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Autore: V@le    26/10/2022    1 recensioni
Attore. Il mestiere più bello del mondo.
Immergersi in un mondo parallelo, magari verosimile o magari fantascientifico.
Diventare un'altra persona, poter fare qualsiasi cosa che nella vita reale appare stupida o imbarazzante.
[...]
Chi non vorrebbe essere un attore?
Eppure recitare è come vivere: c'è sempre un mondo in ombra che nessuno vede e che nessuno cerca.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten, Un po' tutti | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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L'attrice
DIVENTARE ADULTI


Lee era seduto a terra, ansimante. Per quante volte si asciugasse la fronte, il sudore continuava a grondare lungo il suo volto. Prese un altro lungo sorso d'acqua, per poi ritornare con lo sguardo alla ragazza che continuava a provare e riprovare la stessa coreografia, tornando indietro ogni volta sulla traccia della musica attraverso il telecomando. La cosa cominciava a farsi snervante.
-Ten- la chiamò con una vena di esasperazione nella voce -Non è il caso di fermarsi per oggi? Siamo qui da almeno cinque ore…
-Vai pure, continuo da sola- rispose lei senza neanche guardarlo.
-È da quaranta minuti che stai su questa coreografia, cambiandola ogni volta. Andava bene anche prima! È per la festa di 'Naruto', mica per uno spettacolo al Lincoln Center…
Il ragazzo si interruppe quando l'amica si bloccò ad una combinazione di passi non riuscita, grugnì di nervosismo e calciò via la bottiglia d'acqua che aveva vicino a sé. Scuotendo il capo, si alzò per raggiungerla. Si era buttata a terra.
-Si può sapere che ti prende ultimamente?- le chiese buttandole l'asciugamano dritto in faccia -non sei mai stata così ossessiva con le coreografie. E questo- le prese il telecomando dalla mano per appoggiarlo a debita distanza -meglio farlo sparire, data la fine che hai fatto fare a quella bottiglia.
Tenten sbuffò sonoramente mentre tirava su la schiena, strofinandosi svogliatamente l'asciugamano in faccia.
Lee la osservò per qualche istante in silenzio, per poi sedersi accanto a lei.
-Manca ancora un mese alla festa e, tra l'altro, le esibizioni sono quasi tutte già imbastite, mancano solo un po' di prove. Perché sei così di malumore?
La ragazza si strofinò energicamente le mani contro il viso.
-Non lo so- rispose cupa -mi sembra che non funzioni niente di quello che faccio.
-Sei seria? Ten, non hai mai creato delle coreografie belle come queste! A dirti la verità, sono quasi sprecate per la festa di una serie televisiva.
-Sì, certo…
Il ragazzo inclinò il capo, lanciandole uno sguardo preoccupato.
-Non deve essere un periodo facile per te- nonostante l'assenza di reazioni da parte dell'altra, continuò -la serie che finisce, Neji che parte subito dopo…
Tenten scrollò scattosamente le spalle, come se un brivido le avesse percorso la schiena. No che non era un periodo facile, anzi. Aveva vissuto momenti decisamente peggiori, come la depressione e la lite con Neji, ma mai si era sentita così suscettibile e fragile.
Lee le circondò le spalle con un braccio e appoggiò la propria testa alla sua, con fare fraterno.
-So che ti dispiace che sia arrivata la fine della serie. Ma non crederai mica che ci perderemo tutti di vista così, di punto in bianco!
La ragazza sospirò, chiedendosi da quando l'amico era diventato così perspicace.
-Andranno tutti avanti con le loro vite. Com'è normale che sia.
-Questo non implica il non vedersi più. Lo sai che basta mandare un messaggio a Naruto e lui in un nanosecondo organizza una rimpatriata.
-Lui organizza serate alcoliche, non rimpatriate.
-Ok, ok. Servono anche quelle, ogni tanto.
-Lee, tu sei astemio!
-Dettagli.
Fu sollevato di vederla sorridere, anche se per poco.
-Anche se diventerà molto difficile incontrarsi tutti insieme, tu non ti libererai così facilmente di me. Quando Neji sarà via, ti starò così appiccicato da farti venire un esaurimento nervoso.
Finalmente Tenten rise. Non era completamente serena, ma sicuramente meno cupa.
-Non credo che Tadashi ne sarà contento- commentò poi, con un sopracciglio alzato.
-Tadashi mi chiede di continuo di invitarti a uscire con noi. Gli piace che tu gli dia sempre ragione quando discutiamo di qualcosa.
-Non gli dò sempre ragione!- ribatté lei, mettendo il broncio -Solo quando ce l'ha. Se poi ce l'ha spesso non è colpa mia.
-Ecco perché non ti chiedo mai di uscire con noi!
Risero entrambi. Lee si posizionò di fronte a lei e le appoggiò una mano sul capo.
-Per tutto il tempo in cui Neji sarà via, io e te usciamo insieme almeno una volta a settimana, ok?
Tenten scosse leggermente il capo, con espressione intenerita.
-Lee, non c'è bisogno…
-Credi che per me sia una punizione? Sei la mia migliore amica e ho intenzione di farti rimanere tale per ancora molto tempo. Perciò- tese la mano -affare fatto?
La ragazza gli strinse la mano sorridendo, per poi fiondarsi ad abbracciarlo. Mentre lo stringeva, il sorriso si dissolse all'istante.
Non voleva farlo preoccupare e, allo stesso tempo, non voleva ascoltare altre rassicurazioni. Qualsiasi parola le rivolgesse per farla stare meglio, se la sentiva scivolare addosso.

