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Autore: Abby_da_Edoras    14/12/2022    2 recensioni
Sono ritornata con la nuova parodia sull'ottava stagione del Trono di Spade e, ovviamente, la coppia più pazza e improbabile del mondo, ossia Theon e Ramsay. Questi due rimangono i miei personaggi preferiti e la mia OTP folle, però in questa parodia io modifico anche molte altre cose che riguardano il destino di vari personaggi e dei Sette Regni. Ed eccoci qua: dopo aver sconfitto gli Estranei, Theon decide di rimanere a combattere anche contro i Lannister e si schiera con Daenerys, come già ha fatto sua sorella Yara. Ramsay, volente o nolente, dovrà seguirlo nelle sue battaglie visto che ormai, anche se il suo unico neurone non lo capisce, si è perdutamente innamorato del giovane Greyjoy!
Buona lettura e spero che vi divertirete quanto mi diverto io a scrivere!
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, autori e produttori della serie TV Game of Thrones.
Genere: Angst, Commedia, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altri, Daenerys Targaryen, Ramsay Bolton, Theon Greyjoy, Tyrion Lannister
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un nuovo inizio'
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Capitolo sesto

 

Se tu non ti dai limiti e smetti di decidere
Al posto di lasciarti andare e dirmi solo di no
Di no, sai dirmi solo di no, di no
Se io non mi do limiti e non ho mai deciso
Di chiudere una porta con te
Perché so che cos'ho
Cos'ho e so che tu (in fondo)

Mi fiderò delle tue labbra che parlano (mi ami un sacco ma)
Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte
Che mi portano in posti che non conoscevo…

(“Mi fiderò” – Marco Mengoni, Madame)

 

Le armate del Nord e l’esercito degli Stark guidato da Jon Snow arrivarono due giorni dopo e, per fortuna, nessuno fece parola delle famose lettere che erano costate la vita a Lord Varys (con grande soddisfazione di Drogon e anche di Ramsay, che si era proprio divertito a quell’esecuzione!). Nella missiva rubata da Ramsay, Varys faceva riferimento a una lettera precedente inviata a Jon stesso in cui lo esortava a rivelare a tutti la sua vera identità e proclamarsi Re… ma a quanto pareva il giovane non era interessato alla faccenda, i soldati erano venuti con lui per combattere Cersei Lannister e tanto bastava a tutti.

A tutti… o quasi. Sì, perché Daenerys era ancora inquieta e tesa a causa del tradimento di Varys e, anche se apparentemente Jon non sembrava voler reclamare il Trono di Spade, lei si era resa conto del fatto che nei Sette Regni lui era molto più amato e popolare: insomma, se si fosse trattato di una puntata del Grande Fratello Vip, Daenerys avrebbe avuto molte più probabilità di essere eliminata a favore del Targaryen più amato dal pubblico (e dal televoto…). Daenerys aveva dalla sua parte gli Immacolati, i Dothraki sopravvissuti alla battaglia contro gli Estranei, Theon Greyjoy con la sua Flotta di Ferro, purtroppo abbastanza esigua, Ramsay Bolton che però non aveva uno straccio di niente e valeva quanto il due di coppe quando la briscola è bastoni e Tyrion, anche lui tuttavia senza un esercito né alleati potenti. Gli Stark appoggiavano chiaramente Jon e loro sì avevano invece tutte le armate del Nord oltre ai propri soldati. Certo, visto che a Cersei non rimaneva che un pugno di guardie o poco più non ci sarebbe stato problema a sconfiggerla, però alla fine chi sarebbe stato il vero vincitore? Daenerys Targaryen o Jon Snow con tutti i suoi uomini?

Così, mentre i soldati giunti dal Nord si disponevano per l’assedio ad Approdo del Re e si preparavano a fare irruzione nella città quando fosse stato il momento, la Regina dei Draghi decise di tenere un incontro privato per decidere il da farsi. Ovviamente Varys non c’era più, perciò il Concilio ristretto di Daenerys era ancora più ristretto del solito, contando i soli Tyrion, Verme Grigio, Missandei e Davos Seaworth.

“Tyrion” ordinò la Regina al Folletto non appena entrò nella sala del trono, “vai a chiamare anche Theon Greyjoy e Ramsay Bolton. Sono stati loro a scoprire il tradimento di Varys e mi hanno dimostrato lealtà, perciò li voglio nel mio Concilio. Del resto, anche quando non ne facevano parte finivano per origliare e sapere sempre tutto, almeno così avranno le informazioni in modo ufficiale!”

Tyrion, sulle prime, restò interdetto, ma poi si rese conto che Daenerys aveva ragione: quei due avrebbero comunque trovato il modo di ascoltare la discussione del Concilio e allora tanto valeva che vi prendessero parte!

