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Autore: Rutile Pleinenuit    11/09/2009    6 recensioni
La vita non è facile. La mia è una di quelle, ma con le giuste persone tutto può risolversi. Io e miei due papà non pensiamo alle opinioni altrui ma solamente alla nostra felicità.
Attraverso varie storie vi racconterò le nostre avventure, belle e brutte, facendovi così capire che la nostra è una esistenza normale.
Vi racconterò de "Ma belle vie"
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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La sentivo.
La voce del diavolo che si avvicinava.
Sentivo i suoi passi sempre più vicini. La porta della camera che si apriva e poi…
“Voi due scansafatiche che cosa ne direste di alzarvi” Ecco a voi la reincarnazione del diavolo, Camus d’Alembert, in altre parole il mio adorabile papà.
“Non ne ho voglia. Lasciaci dormire” questo spara cavolate (che per me sono pillole di saggezza, ammettiamolo) accanto a me e Milo Kronis, l’altro mio papà.
“Papà ma che ora è?” mugugno cercando di coprirmi anche la testa con le lenzuola.
“Sono le undici e mezza, signorina” mi risponde mentre accende la luce della camera e si avvicina al letto “Cassandra, Milo. Alzatevi immediatamente da questo letto”
“Ancora cinque minuti” rispondiamo in coro da sotto le coperte.
“No, voi due vi alzate adesso” disse Philo e in un attimo ci ritrovammo senza coperte, magicamente finite sul pavimento.
La scena che gli si presentò davanti agli occhi era tutto un dire: Milo era stravaccato sul letto ed io ero a testa in giù, con un piede sulla sua faccia e l’altro sul suo petto.
“Ehi”protestammo mettendoci di scatto a sedere.
“Così imparate ad andare a letto quando vi pare la sera” ci risponde con le mani appoggiate sui fianchi, col tono di una maestra che spiega a un bambino che non si mangia la colla.
La sera prima, infatti, io e Milo eravamo rimasti alzati fino a tardi a giocare con i videogiochi e alla fine ci siamo ritrovati a dormire nella camera dei miei.
“Sì ma dovevamo finire l’incontro”protesta Milo con la voce ancora impastata dal sonno. Intervengo per dargli una mano “Si è abbiamo anche conquistato il titolo di campioni del mondo”ci battiamo il cinque.
“Non sei felice per noi?” gli domando quasi arrabbiata.
“Lo sarei di più se vi preparaste per uscire”mi risponde“La nonna ci ha invitato a mangiare da lei e se non ci sbrighiamo, rischiamo di arrivare tardi”.
“Che bello” rispondo senza accorgermi di essere scesa con un balzo dal letto “Andiamo da nonna Camille” e corsi in camera mia a prepararmi.
“Cosa ne dici di alzarti anche te?” propone Philo a un Baba più morto che vivo.
Per noi la sveglia di papà è, infatti, la più tremenda delle torture. Oggi siamo stati fortunati a non ricevere una secchiata d’acqua.
“Solo se mi dai un bacio” ribatte Milo.
Camus sbuffando rassegnato si china per baciarlo.
Milo tutte le mattine riesce in qualsiasi modo a farsi baciare da papà. Quell’uomo e la mia fonte d’ispirazione quotidiana. “Ora vedi di alzarti e prepararti in tempo record”comanda Philo con un dito puntato verso il bagno.
“Agli ordini”. Detto ciò Milo si alzò e si andò a preparare.
Io intanto ero letteralmente volata in camera mia per cambiarmi.
La mia stanza può benissimo passare per un cimitero o qualcosa giù di lì.
C’è un letto a una piazza e mezzo con cuscini rossi, verdi e bianchi, le lenzuola nere, decorate in pizzo rosso e fiocchi bianchi, e il baldacchino di pizzo nero. Le pareti sono di un rosso scuro e ci sono alcuni poster tra cui uno di Heath leather che interpreta Joker e Johnny Depp nei panni di Sweeney Todd ma anche un grande poster con un violino di cristallo e croci di ogni genere. Sui muri ci sono anche molti miei disegni, papà mi ha trasmesso la passione per l’arte, e moltissime mensole piene di libri, una per ogni argomento.
Ho anche una scrivania rossa ad angolo con sopra un computer e tantissime action figure (sono un piccola nerd, problemi?).
Mi piace molto questo stile gotico vittoriano e neanche ai miei genitori dispiace.
Accanto al mio letto c’è una graziosa cuccetta nera, con delle torrette e giochetti vari, dentro ai quali noto Severus che, dopo avermi sentito entrare, si era svegliato, e ora mi veniva incontro.