-Più alto! Più alto!
-Ancora più in alto? Vuoi spiccare il volo?
-Sì! Volo!
Kurenai rise allegramente sorseggiando il suo cappuccino, godendosi l'entusiasmo della figlia che veniva spinta sull'altalena da Tenten.
Dopo qualche minuto Mirai chiese di scendere, lanciandosi verso la vasca di sabbia, mentre la ragazza raggiungeva la mamma sulla panchina.
-Era un secolo che non venivi con noi al parco. Sinceramente non pensavo ne avessi il tempo, hai sempre da fare.
-Lee mi ha dato buca per le prove. Dice che sto diventando troppo ossessiva.
-Bello sapere di essere un ripiego- ribatté la donna beffarda, beccandosi una leggera spinta sulla spalla.
Osservò l'altra recuperare il suo caffè e fissare lo sguardo verso Mirai. Non sembrava, però, guardare davvero la bambina.
-Come sta andando la terapia?- chiese cautamente, a bassa voce.
Tenten aprì la bocca, ma la richiuse subito dopo. Kurenai la conosceva troppo bene, si sarebbe accorta subito se le avesse rifilato una balla. Dopo un profondo sospiro, parlò.
-Non sta andando per niente bene- fece una lunga pausa, senza scostare lo sguardo dal vuoto che stava fissando -ho fatto tre sedute finora e, ogni volta, ho avuto un attacco di panico.
La donna rimase impassibile, ma nella sua testa lo stupore prese piede in fretta.
-Non avevo mai avuto attacchi di panico. Né dopo la rottura con Katashi, né dopo la lite con Neji. È… è una sensazione orribile.
Kurenai prese un altro lungo sorso.
-Si vede che state scavando in profondità.
-Forse troppo- la ragazza aggrottò la fronte -adesso la terapista mi vuole vedere due volte a settimana- si massaggiò energicamente la nuca, come se tutto il peso del buco nero gravasse in quel punto -io… non so se ce la faccio, ad affrontare questa cosa. Mi ero illusa che bastasse fare il primo passo, e poi sarebbe stato tutto più facile. Non mi sono mai sentita così impotente.
La donna cominciò ad accarezzarle affettuosamente i capelli, come faceva tanti anni prima per rassicurarla.
-Mi dispiace molto, tesoro. Immagino che anche Neji non sia tranquillo a vederti così…
Tenten si morse nervosamente il labbro, abbassando il capo.
-Lui non ne sa niente.
-Come?
-Non gli ho detto degli attacchi di panico. Era così soddisfatto e sollevato quando ho deciso di affrontare tutta questa faccenda. Non riesco a dirglielo.
-Ma avrà intuito qualcosa. Mi risulta difficile credere che non si sia accorto di niente.
-Sì- rispose fiaccamente -ma io cerco di mostrarmi il meno preoccupata possibile e lui non fa troppe domande sulla terapia, probabilmente perché sa che per me è molto faticoso.
Kurenai sospirò sonoramente. Negli ultimi anni si era talmente abituata a vederla serena e spensierata, che ora le si stringeva il cuore. In quell'istante, le sembrava un topolino spaventato in trappola.
-E se per adesso lasciassi perdere? Magari non è il momento giusto e hai bisogno di aspettare ancora un po'.
Tenten appoggiò i gomiti sulle proprie ginocchia e pose le mani ai lati del capo, come a reggerlo.
-Non posso- disse scuotendo il capo, con la voce incrinata dall'agitazione -Neji si aspetta delle risposte. Non l'ha detto esplicitamente, ma credo le voglia prima di partire per il tour mondiale. Se non continuo a provarci, rischio di perderlo.
Chiuse gli occhi, cercando di regolarizzare il respiro. Quasi sussultò quando sentì una mano posarsi con delicatezza sulla sua schiena.
-Tesoro- Kurenai parlò piano e dolcemente -anche se ora ti sembra impossibile, vedrai che ne verrai fuori. Sei una delle persone più forti che conosca: troverai il modo, anche prima di quanto pensi.
Mirai che correva loro incontro impedì a Tenten di rispondere. La bambina le stampò un bacio sulla guancia, suscitandole un sorriso di tenerezza, per poi tendere le manine alla madre per farsi prendere in braccio.
-Posso farti una domanda?- chiese la donna dopo aver accarezzato la figlia.
La ragazza annuì, tenendo gli occhi fissi su Mirai.
-Quali sarebbero le risposte di Neji?- allo sguardo interrogativo dell'altra, continuò -Hai detto che lui vuole sapere in che direzione state andando e per questo vuole delle risposte da te. Lui che idee ha?
Tenten rimase abbastanza spiazzata da quella domanda. Presa com'era dalla sua teoria del buco nero, non se l'era mai posta.
-Non lo so… Credo che, se ne ha qualcuna, si trattenga per non mettermi pressione.
-Ok. Giusto per sottolineare che non è tutto sulle tue spalle. Siete una coppia, il futuro si decide insieme.
Kurenai con quell'ultima frase lasciò cadere l'argomento, dedicandosi a Mirai e alla sua richiesta di coccole. L'altra le osservò distrattamente, mentre rifletteva. Strano che non si fosse mai chiesta cosa volesse Neji. Per di più, trovava piuttosto difficile immaginarselo. Cosa avrebbe potuto desiderare un ragazzo che, un tempo, non voleva relazioni sentimentali?
Nel seguire quel ragionamento, seppur inconcludente, non si rese conto che il peso che le gravava da giorni e giorni in petto stava diminuendo. Quel tanto che bastava per riprendere fiato e permetterle di andare avanti.