E infatti non dovette faticare troppo per trovarli, visto che Ramsay girellava per i corridoi attigui alla sala del trono con aria indifferente, aspettando il momento giusto per andare a chiamare Theon e mettersi a spiare. Quando vide Tyrion, Ramsay gli rivolse un sorriso con la sua solita faccia da impunito, come se veramente si trovasse a passare di là per puro caso!

“Buongiorno, Lord Primo Cavaliere” gli disse. “Va tutto bene? Ho visto che le armate del Nord si stanno preparando ad assediare Approdo del Re e quindi…”

“Non farmi perdere tempo, giovane Bolton, vai a chiamare il tuo compare e venite subito nella sala del trono: la Regina Daenerys vuole che partecipiate al suo Concilio ristretto” tagliò corto Tyrion.

Ramsay si illuminò tutto di luce propria.

“Davvero vuole proprio noi?” domandò, incredulo.

Sì, vuole proprio voi, quanti altri deficienti conosci a Roccia del Drago che origliano praticamente tutte le conversazioni altrui?

“Eh sì, a quanto pare ha pensato che, visto che voi due spiate sempre le nostre riunioni, allora tanto vale che vi partecipiate personalmente” rispose il Lannister, caustico, ma la sua disapprovazione non intaccò la rifulgente luce di Ramsay.

“Vado subito a chiamare Theon, tanto era qui a due passi” rivelò, ammettendo implicitamente che, appunto, erano lì per spiare! Corse tutto contento fino ad una stanza vicina e chiamò il suo compagno. “Vieni, Theon, presto, la Regina ci ha convocati al suo Concilio ristretto per ringraziarci di averla salvata da quel senza palle traditore!”

Tyrion nascose la faccia tra le mani e trattenne un gemito.

Theon, ovviamente, era davvero a due passi da lì e così in breve tempo il Concilio ristretto si riunì nella sala del trono, con un Ramsay talmente tronfio e emozionato che continuava a muoversi sulla sedia come se avesse bisogno di correre urgentemente al gabinetto…

“Quello che è accaduto con Varys dimostra chiaramente che non ha importanza se vincerò questa guerra” esordì Daenerys. “Il popolo non mi ama, se sapesse la verità acclamerebbe Jon Snow come Re di Westeros, anche se fossi io a liberarlo dalla tirannia di Cersei.”

“Mia Regina, non è così” intervenne Missandei. “Il popolo di Westeros adesso non ti conosce ed è solo per questo che non ti ama, ma se li libererai come hai fatto a Yunkai e Meereen anche loro ti acclameranno, lo so, ne sono certa, io ero lì.”

“A Yunkai e a Meereen era diverso” replicò Daenerys, “gli schiavi si sono ribellati ai loro padroni e io sono accorsa in loro aiuto, sono stati loro a conquistarsi la libertà. Ma in questo caso non c’è alcuna ribellione: la gente di Westeros ha accettato di entrare all’interno delle mura perché pensa che Cersei li proteggerà da me. Nonostante sappiano chi è Cersei, preferiscono comunque la sua protezione perché mi temono, non mi vogliono qui. Perciò non c’è ragione di mostrare compassione per loro: faranno la fine della loro Regina, moriranno insieme a lei, così almeno avranno un motivo per temermi davvero!”

“Mia Regina, non puoi dire sul serio!” esclamò Tyrion, sconvolto, mentre Ramsay si voltava verso Theon con una strana espressione sul volto.

“Ho capito bene? La Regina dei Draghi vuole distruggere con il fuoco tutta Approdo del Re e i suoi abitanti?” e non si capiva bene se fosse allibito o se, al contrario, la ammirasse!

Theon aveva la faccia di uno che vorrebbe essere in qualsiasi altro posto al mondo. Iniziava a temere che lui e Yara si fossero in realtà alleati con una Regina che era quasi più psicopatica del ragazzo che lui si portava a letto! Evidentemente i Greyjoy avevano qualche problema nel valutare le persone…

“Cersei ha ingannato quella gente, ha detto loro che li avrebbe protetti, ma in realtà si sta facendo solo scudo di loro, di donne, di anziani, di bambini innocenti. Sono migliaia di persone che non ti hanno fatto alcun male e tu vuoi ucciderle tutte? Non posso crederci, tu non sei così, tu sei pietosa, sei gentile, sei venuta per regnare su Westeros con giustizia. Altrimenti in cosa ti distingueresti da Cersei? Mia Regina, tu non puoi metterti al suo livello” la scongiurò ancora Tyrion.

