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Autore: Bannysenzay    23/10/2022    1 recensioni
Deku riesce a sconfiggere All for One in una battaglia all'ultimo sangue ma, per colpa di uno dei suoi querk, Izuko si sveglia sette anni dopo senza alcuna memoria di chi fosse prima...
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Per prima cosa, Aiko non sapeva che del fuoco blu potesse letteralmente uscire dalle ventole. Perfino satana e il prof sembravano discretamente sorpresi, se per discretamente si intende fare un salto di due metri quando ti accorgi che delle fiamme cercano di bruciarti il fondoschiena.
Si ecco…non sembrava particolarmente piacevole. Comunque che reazione, satana dopo aver elegantemente saltato aveva buttato la sedia verso il ventilatore, rompendolo, nel caso il piano fosse stato far propagare le fiamme a circoli grazie all’aria emessa facendo diventare la stanza un forno (letteralmente). Non sembrava poi possibile fare una chiamata, uscire dalla stanza e dare l’allarme in meno di un battito di ciglia. Ovviamente ognuno dei tre individui presenti fece un’azione diversa ma per dare l’idea è come quando dopo essere usciti dal bagno siamo già teletrasportati sotto le coperte ad un centimetro dallo schermo del telefono.
Comunque in un attimo la stanza era vuota a parte un adolescente confuso e una bambina sollevata. C’era quasi da pensare fosse tutta parte del suo piano malefico per non dover dire che era stata lei a mangiare l’ultimo budino come a casa (si l’aveva fatto, e per conseguenza non aveva mangiato budino per una settimana), se non fosse stato per l’allarme che proveniva da tutto l’edificio.
Dopo che gli eroi e il detective se ne furono andati Aiko guardò Mai e questa sorrise, con un sospiro la prese in braccio e, come ogni adolescente normale educato da un certo DEKU, corse dritto verso il pericolo. E come ogni bambina normale educata da DEKU gridò di gioia per tutto il tempo della carneficina.
No okey non fate educare i vostri figli da Deku mi raccomando.
Appena arrivati fuori, dove sembrava starsi svolgendo la fonte dell’attacco, ad aspettarli c’era una scena da film apocalittico: fiamme blu si alzavano a colonne del cielo attaccando gli hero e bruciando la vegetazione (e edifici ma ;-;), centinaia di minion fuoriuscivano da una specie di portale nero e viscoso colpendo alla sprovvista gli eroi, gli studenti lì rifugiati cercavano di neutralizzare i villain al massimo delle loro capacità. I feriti erano ovunque ma la maggior parte continuava a combattere incurante del dolore.
Eri stava per venir schiacciata da un gigante fatto d’acqua e, sculato com’era, Aiko riuscì a colpirlo in tempo e a provocargli una scossa che quantomeno lo fece sembrare svenuto (o morto). La ragazza alzò lo sguardo verso di lui con un sorriso che diceva “grazie”, prima di lanciarsi verso i cattivi trasformandolo tutti in bambini di massimo tre anni, prima che sviluppassero il loro quirk. Era forte, forse quanto i pro hero presenti, probabilmente si era ritrovata in difficoltà con l’acqua perché era già di per sé una delle cose più antiche del pianeta.
Poi c’erano i gemelli Shimano, Mahoro stava facendo picchiare i villain a vicenda con un’illusione che ne distorceva le fattezze mentre Katsuma curava gli hero a terra, erano una grande coppia e non sembravano aver bisogno di aiuto. Miko stava combattendo con Atsume contro un paio di villain minori e Kota stava aiutando gli heros con il tipo dalle fiamme blu ma sembrava in difficoltà.
- KOTA! –
Gridò Aiko correndogli incontro, gli era venuto in mente un piano per attaccare il villain. Ci mise un attimo a spiegarglielo e subito dopo cominciarono a fare un attacco combinato dove l’acqua di Kota fungeva da ponte per trasmettere l’elettricità fino al Boss.
O quello che sembrava il boss.
Perché, dopo un po’ di tempo ad attaccarlo, gli sembrava troppo debole e troppo forte per essere il cattivo principale.
Sembrava più…una pedina.
E di certo non si sarebbero aspettati che quelle cazzo di fiamme bruciassero così tanto, facevano un male cane e dopo un paio di volte ad essere colpiti di striscio e a schiavarle tutto il tempo erano esausti. Lo stesso valeva per tutti i loro compagni di classe e per gli heros. Poi, una fiammata improvvisa colpì in pieno Kota mandandolo letteralmente a fuoco.
- KATSUMAAAAAAAAAAAA!!! –
Urlò Aiko richiamando l’attenzione del compagno in quell’inferno di fiamme e sangue. Lui, accorgendosi di Kota, corse verso di loro e si mise al fianco dell’amico, era però un una posizione delicata poiché le fiamme l’avrebbero potuto colpire da un momento all’altro e molto probabilmente ucciderlo, inoltre Aiko non era sicuro di riuscire a proteggerli contemporaneamente dal pollo bruciacchiato (il cattivo era praticamente una bambola di pelle bruciata) e tutti i minion contemporaneamente.