Mentre la traccia veniva riprodotta, nella sala di registrazione non volava una mosca. Gaara e Matsuri erano seduti compostamente, in ascolto. Neji era appoggiato alla parete, a braccia incrociate. Tenten, appollaiata su uno sgabello, rigirava lentamente una penna tra le dita, le labbra tese come a trattenere un sorriso non ancora giustificato.
Quando la traccia arrivò a conclusione, Matsuri fermò con un gesto automatico la riproduzione.
-Direi che, dal punto di vista tecnico, non rimane più niente da fare. Un buon risultato, no?- chiese al suo ragazzo prima di cominciare a battere le dita sulla tastiera che aveva di fronte.
-Decisamente niente male- assentì Gaara, voltandosi verso Tenten -non avrei mai creduto che riuscissi davvero a convincere tutti a registrare insieme la canzone, e invece ecco qua. Se la sono cavata piuttosto bene.
La ragazza finalmente sorrise, scrollando le spalle.
-Sono ancora convinta che sarebbe stato più bello cantare tutti dal vivo, ma è stato un buon compromesso. Kiba si occuperà di montare le riprese che abbiamo fatto durante le registrazioni. Sarà divertente vedere il video proiettato durante la festa.
-È incredibile che tu sia riuscita a convincere un cameraman della serie a riprendere mentre registravamo, gratis. Ma come fai?- domandò Matsuri realmente stupita, mentre salvava e trasferiva la traccia su un disco esterno.
-Le sue doti persuasive sono ben note- intervenne Neji con un sorriso misurato.
Tenten tirò fuori la lingua ammiccando, per poi alzarsi e stiracchiarsi.
-Certo che hai talento per organizzare cose del genere- esordì Gaara -Questo, il flashmob per Rock Lee… e so che ancora si parla della proposta di matrimonio di Asuma.
La ragazza fece spallucce, con espressione noncurante.
-Niente di che- minimizzò tranquillamente.
-Che sciocchezza- ribatté Matsuri voltandosi verso l'amica -sono cose importanti invece! Prima o poi qualcuno le farà per te e te ne renderai conto.
-Per carità! Se venite a sapere che qualcuno ha in mente una cosa del genere, ditegli di lasciar perdere immediatamente!
Allo sguardo confuso e stupito che seguì, intervenne nuovamente Neji.
-Odia stare al centro dell'attenzione.
-Ora si spiegano parecchie cose- fu il commento divertito di Sabaku -Bene. Direi che qui abbiamo finito. Ti chiamerò per provare con Temari e Kankuro, penso che una serata ci basterà.
-Certo, quando volete- rispose Tenten prendendo le sue cose.
-Non questo weekend- precisò lo Hyuga -siamo fuori.

