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Autore: lmpaoli94    02/11/2022    0 recensioni
San Valentino.
Un giorno speciale per tutti gli innamorati.
Si festeggia per coronare un sogno d’amore avverato.
Un amore sincero mentre ci si guarda l’uno negli occhi dell’altra.
Tutto potrebbe essere tremendamente bello. Ma in fondo non è proprio così.
Preamboli di un legame che si sta sciogliendo.
Un qualcosa che sembra essersi rotto nel loro animo.
Forse sono solo problemi che possono dare poche attenzioni, ma in fondo non è così.
Secondo voi di chi sto parlando?
Se pensate che si tratti di Anastasia e Christian, vi sbagliate.
Se vi ho messo curiosità, vi invito a leggere. Buona lettura.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio, Phoebe Grey
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tornando a casa, la piccola Phoebe dovette scontrarsi con sua madre.
Anastasia, dal canto suo, non riusciva a capire il motivo per cui sua figlia potesse essere così irascibile e scontrosa.
< Phoebe, dobbiamo parlare. >
< Non posso, mamma. Ho molte cose da studiare. Non vorrai che io vada male a scuola. Sarebbe rovinosa per la nostra famiglia > rispose Phoebe con tono canzonatorio.
< Smettila di fare la spiritosa. È molto importante. >
< Mamma, non dovresti essere al lavoro? >
< Ho alcuni giorni di ferie arretrate. Perché? >
< Perché ho bisogno che tu mi lasci in pace e che tu mi lasci vivere la mia vita. Ti chiedo troppo? >
Vedendo che la situazione gli stava sfuggendo di mano, Anastasia ci rimase molto male per le parole di sua figlia.
Avrebbe chiesto volentieri aiuto a Teddy o addirittura a suo marito Christian, ma voleva arrivare in fondo a questa storia da sola, cercando di farcela con solo le sue forze.
< Phoebe, ti prego. Lasciati aiutare. >
< Mamma: lasciami in pace. >
Correndo verso la sua camera, Phoebe dovette scontrarsi anche con suo fratello Teddy, l’unica persona di cui si poteva fidare ciecamente.
< Vi ho sentito urlare. Che succede, Phoebe? >
< Non stavamo urlando, Teddy. Anche tu ti sogni le cose? >
< Phoebe, che succede? In questo periodo sei molto più irascibile del solito. >
< Adesso fai nostra madre? Theodore, ti ho già detto quello che mi è successo in passato con Mark. Quell’idiota non ha nessun diritto di rovinare la mia esistenza. >
< Ma infatti non stiamo parlando di lui. Se non vuoi parlarne… >
< Nostra madre ha bisogno di sapere. Per questo attanaglia la mia vita. Io non ce la faccio più. >
< Quel Mark ti ha fatto soffrire e ti ha cambiata per sempre trasformandoti in una ragazzina frivola e ingenua. Ecco quello che vede tua madre… Ma purtroppo non riesce a capire il motivo. Per questo ti rimane attaccata come un’ombra. >
Mordendosi il labbro proprio come fa sua madre, Phoebe aveva bisogno di rintanarsi nella sua solitudine senza poter vedere nessun.
Voleva fuggire, scappare da quella vita a cui non riusciva dire di no.
Credeva che la presenza di quel misterioso Frank che aveva appena conosciuta la poteva cambiare per sempre, ma chi poteva dirlo? Non aveva nessun tipo di certezza e la ragazzina si sentiva sola e abbandonata.
< Sei tu che vuoi sentirti abbandonata, Phoebe > fece Teddy prendendola per mano < Vedi di non fare altri errori. Gli uomini e le persone che non fanno parte della tua famiglia potrebbero essere molto pericolose. E sarà in quel momento h cela situazione potrebbe diventare irreversibile. Nessuno ti potrà davvero salvare. >
< Teddy, io non ho bisogno di essere salvata da nessuno. Lo vuoi capire sì o no? >
< Allora confessa tutto ai nostri genitori > fece Teddy con tono minaccioso < O lo farò io stesso. >
< Non potrai mai farlo. >
< Se è per salvare la mia stessa sorellina, lo farò con grande piacere. >
Dandogli uno schiaffo per fargli capire chi veramente comandava, Teddy rimase inerme e interdetto.
< Molto bene. Se è questo che vuoi… >
E rinchiudendosi in camera sua, Teddy si promise che non avrebbe mai aiutato sua sorella, qualunque cosa potesse accadere.


