L' ombre lunghe della sera avanzavano inesorabilmente rendendo ancor più cupo e angoscioso l'animo affranto della piccola Rosalie.
Quel pomeriggio tutta gagliarda e fiera era tornata da una passeggiata a cavallo: avrebbe voluto raccontare ad Oscar la sua cara benefattrice dei suoi progressi, la soddisfazione e il senso di libertà di quelle galoppate in solitaria, del benessere che le procurava lo stare al contatto con la natura e ancora una volta sentirsi viva, rinata dopo una vita così difficile , sfortunata e grama.
Al salire dello scalone principale però s' era improvvisamente arrestata;dall' alto udiva distintamente le voci concitate di Oscar e il fedelissimo amico/valletto André Grandier: stavano parlando di lei!
In pochi istanti una crudele,terribile verità era riecheggiata alle sue orecchie, la più dolorosa delle scoperte: la donna che aveva ucciso la sua madre adottiva, altri non era che la sua vera madre:
Martine Gabrielle Yolande Polastron de Polignac, questo il suo vero nome!
Quella sera Rosalie aveva rifiutato di cenare e si era ritirata nella sua cameretta senza parlare, meditabonda.
Soffriva silenziosamente, perché nessuno neanche Oscar avrebbe potuto capire la sua pena consigliarla, aiutarla . Era nuovamente sola contro tutti, ma questo problema lo avrebbe risolto senza indugi e c'era un' unica soluzione: la vendetta.
Sì doveva assolutamente progettare un piano, trovare adeguate informazioni, incontrare la contessa e ucciderla. Impresa ardua ma non impossibile. Solo così avrebbe trovato ristoro da un dolore troppo potente , un dolore che la stava strangolando, impedendole persino di respirare, di riposare la mente e il corpo.
Sconvolta.
Studio` , nei minimi dettagli il suo progetto :dopo aver scoperto tutti i movimenti della donna, il giorno propizio non vista da nessuno avrebbe inseguito la sua carrozza e l' avrebbe fermata.
Armata, vestita da ragazzo , avvolta dall' oscurità della sera. Avrebbe sparato e ucciso.
Sparato e Ucciso .
Sentiva nella sua testa il rimbombo di quei colpi d'arma da fuoco, l' urlo allucinato della donna in preda al terrore , la sua caduta e il volto livido e trasfigurato dal dolore infrangersi contro il selciato; infine il suo corpo esanime ricoprirsi di una pozza di sangue.
Tale pensiero , tali immagini le diedero un po' di sollievo e finalmente a notte inoltrata pote` addormentarsi, cullandosi fra le braccia di Morfeo.....

----‐-------------------------------------------------------------------------------------------------- Questo è un piccolo esperimento su Rosalie, un personaggio che ad alcuni piace ad altri no, ma secondo me l' argomento poco trattato si presta a missing moment e approfondimenti , dunque non mi sarebbe difficile scrivere pure una seconda parte.
Ringrazio nuovamente Vale per avermi ispirato, ho scritto quasi di getto, mi auguro non ci siano errori.
Invito chi vuole a recensire, naturalmente NON verranno presi in considerazione eventuali commenti da recensori multi account, fake , o quelli molesti già segnalati:
potete scrivere quanto volete sappiate che la vostra opinione conta meno della carta straccia. Tutti gli altri se leggono commentano e suggeriscono o anche criticano sono sempre benvenuti.
Grazie Chiara