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Autore: Gatto1967    08/12/2022    2 recensioni
Iriza Legan è la “villaine” per antonomasia della saga candyana, la vera “anti-Candy” in tutto e per tutto.
Da quando fa la sua comparsa nella storia, le sue cattiverie nei confronti della bionda protagonista si sprecano.
Particolarmente odiosa è poi la sua “diabolica trappola” che rischia di far espellere la nostra eroina dalla prestigiosa Royal Saint Paul School.
E… se la “diabolica trappola” non fosse andata a buon fine?
E se anzi le si fosse ritorta contro?
Addirittura fino al punto di provocare la “sua” espulsione?
Cosa sarebbe successo in quel caso?
È quello che andremo a scoprire leggendo questa storia dedicata proprio a lei: a Iriza Legan.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Iriza si sentiva particolarmente fiera di se stessa: in pochi giorni aveva aiutato quell’idiota di Neal a non farsi infinocchiare da Daisy Dillman, e aveva convinto quell’altro imbecille di Stear a non partire per la guerra.

 

-Cosa credi di trovare in guerra Stear? Tanti poveracci che vanno a farsi ammazzare per i lerci interessi di gente come noi! La guerra va fermata, non incoraggiata! E poi… non pensi a Patty? Se ti succedesse qualcosa lei ne sarebbe annientata!-

Queste parole avevano sconcertato Stear, che diavolo era successo a Iriza? L’aveva sempre conosciuta come una intrigante menefreghista, possibile che quel Robert l’avesse cambiata fino a tal punto?

 

Quanto a Neal era stato sufficiente suggerire a suo padre alcune varianti al contratto di finanziamento che la Banca di Chicago stava per stipulare con Daisy e lo stesso Neal.

Attraverso alcune postille si sanciva che in caso di divorzio o separazione fra i due, l’intestatario dell’attività che i due novelli fidanzati si apprestavano ad avviare in Florida, sarebbe stato Neal. A Daisy sarebbero andate le briciole.

Quando Daisy se ne rese conto, affrontò Iriza con un cipiglio terribile, ma davanti all’impossibilità di cambiare i termini del contratto o di impugnarlo, se ne andò sbattendo la porta dell’ufficio di Iriza, non senza prima averle dato della strega intrigante. E per un momento lei si era sentita proprio così, come se la vecchia Iriza fosse riemersa in lei. 

E in fondo capì che la vecchia Iriza non se ne era mai andata del tutto, era solo maturata, si era solo stancata di intrighi inutili e cattivi. Si era anche accorta di tutto un mondo che si muoveva intorno a lei.

 

Candy andò alla porta ed aprì rimanendo di stucco.

-Questa poi… e tu che diavolo ci fai qui…-

-Non ci fai entrare Candy?- la voce di Iriza non era come se la ricordava, non aveva il tono mellifluo e sgradevole che l’aveva sempre contraddistinta.

E anche il suo sguardo era diverso, disteso, cordiale. Che diavolo succedeva?

-Sì certo… accomodatevi… anche tu zia Elroy…-

Iriza e la zia Elroy entrarono nel modesto ma dignitoso appartamento che Candy divideva con Albert.

-Candy, ti prego di non fraintendermi, ti assicuro che non voglio procurarti alcun problema, ma devi rispondere ad alcune domande: è molto importante Candy, ti prego…-

Iriza Legan che la pregava? I suoi amici le avevano detto che era cambiata, ma fino a quel punto?

-D’accordo Iriza, ti ascolto.-

-Dov’è il tuo amico… quello che… ha perso la memoria?-

-Albert? È uscito a fare la spesa, dovrebbe tornare fra poco. Ma che diavolo vuoi da lui?-

-Da quanto tempo lo conosci?- la potente voce della zia Elroy la scosse, sembrava quasi la voce di Suor Gray.

-Beh, lo conosco da quando stavo a casa Legan, allora… non me la passavo tanto bene e lui mi aiutava, mi dava… conforto.-

-Candy, non hai idea di quanto mi dispiaccia per quello che ti ho fatto passare, ma è importante che la zia Elroy possa parlare con quell’uomo!-

-Iriza… ti senti bene?-

-Sì Candy, non mi sono mai sentita meglio credimi…-

In quel mentre la porta di casa si aprì, ed entrò Albert.

-William!-

Albert ebbe come uno shock a sentire quel nome.

-William! Sono la zia Elroy, ti ricordi di me?-

Candy era allibita: che accidenti stava succedendo?

-Sono la sorella di tuo padre, e questa ragazza, Candy, è la bambina che hai adottato, ricordi?-

-Che… ha adottato? Ma…-

-Non lo hai ancora capito Candy?- intervenne Iriza -Quest’uomo è il signor William Albert Andrew. È lo zio William!-

Candy era sul punto di svenire, e Albert invece svenne per davvero.

 

Poche ore dopo, nella sala d’aspetto del Santa Johanna, Candy, Iriza, la zia Elroy, Archie, Annie, Stear e Patty, aspettavano notizie dai medici di guardia.

 

La porta della sala del pronto soccorso si aprì e un medico si fece incontro ai parenti del ricoverato.

-Tutto a posto signori. Il signor Andrew ha riacquistato la memoria. Lo terremo ricoverato a scopo precauzionale per questa notte.-

Fra i presenti si diffuse un prolungato sospiro di sollievo, e la zia Elroy si sciolse in lacrime.

-Dio sia lodato.-

-Zia Elroy, non credi che dovresti ringraziare qualcun altro?- le disse Iriza.

-Candy…- disse la zia con voce tremolante -La famiglia Andrew, la TUA famiglia… ti sarà sempre grata per quello che hai fatto.-

-Grazie zia… ma ho soltanto ricambiato quello che Albert… lo zio William ha sempre fatto per me.-

-Continua pure a chiamarlo Albert se ti fa piacere Candy. Anche sua sorella, la povera Rosemary lo chiamava sempre così.-

-Zia Elroy.- disse di nuovo Candy -Forse non è il momento giusto, ma vorrei chiederti una cosa.-

-Dimmi pure Candy. Albert, come lo chiami tu, ormai sta bene e possiamo pur permetterci qualche chiacchera informale.-

-Ecco… esistono altri parenti… per così dire nascosti degli Andrew?-

-Cosa intendi dire?-

-Anni fa, sulla collina di Pony, incontrai un ragazzo che somigliava come una goccia d’acqua al povero Anthony. Al punto che quando conobbi Anthony pensai che fosse lui quel ragazzo.-

-Allora sei dura di comprendonio mia cara cugina!-

La voce di Iriza la fece sobbalzare, sembrava la voce della vecchia Iriza.

-Guarda bene il volto di “Albert”, possibile che tu non te ne sia accorta?-

-Accorta… di cosa?-

-Quell’uomo è il ritratto di come sarebbe oggi il povero Anthony se fosse ancora vivo!-

Candy sgranò gli occhi: Iriza aveva ragione!

 

   
 
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