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Autore: Effye90    08/12/2022    2 recensioni
E se... E se El Cid, Sisifo e altri Gold Saint fossero sopravvissuti alla guerra contro Hades? E se i sentimenti iniziassero ad avere la meglio? Il ricordo della guerra appena conclusa è ancora vivido nelle loro menti ma altri problemi stanno per insorgere.
Genere: Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aries Shion, Capricorn El Cid, Leo Regulus, Nuovo Personaggio, Sisifo di Sagitter
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo
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Quando El Cid non era in missione, i giorni li passava ad allenarsi tra arena e scogliera.

Tutti sapevano quali erano le sue abitudini e quanto fosse devoto ad Athena e al duro lavoro.
Non sapeva cosa fosse il riposo anche se Sisifo più volte gli aveva detto di non esagerare con l’allenamento.

Tuttavia, nessuno gli aveva mai chiesto ne osava chiedergli di allenarsi con lui; sapevano che avrebbero ricevuto un no secco in meno di un secondo.

Anche quel Sabato non fu diverso dalle altre giornate; mattina in arena e nel tardo pomeriggio alla scogliera.

Migliorarsi!

Questo era il suo monito.

Anche se aveva ottenuto la lama suprema grazie a Sisifo e Sasha tempo addietro, ancora non perdonava a sé stesso di essersi fatto fregare proprio nella casa del sagittario da uno degli sgherri di Hypnos: Icelo.

Lo seguì e, ad uno ad uno, anche con l’aiuto di Tenma sconfisse i quattro dei del sogno.

Perse anche il braccio destro in quell’occasione ma ciò non lo distolse dal suo obiettivo: salvare l'anima ed il corpo di Sisifo.

Il sagittario era infatti il suo amico più fidato.

Dopo la Guerra Sacra, il grande Sacerdote e Athena in persona, lo obbligarono ad alcune settimane di riposo.

Nonostante lui avesse perso un braccio, il giorno dopo avrebbe voluto tornare di filato in arena.

Aveva commesso un errore con Icelo e quello stesso errore, gli era costato caro.

Ma gli servì anche da lezione.

Accettò controvoglia di rimanere fermo per qualche tempo pur sapendo che Sisifo gli sarebbe stato vicino.

Passò i primi giorni chiuso in casa ricevendo quotidianamente la visita del cavaliere di sagitter e anche del nuovo grande sacerdote: il cavaliere dell’ariete, Shion.

Gli fu poi concesso di iniziare ad uscire gradualmente recandosi in arena per osservare gli allenamenti degli altri cavalieri e delle reclute e, solo dopo una decina di giorni, gli diedero il permesso di recarsi a Rodorio.

Così fece.

Dopo aver ricevuto il via libera da Shion e Sasha quel pomeriggio, risalita la scogliera, si recò in arena per osservare l'allenamento di Regulus con un paio di nuove reclute; sulle gradinate, vide anche suo zio Sisifo.

Il giovane leone era davvero forte e non aveva bisogno di impegnarsi più di tanto per atterrare quei poveretti che aspiravano a diventare cavalieri.

Aveva dato prova del suo grande potere durante la Guerra Sacra.

“Sisifo!”

El Cid gli si sedette accanto.

“Ah Cid! Ti trovo molto meglio oggi!”

Il suo sguardo puntò il braccio ormai mancante.

Non sarebbe mai successo se lui non avesse affrontato Hades a viso aperto quando erano in un momento di palese difficoltà.

Aveva decisamente sottovalutato il nemico.

“Mi dispiace Cid! E’ colpa mia…” –indicò la spalla destra e sospirò- “ho agito d’impulso e contro Hades per di più; ho sbagliato!”

Mise le mani sulle ginocchia e strinse i pugni.

Cid notò il suo gesto e gli pogggiò per un brevissimo istante la mano sul polso destro.