Non era sicuro di non riuscire a proteggere neanche sé stesso. Poi un pensiero gli balenò in mente: “MAI”. Dov’era finita sua sorella? Non riusciva a vedere la zazzera di capelli verdi da nessuna parte e non si era nemmeno accordi di non averla più sulle spalle, era riuscita rintanarsi in un posto sicuro? Si era fatta male?
Era così preso nei suoi pensieri che non si accorse fino all’ultimo della fiammata che lo stava per ambrustolire, non era sicuro sarebbe stato in grado di fermarla neanche se l’avesse notata, era a pezzi, ferite e lividi ovunque con di sicuro qualche osso rotto e un bel po’ di carne bruciacchiata, la pelle si era annerita formando una tonalità unica con i capelli. Era stanco. Certo che era proprio un bel modo di morire, prima ancora che il suo sogno fosse iniziato, prima ancora di aver iniziato a sognare.
Prima di essere riuscito a salvare qualcuno, chiunque. Però voleva salutare i suoi ancora una volta, fare una festa di compleanno decente per Deku, fargli incontrare i suoi amici, vederlo recuperare la memoria e capire che non era solo una persona totalmente inutile che camminava sulla terra avvenelandola. Voleva vederlo felice, vedere Mai felice, voleva essere felice come era stato fino ad ora. ma chissà. Forse aveva sempre preteso troppo.
- Saremo eroi insieme Ko!!! –
il volto felice di un bambino gli sorrideva, aveva la stessa età di Mai, grandi occhi verdi e capelli neri. Sorrideva come se il mondo non gli potesse fare alcun torto, quel mondo che ormai era andato in malora, che gli eroi non erano riusciti a salvare. Quel mondo protetto da una figura verde che tante volte li aveva salvati, e che per una volta non era riuscita a salvare entrambi.
Era mattina, il sole illuminava timido il rifugio UA, due bambini giocavano sotto lo sguardo apprensivo della madre, Aiko era uno di loro. E poi il cielo si era tinto di scarlatto e tutto sembrava essersi fermato, la madre prima sorridente ora urlava mentre i suoi bambini venivano strappati via dalle sue braccia, gli eroi che non arrivavano, impegnati in una lotta che in teoria avrebbe dovuto salvarli tutti.
E poi era arrivato lui, lui e quello che aveva reso il cielo un mare di sangue, combattevano con le unghie e con i denti. Poi lui prevaleva per venir rimesso sotto dalla figura mostruosa che per quanto ne sapeva l’altro aveva ucciso tutti i suoi amici, il suo mentore e chiunque gli fosse vicino. Combattevano, combattevano mentre il verde cercava di salvare anche tutti i civili che erano stati per sbaglio inglobati nella lotta, tra di loro, due bambini. Capelli neri, occhi azzurri e verdi, sorrisi che non c’erano più mentre guardavano come l’eroe dava la priorità a quelli che doveva salvare che a sé stesso.
Avevano paura.
Paura, paura, paura, paura, paura.
Ma non c’era alcun luogo dove scappare.
Quando sembrava che finalmente l’eroe stesse vincendo un attacco casuale si diresse zigzando verso i gemelli.
- Diventiamo eroi insieme! –
Sembrava una frase tanto lontana ora…forse irraggiungibile.
Forse in quell’epoca di villain ed eroi non c’era posto per il sogno di due bambini alla quale il mondo non aveva mai fatto un torto, almeno fino ad ora, perché il mondo non è mai giusto.
Ma lui si mise in mezzo, incurante delle ferite, della paura, dell’istinto e della sua sopravvivenza.
Ma doveva scegliere, quando la volontà non basta a salvare tutti. Non si può salvare SEMPRE tutti.
Non si può e basta.
Ci saranno sogni che verranno infranti.
Promesse che non potranno essere mantenute.
Ma che eroe è quello che non può salvare tutti?
Quello che non TI può salvare.
Quello che ti lascia cadere nel baratro della tua disperazione?
Ma un eroe non è solo un altro essere umano? Perchè mette la sua vita in gioco. Perchè non scappa? Non ha paura? Non teme la morte? Non ha qualcuno che lo aspetta a casa?
Allora perchè lo fa?
Non può salvare tutti. Ma un eroe non è per questo che è stato creato.
Ma allora un eroe...cos'è un eroe?
Il bambino sapeva solo che quel ragazzo davanti a lui era un eroe.
E fu quello in giorno in cui seppe che gli eroi non vengono creati da nessuno, non sono sempre stati forti, col sorriso sulle labbra. Che forse a volte quel sorriso celava un abisso dalla quale non c'era ritorno.
Ma allora perchè?
"Chi ha paura ha il diritto di tremare. Chi affronta una situaxione difficile ha il diritto di piangere. è così che diventiamo gli eroi dei fumetti"
E nell'istante in cui decise di salvare lui il bambino capì che l'eroe non sarebbe mai riuscito a perdonarsi.
- Grazie -

Sussurrò tra le lacrime.

- Diventiamo eroi insieme! –
Alla fine, proprio come sette anni fa, la sua vita era destinata finire prima che riuscisse a far diventare realtà il suo sogno.
O almeno così credeva prima che lui si sovrapponesse tra la morte e il ragazzo. Distruggendo il destino scritto per lui, ancora una volta.
Un vero eroe. 
Note:
Ed ecco il misterioso diciannovesimo capitolo!
Se non ci capite niente sappiate che le parti in corsivo sono un flashback 
;-;
Ah Boh tra una decade ci vediamo con il prossimo capitolo ciauuuuuuuuuuuuuuuuuu
   
 
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