-Campeggio.
Le chiome degli alberi facevano trapelare appena la luce del sole che si apprestava a tramontare di lì a poco. La temperatura era sensibilmente più bassa di quella della città. Tenten fece qualche passo senza meta nella radura, lanciando una breve occhiata a Neji che stava finendo di fissare la tenda al terreno.
-Campeggio- ripeté, senza riuscire a contenere lo scetticismo -mi hai portata a fare campeggio.
Il ragazzo non rispose, anche se sul suo viso era apparsa un'espressione vagamente divertita. Cosa che, in qualche modo, la indispettiva.
-E io che pensavo che avere un ragazzo ricco e snob mi avrebbe risparmiato cose come il campeggio.
Un lampo di soddisfazione le illuminò gli occhi quando l'altro si voltò a quella provocazione.
-Non dirmi che ti intimidisce passare una notte nel bosco. Ci abbiamo passato un'intera giornata a Toronto.
-Questo perché sapevo che la notte avrei dormito in un letto vero- lo osservò preparare della legna poco distante da lei -comunque, da quando sai montare una tenda? E, soprattutto: non vorrai farmi credere che sai davvero accendere un fuoco?
Lo Hyuga rise discretamente.
-È un po' che non lo faccio, ma il modo dovrebbe essere sempre quello.
Quando la fiamma attecchì, si era già all'imbrunire. Cominciarono a cenare, seduti su un grosso tronco d'albero.
-Mio zio mi portava in campeggio quando era ancora vivo- spiegò lui dopo qualche boccone in silenzio -mio padre non è il tipo.
Tenten roteò gli occhi, soffocando un piccolo sbuffo con un sorso d'acqua: non poteva certo continuare a lamentarsi dopo aver scoperto che c'era di mezzo suo zio.
-Più mi racconti di lui, più penso che mi sarebbe piaciuto conoscerlo- disse quasi sottovoce.
Neji la guardò per un istante con la coda dell'occhio.
-Credo che sareste andati molto d'accordo. Avrebbe adorato la tua allegria. In alcuni momenti sareste stati insopportabili insieme.
La ragazza scoppiò a ridere di cuore. Udire quel suono fu un sollievo per lo Hyuga: era da un po' che non lo sentiva.
-Sono pronta a scommettere che sarebbe molto orgoglioso di te per il tour mondiale.
La dolcezza di cui era impregnata la sua voce fu quasi come una carezza per lui.
-Mi piace pensarlo- ammise in un sussurro, con lo sguardo fisso sul fuoco.
Tenten sorrise, per poi stringersi nella felpa ed allungare le mani verso il calore delle fiamme.
-Ok, lo ammetto- esordì dopo un po' -non è poi così male, esclusa la parte in cui si dorme per terra al freddo.
-Non dobbiamo dormire per forza.
-Hyuga!
Neji ridacchiò discretamente mentre si prendeva un pugno sulla spalla.
-È un periodo impegnativo- disse acquistando un tono più serio -tra la fine della serie, la festa, i preparativi per il tour. E io parto fra tre settimane. Ho pensato che ci meritassimo un momento solo per noi, distanti da qualsiasi interferenza possibile.
Sentì il braccio di lei agganciarsi al suo.
-Sono d'accordo- bisbigliò la ragazza appoggiando il capo alla sua spalla.
Chiacchierarono per ore, alimentando di tanto in tanto il fuoco; come a dover compensare tutti i mesi in cui, di lì a poco, sarebbero dovuti star lontani. A notte fonda si spostarono nella tenda, con una fioca luce a tenere loro compagnia.
-E in Europa? In quali città suonerete?
-Non le ricordo tutte… sicuramente Parigi, Londra e Berlino.
All'ultima parola il volto della ragazza si illuminò visibilmente, nonostante la quasi totale oscurità.
-Che invidia… Quanto vorrei poterci tornare.
-Ci sei stata già due volte.
-E allora? Ci tornerei ogni anno, se potessi. Quando mi perdo, è il posto dove riesco sempre a ritrovarmi.
Neji non dovette chiedere delucidazioni su quell'affermazione. Sapeva perfettamente che significato avesse per lei quella città.
-Vuoi che ti porti qualcosa da Berlino?
-Un pezzo di muro?- Tenten ridacchiò alla propria battuta, per poi acquistare un'espressione pensierosa -In realtà, c'è qualcosa che mi piacerebbe avere.
-Che sarebbe?
-Una foto. E non solo da Berlino. Mi piacerebbe avere una foto da ogni città in cui andrai.
-È una strategia per farmi riprendere l'hobby della fotografia?- chiese lui, inarcando un sopracciglio.
-Che ci sarebbe di male? E poi, quale occasione migliore? Non potrai stare sei mesi chiuso tra quattro pareti a suonare il piano. Le tue foto sono così belle…
-Non credi di essere un po' di parte?
-Lo sono senza dubbio!
Lo Hyuga sorrise, scostandole una ciocca di capelli dalla fronte. La sensazione di leggerezza che provava in quel momento era così familiare: era stata una costante negli ultimi anni, con lei. Dubitava di poterla ritrovare altrove.
Quando la vide tremare, scosse impercettibilmente il capo.
-Tieni- disse passandole una felpa -sapevo che non ti saresti vestita abbastanza pesante.
Tenten sbuffò sonoramente mentre si infilava frettolosamente l'indumento.
-Sei tu che non hai voluto dirmi dove saremmo andati quando te l'ho chiesto- puntualizzò stringendosi nelle spalle.
Neji la invitò con un gesto della mano a sdraiarsi, per poi coprire entrambi con una coperta. Mentre lei si accoccolava al suo petto, la sua mano cominciò a giocare distrattamente con i ricci castani.
-Starai bene?- esordì in un sussurro dopo un lungo momento di silenzio.
La ragazza inclinò il capo per poterlo guardare in viso. Non incontrò lo sguardo di lui, fisso su un punto indefinito oltre la sua testa.
-Credo di sì- rispose lentamente -anche se non sarà facile come lo è stato finora- appoggiò nuovamente la fronte nell'incavo del suo collo -mi mancherai così tanto…
Sì sentì stringere con forza e lei si abbandonò completamente a quella stretta. Dire quelle parole ad alta voce era stato tutt'altro che semplice: con esse l'imminente partenza dello Hyuga diventava qualcosa di spaventosamente concreto.
-Vorrei poter venire con te…- continuò bisbigliando -voglio dire, so che non è possibile, ma in questo preciso istante vorrei poter venire con te.
Neji la allontanò quel tanto da permettergli di afferrare la sua nuca e baciarla. Anche se era stato attento a non farglielo capire, aveva notato chiaramente la fatica e la difficoltà che gravavano su Tenten a causa del percorso che stava affrontando in terapia; tuttavia non le aveva mai chiesto nulla, convinto che sarebbe stata lei ad esporsi se qualcosa fosse andato storto. Quella confidenza bisbigliata, per qualche motivo, gli fece pensare che quel lavoro sofferto non fosse stato del tutto vano.
Il bacio divenne più profondo e passionale e lui si ritrovò sopra di lei. Appena prima che i sensi si annebbiassero completamente, avvicinò le labbra al suo orecchio per sussurrarle:
-Mi mancherai anche tu.

