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Autore: inzaghina    17/11/2022    3 recensioni
Alla vigilia del suo ritorno a Hogwarts, Remus riflette sul proprio passato, su quanto la scuola abbia significato per lui e sulle relazioni che intessuto tra quelle pareti. Il pensiero corre inevitabilmente a Sirius, all'amore che hanno condiviso, e al tradimento di cui è rimasto vittima in seguito al 31 ottobre 1981.
Perché poco importava che ci fosse una guerra alle porte, quelli vissuti a scuola sono stati gli anni migliori della sua vita, anche se ripensarci è come permettere a un coltello di farsi strada nel suo petto e scavare fino a togliere ogni centimetro della sua anima.
|A Benni, per il suo compleanno.|
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Sirius
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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A Benni, la mia fellow Scorpio baby, che è una delle anime più belle che efp mi ha fatto incontrare. Tantissimi auguri di Buon Compleanno, tesoro!! ♥ 

Grazie per i nostri discorsi, per la tua dolcezza, per i messaggi quotidiani e per essere semplicemente quella che sei. 

Non sono solita scrivere Wolfstar, ma spero che questa piccola sciocchezza possa comunque piacerti. 

Grazie infinite a Eli e Mery, rigorosamente in ordine alfabetico come sempre, per aver letto in anteprima e avermi dato un parere. 

Ora possiamo festeggiare in Sala Comune!  

 


 

 

 

Controtempo 

 

 

“Forse io ho troppi strappi ancora da coprire 
Forse io sto per tornare al punto di partenza 
Se ho messo in pausa la mia vita era soltanto per capirla 
E non mi importa di star bene” 

 

Nella quiete della notte, i pensieri di Remus si rincorrono senza tregua, conducendolo lungo una strada costellata di ricordi ai quali non si è più concesso di ripensare per dodici lunghi anni, reminiscenze di tutto quello che ha perso e di ciò che dovrà imparare ad affrontare. La brezza estiva serve ben poco ad addolcire il sapore amaro del passato: luogo colmo di rimpianti e di perdite, di tradimenti e di non detti, ma anche di momenti nei quali avrebbe desiderato vivere per sempre. Perché poco importava che ci fosse una guerra alle porte, quelli vissuti a scuola sono stati gli anni migliori della sua vita, anche se ripensarci è come permettere a un coltello di farsi strada nel suo petto e scavare fino a togliere ogni centimetro della sua anima. La gioia che ha vissuto nel castello che ha chiamato casa per sette anni, così come i tre anni successivi, sono ciò che gli ha permesso di non precipitare definitivamente in un baratro di autocommiserazione e solitudine, ciò che gli ricorda che c’è ancora qualcosa per cui vale la pena lottare — nonostante tutto. 

Osserva il proprio baule già pronto, posizionato accanto alla porta, e si chiede per l’ennesima volta se accettare la proposta di Silente non sia stata una sciocchezza, ma lo sguardo gli cade su una foto posata sul tavolo dell’ingresso, che ha continuato a utilizzare negli anni come segnalibro. Il sorriso di James è così splendente che Remus si ritrova a sollevare anche gli angoli della propria bocca; l’entusiasmo di Peter è percepibile anche attraverso lo scatto ingiallito e l’abbraccio di Sirius è così vivido che gli pare di sentire il suo profumo farsi strada tra le pieghe dei ricordi e insinuarsi in profondità dentro di lui, senza lasciargli via di scampo. 

 

 

“Correvamo contro il tempo 
Ora siamo fuori tempo 
Correvamo contro il tempo 
Ora siamo fuori tempo” 

 

 

La torre di astronomia è da sempre il luogo nel quale Sirius trova rifugio, quando ha bisogno di starsene da solo con i suoi pensieri e Remus probabilmente non avrebbe dovuto seguirlo, ma non è riuscito a impedirsi di farlo — non quando ha scorto quell’espressione tormentata farsi strada sul suo volto alla vista della lettera ricevuta da Regulus. 