“Moriranno degli innocenti, certo, non succede sempre nelle guerre? Ma poi Approdo del Re sarà ricostruita e le generazioni future vivranno in un mondo più giusto e più libero” dichiarò Daenerys.

“Scusa se mi permetto di interromperti, mia Regina, ma… quali generazioni future se pensi di distruggere tutta Approdo del Re con le persone dentro? Cioè… finiresti per regnare su un mucchio di cenere e rovine, no?” intervenne a sorpresa Ramsay, tanto che l’intero Concilio ristretto ammutolì, chiedendosi quale sciagura universale sarebbe mai scaturita mettendo insieme il suo unico neurone e le idee un tantino estreme di Daenerys Targaryen. “Hai detto che il popolo di Westeros non ti ama ma ti teme. Beh, questo lo capisco benissimo perché anche a me succedeva lo stesso quando ero Lord di Grande Inverno, nessuno mi voleva e mi consideravano un traditore, e allora io li scuoiavo vivi, però così facendo mi amavano ancora meno… insomma, forse non era proprio il sistema giusto, quello, per farsi amare dai sudditi.”

No, in effetti non era per niente quello il sistema, non è poco che adesso te ne sia reso conto, pensò Theon, che aveva assunto un colorito cadaverico.

“Regina Daenerys, io ti conosco da poco, ma penso di aver capito che tu non vuoi essere temuta, non vuoi essere ricordata come quella che scuoia, o taglia, o brucia la gente, come era per me” riprese Ramsay, lanciatissimo in questo suo discorso motivazionale. “In effetti, a pensarci adesso, è una cosa un po’ triste essere conosciuti solo per queste cose, ma io ho sentito raccontare di come hai salvato gli schiavi a Yunkai bruciando e distruggendo solo gli schiavisti, i cattivi, e di come tutto il popolo ti ha acclamata e lodata e ti chiamava… beh, insomma, ti chiamava in qualche modo…”

Il bel discorso di Ramsay rischiava di incepparsi sul più bello, ma per fortuna intervenne Missandei proprio al momento giusto!

“La folla degli schiavi liberati di Yunkai ti ha acclamata e ti ha chiamata Mhysa, Madre” disse la ragazza. “Ricordi quel momento, mia Regina? Ricordi come ti sei sentita? Ebbene, non vuoi che questo accada anche con il popolo di Approdo del Re? Non vuoi che anche loro ti acclamino come loro madre e salvatrice?”

Per un lungo istante Daenerys tacque, e chi le era più vicino vide che i suoi occhi si riempivano di lacrime al ricordo di quei momenti e di come il cuore le si era riempito di gioia nel sentire tante persone chiamarla Mhysa. Era stato uno dei momenti più felici della sua vita e forse, in qualche modo, aveva sperato di trovare la stessa accoglienza a Westeros e adesso si sentiva tradita e frustrata perché non era andata così.

“Certo che lo ricordo” disse infine, “e vorrei davvero con tutto il cuore che anche qui accadesse lo stesso. Ma purtroppo non è possibile. Come ho detto, il popolo di Westeros mi odia, è stato riempito di bugie su di me e adesso quella traditrice di Sansa Stark starà sicuramente incitando i suoi eserciti perché acclamino Jon Snow come Re. Non c’è un modo per cambiare le cose, qui non sarà mai come a Yunkai e a Meereen.”

E quindi allora tanto vale dare fuoco a tutta Approdo del Re con la gente dentro?, pensò Theon, che si sentiva sempre peggio.

“Potrebbe esserlo, invece” disse Ramsay, e ancora una volta tutti si voltarono stravolti verso di lui. Che cosa poteva suggerire una mente malata come la sua? “Questa cosa mi è venuta in mente quando ho visto com’è stata bella e istruttiva l’esecuzione di Varys: noi eravamo tutti lì, ma Drogon ha dato fuoco solo a lui, non ha dovuto incendiare mezza Roccia del Drago per ucciderlo! Io credo che tu possa condurre i tuoi due Draghi verso la Fortezza Rossa e far loro indirizzare il fuoco soltanto contro la residenza di Cersei, mentre gli Immacolati, le armate del Nord e tutti gli altri faranno irruzione ad Approdo del Re e aiuteranno la gente a fuggire. Così ad andare arrosto saranno solo Cersei e quei quattro coglioni delle sue guardie personali mentre tu potrai dire a tutto il popolo che sei arrivata per salvarli e liberarli dalla tirannia o qualcosa del genere!”

Tyrion colse la palla al balzo per cercare di dare una forma un po’ più elegante alla proposta che il giovane Bolton aveva appena suggerito nel solo modo in cui sapeva farlo, ossia parlando in fretta e incasinando il tutto… però l’idea di base non era per niente male.