Dall'altra parte del sipario proveniva un brusio piuttosto marcato, che a breve si sarebbe attenuato.
Neji, dopo due parole con Gaara, attraversò il palco da un'estremità all'altra, passando davanti a Shino, Kiba e Lee che chiacchieravano al centro. Dietro le quinte verso cui era diretto, le ragazze stavano indossando i microfoni ad archetto.
-Ah! Caspita, ma è freddo!- esclamò Ino mentre le veniva infilata la piccola cassa tra la schiena e l'orlo del vestito.
-Accidenti, mi sono scordata di scaldartelo- ribatté sarcastica Tenten mentre controllava che fosse ben fissato.
-Spiritosa!- sbottò la Yamanaka allontanandosi.
La ragazza rise, posizionandosi di schiena davanti a Hinata per farsi aiutare a mettere il suo.
-Mi raccomando, incastralo bene, altrimenti rischia di volare via alla prima piroetta.
-Certo, non preoccuparti- la rassicurò l'amica, che posizionò il tutto in breve, per poi raggiungere gli altri al centro del palco.
Lo Hyuga osservò Tenten stiracchiarsi per sciogliere braccia e spalle. Aveva raccolto i capelli in due chignon, in ricordo del proprio personaggio, ma posizionati in basso, con delle ciocche ondulate ad incorniciarle il viso. Una sorta di versione più elegante della kunoichi della serie.
-Nervosa?
-Scherzi? Neanche me la ricordo l'ultima volta che sono stata nervosa prima di una festa della produzione- rispose lei ruotando lentamente il collo -accidenti: sbaglio, o detto ad alta voce suona un po' presuntuoso?
-Non detto da te.
La ragazza sbuffò scherzosamente, per poi rivolgere lo sguardo agli altri, che ridevano e scherzavano qualche metro più in là.
-Non riesco a credere che è l'ultima volta che ci esibiremo tutti insieme. Voglio una macchina del tempo.
Neji accennò un sorriso, ponendosi al suo fianco.
-Anche loro non sembrano affatto nervosi.
-Già. Questa volta non c'è stato bisogno di rassicurare nessuno. Avranno capito di essere bravi.
-O tutte le tue rassicurazioni degli ultimi anni bastano anche per stasera.
Tenten aggrottò la fronte.
-Questo vuol dire che non hanno più bisogno di me. Non sono sicura che l'idea mi piaccia.
Lo Hyuga le pose un veloce bacio sulla tempia.
-Ne dubito fortemente- disse, suscitando un'espressione di lieve sollievo nell'altra -Forza, è ora di cominciare.
Raggiunsero il resto del gruppo. Dopo essersi augurati buona fortuna a vicenda, ognuno andò a posizionarsi dietro le quinte. Gli ultimi a muoversi furono Kiba, Hinata, Shino e Tenten, che si concessero il tempo di un abbraccio di gruppo. Insieme a Neji, erano stati loro quattro ad esibirsi fin dalla prima festa della produzione: quella sera si chiudeva un cerchio.

