Questa storia partecipa al Writober di Fanwriter.it
Prompt: Sangue
Parole: 516
Arthur sente freddo. Un gelo sconosciuto gli avvolge le membra, ghiaccia il respiro, trafigge le ossa. Non riesce a muoversi, è troppo stanco, il suo corpo non gli risponde. Chiude gli occhi solo un momento, giusto il tempo di riprendersi.
«Non vi addormentate!» La voce di Merlin è un urlo di terrore, le sue mani premono forte sull’addome ancora coperto dalla cotta di maglia, sono sporche di sangue, ce n’è così tanto...
«Lascia stare» mormora. Non perdere tempo. Mordred lo ha trapassato con la sua spada, la ferita è profonda, nemmeno Gaius riuscirà a guarirlo questa volta.
Merlin si asciuga il sudore con il dorso della mano, la sua fronte si sporca di rosso, ma non sembra badarvi, la sua attenzione è tutta sulla ferita. Borbotta parole incomprensibili, il suo sguardo non fa altro che tingersi d’oro.
«Merlin, smettila. Non puoi salvarmi.»
«Certo che posso, dovete soltanto stare zitto.»
Arthur gli afferra un polso, la sua presa non è mai stata tanto debole. «Non stancarti» lo prega. «Morgana potrebbe attaccare ancora.»
«Morgana è morta» afferma Merlin glaciale. «L’ho uccisa io. Adesso, vi prego, state zitto.»
Cala il silenzio.
Incantesimo dopo incantesimo, la magia di Merlin abbraccia il suo corpo, lo scalda. È una sensazione dolce sulla pelle. Il suo amore arriva fino al cuore. Ti prego, dice, Non morire. Ti prego. Ti prego. Ti prego.
«Non avrei mai dovuto mandarti via. Ho commesso un errore.»
Merlin singhiozza, ma non risponde. È sporco di sangue fino ai polsi e non vuole arrendersi. Arthur gli accarezza i capelli, un gesto che non si era mai concesso e che ora è l’unica cosa che può – vuole – fare.
«Il castello è vuoto senza di te» continua affranto. «Mi sono pentito di averti cacciato l’attimo dopo che sei andato via, ma non sapevo cos’altro fare. Ero arrabbiato. Mi hai ferito più di quanto abbia fatto Gwen.»
È allora che Merlin alza lo sguardo, che capisce. La sua magia trema insieme a lui. «Mi dispiace» sussurra. «Avrei voluto dirvelo tante volte, ma avevo paura di...» perdervi.
Arthur mette le mani sulle sue, qualcosa dentro al suo petto si spezza. Non può andarsene così, non può lasciarlo, non adesso che finalmente sono insieme, non adesso che finalmente possono.
«Non voglio morire» ammette. Ed è la prima volta che ha davvero paura della morte.
Merlin gli mette una mano dietro la nuca, fa scontrare le loro fronti, il suo sguardo brucia di determinazione. «Non morirete. Non lo permetterò.»
La magia diventa più forte, più testarda, ed è tutto così caldo e tenero e potente... E oro. Arthur serra le palpebre, lascia che Merlin gli entri sotto la pelle, che raggiunga ogni angolo del suo corpo, che lo ami con tutta l’intensità di cui è capace. Vuole soltanto del tempo in più con lui, che sia a Camelot o lontano. Dio, ti prego.
Merlin si stacca lentamente, il suo respiro si spezza. «Il sangue si è fermato.»
Arthur apre gli occhi, si perde nel suo sorriso. Lo bacia.
È il crepuscolo, la guerra è finita, il Re di Albion e il suo Stregone hanno vinto.
Prompt: Sangue
Parole: 516
Arthur sente freddo. Un gelo sconosciuto gli avvolge le membra, ghiaccia il respiro, trafigge le ossa. Non riesce a muoversi, è troppo stanco, il suo corpo non gli risponde. Chiude gli occhi solo un momento, giusto il tempo di riprendersi.
«Non vi addormentate!» La voce di Merlin è un urlo di terrore, le sue mani premono forte sull’addome ancora coperto dalla cotta di maglia, sono sporche di sangue, ce n’è così tanto...
«Lascia stare» mormora. Non perdere tempo. Mordred lo ha trapassato con la sua spada, la ferita è profonda, nemmeno Gaius riuscirà a guarirlo questa volta.
Merlin si asciuga il sudore con il dorso della mano, la sua fronte si sporca di rosso, ma non sembra badarvi, la sua attenzione è tutta sulla ferita. Borbotta parole incomprensibili, il suo sguardo non fa altro che tingersi d’oro.
«Merlin, smettila. Non puoi salvarmi.»
«Certo che posso, dovete soltanto stare zitto.»
Arthur gli afferra un polso, la sua presa non è mai stata tanto debole. «Non stancarti» lo prega. «Morgana potrebbe attaccare ancora.»
«Morgana è morta» afferma Merlin glaciale. «L’ho uccisa io. Adesso, vi prego, state zitto.»
Cala il silenzio.
Incantesimo dopo incantesimo, la magia di Merlin abbraccia il suo corpo, lo scalda. È una sensazione dolce sulla pelle. Il suo amore arriva fino al cuore. Ti prego, dice, Non morire. Ti prego. Ti prego. Ti prego.
«Non avrei mai dovuto mandarti via. Ho commesso un errore.»
Merlin singhiozza, ma non risponde. È sporco di sangue fino ai polsi e non vuole arrendersi. Arthur gli accarezza i capelli, un gesto che non si era mai concesso e che ora è l’unica cosa che può – vuole – fare.
«Il castello è vuoto senza di te» continua affranto. «Mi sono pentito di averti cacciato l’attimo dopo che sei andato via, ma non sapevo cos’altro fare. Ero arrabbiato. Mi hai ferito più di quanto abbia fatto Gwen.»
È allora che Merlin alza lo sguardo, che capisce. La sua magia trema insieme a lui. «Mi dispiace» sussurra. «Avrei voluto dirvelo tante volte, ma avevo paura di...» perdervi.
Arthur mette le mani sulle sue, qualcosa dentro al suo petto si spezza. Non può andarsene così, non può lasciarlo, non adesso che finalmente sono insieme, non adesso che finalmente possono.
«Non voglio morire» ammette. Ed è la prima volta che ha davvero paura della morte.
Merlin gli mette una mano dietro la nuca, fa scontrare le loro fronti, il suo sguardo brucia di determinazione. «Non morirete. Non lo permetterò.»
La magia diventa più forte, più testarda, ed è tutto così caldo e tenero e potente... E oro. Arthur serra le palpebre, lascia che Merlin gli entri sotto la pelle, che raggiunga ogni angolo del suo corpo, che lo ami con tutta l’intensità di cui è capace. Vuole soltanto del tempo in più con lui, che sia a Camelot o lontano. Dio, ti prego.
Merlin si stacca lentamente, il suo respiro si spezza. «Il sangue si è fermato.»
Arthur apre gli occhi, si perde nel suo sorriso. Lo bacia.
È il crepuscolo, la guerra è finita, il Re di Albion e il suo Stregone hanno vinto.