“Non provo risentimento nei tuoi confronti per quanto successo. Ho chiesto io a Lady Sasha di venire in tuo aiuto. Io, solamente io! Sapevo che non sarebbe stato facile sconfiggere i quattro dei da solo tuttavia non ho esitato e sono partito alla tua ricerca o meglio…” –digrignò i denti- “alla ricerca di quel farabutto di Icelo. Seguirlo, è stata un’ottima mossa!”

Si voltò poi verso Regulus.

“Ma i tuoi allievi…”

Cid lo zittì.

“Tu meglio di me sai quanto ci tenessero a combattere al mio fianco. Anche se con destino tragico, hanno avverato il loro desiderio! Sarei morto anche io pur di salvarti, Sisifo!”

Il suo sguardo rimase immutato proprio come il tono di voce.

Il sagittario lo guardò quasi sorpreso poi riabbassò gli occhi puntandoli sulle proprie ginocchia.

“Ad ogni modo io non riesco a perdonarmi per quanto ti è successo!”

“Direi che con la perdita del solo braccio me la son cavata!” –fece una pausa e guardò le reclute che si stavano impegnando contro Regulus- “è questo il nostro destino, Sisifo! Combattere e rischiare la nostra stessa vita per un bene superiore!”

Il silenzio cadde tra loro per qualche minuto.

“E poi, se non fosse stato per te, io non  avrei mai raggiunto la lama suprema!”

Abbozzò un piccolo sorriso.

Sisifo fece altrettanto.

“Bè mi ha dato una mano anche Sasha; non ho fatto tutto da solo!”

“Il risultato non cambia. Ci siamo aiutati a vicenda ed eccoci ancora qui all’arena a parlarne; a me, basta questo!”

Sisifo annuì poi tornò a guardare il nipote che aveva appena atterrato un'altra recluta che si era aggiunta alle altre per dar loro manforte.

“A proposito…” –Cid appoggiò il viso sul palmo della mano sinistra- “più tardi credo che andrò a far due passi a Rodorio! Verresti con me?”

Il sagittario annuì.

“Ti avrei detto no i giorni scorsi ma ormai hai il permesso di muoverti quindi si, verrò con te!”

“Allora sarà meglio che vada a farmi una doccia e a farmi cambiare le bende. Ci vediamo più tardi da te!”

Si allontanò senza nemmeno salutare.

Sisifo alzò la mano come per fermarlo ma non disse nulla e lo osservò allontanarsi.

Nonostante le belle parole che aveva avuto il capricorno per lui, proprio non riusciva a perdonarsi per quanto gli era successo.

Lo avrebbe voluto aiutare con le medicazioni ma ci pensavano sempre le ancelle.
Quanto successo dopo lo scontro con Hades, li aveva fatti avvicinare ancora di più.
Un pensiero scattò nella mente del sagittario; un pensiero forse che non gli si addiceva proprio per niente.

Un pensiero impuro.

Fece cenno di no con la testa.

“El Cid è un ottimo cavaliere e un fidato amico; tutto qui!”

Si diede un leggero schiaffo in faccia.

Regulus si voltò verso di lui e lo salutò con la mano e lui rispose al saluto sorridendo.
Sospirò e non si mosse più fino a quando il nipote non gli si sedette accanto.

“Ci sei andato un po’ troppo pesante non credi? Loro sono qui da un paio di giorni e malauguratamente, gli sei capitato tu in arena!”

“Non ci sono andato pesante per niente proprio perché sono nuovi!” –Regulus si guardò la mano destra leggermente livida- “forse hai ragione ma non ho usato molta forza, davvero! E poi è bene che capiscano come funziona sin da subito!”

Si mise l’asciugamano attorno al collo.

“Meglio che vada a farmi una doccia. Saranno anche delle reclute ma mi fanno sudare!”

Sapeva benissimo che non era così ma voleva dare un po’ di merito anche ai nuovi arrivati.

“Ci vediamo stasera?” “Mi spiace Regulus ma stasera vado a fare un giro a Rodorio con El Cid!”

“Sarà per un’altra volta allora; ciao zio!”

Si avviò verso la casa del leone mentre Sisifo rimase un altro po’ sulle gradinate a riflettere.
   
 
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