“Mia Regina, il consiglio del giovane Bolton è… beh, ragionevole e sensato” disse, sforzandosi non poco di pronunciare quelle due parole riferite a Ramsay… “Puoi apparire come la salvatrice di Westeros e farti amare dalle folle proprio come a Yunkai e Meereen. Vedo già la scena: tu sulla schiena di Drogon, con Rhaegal al seguito, atterrerete nella piazza principale di Approdo del Re e annuncerai a tutta la gente che sei giunta per liberarli dalla tirannia di Cersei Lannister; i tuoi Draghi bruceranno le porte della città e le persone innocenti potranno uscire sane e salve. A quel punto anche Cersei avrà la possibilità di arrendersi, se vuole salvarsi la vita…”

“Su questo non conterei tanto” commentò Daenerys, ma sembrava sempre più interessata al piano che prima Ramsay e ora Tyrion (in modo molto più comprensibile) proponevano.

Tyrion non replicò su questo. Aveva provato a convincere Cersei ad arrendersi ma sapeva che non lo avrebbe fatto, anche perché non si sarebbe salvata comunque: se pure Daenerys avesse deciso di risparmiarla (ipotesi estremamente improbabile), gli Stark avrebbero comunque reclamato la sua testa per vendicare le morti di Eddard, Robb e Catelyn. Per Cersei sarebbe stato comunque più onorevole morire cercando di resistere piuttosto che arrendersi e finire decapitata dagli Stark.

“Beh, allora a quel punto potrai ordinare ai tuoi Draghi di incendiare la Fortezza Rossa, quando dentro saranno rimasti soltanto Cersei e i suoi fedelissimi: la guerra sarà vinta, tutti avranno avuto giustizia, il popolo sarà libero e tu sarai ancora una volta acclamata come madre” concluse il Folletto, sperando che le sue parole suonassero più convincenti di quelle deliranti di Ramsay. “Le armate del Nord e gli Stark possono anche volere Jon sul Trono di Spade, ma la gente di Approdo del Re non lo conosce e non lo ama, come ancora non conosce e non ama te. Se apparirai alle folle come loro salvatrice, tutta Approdo del Re sarà dalla tua parte e poco importerà quello che vogliono gli eserciti del Nord. Anzi, io ho vissuto ad Approdo del Re per anni e posso dirti che né il popolo, né la nobiltà di qui ama la gente del Nord, li considera una specie di bifolchi e quindi non avrebbe alcun motivo per preferire Jon a te, se fossi tu a liberarli.”

E Tyrion aveva ragione anche su questo perché sappiamo bene che tutti sono più che pronti a salire sul carro del vincitore e a danzare come banderuole verso la parte da cui spira il vento!

Daenerys era ancora perplessa, ma Missandei le si avvicinò e le prese affettuosamente una mano.

“Mia Regina, sarà esattamente come a Yunkai e a Meereen, il popolo ti vedrà come un’eroina, come una dea” mormorò, commossa.

“E sia, allora, farò come mi hai consigliato, Lord Primo Cavaliere” dichiarò la Regina dei Draghi. “E spero che il risultato sarà quello che tutti noi auspichiamo. Ad ogni modo, se andrà tutto come vogliamo, dovrò pensare a una ricompensa speciale per Ramsay Bolton, perché l’idea in realtà è stata la sua, anche se espressa in modo… ecco, come dire… un po’ confuso.”

“Una ricompensa? Per me? Davvero, mia Regina? Ti ringrazio, ti ringrazio di cuore, sei davvero tanto generosa!” esclamò Ramsay, risplendendo ancora una volta di luce propria. Chiaramente lui e Daenerys non si erano capiti: la Regina intendeva ricompensarlo con terre e denaro, mentre lui aveva semplicemente pensato a una lunga cavalcata su uno dei Draghi… ma ci sarebbe stato tempo per spiegarsi meglio!

Nel frattempo, tuttavia, Ramsay ottenne una ricompensa più immediata: Daenerys rimase nella sala del trono insieme a Tyrion, Davos, Missandei e Verme Grigio per curare i dettagli del piano, mentre Theon si affrettò a congedarsi e se lo portò via. Vederlo così entusiasta e luminoso lo aveva eccitato non poco e poi c’era da considerare che era vero, era stato lui, con l’aiuto del suo unico ma indaffaratissimo neurone, a partorire la bozza dell’idea che probabilmente avrebbe portato a una rapida e indolore fine della guerra… meritava di essere ringraziato anche da lui, no?

Theon scomparve con Ramsay nella prima stanza trovata libera a Roccia del Drago e… lo ricompensò molte volte e molto bene!

Fine capitolo sesto

 

 

   
 
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