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Autore: Allen Glassred    29/12/2022    0 recensioni
PERSONAGGI LIBERAMENTE ISPIRATI A STRANGER THINGS, STORIA ORIGINALE.
Will nel regno di Vecna, vede solamente rovine. E forse, prenderà una decisione importante.
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto gli pare essere quasi un sogno, quasi irreale. No: no, non è un sogno, non è “ irreale “, m è più vero che mai, non è il puro e semplice prodotto della sua fantasia, ma è pura realtà. Una realtà alla quale ha sempre cercato di sottrarsi, dalla quale i suoi amici hanno cercato di salvarlo. Ma tutto è stato inutile: lo ha ben capito ormai, il giovane dalla chioma mogano. Cammina quasi distrattamente tra quelle rovine di un regno che solo a lui, nemmeno ai suoi amici fu concesso vedere: il regno del Mind Flayer, il regno di Vecna. Un tocco: un tocco al collo fa sussultare il giovane Will Byers. Non è una sensazione come le altre, quando nel mondo reale avverte la presenza nelle vicinanze o comunque accanto a lui dell’entità che lo ha posseduto tempo addietro. No: questa volta è un vero ed autentico tocco. “ Dove mi trovo?! “. Chiede ad alta voce il ragazzino ormai cresciuto. “ C’è nessuno?! Dove sono?! Che cosa vuoi da me?! “. Grida nuovamente il bruno, continuando a camminare e ben consapevole del fatto che comunque, nessuno gli risponderà. “ Mike?! Dustin?! Lukas?! “. Chiama il nome degli amici di sempre, speranzoso e come se fossero la sola ancora di salvarsi da queste rovine, da questo regno ormai distrutto. “ Undi?! Mamma?! Max?! “. Nulla: nessuna risposta, il tono di voce si alza ma allo stesso tempo perde quel timbro speranzoso. “ Nancy?! Jhonatan?! Qualcuno mi sente?! “. Grida di nuovo, vanamente: è solo. Solo tra le rovine di un sottosopra mai visto, il luogo che ha visto nascere Vecna ed ancora prima, il Mind Flayer. Ed improvvisamente Will se ne rende conto: è solo. Stavolta è davvero solo, nessuno gli risponderà.

 

“ Ciao, mio riflesso “. Una voce: una voce ancestrale ma al tempo stesso umana. “ Ti ho aspettato a lungo, ma ora sei finalmente arrivato “. Il ragazzo trema, la sensazione al collo si spande anche sulle braccia, come se dei tentacoli stessero tentando di catturarlo.

 

“ No! “. Grida vanamente Will, tentando di muovere dei passi e di sottrarsi. “ Perchè mi hai condotto qui? Tu sei il mostro che mi ha posseduto e quasi ucciso! “. Grida il figlio di Joyce, tentando disperatamente di reagire e svegliarsi. Ma no: questa volta non è addormentato. Le rovine, il Mind Flayer che ora si staglia dietro di lui, tutto ciò è reale.

 

“ Oh, tu sai bene perchè sei qui, Will Byers “. Per la prima volta il ragazzo ode chiaramente la voce di quel mostro, che di umano non ha assolutamente nulla. “ Vedi, un tempo io ero come te: avevo creduto in una convivenza pacifica tra la mia razza e gli esseri umani. Ma quei barbari non la meritavano, questa fiducia “. Parole amare: parole amare ma sincere, questo il ragazzo lo sente chiaramente e, immediatamente è come se lui provasse le medesime sensazioni. “ Mi distrussero ed imprigionarono in questo lugubre luogo. Solo, ridotto a ciò che ora vedi: un mostro “. Parole che fanno sussultare Will: lo scuotono nel profondo, sente quei sentimenti come fossero i suoi e gli fanno molto, molto male. “ Quando Undici scaglio Henry nel portale, allora vidi una possibilità: presi il suo corpo in prestito, sperando di poterlo usare per poter aprire un portale. Purtroppo ho fallito, anche questa volta sono stato ostacolato “. Parole cariche di amarezza, un’amarezza che ancora una volta Will riesce a percepire come propria, una tristezza infinita ed improvvisa nel sentire quella che è la storia del suo antico e nuovo nemico. “ Ma questa volta no, non fallirò “. Un tentacolo: un tentacolo che lentamente cinge il mento di Will, costringendolo a volgersi verso il mostro – se così si può definire -.

 

“ Io… io non sono come te. Anche se gli esseri umani sono crudeli, non sono tutti così! Non meritano di essere distrutti “. Eppure pensa il bruno, una parte di lui da inevitabilmente ragione al Mind Flayer: anche lui forse, nei suoi panni ed alla luce di quanto gli hanno fatto, desidererebbe la distruzione della razza umana.

 

“ Invece tu mi aiuterai. Lo farai, Will Byers “. Il tentacolo non allenta la sua presa, facendo fluttuare in aria il corpo del ragazzo. “ Lo farai, e lo sai il perché? “. Parole quasi sussurrate in un tono ora quasi umano: è questa dunque, la voce reale del Mind Flayer? Quella che aveva prima di essere trasformato in ciò che è ora? “ Perchè io salverò i tuoi amici”. Un brivido freddo scorre lungo il corpo del ragazzo: questa è una velata minaccia, non c’è il minimo dubbio. “ Tu mi darai il tuo corpo: diventerai il mio tramite e mi aiuterai ad aprire un portale tra questo mondo ed il tuo. Gli esseri umani saranno distrutti, ma se collaborerai potrei anche decidere di salvare i tuoi amici “. Will non può fare a meno di trasalire: la vita dei suoi amici, della sua famiglia, il destino dell’umanità intera è nelle sue mani! Dipende tutto da lui e dalla sua decisione, una parola da parte sua potrebbe cambiare le sorti di tutti quanti. Lo sa, forse lo ha sempre saputo: non c’è possibilità di vittoria contro quell’entità – contro il suo riflesso – e se lui si opporrà, anche i suoi amici e la sua famiglia correranno un grave pericolo. “ Accetta Will, accetta! Non obbligarmi a distruggere la tua coscienza e ad usurpare comunque il tuo corpo. Combatti al mio fianco, combatti contro una razza corrotta e che lascia attorno a sé solo rovine “. Rovine, solo… “ … solo rovine “. Le parole del Mind Flayer, le parole di Vecna rimbombano nella sua mente come pesante sentenza. “ Solo rovine… “. Il ragazzo apre gli occhi precedentemente chiusi di scatto, faccia a faccia con il Mind Flayer. Ora lo a: alla luce dei fatti, ora sa perfettamente cos’è giusto fare.


Will nel regno di Vecna, vede solamente rovine. E forse, prenderà una decisione importante.

   
 
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