“Sapevo che mi avresti seguito.” 

“Se vogliamo essere precisi, mi sono limitato a raggiungerti... sei già qui da un po’, mentre io arrivo dalle ronde.” 

“Odio la tua pignoleria, Lunastorta.” 

Remus sceglie di rimanere in silenzio e prende posto accanto all’amico. “Starai bene?” 

“Oh, una vera meraviglia, non preoccuparti!” 

“Non devi mentire,” gli ricorda il prefetto, “non con me.” 

“Non ho scoperto oggi che i miei genitori preferiscono Regulus a me, di certo fargli recapitare quella lettera e quell’orologio evidentemente costoso in Sala Grande è stata una scelta deliberata...” 

“Non ti è mai interessato nulla dei loro regali, Felpato.” 

“No, certo che no,” scuote la testa con veemenza Sirius, “ma forse non sono pronto ad ammettere che abbiano totalmente rinunciato a me,” sussurra poi in tono talmente flebile che Remus sente il proprio cuore frantumarsi. 

“Loro non ti meritano,” gli mormora con un’urgenza che cerca di imprimere in ogni sillaba. 

“Forse, però sono i genitori che mi sono capitati...” 

“Non puoi scegliere la famiglia, Sirius, però puoi scegliere gli amici,” gli ricorda Remus, scrutandolo con intensità. 

“Hai ragione, sai?” annuisce l’altro, ingoiando un altro sorso di Whiskey. “Che si fottano loro e le loro tradizioni da Purosangue!” 

Remus sorride, accettando la bottiglia dall’amico. 

“Grazie di essere qui,” sussurra Sirius, avvicinandosi lentamente e deliberatamente. 

Prima che Remus abbia tempo di rispondergli, Sirius ha posato le labbra sulle sue e il ragazzo riesce ad assaporare un mix di Whiskey e disperazione, che gli fa desiderare che questo momento non finisca mai. Sorride contro le sue labbra, quando il bacio finisce, prima di avvicinarsi per reclamarle ancora e ancora — desideroso di fargli scordare ogni pena. 

 

 

“I miei occhi sono l'unica cosa che intravedi 
E sono sufficienti a dirti tanto 
Chissà che cosa credi, cosa pensi 
Mentre cammino e non mi vieni incontro” 

 

 

Rivedere Sirius, o meglio ciò che resta di lui, è qualcosa per cui credeva di essere pronto, ma si rende conto improvvisamente che non è affatto così, che dodici anni non sono nemmeno lontanamente abbastanza a rimarginare le ferite che hanno dilaniato il suo cuore. Il suo migliore amico altri non è che l’ombra di se stesso, eppure il fascino è ancora lì  sepolto sotto la sporcizia e l’inedia, non intaccato nemmeno dalla pazzia che deve aver scavato solchi nella sua mente. Gli occhi grigi sono circondati da occhiaie, eppure Remus in essi riesce a intravedere il ragazzo che Sirius è stato, quello che ha amato follemente; le sue labbra screpolate e tagliate risaltano a malapena sul viso smunto, ma Remus non fatica a ricordare il loro sapore e le sensazioni che erano in grado di fargli provare.  

Il turbinio di emozioni che prova a trovarselo davanti, non gli impedisce di fare la cosa giusta, anche se l’unica cosa a cui anela è stringerlo a sé, scusandosi per averlo creduto un traditore, quando avrebbe dovuto sapere che Sirius non avrebbe mai venduto Lily e James. Ma prima è necessario spiegare tutto a Harry, e ai suoi amici, anche se non riesce a impedirsi di provare una gioia selvaggia, quando aiuta Sirius sbugiardare Peter — l’amico che credeva perduto. 

