Film > Coraline e la Porta Magica
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Autore: micchan91    24/10/2022    0 recensioni
Wyborn/Coraline
Sono passati cinque anni da quando Coraline ha chiuso definitavemente la porticina, ma adesso ha problemi ben più seri...problemi adolescenziali con un certo Wyborn...
Dal primo capitolo
...Non poteva crederci, non poteva essere accaduto proprio a lei...tra tanti ragazzi poi...perchè proprio lui?...
Coraline sbuffò sonoramente e distolse lo sguardo, puntandolo verso la grande finestra che dava sul giardino della scuola e picchiettò più volte la penna sul banco, producendo un suono ritmico e fastidioso per chiunque....
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Coraline Jones, Wybie Lovat
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 < Allora, non ti sei ancora stufato?  > sbuffò Coraline cercando una posizione più comoda per  la sua povera schiena dolorante, erano già due ore che erano seduti in sala d'attesa, nonostante fossero in un maledetto piccolo paesino quel pronto soccorso sembrava strapieno. Wyborn non aveva fatto altro che fare conversazione con chiunque si sedesse lì accanto a loro e nei momenti morti aveva passato il tempo a tamburellare con le dita sulla propria gamba, creando dei motivetti sciocchi e fastidiosi.
< Di fare cosa? > le chiese lui voltandosi a guardarla, a parte qualche battuta per prenderla in giro con le infermiere e con le persone con cui aveva parlato si stava comportando in maniera ineccepibile, il che mandava Coraline in totale confusione. Le piaceva Wyborn, ma non sapeva come comportarsi con lui se si comportava in maniera così carina.
< Di stare qui  > rispose lei senza guardarlo, stringendo  delicatamente il polso  ormai di un preoccupante colore violaceo.  
< Ho detto che ti avrei tenuto compagnia > ribattè lui cercando di mettersi più comodo.
< E poi qui mi conoscono nel reparto radiologia, sono di casa > rise salutando con un cenno della mano una delle infermiere che passavano.
< Questo perchè sei uno scemo > sbuffò la ragazza alzando gli occhi al cielo, aveva perso il conto per tutte le volte che Wyborn si era presentato a scuola con braccia o gambe fasciati o ingessati, una volta era arrivato con un vistoso ficozzo sulla fronte, tanto grande da costringerlo a tenere un occhio chiuso.
< Beh, l'avventura ha i suoi pericoli > ribattè lui con un largo sorriso, facendole scuotere la testa.
< Scemo > ripetè semplicemente, sobbalzando quando lui le pizzicò una coscia con delicatezza.
< Sicuramente ho molto più equilibrio di te > le disse e stavolta lei lo guardò negli occhi.
< Tra poco ti faranno una targa nel reparto radiologia, io è la prima volta che vengo. Vogliamo davvero fare questa gara? > disse alzando un sopracciglio, preparandosi ad una bella battaglia fatta di parole sagaci e  battutine come erano soliti fare, ma Wyborn alzò le mani in segno di resa.
< Touchè > disse semplicemente con un sorriso che pareva di scuse e Coraline lo guardò quasi oltraggiata.
< Mi spieghi perchè fai così?! > sbottò e stavolta fu il turno di Wyborn di alzare un sopracciglio.
< Così come? > chiese confuso.
< Così! > rispose lei indicandolo con un gesto plateale con la mano sana.
< Forse dovremmo davvero farti controllare anche la testa > rispose lui con un mezzo sorriso.
< Ti sei fatta male Jonsie, siamo in ospedale, non credo ne usciresti bene in una lotta > aggiunse poi davanti all'espressione della ragazza, ma lei lo conosceva bene, sapeva che stava nascondendo qualcosa.
< Ti batterei anche con il braccio rotto Wyborn > disse assottigliando gli occhi.
< E poi da quando sei così premuroso? Ti devo ricordare l'ultima volta che mi hai fatta cadere dalle scale? > disse e il ragazzo rise affettuoso come se Coraline avesse tirato fuori un ricordo dolce e divertente.