Il giorno di San Valentino era finalmente arrivato, ma la giovane Phoebe non si sentiva innamorata come poteva credere.
Per lei era un giorno insulso dove gli innamorati si scambiavano falsamente effusioni d’amore.
Un giorno inutile che non meritava di essere vissuto.
Uscendo di casa come se niente fosse, la piccola Phoebe evitò di fare colazione e di salutare la sua stessa famiglia.
< Esco. Ho molte cose da fare. >
A quel punto, toccò a suo padre Christian entrare in azione.
< Phoebe, ho bisogno di parlarti urgentemente. >
< Possiamo farlo stasera quando torno? Ho molte cose da fare oggi? >
< Stasera? E quando? Non so nemmeno a che ora tornerai. Sono convinta che si sei trovata un uomo che questa sera ti porterà a cena fuori. E la tua famiglia andrà ancora in secondo piano. >
< Non puoi saperlo, papà. Io ho la mia vita e sono ancora legata ala mia famiglia… Ma nessuno riesce a rendersene conto. >
< Phoebe, quanti anni hai? >
< Perché mi fai questa domanda, papà? >
< Allora rispondo io per te: hai diciotto anni ma ti comporti come una ragazzina frivola che ha appena compiuto quattordici anni. Chi ti credi di essere con il tuo atteggiamento spavaldo? Non sei nessuna. E sarai sempre una debole se non c’è nessuno che ti appoggia. >
Spostando lo sguardo verso suo fratello Teddy, Phoebe capì che non era riuscito a tenere a freno la lingua.
< Teddy, come hai osato tradirmi? >
< Teddy non ha fatto niente di male. Ha solo bisogno di proteggere la sua stessa sorella. Ma tu non te ne vuoi rendere conto. >
< Quando la smetterete di attanagliare la mia vita? Io ho bisogno di vivere, senza di voi! >
< Molto bene… E sai che ti dico? Non ti farò seguire da nessuna guardia del corpo. Terrò Taylor con me. Così ti sentirai una donna libera e senza alcun tipo di protezione. Sei contenta? >
< Christian, ma che diavolo stai dicendo? Sei impazzito? > fece Anastasia interrompendo la loro conversazione.
< Ana, ti prego. So quello che faccio. >
< Non mi sembra proprio, Christian. Stiamo parlando di nostra figlia. >
< Ana, per favore… >
Facendogli segno di tacere, la povera Ana si sentiva anch’ella interdetta e senza parole.
< Adesso vai pure, Phoebe, nessuno ti impedisce di essere libera. >
< A che gioco stai giocando, papà? Quale è il tuo secondo fine? >
< Nessun tipo di secondo fine. Voglio solo il bene della mia famiglia. E se il tuo bene vuol dire essere lasciata in pace, faremo così. Così saremo tutti contenti. >
< In questa famiglia non lo possiamo mai essere, papà. Vedi di non prendermi in giro. >
< Vattene via, Phoebe. Quando vorrai vedermi sai dove trovarmi. >
Sbattendogli in faccia la porta dopo averla trascinata fuori, Christian dovette fare di tutto per riuscire a mantenere il suo autocontrollo mentre Ana cercava di farlo calmare.
< Mamma, papà… non volevo che finisse in questo modo. >
< Teddy, tu devi dirci ancora un sacco di cose sul suo conto. >
< Papà, sai che non posso. >
< Non possiamo gettare Phoebe nel vortice della dimenticanza. Se dobbiamo aiutarla… >
< Lei non vuole. >
< E’ la nostra famiglia, dannazione! > sbraitò Christian inviperito < Se anche tu sei contro di me, vuol dire che come padre sono un totale disastro. Ti prego di non gettarmi nell’oblio dove non potrò mai rialzarmi. >
Prendendosi la giacca, Christian salutò il resto della sua famiglia in malo modo dopo che Taylor lo avrebbe accompagnato al lavoro.
< Mamma… >
< Teddy, ti prego. Tuo padre non si è mai sentito così debole e inerme. >
< Mamma, non posso tradire la fiducia di Phoebe. >
< Perché non riesci a capire che è proprio lei ad averci tradito impunemente? >
Rimanendo senza parole, ora toccò a Teddy prendere le sue cose per andare al lavoro.
< Teddy… pensaci bene. Prima che sia troppo tardi per tua sorella. >