Le esibizioni avevano riscosso l'usuale successo, ma il video della canzone che il cast principale aveva registrato stupì positivamente parecchie persone, compreso qualcuno dei ragazzi che vi avevano preso parte.
A chiusura della parte più formale della festa, uno dei maggiori rappresentanti della casa di produzione salì sul palco a tenere il suo discorso di saluto. Gli attori lo conoscevano bene, data la sua presenza piuttosto frequente durante le riprese; aveva selezionato personalmente i personaggi principali e, benché a volte fosse stato parecchio esigente e pressante, tutti lo consideravano decisamente bravo nel suo lavoro. Iniziò con il breve resoconto di come era nata l'idea di 'Naruto', per poi cominciare a fare i ringraziamenti di rito ai maggiori finanziatori del progetto.
-Mi fa piacere che sia lui a fare il discorso conclusivo- commentò a bassa voce Lee, per poi guardarsi intorno -dov'è finita Tenten?
-Era andata a complimentarsi con Kiba per il montaggio del video- rispose Neji, lanciando uno sguardo al tavolo dove sedeva l'Inuzuka con Shino e sua sorella -ma ora è sparita.
-Dici che l'ha fatto apposta? Forse per lei ascoltare un discorso del genere è dura, contando quanto le dispiace che la serie sia finita.
Lo Hyuga non rispose subito. Era convinto che la ragazza avrebbe considerato una forte mancanza di rispetto essere deliberatamente assente durante quel discorso; d'altra parte, sapeva bene che l'amico aveva ragione: quello era un momento più difficile di quanto lei stessa volesse ammettere.
-Non è da escludere.
Entrambi riportarono la loro attenzione al palco. Il produttore aveva cominciato a tessere le lodi dei grandi attori della scena giapponese che avevano accettato di partecipare alla serie.
-Siamo stati molto fortunati ad avere con noi personalità di tale calibro. Tuttavia, prima di concludere, non posso dimenticare il nostro protagonista e tutto il giovane cast principale.
Invitò i ragazzi ad alzarsi ed avanzare di qualche passo, chiamandoli a gruppi: Team 7, Team 8, Team 10, Team Gai, Team Suna.
-Erano tutti studenti delle medie quando sono stati ingaggiati per la serie. Per noi è stata una scommessa puntare su degli attori così giovani ed inesperti, ma credo di poter affermare a nome di tutta la produzione che, giunti al termine dello 'Shippuden', questa scommessa l'abbiamo decisamente vinta.
Partì un applauso di assenso generale, a cui i ragazzi risposero con sorrisi di gratitudine e imbarazzo.
-Li abbiamo visti crescere- continuò il produttore -abbiamo chiesto loro di mettersi alla prova come ci si sarebbe aspettato da attori professionisti, senza esserne mai rimasti delusi. Anche se non tutti hanno intenzione di proseguire con questo tipo di carriera, hanno sempre portato sul set il massimo del loro impegno, senza mai risparmiarsi.
Alcuni, come Naruto, Hinata e Lee, erano visibilmente commossi da quelle parole, mentre altri si limitavano ad esprimere gratitudine con lo sguardo.
-Quindi, per dimostrare a questi giovani la nostra stima, abbiamo preparato una piccola sorpresa a loro dedicata.
L'uomo sollecitò un ulteriore applauso, spostandosi ad un'estremità del palco, sul quale calò il buio. Pochi secondi dopo, partì una traccia musicale.
Se il gruppo di ragazzi condivideva pienamente lo stupore per un'iniziativa del genere da parte della produzione, esso non poté fare altro che aumentare quando riconobbero distintamente la voce di Tenten cominciare a cantare. Dopo la prima strofa la luce tornò sul palco rendendola visibile mentre si avvicinava lentamente al proscenio, col suo usuale e rassicurante sorriso.
Neji e Lee si scambiarono un'occhiata d'intesa: nonostante la sorpresa, entrambi sentivano che in fondo avrebbero dovuto aspettarselo da lei; probabilmente non erano i soli a pensarlo.
Dopo il primo ritornello, la ragazza scese gli scalini che portavano in platea e, a partire da Naruto, passò davanti a ognuno dei ragazzi, continuando a cantare. Le parole di augurio e affetto che componevano il testo della canzone arrivarono a ciascuno di loro attraverso il suo sguardo.
Shikamaru cercò istintivamente con gli occhi Asuma e Kurenai, poco dietro di lui, riconoscendo nei loro volti l'espressione di chi sapeva già cosa sarebbe successo; sbuffò in un mezzo sorriso, scuotendo il capo. Hinata non poté evitare di cominciare a piangere quando l'amica le accarezzò affettuosamente il viso nel rivolgersi a lei, mentre Ino e Sakura avevano gli occhi lucidi e le bocche serrate per trattenere le lacrime. Lee, assolutamente incurante del fatto che Tenten era nel bel mezzo di un'esibizione, per quanto sentita, l'abbracciò con trasporto.
Fu Neji l'ultimo a cui passò davanti prima di tornare lentamente sul palco. La ragazza aveva mantenuto per tutto il tempo la disinvoltura e la naturalezza che l'avevano sempre contraddistinta quando cantava, ma di fronte a lui, solo per un secondo, la sua sicurezza aveva rischiato di incrinarsi. Lo Hyuga ne ebbe la conferma quando, di nuovo sul proscenio, Tenten si voltò verso la platea per concludere il brano con l'ultimo verso: nonostante l'espressione sorridente, nel suo sguardo riconobbe una scintilla di commozione.
Durante l'applauso che seguì, il produttore raggiunse la ragazza e le strinse la mano per ringraziarla, per poi dichiarare ufficialmente conclusa la parte formale della serata e dare il via alle danze. Subito dopo, Tenten era sparita dietro le quinte.

