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Autore: Padme_90    24/12/2022    0 recensioni
" Ma...vuoi dire che siamo tornati indietro nel tempo? E loro non sanno che siamo qui?"
" Non possono vederci, nemmeno sentirci. Io sono venuto da te sottoforma di spirito per mostrarti alcuni episodi del passato"
" Tu? Perché proprio tu? E perché ricordare queste cose?" Chiese Vegeta senza staccare, nemmeno per un secondo, lo sguardo dalla scena innanzi a lui.
" Perchè io sono il tuo passato e se continui cosí, saró il tuo futuro"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Nuovo personaggio, Radish, Re Vegeta, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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" Tu sei morto!" Esclamó Vegeta, e deglutí senza riuscire a trovare in se la solita spavalderia e sicurezza,  quella che lo rendeva unico persino innanzi a nemici incredibili.
" E con questo?" Domandó placidamente suo padre, la voce baritonale e profonda, un atteggiamento pacato quanto terrificante, la quiete prima della tempesta.
Continuó ad avanzare verso il figlio a pugni stretti lungo i fianchi, gli si piazzó avanti e lo fissó lisciandosi il folto pizzetto castano che gli ricopriva il mento.
A Vegeta sembró che il tempo si fosse fermato a tanti anni prima, perché suo padre era esattamente come lo ricordava; eppure, erano trascorsi piú di vent'anni dall'ultima volta che lo aveva visto ed in quell'occasione, lo aveva consegnato, poco piú che bambino, a Freezer.
" Una volta, udii tua madre dire, mentre ti faceva il bagno, che saresti diventato uguale a me...beh, aveva ragione" la voce di re Vegeta, per qualche istante, divenne triste, ben lontana dal freddo e austero tono del sovrano dei saiyan.
" M-mia madre...tu sei qui, lei dove...?"
" No" il re, prima abbassò  lo sguardo, poi alzó la testa e fissò il figlio, come se improvvisamente fosse ritornato in se per adempiere al suo compito " non ti stavo facendo un complimento, perché non dovresti essere come me!"
" Ma che significa? Cosa sta succedendo?" Vegeta strinse i pugni e digrignò i denti come un cane rabbioso " Tu non dovresti essere qui, tu sei..." ma si bloccò senza il coraggio di finire la frase.
" Morto, ucciso per mano di Freezer " continuò il re " pochi istanti prima che quell'essere spregevole facesse saltare in aria il nostro pianeta. Cosa dicesti quando Nappa ti comunicó che tua madre aveva perso la vita?"
"Basta, smettila! Tu non sei reale!" Il principe perse il controllo, perché quella rabbia e quel senso di impotenza che gli  avvelenavano il cuore esplosero come la lava di un dormiente vulcano. Il tappo dell'indifferenza di cui si era da sempre fatto scudo per proteggersi dal dolore era venuto meno, e a portare a galla tutte le sue piú nascoste debolezze, era stato proprio colui che gli aveva insegnato, con la sua fredda indifferenza, a non provare sentimenti per nessuno.
Vegeta caricò un pugno e provó a colpirlo, ma il padre gli afferró il polso e lo fece cadere, come se fosse ancora un bambinetto debole e non un uomo adulto suo pari.
" Non sono reale? E se così fosse, perché ti ho fermato con cosí tanta facilitá?" Il re lo derise e l'osservò ai suoi piedi con una punta di sadica soddisfazione " alzati e basta sciocchezze! Vieni con me ora, devo mostrarti una cosa"
 