La voglia di abbracciare Sirius continua a pervadere ogni fibra del suo essere, ma si trattiene, perché raccontare la verità a Harry è più importante; gli sembra incredibile che abbiano una seconda possibilità, dopo tutto il tempo passato a rimpiangere ogni momento vissuto insieme. Ripercorre i propri passi lungo il tunnel con un nuovo vigore e una speranza che credeva ormai sopita che si fa strada nel suo cuore. Una volta emerso dal platano però, la luna che illumina il cielo reclama il proprio dazio e Remus non può resistere alla furia della bestia che gli fa perdere ogni controllo. 

 

 

“Tutti i miei ricordi 
Saranno luce sotto un cielo appeso 
Tutti i miei ricordi 
Saranno i tuoi, da te non mi difendo” 

 

 

Il dolore che prova il giorno successivo è ben diverso da quello che è solito vivere al termine del plenilunio, è qualcosa che lo fa soffrire come sperava di non dover più fare — non dopo aver scoperto che Sirius era innocente. L’unica consolazione è proprio questa verità, anche se pochi altri la conoscono, e il fatto che l’amico sia scampato al bacio dei Dissennatori. C’è la possibilità che un futuro migliore li attenda, anche se la strada per raggiungerlo non pare essere facile: del resto Remus non ha mai avuto una vita semplice.  

Il sorriso di Sirius è impresso nella sua mente, la sua gioia nell’aver rivisto Harry lo ha riportato indietro nel tempo e pare aver cancellato la gran parte delle sue sofferenze. Per ora Remus si farà bastare quello, molto presto poi farà di tutto per contattarlo e riassaporare quelle labbra che non ha mai smesso di desiderare di baciare — nonostante tutto. 

La notte precedente gli ha tolto tanto: un lavoro che ama, la dignità di riuscire a sopravvivere senza troppi sacrifici, la possibilità di passare del tempo insieme al figlio di due degli amici più cari che ha avuto. Al tempo stesso però, gli ha donato qualcosa alla quale era convinto di dover rinunciare per sempre: la speranza di un futuro che può ancora essere riscritto per tornare a sorridere anche a lui. Prova un dolore fisico all’idea di doversi separare da Harry — così come è stato costretto a fare quando il bambino è stato affidato ai suoi zii. Però può augurarsi di riuscire a riabilitare il nome di Sirius, dimostrandone l’innocenza, e far sì che il ragazzo e il suo padrino siano finalmente riuniti, anche se con troppi anni di ritardo. 

 

 

“Ho visto cose per quello che sono davvero 
Scambiato spesso acciaio e argento per oro 
Mi chiedo cosa credi, cosa chiedi” 

 

 

Remus si ritrova ad aspettare quasi un anno prima di riuscire a esaudire il proprio desiderio. E le circostanze in cui tutto questo accade sono tutt’altro che di buon auspicio, considerando le notizie che l’amico porta con sé. Ma Remus sceglie di ignorare tutto, concentrandosi solo sulla sensazione del corpo magro di Sirius premuto contro il proprio, sui battiti dei loro cuori che si allineano dando vita a una melodia che credeva perduta e sulle labbra screpolate che ha sognato a lungo e che hanno il sapore della speranza — nonostante tutto. 

Dodici anni separati sono stati un prezzo alto da pagare, ma l’aver scoperto l’innocenza di Sirius lo ha ripagato di ogni momento nel quale ha pensato di arrendersi e gli ricorderà ogni giorno per cosa combattono in questa nuova guerra che incombe. 

 

 




 

Nota dell’autrice: 

Non avevo idea che tu amassi questo genere di storia, ma visto e considerato il fatto che mi hai regalato una songfic, non potevo che replicare con lo stesso regalo. 

Sirius è uno scorpione come noi, quindi non potevo che scegliere lui, e Remus, per farti i miei migliori auguri di compleanno. Questa storia tra l’altro era alla base della flash che volevo scrivere per la challenge di Rosmary, ma che poi ho dovuto abbandonare, visto che così poche parole non sarebbero bastate. 

Questa storia è un po’ un salto nel vuoto, lo ammetto, ma spero che possa essere un regalino gradito in questo giorno speciale. 

Ti voglio bene, Benni! ♥♥ 

 

 

 

   
 
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