed è da lui che tornerà”
Il nome del genitore fece scattare qualcosa in Sam, sapeva che doveva conoscerlo, ma non riusciva a dargli un volto.
“Non può tornare indietro, lo sai, non ha scampo”
“Se avrà scampo, oppure no, non è una questione che ti riguarda, Mihat. Allontanati dal ragazzo e lascia queste terre”
“E se non volessi farlo? Sei solo e sei vecchio”
“Sono vecchio, ma non sono solo”
Tra gli alberi alle spalle di Capo Woheviv iniziarono a materializzarsi decine e decine di guerrieri Cheyenne e uno dopo l’altro avanzarono formando una muraglia davanti a Sam, che nel frattempo aveva strisciato lontano dai due contendenti.
“Non puoi portarmelo via”
“I Cheyenne hanno fatto strage della tua gente secoli fa e ti hanno costretto a vivere nell’ombra, Mihat. Non sfidare di nuovo la furia dei Grandi Spiriti, stavolta non lasceremmo superstiti”
Il dio guardò l’indiano, poi tutti i suoi acerrimi nemici e comprese di non avere alcuna possibilità di batterli. In fondo era ancora debole e molti clan giravano sulla terra dei mortali, quindi avrebbe potuto avere il suo sacrificio pur lasciando andare il ragazzo.
“Mi ritiro, Capo Woheviv ,ma non dormire sonni tranquilli, non è detto che non ci rivedremo”
Il dio sparì e il Cheyenne congedò rispettosamente quanti erano accorsi alla sua preghiera, poi si andò a sedere su un tronco di un albero abbattuto. Si mise a fissare Sam in silenzio e ad attendere che il ragazzo staccasse le mani dal viso.
“So che hai paura e non ti dirò che non devi averne perché sei ancora in pericolo”-gli disse dopo qualche minuto.
“Non è andato via?”-chiese il ragazzino dall’angolo in cui si era rifugiato.
“Mihat è andato via, ma il tuo tempo sta scadendo”
“Che cosa vuoi dire?”
“Stai per perderti per sempre e nessuno potrà più fare nulla per te se non prendi tra le mani tutto il tuo coraggio”
“Non capisco”
“Non ricordi chi sei, vero?”
Sam scosse la testa e fissò il vecchio rimettendosi lentamente in piedi.
“Mihat ha detto che ho un padre, John Winchester”
“Un uomo giusto e coraggioso, che ti sta aspettando”
“Non so chi sia e non so chi sei tu”
“Hai ragione, ma non posso dirti molto, devi decidere ascoltando il tuo cuore”
“Non posso restare qui?”
“Sì che puoi, se è quello che vuoi davvero. Coraggio, giovane Winchester, è ora di andare”
“Andare dove?”
“Ti accompagnerò fino all’ingresso, poi dovrai fare la tua scelta”
“Cosa devo scegliere?”
“Devi andare ad occupare il tuo posto nell’Universo”
Capo Woheviv si alzò e appoggiandosi alla sua lancia si incamminò verso la sponda del fiume, che nel frattempo aveva ripreso il suo aspetto naturale. All’inizio Sam non lo seguì, poi sentì come una forza invisibile alle sue spalle, che lo costringeva ad avanzare, e in breve fu al fianco dell’indiano. Giunti alla meta, il Cheyenne si fermò e chiese:
“Vedi quegli alberi al di là del fiume?”
“Sì”
“Beh, devi decidere se entrare in quel bosco, o restare su questa sponda”
“Perché dovrei andarci, è buio”
“Prima di scegliere, devo darti una cosa”
Capo Woheviv mostrò a Sam la collana con il ciondolo di Dean e la fede di John, che era stata infilata nel laccetto, poi lo invitò a prenderli. Il ragazzo lo fece, poi fissò con aria interrogativa il vecchio dinanzi a lui.
“Dovrebbero dirmi qualcosa?”
“Mettili al collo, poi vai al masso e fermati in mezzo al fiume”
“Perché?”
“Mettili al collo, poi vai al masso e fermati in mezzo al fiume”-ripetè più ad alta voce Capo Woheviv.
Il giovane Winchester ubbidì e in breve si ritrovò nel primo posto che ricordava.
“Perché mi hai fatto venire qui? Che cosa deve succedere?”
“Guarda alla tua destra, poi alla tua sinistra e prendi una decisione. Buona fortuna, Sam Winchester, e che gli spiriti siano con te”
Pronunciate queste parole, il Cheyenne sparì e il ragazzo provò l’immediato impulso di allontanarsi dal bosco scuro, ma qualcosa lo trattenne e continuò a guardarlo. Portò quasi senza accorgersene la mano alla collana e strinse il ciondolo e la fede nel pugno. Fu un attimo, lo vide e seppe che cosa doveva fare.