***
Fu la sensazione di un attimo, il tempo di sbattere le palpebre e riaprire gli occhi in un altro luogo e non semplicemente una città diversa, bensí su un altro pianeta.
Vegeta non potè credere di essersi ritrovato improvvisamente, senza sapere esattamente come, in quello che era il palazzo reale.
Le narici si impregnarono immediatamente di un forte odore di legna bruciata tipico dei camini di quelle grosse stanze, ma ciò che annusò e che gli riscaldò il cuore prima ancora che gli occhi si riempissero con la sua immagine, fu un intenso profumo di fiori.
" Questa é..." le parole gli morirono in gola, cosí come il cuore perse un battito quando la porta si spalancó e corse, verso l'enorme letto al centro, un bimbetto con i capelli a fiamma e la codina bagnata arruffata.
" Non provare a saltare lì sopra signorino" gridó in falsetto la donna che aveva seguito il piccolo e si fermò incrociando le braccia al petto. I suoi rari occhi  verdi, la pelle candida di porcellana, i lunghi capelli d'ebano e le dolcissime lentiggini sul naso, quella creatura magnifica era la regina e Vegeta sentì la terra mancargli sotto i piedi quando rivide sua madre con lui bambino.
" La stanza di tua madre" gli rispose il re poggiandogli una mano sulla spalla.
" Ma...vuoi dire che siamo tornati indietro nel tempo? E loro non sanno che siamo qui?"
" Non possono vederci, nemmeno sentirci. Io sono venuto da te sottoforma di spirito per mostrarti alcuni episodi del passato"
" Tu? Perché proprio tu? E perché ricordare queste cose?" Chiese Vegeta senza staccare, nemmeno per un secondo, lo sguardo dalla scena innanzi a lui.
" Perchè io sono il tuo passato e se continui cosí, saró il tuo futuro" La voce del re era diversa, calda, cosa insolita considerando la sua indole, o almeno quella che Vegeta ricordava del padre. Nemmeno quest'ultimo aveva interrotto, per un singolo istante, il contatto visivo con moglie e figlio e anch'egli sembrava divorato da sentimenti come rabbia e rimorso, tuttavia alleggeriti dal modo in cui guardava soprattutto la regina.
Vegeta non seppe dare una definizione a quella dolcezza sul volto severo del padre e per un istante, addirittura pensó si trattasse di quella cosa che aveva sentito chiamare amore.
" Madre, posso dormire con te stanotte?" Ed i pensieri di entrambi furono interrotti dalla vocina del bambino, che giá si era infilato sotto le coperte.
" Vegeta, sei grande e poi, se tuo padre lo sapesse..." rispose la donna con poca convinzione ed infatti raggiunse il figlio accoccolandosi al suo fianco. Lo strinse al petto e gli baciò la testa arrotolando la coda alla sua.
" Non glielo diremo. Non mi piace la notte del solstizio: fa freddo ed é sempre troppo buio. Madre..." il piccolo Vegeta abbassò a testa e annusò il genitore assumendo un'espressiome curiosa, tipica di un bambino che non sa spiegarsi qualcosa " che cos'é?"
" Cosa?" Gli sorrise la regina e lasciò cuocere il figlio un pò nel suo brodo prima di dargli le spiegazioni del caso.
" Sei strana, odori in modo strano" il bimbo arricció il naso e istintivamente poggió la manina sul ventre della madre " c'é qualcosa di strano sulla tua pancia"
" Me la ricordo quella notte..." il Vegeta adulto deglutí ed inizió a tremare, in attesa che, come era ben vivido nella sua mente, la porta si aprisse violentemente e la figura di suo padre d'allora entrasse nella stanza. Indossava una battle suite pesante e scura, gli spallacci erano devastati, il lungo mantello era sporco di fango e la pelliccia sulle sue spalle era puntellata di macchie rosso sangue, sangue delle vittime che si erano messe sul suo cammino durante l'ennesima battaglia. Aveva un aspetto terrificante, la solita aria da padrone e non fu felice di ritrovare il figlio attaccato alle sottane della madre come fosse uno qualunque.
" Che sta succedendo qui?" Chiese furente digrignando i denti: un altro maschio, seppur sangue del suo sangue e di nemmeno dieci anni, non avrebbe assolutamente dovuto essere nel suo letto, così vicino alla sua donna.
" Maestá non arrabbiarti con lui" la regina si alzó immediatamente per proteggere il piccolo e affrontó con coraggio il marito, sebbene in quei momenti la spaventasse terribilmente " É colpa mia. Mi sentivo sola ed avevo paura del buio del solstizio, perdonami Vegeta" gli accarezzó una guancia puntando al debole che, comunque, lui aveva per lei.
" Quando la smetterai di proteggere questo marmocchio?" Domandò il re iniziando ad ansimare: mancava dal calore del suo letto da qualche mese e non avrebbe tollerato un minuto di astinenza in piú a causa dei capricci di un bambino " meno male che ha finito di attaccarsi alle tue gambe come un  infimo qualunque, spero che tra le fila di Freezer, almeno mi renderá orgoglioso dando prova del valore del suo sangue!"
La regina fece un passo indietro e guardó prima il piccolo, poi il marito, iniziando a tremare come una foglia, come se il gelo e la neve all'esterno del palazzo fossero violentemente penetrati al suo interno spazzando via tutto il calore del grosso camino al centro della stanza.
" Che stai dicendo?" Domandò dunque la donna, mentre il mondo iniziava a crollarle irreversibilmente addosso.
" Quello che hai sentito! É giunto il momento per Vegeta di diventare un uomo. É grande oramai e poi ci sará presto un altro principe a cui dovrai badare" le parole del re erano fredde, severe e turbarono il piccolo Vegeta che continuava a non capire.
" Non gli ho ancora detto nulla, aspetta..." la regina supplicò invano il marito, che di tutta risposta continuò a parlare.
" Lo farò io! Ascolta marmocchio, tua madre aspetta un altro figlio ed un principe a corte sarà piú che sufficiente. Ora esci da questa stanza e vai a riposare, perché domani partirai con Freezer"
" No, io non vado da nessuna parte, non lascio mia madre con un mostro come te! Sei cattivo!" Il piccolo Vegeta si mise di scatto in piedi e provò a colpire suo padre che, purtroppo, gli bloccò il polso e lo fece cadere a terra, mentre un ghigno malefico deformava il suo bel volto.
" Si mostriciattolo, sappi che diventeró ancor più cattivo se non farai  come ti dico. Non sono solo tuo padre, ma anche il tuo re!"
" Vegeta ti prego lascialo stare, gli fai male!" La regina si mise tra i due per fermare il marito, che sebbene fosse un uomo spietato, diventava docile come un agnellino se si trattava della sua sposa.
" Per me puó anche restare a guardare allora. Imparerà come si giace con una donna!"
" Basta ti prego!" Il Vegeta adulto diede un pugno contro il muro e lo scenario intorno a lui si dissolse completamente lasciandolo nel buio insieme allo spirito del padre, immobile, fermo, come se quelle immagini terribili non lo avessero nemmeno sfiorato.
Possibile che persino il re dei saiyan non provasse nulla rivedendo tanta orribile crudeltá?
" Fa piú male a me che a te, ma questa é la mia condanna. La condanna per essere stato quello che sono stato. Tua madre ti amava di un amore immenso ed io ne ero geloso: lei era mia. Quella notte ti riportò nella tua stanza e come puoi ben immaginare non ne fui contento...purtroppo non abbiamo ancora finito: devi guardare un'ultima cosa" sospiró mestamente il re e mentre pronunciava quelle parole, un altro sipario si alzava su di loro delineando i contorni di quello che, di sicuro, sarebbe stato un altro pesantissimo ricordo.
 