Mentre rimase a scuola nel pomeriggio a finire i suoi progetti, Frank si avvicinò alla sua classe fissandola con circospezione.
Guardarla con i suoi occhi persi, gli fece provare un senso di malincuore finto che lo avrebbe spinto ad entrare nel mondo di Phoebe pieno di problemi.
< Disturbo? >
Nel vederlo sulla porta, Phoebe non riusciva a capire che cosa ci facessi il suo nuovo “amante”.
< E tu che ci fai qui? >
< Ero in punizione. >
< Che hai combinato? >
< Niente di che? Non ho solo fatto i compiti che i professori mi avevano assegnato. Tutto qui. Mentre tu? >
< Dovevo finire alcuni progetti. Ma ora ho bisogno di staccare la spina. Sono stanchissima. >
< Non puoi essere stanca alle cinque del pomeriggio. Abbiamo una serata insieme da trascorrere > fece Frank con tono sensuale.
< Ed io non vedo l’ora… Però vorrei evitare di tonare a casa perché ho litigato con la mia famiglia. >
< Spero niente di grave. >
< Vedremo nei giorni seguenti… Dicevi solamente se potevo cambiarmi a casa tua. Almeno così mi risparmio la visione di una famiglia ingrata che non capisce i miei sentimenti. >
< Certo. Vieni pure da me senza problemi. Sai dove abito? >
< Mandami la posizione. Ho la mia macchina. Vengo da sola. Poi andremo insieme al ristorante. Perché andiamo ad un ristorante, vero? >
< Il migliore della città > rispose Frank sorridente < Naturalmente con la mia auto. >
< Vedremo > mormorò Phoebe con sguardo silenzioso.
< Non vedo l’ora di essere da soli io e te. in un luogo molto intimo. >
< Siamo soli anche adesso < Fece Phoebe con tono sensuale avvicinandosi al ragazzo < Che ne dici di iniziare adesso? Ho bisogno di distrarmi. >
Capendo dove volesse andare a parare la sua ragazza, Frank cominciò a baciarla con passione mentre la foga del sesso cominciò a prendere piede.
Spogliandola e sbattendola contro la cattedra della sua classe, Phoebe si stava per sentire appagata e sottomessa al volere di un ragazzo che sapeva bene che cosa voleva dalla sua vita.
Il momento di tale eros sarebbe stato il primo passo di un rapporto malato condizionato da una persona che manovrava le azioni di un ragazzino che Phoebe non riusciva a conoscere appieno.
Ma quel momento per Phoebe sarebbe stato indimenticabile, in tutti i sensi.
Era sospinta da un volere che avvolgendola, avrebbe reso ancora il suo carattere irascibile più forte e convinto.
Quel momento di perdizione che costringeva Phoebe a vivere lontano da una realtà che presto l’avrebbe ferita ancora una volta mentre il suo passato doveva essere spiegato in modi in quella notte di San Valentino dove avrebbe attraversato quel dolore passato così presente da essere raccontato e ricordato ancora una volta.
Phoebe non si sarebbe mai fermata, nemmeno dinanzi all’evidenza.
E per paura di essere scoperti, lo sguardo compiaciuto di Phoebe trascinò via da quella classe Frank per finire il tutto nell’auto della ragazza.
< Qui staremo più comodi > fece Phoebe ancora eccitata.
< Con te al mio fianco sto sempre bene. >
< Ma se mi conosci a malapena! >
< Mi basta, Frank… Tutti noi nascondiamo qualcosa. Basta non farci del male a vicenda. >
< Tu ne avresti il coraggio? >
< Di fare cosa, Frank? >
< Di farmi del male. >
Non sapendo che cosa rispondere, Frank si limitò a sorridere, mentre quel passato offoscato e molto dirompente, avrebbe preso un sopravvento in una notte che per Phoebe avrebbe scatenato il male più profondo mentre una verità celata sarebbe stata così rapida ad uscire allo scoperto infrangendo quelle poche certezze che la piccola Phoebe aveva ancora con sé.

 

   
 
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