< Si beh...lì ero davvero scemo > sussurrò.
< Lo sei ancora > borbottò subito Coraline incrociando le braccia al petto e rabbrividendo di dolore.
< Sta attenta Jonsie, se vuoi battermi devi smetterla di farti male da sola > ridacchiò lui afferrandole delicatamente il polso dolorante e accarezzandoglielo piano col pollice. Stavolta Coraline scattò in piedi, erano troppo vicini, lui avrebbe senz'altro notato il suo rossore.
< Ok ora basta, non so a che gioco tu stia giocando, ma non mi freghi > disse e per fortuna in quel momento venne chiamata dall'infermiera per la radiografia.
< Vattene a casa Wyborn > sbuffò lei avviandosi.
< O tornatene da  Jessica > soffiò a mezza voce subito dopo con rabbia.
Dalle radiografie per fortuna arrivarono buone notizie, il polso non era rotto, aveva solo preso una bella botta ed aveva una lieve lussazione, una fasciatura, un po' di riposo e sarebbe tutto  tornato a posto. 
Quando Coraline uscì dalla stanza con la sua fasciatura bella stretta sul polso, adesso molto meno dolorante grazie all'antidolorifico che aveva ingoiato poco tempo prima, non si aspettava di trovare ancora Wyborn in sala d'attesa, invece lui era lì, ancora seduto in modo scomposto sulla stessa sedia di prima. Coraline si bloccò e si mise ad osservarlo, sembrava pensieroso e triste, ma come anche lui la notò tornò immediatamente il suo solito sorrisetto. 
< Mi hanno detto che è solo una slogatura > esclamò tirandosi su con movimenti rigidi, segno che non si era alzato da quella sedia nemmeno per un momento...ed erano passate altre due ore da quando Coraline era andata a fare la radiografia.
< Si > disse lei mostrando la fasciatura.
< Sei fortunata che è la destra, potrai evitarti i compiti scritti per almeno un mese > rise avvicinandosi a lei.
< Io mi sono sempre fatto male sulla sinistra > sbuffò poi roteando il polso della mano sinistra.
< Ho tentato di mentire e dire che ero mancino, ma la professoressa non mi ha creduto > rise ancora sorridendole, ma Coraline continuava a guardarlo storto.
< Ti avevo detto di andare via > gli disse con tono strano e lui alzò le spalle.
< Non avevo niente da fare > rispose semplicemente passandole la giacca che aveva scordato sulla sedia accanto a lui quando si era alzata di corsa.
< Immagino non ti serva una mano per indossarla > la prese in giro quando la vide in difficoltà, ma pur di non dargli soddisfazione Coraline tese il polso fino a sentire nuovamente dolore e riuscì  a mettersi la sua amata giacca blu per poi lanciargli un sorrisetto vittorioso e avviarsi verso l'uscita. Una volta lì prese una bella boccata d'aria, gli ospedali non le piacevano per niente. 
< Allora, immagino tuo padre non venga > disse Wyborn dietro di lei, così vicino da mandarle un brivido lungo tutta la schiena.
< Lavora > sbuffò lei.
< Potremmo chiedere a Jessica e sua madre > la voce di Wyborn assunse uno strano tono che Coraline non riuscì a capire, ma subito si sentì salire la bile.
< Chiamale tu, io cammino > ringhiò e senza nemmeno aspettare risposta si incamminò lungo la strada, dall'ospedale  a casa sua non ci voleva poi così tanto, venti minuti e sarebbe stata alla sua villa, imbozzolata nella sua bella copertina, al calduccio sul divano.
< Te l'hanno fatto poi il controllo alla testa? > nuovamente però Wyborn era al suo fianco mentre le sue dita le sfioravano la tempia. Coraline scacciò la sua mano con un lieve schiaffetto.
< No, ma ho preso appuntamento per te, magari scoprono che problemi hai > sbuffò stringendosi meglio nella giacca.