Lee bussò piano alla porta del camerino, ma non attese risposta per entrare. La fronte gli si aggrottò dalla tenerezza quando vide la sua migliore amica appoggiata ad una parete mentre si asciugava il viso.
-Oh, diamine!- esclamò lei quando si accorse della sua presenza -Non ci si può neanche commuovere in pace?
Il ragazzo la raggiunse e l'abbracciò, ridacchiando quando la sentì sbuffare sopra la sua spalla. La conosceva abbastanza da sapere che non avrebbe tollerato nessuna parola di conforto in quel momento. Quando si separarono, Tenten si accorse che sull'uscio c'era anche Neji. Lee li lasciò presto soli.
-Gli altri aspettavano che li raggiungessi per ringraziarti.
La ragazza scosse leggermente il capo, recuperando un fazzoletto per ricominciare ad asciugarsi il viso.
-Me lo immaginavo. Per questo non l'ho fatto. Non c'è nulla per cui ringraziarmi: è stata davvero la produzione ad avere l'idea, io mi sono limitata a scegliere la canzone e a cantarla.
-Sappiamo entrambi che non è del tutto vero.
Tenten si bloccò per un istante a quelle parole, per poi abbassare lo sguardo, rigirandosi il pezzo di stoffa macchiato di mascara tra le dita.
-Sarei sicuramente scoppiata a piangere- ammise a mezza voce -una reazione eccessivamente melodrammatica, non credi?
Lo Hyuga sospirò lievemente nell'osservarla. Spesso - troppo spesso, forse - si dimenticava di quanto potesse essere fragile. Si avvicinò con passo cadenzato, ponendosi al suo fianco.
-In fondo, siamo ancora nel pieno della festa. Non succede niente se ti prendi un'altra decina di minuti.
La vide alzare gli occhi verso di lui, con un sorriso appena accennato di gratitudine.
-Non devi restare con me per forza.
-E sprecare una buona scusa per stare lontano dalla confusione lì fuori?- ribatté Neji, prendendo la sua mano nella propria.
Il principio di risata che le increspò le labbra fu il segnale che stava cominciando a tranquillizzarsi. Tenten abbandonò il capo sulla spalla di lui, con lo sguardo perso davanti a sé.
-Voglio una macchina del tempo.
A quel sussurro, a malapena udibile, lo Hyuga rafforzò la stretta della sua mano. Aveva sperato di vederla meno abbattuta di così, benché non fosse verosimile, conoscendola. Avrebbe voluto poter partire avendo la certezza che sarebbe stata bene. Un privilegio che, a quanto pareva, non gli spettava.