***
 
“ Che begli occhi grandi hai” disse dolcemente la regina, mentre cullava un batuffolino senza smettere di guardarlo e sorridergli. Il piccolo, un altro maschio, era venuto al mondo poche ore prima e tanta era stata la gioia di tenere nuovamente un bimbo attaccato al seno, che per qualche momento, il dolore per la partenza del primogenito si era affievolito.
Vegeta e lo spirito del padre guardarono in silenzio e quest’ultimo, ad un certo punto, si morse il labbro e abbassò la testa senza il coraggio di continuare ad assistere alla scena. Strinse i pugni ed il respiro divenne affannoso, ma si fece coraggio per rivivere, per l’ennesima volta, uno degli altri ricordi pena della sua eterna dannazione.
“ Prendetelo!” esclamò una voce e l’urlo di dolore della regina, sbattè contro le pareti della stanza come se volesse frantumarle.
“ No!” la donna strinse il piccolo a se, non si curò dei dolori del parto, nè della macchia di sangue che le aveva sporcato la parte inferiore della camicia da notte e lottò per difendere il suo bambino.
“ Maestà siate ragionevole, il re ha ordinato di mandarlo via” continuò la guardia impietosita e si avvicinò alla donna che, colta dall’ira, lo schiaffeggiò violentemente.
“ Dovrete uccidermi se volete portarmi via anche questo figlio!” sbraitò di contro la sovrana, per nulla incline, quella volta, a cedere come era stato per Vegeta.
“ Padme!” urlò il re dopo aver fatto irruzione nella camera e avanzò a passo spedito verso la sposa disobbediente.
“ Non provare ad avvicinarti o giuro che ti farò a pezzi!” ringhiò coraggiosamente la saiyan, in quel momento illuminata dal fuoco tipico di una madre arrabbiata che difende il suo piccolo.
“ Non dire sciocchezze e non commettere assurdità, lo sai che non voglio farti del male e non costringermi a farlo!” ribattè il re, che in uno scatto riuscì a bloccare la moglie tenendola dalle braccia, mentre la guardia le prendeva il bambino.
“ Nooooooo, Tarble. Lasciatelo!” le urla della regina si tramutarono in un pianto disperato, straziante, che tolse alla povera donna ogni briciolo di energia che le era rimasto in corpo. Cadde come un sacco di patate vuoto sulle ginocchia, il volto contro la dura e fredda pietra del pavimento, le unghie che tentavano di scavare per farsi del male, un dolore di sicuro più sopportabile.
Il re era immobile e continuava a bloccarla, come se la creatura che le avevano portato via non fosse sangue del suo sangue e perchè, forse, la vergogna di aver generato un erede debole, per un uomo come lui , valeva molto di più.
Il Vegeta adulto non riuscì ad emettere un fiato, mentre un invisibile cappio  gli si stringeva al collo rendendogli impossibile il respiro. Si girò verso lo spirito del padre e non riuscì a credere che persino uno scena come quella lo lasciasse impassibile, o forse il suo corpo era semplicemente l’involucro di un magma di sentimenti che lo stavano bruciando da dentro.
“ Ti prego padre, portami via” lo supplicò deglutendo a fatica ed il re fece un cenno accontentandolo.
 