< Nah, me l hano già fatta. Il ficozzo in testa di qualche mese fa, ricordi? > rise toccandosi la fronte dove spiccava una piccola ma vistosa cicatrice. 
 < E non hanno trovato nulla di anormale? Strano > ribattè lei, felice che le cose stessero tornando come prima e allo stesso tempo triste di non poter cambiare le carte in tavola con Wyborn. 
< Che ci vuoi fare, magari qualcosa c'era, ma il mio fascino ha distratto la dottoressa > disse e Coraline scoppiò a ridere.
< Scemo > disse scuotendo la testa, ignorando il fatto che Wyborn stesse vistosamente gongolando per averla fatta ridere. I due presero la scorciatoia che passava dal bosco e dopo qualche metro la ragazza iniziò a guardare di sottecchi il compagno, realizzando che si era andata ad infilare nel bosco, da sola, con lui. Quello era esattamente il momento e il posto giusto perchè lui le facesse lo scherzo...erano soli, nessuno poteva sentire Coraline urlare e lei aveva stupidamente abbassato la guardia solo perchè lui si era comportato bene con lei per mezza giornata. Praticamente da quel momento in poi iniziò a sobbalzare lievemente ogni qual volta che Wyborn si chinava a raccogliere qualcosa e lui la guardava con un sopracciglio alzato ogni volta.
< Pinoli? > le chiese dopo aver raccolto una pigna da terra e lei scosse la testa senza parlare, non aveva più detto mezza parola ed erano quasi alla fine del tragitto. In sua difesa Coraline poteva dire di aver subito davvero di tutto dal ragazzo e non si sarebbe stupita più di nulla.
< Lì darò a Jessica > disse allora Wyborn infilandoseli nella grande tasca del cappotto, incurante come al suo solito di sporcare i suoi vestiti. Senza volerlo Coraline si lasciò sfuggire un verso irritato e roteò gli occhi. Wyborn lo notò e la guardò con un ghignetto.
< Sai lei fa una torta ai pinoli buonissima > disse infilando le mani in tasca e camminandole a fianco, quasi attaccato.
< Ma non mi dire > borbottò lei alzando gli occhi al cielo.
< Si, me ne ha portata qualche fetta l'altro giorno...a casa > continò lui sottolineando la parola "a casa", Coraline non era ancora mai andata a casa di Wyborn.
< Felice per te > sbuffò lei con un tono che diceva tutto il contrario.
< Magari la prossima volta potresti venire anche tu, così la assaggi > ghignò lui vedendola innervosirsi sempre più palesemente.
< Oh sia mai, è una cosa vostra quella > ribattè tra i denti  Coraline.
< E perchè mai? Magari...domani alle tre? >  Coraline si fermò e lo fissò stranita.
< O alle quattro, come vuoi tu > aggiunse lui togliendo le mani dalle tasche. 
< Ok senti, perchè non la facciamo finita? > sbottò a quel punto lei, ma possibile che lui non avesse intuito che lei sapeva che stava organizzando uno scherzo? Era così maledettamente palese!
< Devo finirla di parlare della torta ai pinoli? > chiese lui con un sorrisetto confuso, poi però si trasformò in un ghignetto.
< O devo smetterla di parlare di Jessica? > il che fece irritare Coraline più di quanto non fosse già.
< Perchè non chiudi la bocca e basta? Guarda che lo so che mi stai organizzando uno scherzo, non sono scema! > sbottò irritata.
< Ah si? E che scherzo sarebbe? > chiese lui incrociando le braccia al petto con aria divertita,
< Non lo so! Ma quasi sicuramente c'entra la tua ragazza! > quasi urlò lei, senza sapere per quale assurdo motivo aveva chiamato Jessica "la tua ragazza". Wyborn la fissò come se fosse un clown che si stava esibendo.
< La mia ragazza? > ripetè cercando di non scoppiare a ridere.
< Vi ho visti al lago > a quel punto la voce di Coraline si abbassò di diverse tonalità.
