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Autore: LadyOfMischief    09/12/2022    6 recensioni
Ben sbatté le palpebre un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco l'ambiente circostante, ammesso che esistesse poiché non era neppure sicuro di essere vivo o di essersi unito alla Forza come accadeva ai Jedi, nonostante avesse smesso di esserlo da tempo e le probabilità che ciò accadesse erano remote.
[Opera realizzata per la challenge Advent Calendar 2022 del gruppo Hurt/Comfort Italia -Fanart and Fanfiction]
Genere: Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Kylo Ren, Rey
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ben sbatté le palpebre un paio di volte prima di riuscire a mettere a fuoco l'ambiente circostante, ammesso che esistesse poiché non era neppure sicuro di essere vivo o di essersi unito alla Forza come accadeva ai Jedi, nonostante avesse smesso di esserlo da tempo e le probabilità che ciò accadesse erano remote. Ebbe la certezza di non essere morto quando realizzò di essere disteso su qualcosa di morbido e di star osservando un soffitto di metallo arrugginito, illuminato scarsamente da una vecchia lanterna.
Ben si tirò su lentamente, ma nel momento stesso in cui lo fece avvertì una fitta alle costole e alla spalla destra; aveva quasi dimenticato di essere stato gettato in un dirupo, le ferite riportate a seguito di quella caduta e aveva quasi dimenticato la scalata dolorosa per tornare da Rey, che si era ritrovata ad affrontare l’Imperatore tutta da sola. Non sapeva come fossero andate le cose, sapeva soltanto che quando l’aveva raggiunta – letteralmente strisciando – Rey respirava a malapena e aveva il battito così debole da essere quasi impercettibile, tanto che per un istante Ben aveva temuto che fosse già troppo tardi per salvarla.
Dov’era lei adesso? Era stata lei a portarlo via dalla cittadella? La Resistenza aveva trovato entrambi lì e lui era stato sbattuto in una cella in attesa del suo risveglio? Il luogo in cui si trovava era piuttosto malandato e, guardandosi intorno, constatò che anche le pareti erano di metallo, prive di finestre o qualunque altro spiraglio che permettesse un’illuminazione naturale, perciò l’ipotesi della cella era del tutto plausibile. Dopo tutto quello che aveva fatto meritava indubbiamente di trascorrere il resto della sua vita dietro le sbarre, forse meritava anche di peggio, eppure qualcuno aveva deciso diversamente.
Il cigolio della porta anticipò l’arrivo di quel qualcuno, una figura minuta avvolta da un mantello marrone col cappuccio, che indossava degli occhiali protettivi e dei guanti. La reazione del nuovo arrivato quando si accorse che Ben era sveglio fu piuttosto bizzarra: gettò a terra la borsa che portava a tracolla e si precipitò ad abbracciarlo.

Rey?” biascicò lui ignorando la nuova fitta di dolore alle costole.

“Ben...” sussurrò l’altra, confermando la propria identità e stringendolo più forte, ma per quanto Ben riuscisse a tollerare il dolore, quel gesto lo lasciò quasi senza fiato e non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un gemito.
Rey si ritrasse rapidamente, rendendosi conto che gli aveva fatto male, e si sistemò sul pavimento accanto al suo 'letto' improvvisato, che consisteva in un ammasso di vecchie coperte e qualche cuscino; soltanto allora si liberò degli occhiali e dei guanti che stava ancora indossando, gettandoli sul pavimento come aveva fatto con la borsa.

“Scusa, è solo che...” qualunque cosa stesse per dire lei non la disse “Come ti senti?” gli chiese, invece, cambiando discorso.

“Dolorante” quella parola era forse riduttiva per descrivere come si sentisse fisicamente, anche solo respirare gli faceva male e si sentiva indolenzito per il tempo che aveva trascorso a letto.

“Posso darti qualcosa per alleviare il dolore, ma ci vorrà del tempo prima che tu ti ristabilisca completamente” Rey si alzò e andò a recuperare la borsa dal pavimento polveroso, poi cominciò a frugare al suo interno alla ricerca di qualcosa che, chiaramente, doveva essere finita sul fondo. Qualche secondo dopo ne tirò fuori una borraccia di metallo e si sedette nuovamente accanto a lui per porgergliela.
Ben prese la borraccia e svitò il tappo, qualunque cosa ci fosse emanava un odore pungente e per nulla invitante, ma se l'avesse aiutato a sentirsi meglio non avrebbe di certo fatto lo schizzinoso. Bevve un sorso di quell'intruglio tiepido e trattenne a stento una smorfia di disgusto perché il sapore era persino peggio dell'odore, la consistenza era granulosa e lasciava un senso di pizzicore alla gola, oltre ad essere aspro.

“Lo so, è disgustoso, però ha funzionato fino ad ora”

“Fino ad ora?” Ben rivolse uno sguardo perplesso a Rey e bevve qualche altro sorso.

“Sei rimasto privo di sensi per quasi due settimane, ma riuscivo a percepire il tuo dolore e non potevo lasciarti soffrire, così ho cercato qualcosa che potesse aiutarti”

“Perché hai fatto tutto questo per me?” l'idea che lei si fosse presa cura di lui per due settimane era quasi surreale perché sapeva di non meritare alcuna premura da parte sua né da nessun altro.

“Io...non volevo perderti” confessò Rey abbassando lo sguardo, come se si vergognasse di ciò che aveva appena detto “Ho fatto una scelta quel giorno, ho scelto di darti una seconda possibilità e di restarti accanto”

“La Resistenza sa chi sono e cosa ho fatto, come li hai convinti?”

“Nessuno di loro sa che siamo ancora vivi e non dovranno mai saperlo, non capirebbero”

A Ben per poco non cadde la borraccia che teneva in mano, fino a che punto si era spinta lei per salvarlo? Com'erano fuggiti dalla cittadella se la Resistenza non sapeva che fossero ancora vivi? C'erano così tante domande che avrebbe voluto farle, ma in quel momento si sentiva confuso e si sentiva stanco – probabilmente un effetto collaterale dell'intruglio che stava bevendo –

“E ne è davvero valsa la pena?” le chiese con un filo di voce.

“Sì, ne sono più che certa” la dolcezza nel tono di Rey lo colse alla sprovvista, così come l'atteggiamento nei suoi confronti e la scelta che aveva fatto, rinunciando a tutto soltanto per dargli una possibilità che lui era convinto di non meritare davvero.




 

Spazio Autrice:

Lo so, è passato tanto tempo dall'ultima volta in cui ho pubblicato qualcosa e mi dispiace aver messo in pausa le due long, non era nei miei programmi ma non è stato un bel (lungo) periodo per me e spero di poter compensare presto tornando a pubblicare con più frequenza.

 

   
 
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