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Autore: Lisbeth Salander    23/11/2022    10 recensioni
Di tanto in tanto la osserva dall’altro lato della stanza. Nota i capelli più corti, lo sguardo più stanco, le unghie mangiucchiate dalla tensione. Alice è sempre attenta ad evitare accuratamente che i loro sguardi si incrocino.
Le rare volte che accade, nei suoi occhi Sirius legge rabbia, rimpianto (qualche volta amore).
[Storia partecipante a "Citazioni in cerca d'autore – (Oscar edition!) II Edizione Speciale" organizzata da Rosmary sul forum "Ferisce più la Penna"]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Questa storia partecipa alla challenge Citazioni in cerca d'autore – (Oscar edition!) II Edizione Speciale organizzata da Rosmary sul forum Ferisce la penna
 


 
Personaggio/Coppia: Sirius/Alice
Prompt:  «Amami, anche se non mi conosci. Ti prego amami anche se siamo nascosti, amami senza dovermi cercare, senza sapere da che parte stare. Resta nel mondo in cui tu vuoi invecchiare, io verrò a prenderti». Per uno come me, Negramaro





Anche se non mi conosci


 
«Tu non mi conosci»
 
Sono le parole con cui Sirius ha chiuso la loro storia, con cui l’ha gettata tra le braccia di Frank portandola ad accettare la proposta di matrimonio di un uomo che Alice conosce benissimo e che non la ferirebbe mai.
Sirius, invece, lo farebbe. È a quello che la loro storia è destinata, ad Alice schiacciata sotto il peso della sua inquietudine. 
Da quel giorno, da quando ha infranto tutti i desideri della ragazza, non si sono più parlati se non per lo stretto indispensabile. 
Di tanto in tanto la osserva dall’altro lato della stanza. Nota i capelli più corti, lo sguardo più stanco, le unghie mangiucchiate dalla tensione. Alice è sempre attenta ad evitare accuratamente che i loro sguardi si incrocino.
Le rare volte che accade, nei suoi occhi Sirius legge rabbia, rimpianto (qualche volta amore).

 
«Ti amo anche senza conoscerti»

 
Quando la vede serena (ma mai ardente) accanto a Frank, Sirius pensa sempre che, se solo avesse voluto, poteva essere lui suo marito. 
Si chiede cosa resti, tra i pensieri di Alice, dei giorni insieme, di quello sguardo acceso che non le vede più, delle parole sussurrate, delle promesse che le ha impedito di mantenere. Si chiede sempre se non siano stati il suo egoismo e la sua rabbia a non concederle l’amore travolgente che lei diceva di provare.
Alice è andata dritta per la strada che Sirius le ha imposto, non è tornata indietro. 
Non lo ha implorato, ma chi resterebbe davanti a chi ti dice che non è in grado di amare?

 
«Lo so che non sei stato tu»

 
Le ultime parole che Sirius le sente dire sono sussurrate mentre lui è in una cella di prigione — senza processo, senza che qualcuno gli abbia consentito di parlare, di raccontare, di opporsi.
È il 1 novembre, James e Lily sono morti, il mondo di Sirius è a soqquadro ma Alice è lì davanti, con gli occhi rossi scavati dal pianto, avvolta in un mantello nero, a sussurrargli parole cariche di immeritata fiducia. 
Ha (ancora) lo sguardo ardente mentre i suoi occhi si posano su di lui, incurante dei Dissennatori, del gelo che ad Azkaban invade tutto, e gli stringe la mano.
Questa volta il rimpianto è tutto negli occhi di Sirius, per l’amore che non è stato in grado di trattenere e meritare.

 
«Quando uscirò da qui, verrò a prenderti»

 
Quando fugge da Azkaban, Sirius pensa ancora al volto luminoso di Alice, a quella promessa. Si chiede se l’abbia aspettato, se abbia mai pensato a lui, a loro, se abbia cambiato idea, perché abbia deciso di non tornare mai più.

 
Alice è in una stanza del San Mungo, prigioniera della sua mente, di una tortura quotidiana dalla quale non uscirà mai. Ha condiviso la sorte di Frank anche in quella malattia, a rimarcare — come se ce ne fosse, poi, davvero bisogno — che non è mai stata sua.

 
«Sono qui»


(Ma Alice non risponde più).

Note: dopo millenni sono tornata a scrivere e sono tornata da Alice (e Sirius), sperimentando una coppia che mi aveva da sempre incuriosita. A Rosmary va tutto il merito di avermi riportata qui dopo un anno non particolarmente produttivo, nella speranza che sia proprio come andare nuovamente in bicicletta.
A chiunque abbia letto la mia storia, grazie.
F.
 





   
 
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