< Ah ecco > sussurrò lui scuotendo la testa.
< Ok, è vero, sto organizzando una cosa che ti manderà sicuramente fuori di testa > disse alla fine e Coraline lo guardò male, ma dentro si sentì ferita, una parte di lei sperava non fosse così, sperava davvero che tra lei e Wyborn le cose potessero cambiare. 
< Bene, allora che aspetti? Fallo!  > sbottò andandogli davanti a grandi passi, arrivandogli faccia a faccia.
< Non avrai mica bisogno del pubblico per farlo no? E' per questo che mi avevi invitata al lago giusto? Per farlo davanti a tutti! > quasi urlò, tremando per la rabbia. Il sorrisetto di Wyborn poi la faceva infuriare ancora di più.
< No, effettivamente non ho bisogno del pubblico...anche se avrei tanto voluto che Jessica vedesse... > soffiò e Coraline fu tentata di dargli un pugno.
< Oh beh, ci saranno altre occasioni...spero > disse e Coraline si sentì afferrare il polso sano e si preparò a dover lottare contro qualunque cosa avesse in mente il suo nemico. Quello che successe subito dopo però la lasciò totalmente inebetita. Wyborn infatti la tirò ancora più in avanti, finendo di attaccare i loro corpi già tremendamente vicini e posò le labbra su quelle della ragazza. La mano dal polso della ragazza si spostò tra i suoi capelli e glieli accarezzò dolcemente mentre le loro labbra continuavano ad essere premute l'una contro l'altra. Le labbra di Wyborn erano morbide nonostante Coraline avesse sempre pensato il contrario, poteva però sentire alcune cicatrici che le rendevano più interessanti. Il bacio sembrò durare un eternità, ma in realtà Wyborn si staccò quasi subito.
< Nessun morso, un punto per me > sussurrò accarezzandole la guancia con il pollice mentre Coraline lo fissava con gli occhi sgranati e il cuore a mille. Wyborn l'aveva baciata...e lei aveva baciato lui! Ci era stata e il suo cuore stava scoppiando di felicità...
< Te l'avevo detto Jonsie che ti avrebbe mandato fuori di testa > ridacchiò lui con un sorriso ferino.
< Mi piaci > si affrettò ad aggiungere quando le vide aprire bocca.
< Mi piaci davvero tanto > aggiunse e sorrise divertito quando sentì la voce della nonna chiamarlo da lontano come al suo solito.
< Devo andare ora > disse e le stampò un altro lievissimo bacio sulle labbra.
< Pensi di saper tornare da sola o dovremo mandare una squadra di ricerca tra qualche ora? > la prese in giro staccandosi da lei e Coraline si riscosse.
< Certo che so tornare da sola! > esclamò indignata facendolo ridere.
< Bene, allora a domani Jonsie. Alle tre...casa mia > ghignò per poi darle le spalle e avviarsi, cercando di non dare a vedere che stava quasi saltellando dalla felicità.
< Eih Wyborn! > esclamò Coraline poco prima che il ragazzo svoltasse per casa sua e sparisse alla sua vista.
< Se è uno scherzo....> iniziò, ma stavolta Wyborn la guardò serio nonostante sorridesse ancora.
< Non lo è > disse sincero.
< Allora....mi piaci anche tu...scemo > disse lei con un lieve sorriso, ridendo quando Wyborn inciampò su una radice per la sorpresa e perchè stava camminando all'indietro.
< E domani non ci vengo a casa tua > aggiunse incamminandosi e superandolo senza aiutrarlo a rialzarsi, ridendo sotto i baffi, poi sembrò ripensarci e tornò indietro, chinandosi su di lui, ma invece di aiutarlo gli sfilò i pinoli dalla tasca. 
< E la torta la faccio meglio io > soffiò con un sorrisetto, poi si mise i pinoli in tasca e nuovamente senza aiutarlo si incamminò verso casa, ascoltando l'eco della sua risata...
  
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