-Dai, forza, vieni a ballare!
-Lee, non abbiamo fatto altro per la maggior parte delle esibizioni.
-E con questo?
Tenten scosse il capo sorridendo.
-Ok, ma più tardi. Ora voglio prendermi da bere.
-Ti prendo in parola!- esclamò il ragazzo lanciandosi sulla pista da ballo.
Una volta agguantato un bicchiere, Tenten fece qualche passo alla ricerca di una buona postazione per osservare le persone intorno a lei. Vide Asuma e Kurenai chiacchierare allegramente con Kakashi e Gai. Qualche metro più in là, i fratelli Hyuga parlavano con Gaara e Matsuri. Lee aveva raggiunto Naruto, Sakura e Ino proprio nel mezzo della mischia e, poco distante da loro…
La ragazza strizzò per un istante gli occhi, come ad assicurarsi di aver visto bene: Shino stava ballando con Karin. La rossa era decisamente diversa nell'aspetto dal suo personaggio della serie: niente occhiali, orecchie trapuntate da numerosi orecchini, piercing a naso e sopracciglio sinistro, un paio di grandi tatuaggi su entrambe le braccia. Più li osservava, più a Tenten sembrava evidente che i due stessero flirtando.
-Chi l'avrebbe mai detto, eh?- sentì commentare Sasuke alle sue spalle.
-Già- rispose, senza distogliere lo sguardo dalla coppia -anche se a Shino sono sempre piaciute le ragazze un po' alternative. Ma devo ammettere che pensavo non si fossero mai rivolti la parola.
-Escono insieme da un paio di mesi.
Non c'era da stupirsi che l'Uchiha fosse così ben informato su Karin: aveva girato con lei, Suigetsu e Jugo parecchie scene dello Shippuden e, come spesso accade tra attori, si era creata una certa confidenza.
-Oh, allora è lei la ragazza misteriosa di cui parlava Kiba- la ragazza inclinò di lato il capo, assottigliando appena lo sguardo -non mi dispiacciono affatto insieme, devo dire.
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui ognuno prese un sorso del proprio drink, Sasuke riprese parola.
-Lei è una tipa piuttosto territoriale, sai.
Tenten stavolta si voltò verso di lui, stupita.
-Dal tono che hai usato sembra quasi che non mi sopporti. Ho capito male?
L'altro ci mise un po' a rispondere, mantenendo il proprio sguardo fisso su un punto indefinito.
-All'inizio della serata, parlando delle vostre esibizioni, ha detto con parecchia enfasi di sperare vivamente che non ci aspettasse l'ennesimo 'show di Tenten'.
Era parecchio tempo che la ragazza non rimaneva così stupefatta da una conversazione.
-Ok… wow- commentò con una leggera nota di ilare incredulità nella voce -devo starle decisamente antipatica.
-Decisamente, sì.
Sicuramente Sasuke non si aspettava che l'altra scoppiasse a ridere.
-Beh, immagino che sia più che normale. Era un bel po' che non mi capitava di stare antipatica a qualcuno.
-E non ti importa? Lo sanno tutti che tu e Shino siete molto attaccati l'uno all'altro. Karin non è molto entusiasta all'idea.
Tenten sospirò, tornando ad osservarli.
-Se si piacciono e decidono di fare sul serio, è giusto che mi metta da parte. Non dobbiamo stare per forza appiccicati per continuare ad essere amici.
La conversazione si spostò presto sulle prospettive di carriera dell'Uchiha, che aveva già ricevuto delle offerte per un paio di film d'azione. Quando poi lui si allontanò per raggiungere Sakura, Tenten si ritrovò affiancata da qualcun altro.
-Non lo trovo giusto.
La ragazza scosse leggermente il capo, senza rispondere.
-Siete amici da una vita, non trovo giusto che debba metterti da parte perché Karin fa la gelosa- rincarò Kiba -soprattutto ora che Neji parte.
-Io invece sì- ribatté lei semplicemente -non vedi come si sta divertendo? Sembra piacerle sul serio.
L'Inuzuka sbuffò sonoramente.
-Anche fosse, non si voltano le spalle agli amici. Tu non l'hai fatto quando ti sei messa con Neji.
-Questo perché Neji si è dimostrato assurdamente comprensivo riguardo la mia amicizia con Shino. Non era scontato. E, comunque, da quando sto con Neji, il nostro rapporto è un po' cambiato; com'è normale che sia.
Kiba scosse il capo, per poi grattarsi la nuca.
-Sei fastidiosamente matura, sai?
Tenten ridacchiò a quelle parole.
-Ormai siamo adulti, bisogna almeno sforzarsi di esserlo.
-Già- assentì controvoglia l'altro, per poi dirigersi a prendere da bere -ma posso dire che essere adulti qualche volta fa schifo?
Non si aspettava una risposta e presto fu coinvolto da Choji e Sai nella loro conversazione.
La ragazza sorrise appena a quella battuta, tornando a guardare distrattamente la folla. Credeva sul serio in quello che aveva detto a Sasuke e Kiba, ma non poteva negare la spiacevole sensazione di pesantezza che le gravava sullo stomaco al pensiero di dover prendere le distanze da Shino. Il suo sguardo si posò su Neji che, dall'altra parte della sala, stava ora parlando con il regista, probabilmente dell'imminente tour mondiale.
Tenten deglutì, percependo le labbra tremarle appena.
-Sì- bisbigliò tra sé e sé -essere adulti qualche volta fa proprio schifo.



Angolo dell'autrice


Con un ritardo pazzesco, ecco finalmente l'aggiornamento. Ribadisco, ce la sto mettendo tutta per non abbandonare questa storia, ma la quotidianità di questo periodo non mi aiuta particolarmente.

Chi segue questa ff avrà ormai notato la mia ossessi... ehm,
passione per Glee e le sue versioni di molte canzoni. In questo capitolo, la canzone che il cast di Naruto ha registrato è, nella mia testa, "I lived" dei One Republic (immaginata un po' in stile  del videoclip "We are the world" di USA for Africa), mentre la canzone che Tenten canta su commissione dellla produzione è, sempre nella mia testa, "Here's to us" di Halestorm (che nella versione Glee ha un testo meno colorito). Vi consiglio di dare un'occhiata ai testi di entrambe le canzoni, li ho trovati super adatti all'atmosfera che volevo creare. Che poi ci sia riuscita, è un altro paio di maniche.
Che ci volete fare, sono nata come writer di song-fic: è un'abitudine dura a morire!

Nel prossimo capitolo, che spero di pubblicare in tempi per lo meno accettabili, introdurrò un tema delicato che mi sta molto a cuore. Mi auguro di riuscire nell'intento. Fatemi un in bocca al lupo mentale!

Ringrazio tantissimo tenny_93, che con le sue recensioni a sorpresa mi carica a molla e mi motiva a continuare a dispetto di tutte le difficoltà e gli impegni.
Grazie a voi lettori che ancora seguite questa storia. Spero sempre di non deludervi.

Alla prossima,

V@le



 























  
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