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“Direi che abbiamo fatto un bel falò”-commentò Bobby, grato per il calore sprigionato dalle fiamme.
John annuì, poi girò lo sguardo ancora verso la tenda e la vide ancora chiusa.
“Non promette bene, vero?”-chiese Dean indovinando i pensieri di suo padre.
“Credo di no, figliolo. Sono passate ore da quando ho portato dentro Sammy e non è successo nulla”
“Non voglio aggravare la situazione, ma credo che sia arrivato il momento di dire stop”
“Doug”
“Bobby, ho sostenuto questa scelta e ho atteso con voi un lieto fine, ma Sam è senza assistenza medica da troppo tempo ormai. Devo vederlo e controllare che non sia peggiorato”
“Sono d’accordo con te, credo che sia chiaro che Capo Woheviv non sia riuscito ad aiutarlo”- rispose John alzandosi e passandosi nervosamente le mani sui jeans. Tirò un lungo respiro, poi si avviò verso la tenda per reclamare quello che gli apparteneva. Non voleva essere irrispettoso nei confronti di una persona anziana, ma aveva esaurito la pazienza e voleva lasciare quella radura con i suoi figli. Stava per appoggiare una mano sulla struttura dinanzi a lui quando Capo Woheviv uscì all’aperto.
“Volevi qualcosa?”
“Sì, Capo Woheviv.Ti ringrazio per aver provato, ma voglio che Sam sia visitato da un medico e voglio riportarlo in ospedale”
“Devi attendere ancora un po'”
“Che cosa?”
“L’ho visto e ho parlato con lui”
Dean si avvicinò immediatamente e chiese:
“Vuoi dire che è tornato?”
“Non è tornato, è in cammino, anche se non so quale direzione abbia preso”
“Puoi spiegarti meglio?”
“Lo farò, venite a sedervi intorno al fuoco con me”
“Prima voglio vedere Sam”-disse deciso Doug.
“Tu e la tua scienza non potete aiutarlo, ma, se la cosa vi tranquillizza, va’ pure a controllarlo”
Il medico non se lo fece ripetere due volte ed entrò nella tenda seguito da John e Dean, che vollero accertarsi con i loro occhi che Sammy fosse ancora lì. Dopo una veloce visita i tre tornarono all’esterno e raggiunsero Bobby e Capo Woheviv, che raccontò loro dello scontro avuto con Mihat, della conversazione avuta con il giovane e con la scelta che avrebbe dovuto fare.
“Vuoi dire che lo hai lasciato da solo in mezzo ad un fiume?”
“Non correva alcun pericolo”
“Non potevi farti seguire e riportarlo indietro?”
“No, non è permesso. Tuo fratello era molto tentato di restare lontano da questo mondo, spetta solo a lui decidere”
“Gli hai dato la fede e il ciondolo?”- chiese John.
“Gliel’ho fatti indossare, lo guideranno da voi se sceglierà di tornare”
“E quando conosceremo la sua scelta?”
“Se non tornerà prima che il falò si spenga, non lo farà più”
Dean guardò le fiamme, che stavano cominciando ad abbassarsi, e fece per andare a recuperare altra legna da ardere, ma il Cheyenne lo fermò.
“E’ questo il suo tempo, dobbiamo solo aspettare”
“Posso farlo standogli accanto? Hai detto che non si ricordava di noi, ma vorrei comunque…”-chiese John.
“Vai e cerca di essere ancora un uomo coraggioso”
I due Winchester entrarono nella tenda e dopo un po' la stanchezza cominciò a presentare il conto a Dean, che si stese accanto al fratello e si addormentò.
John invece restò sveglio a vegliare sui suoi figli e ogni tanto sbirciava attraverso l’apertura per vedere se il falò era ancora acceso. Quando verso l’alba si ridusse ad una semplice brace, l’uomo pensò che fosse finita e non potè impedire alle lacrime di cadere. Abbassò il capo sconfitto e prese tra le sue una mano di Sam.
“Spero che tu abbia scelto un bel posto in cui restare”
Si chinò e gli diede un delicato bacio sulla fronte, poi si voltò verso Dean. Lo scosse piano e gli sussurrò che era arrivata l’ora di andare. Lo aiutò a rimettersi in piedi e i due stavano per uscire dalla tenda quando un bisbiglio riportò la gioia nella famiglia Winchester.
“Ciao, papà”
 
 
 
 
   
 
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