***
Si ritrovarono immediatamente nella grotta da cui erano partiti, entrambi sfiniti e distrutti come se quei pochi minuti di ricordi gli fossero passati addosso devastandoli.
Tante domande affollarono la mente di Vegeta e tuttavia non un fiato gli uscì dalle labbra, nemmeno capaci di aprirsi da sole.
“ Ti starai chiedendo perchè” lo spirito del re ruppe ogni angoscioso silenzio e fu a quelle parole che Vegeta si risvegliò dal sonno emotivo che lo aveva intorpidito.
“Già, perchè padre?”  il giovane saiyan incrociò le braccia al petto e gli pose quella domanda arrabbiato “ mi hai già abbondantemente rovinato la vita quando ero un bambino, ma sai, in fondo devo ringraziarti. Se fossi rimasto con mia madre, probabilmente ora sarei uno sciocco sentimentale come lo era lei!” Quanto fu doloroso per Vegeta pronunciare quelle parole, ma pensò fossero le uniche efficaci a ferire il genitore e fargli, forse, più male di quanto egli ne avesse fatto a lui. Il re aveva amato più di se stesso solo un’altra persona e colpire lei equivaleva a colpire lui per nuocergli parecchio.
“ Sei rimasto un maledetto moccioso viziato” lo spirito afferrò il figlio tenendolo dal bavero della casacca e lo avrebbe di sicuro colpito, ma si ricordò l’amaro prezzo che stava pagando per essere stato un uomo crudele “ che uomo hai intenzione di diventare?”
“ E levami le mani di dosso” Vegeta si divincolò dalla presa del genitore e lo fissò.
“ Io sono lo spirito del tuo passato e come tale, ho il compito di ricordarti da dove vieni per evitarti di commettere i miei errori. Hai una compagna e aspetta un figlio tuo. Cosa hai intenzione di fare? Abbandonarlo a se stesso come ho fatto io con te e tuo fratello?”
“ Non sono affari che ti riguardano. E poi, da quando il grande Vegeta III, ultimo sovrano del popolo saiyan, prova pietà per una sciocca terrestre ed il mezzosangue che porta in grembo?”
“ Da quando la mia anima si è dannata all’inferno l’istante stesso in cui ho abbandonato i miei figli e ho spezzato il cuore di mia moglie. Tu mi odi, vuoi che anche tuo figlio odi te?”  Le parole del re erano pesanti, gravi e tuttavia colme di una saggezza unica, la più amara, quella che viene dalla consapevolezza di aver compiuto l’azione più empia del mondo.
La sua anima era dannata, destinata a bruciare negli inferi e divorata dalla continua visione delle scellerate crudeltà compiute.
“ La scelta è solo tua Vegeta. Stanotte riceverai altre due visite finalizzate a darti la possibilità che io non ho mai avuto: quella di essere messo difronte alle conseguenze delle proprie azioni se si continua a farsi mangiare il cuore dall’odio!”

 

Saiyan's Carol poster- Credits @acupofmich on Twitter https://pbs.twimg.com/media/EjVg3oOXcAA7w63?format=jpg&name=large

 

   
 
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