04/11/2022
4 recensioniBedtime Stories
Mama, oooh
I don't want to die,
I sometimes wish I'd never been born at all.
(Bohemian Rhapsody- Queen)
I don't want to die,
I sometimes wish I'd never been born at all.
(Bohemian Rhapsody- Queen)
Di sua mamma ricorda i grandi occhi dolci.
Lei è sempre stata gentile; Remus ha fin da bambino pensato che sua madre non si sarebbe mai arrabbiata.
Rammenta le mani calde e solcate da graffi che non riesce in un primo momento a capire fino in fondo.
«Adesso mettiti a letto» gli ha detto, sul viso una leggera ombra di preoccupazione.
Allora lui ha alzato la manina, con un semplice gesto accarezza il suo viso e lei si riempie di tenerezza.
«Perché piangi, mamma?» chiede Remus.
«Non piango, tesoro mio» gli dice tirando col naso e stringendolo con calore.
Poi lo copre amorevole, Remus sorride felice e sua madre si ferma sullo stipite della porta.
«Adesso dormi» mormora.
Ma Remus non ci riesce, i grandi occhi color dell’ambra l’osservano supplichevoli e Hope sospira.
«Mamma, mi leggi una favola? Una di quelle belle» la supplica.
Hope si stringe nel lungo cardigan di lana e riflette per un po'.
«Ti ho letto ogni storia in questo libro, Remus» ammette.
L’espressione di Remus diventa triste all’improvviso.
«Cappuccetto Rosso» balbetta il bambino.
Hope l’osserva preoccupata, suo figlio non sa che ha dovuto riscrivere la storia che conosce, poiché il lupo alla fine muore sempre.
Hope accarezza il viso tondo, Remus sorride e gli occhi s’illuminano.
«La conosci a memoria» gli dice.
Remus sorride ancor di più.
Hope annuisce, si stende leggera al suo fianco stringendolo forte.
«Un bel giorno un dolce lupo incontra una piccola bambina» inizia.
«Sono grandi amici, vero?» chiede Remus.
L’inverno è sempre più freddo.
Avvolto nel suo logoro mantello osserva il cielo burrascoso al di là della grande finestra.
Fuori nevica e dentro Remus vorrebbe affondare.
L’idea di tornare ad Hogwarts si sta dimostrando un terribile errore, non solo per i ricordi che in ogni angolo si nascondono, ma per la presenza di Harry che ricorda il grave errore che ha commesso.
La prima volta che l’ha visto su quel treno per poco non è crollato a terra; ha dovuto inventare una bugia e scappare via alla ricerca di aria.
Identico a James, l’amico che si è trasformato in una Animagus solo per stargli vicino; l’amico che giace sotto terra da anni.
Gli occhi l’hanno trafitto; sono quelli di Lily. Una giovane madre, una tenace e dolce amica che l’ha sostenuto quando non è riuscito a trovare alcun lavoro, quando il mondo l’ha messo da parte a causa della sua condizione.
Poi c’è lui.
Lui che ha distrutto ogni cosa, lui che ha frantumato il suo mondo che ha con fatica costruito.
Non riesce a trovare un senso, solo tanto strazio e dolore.
Girovaga nel suo studio con il libro di favole che un tempo sua madre ha letto per lui.
Gli occhi sono ricolmi di lacrime che stenta a trattenere. Il mondo è oscuro, Remus lo sa bene e per lui non ha mai avuto senso.
Singhiozza addolorato, avrebbe potuto aiutare Harry in qualche modo. Ma come può spiegarli l’immane colpa che lo macchia?
L’inverno è dentro, lo soffoca.
Lei è sempre stata gentile; Remus ha fin da bambino pensato che sua madre non si sarebbe mai arrabbiata.
Rammenta le mani calde e solcate da graffi che non riesce in un primo momento a capire fino in fondo.
«Adesso mettiti a letto» gli ha detto, sul viso una leggera ombra di preoccupazione.
Allora lui ha alzato la manina, con un semplice gesto accarezza il suo viso e lei si riempie di tenerezza.
«Perché piangi, mamma?» chiede Remus.
«Non piango, tesoro mio» gli dice tirando col naso e stringendolo con calore.
Poi lo copre amorevole, Remus sorride felice e sua madre si ferma sullo stipite della porta.
«Adesso dormi» mormora.
Ma Remus non ci riesce, i grandi occhi color dell’ambra l’osservano supplichevoli e Hope sospira.
«Mamma, mi leggi una favola? Una di quelle belle» la supplica.
Hope si stringe nel lungo cardigan di lana e riflette per un po'.
«Ti ho letto ogni storia in questo libro, Remus» ammette.
L’espressione di Remus diventa triste all’improvviso.
«Cappuccetto Rosso» balbetta il bambino.
Hope l’osserva preoccupata, suo figlio non sa che ha dovuto riscrivere la storia che conosce, poiché il lupo alla fine muore sempre.
Hope accarezza il viso tondo, Remus sorride e gli occhi s’illuminano.
«La conosci a memoria» gli dice.
Remus sorride ancor di più.
Hope annuisce, si stende leggera al suo fianco stringendolo forte.
«Un bel giorno un dolce lupo incontra una piccola bambina» inizia.
«Sono grandi amici, vero?» chiede Remus.
L’inverno è sempre più freddo.
Avvolto nel suo logoro mantello osserva il cielo burrascoso al di là della grande finestra.
Fuori nevica e dentro Remus vorrebbe affondare.
L’idea di tornare ad Hogwarts si sta dimostrando un terribile errore, non solo per i ricordi che in ogni angolo si nascondono, ma per la presenza di Harry che ricorda il grave errore che ha commesso.
La prima volta che l’ha visto su quel treno per poco non è crollato a terra; ha dovuto inventare una bugia e scappare via alla ricerca di aria.
Identico a James, l’amico che si è trasformato in una Animagus solo per stargli vicino; l’amico che giace sotto terra da anni.
Gli occhi l’hanno trafitto; sono quelli di Lily. Una giovane madre, una tenace e dolce amica che l’ha sostenuto quando non è riuscito a trovare alcun lavoro, quando il mondo l’ha messo da parte a causa della sua condizione.
Poi c’è lui.
Lui che ha distrutto ogni cosa, lui che ha frantumato il suo mondo che ha con fatica costruito.
Non riesce a trovare un senso, solo tanto strazio e dolore.
Girovaga nel suo studio con il libro di favole che un tempo sua madre ha letto per lui.
Gli occhi sono ricolmi di lacrime che stenta a trattenere. Il mondo è oscuro, Remus lo sa bene e per lui non ha mai avuto senso.
Singhiozza addolorato, avrebbe potuto aiutare Harry in qualche modo. Ma come può spiegarli l’immane colpa che lo macchia?
L’inverno è dentro, lo soffoca.
Ieri pensavo che questa piccola storia doveva essere scritta, non so l'ho fatto. Spero sia di vostro gradimento, vi abbraccio <3