“Oh Severus scusami”gli dico prendendolo in braccio “stanotte sei rimasto tutto solo”gli faccio un po’ di coccole per essere perdonata al quale lui risponde con delle sonore fusa. Dopo averlo posato, mi avvicino all’armadio. Per andare da nonna scelgo qualcosa di semplice, camicia nera con gilet bianco, cravatta rossa e jeans scuri.
Dopo esserci preparati, usciamo da casa e saliamo sulla nostra fantastica punto verde (Il colore lo abbiamo scelto io e Baba!).
Arrivati da nonna, Philo incomincia a fare la predica a me e a Milo dicendo di essere educati e gentili, ma ovviamente, quando lei apre la porta, per noi è come se non avesse detto niente: io mi butto al collo di nonna e Baba la abbraccia come se non la vedesse da anni, tutta la scena sorvegliata da papà che sorride sconsolato.
Papà e molto attaccato alla nonna. Quando lui ha dichiarato la sua omosessualità, lei ha detto che saperlo o no non faceva differenza, perché lui sarebbe rimasto il suo bambino, e anche quando mia madre ci ha abbandonato, lei ci è stata vicina.
Dopo che io e Baba ci fummo staccati da nonna anche lui la abbraccio ma in un modo diverso dal nostro, quasi fossero in un altro mondo.


“Che classe fai quest’anno Cassandra?”. Camille d’Alembert, la nonna migliore del mondo.
Siamo a tavola a mangiare e parlando siamo arrivati a discutere di scuola. La nonna è sempre molto curiosa sul mio andamento scolastico, credo perché spera che io sfrutti le mie capacità e che vada bene come faceva Philo.
“Devo andare in prima liceo” rispondo mentre trangugio un piatto di spaghetti “Vado all’artistico.”
“Brava. Hai fatto bene. Ma non dicevi di voler fare materie come filosofia?”mi chiede la nonna. Le è molto orgogliosa di me è prende seriamente tutte le mie idee. Nonostante io non sia la sua unica nipote è un po’ come se lo fossi. Mio padre ha anche un altro fratello, non so esattamente se sia più grande o più piccolo, ma da quando papà si è dichiarato, non si sono più sentiti. Non mi è chiaro il motivo ma non credo sia a causa di papà, poiché neanche nonna l’ha più visto.
“Certo ma le farò lo stesso” rispondo pronta “Ho trovato una scuola con un indirizzo sperimentale e potrò fare anche filosofia, latino e chimica”dico fiera della conquista ottenuta per poi aggiungere “Per di più sono nello stesso corso di Midnight”.
“Davvero?” Midnight è la mia migliore amica dall’asilo, è quasi una sorella per me. Lei e nonna si sono incontrate la prima volta a una mostra, organizzata dalla nostra prof di arte in terza media, con i disegni miei e di Midnight. Da allora io e lei andiamo spesso a trovarla per farle vedere i nuovi disegni o semplicemente per parlare. Io e Mid abbiamo molto rispetto per nonna Camille poiché lei ha una mente molto aperta e parlare con lei è sempre molto istruttivo.
“Puoi stare composta almeno a tavola, miss femminilità?” mi rimprovera mio padre vedendomi con il muso letteralmente dentro il piatto.
“Suvvia Camus lasciala in pace, vuol dire che apprezza come cucino” gli risponde nonna facendomi l’occhiolino. La ringrazio con un sguardo di immensa gratitudine e ammirazione“Tu piuttosto tesoro, mi sembri dimagrito. Cos’è, non mangi abbastanza?”
“No mamma tranquilla e solo che è un periodo così” risponde mio padre leggermente imbarazzato.
La nonna adora trattare papà come quando era piccolo e ciò mette Philo a disagio.
“Sarà” obbietta lei un po’ scettica per poi continuare “Come va invece la clinica, Milo”.
Milo e papà erano grandi amici già dalle medie, quindi lui e nonna si conoscono da molto tempo. Per lui e come una seconda madre. Quando Baba e Philo si sono fidanzati, la nonna ne era molto contenta.
“Benissimo”risponde Milo che aveva già finito il secondo piatto di pasta “ Ieri, però abbiamo dovuto abbattere un cane perché ormai non riusciva più a respirare autonomamente” Baba non sopporta che un animale muoia o che sia maltrattato. E’ molto sensibile su quest’argomento. Mi ricordo quando Scorpio stava male… l’inferno!
“Oh mi dispiace, ma hai fatto la cosa giusta. Così non soffrirà più” La nonna è un asso nel consolare le persone, infatti, sul volto di Milo compare un piccolo sorriso.
“Hai ragione” riesce solamente a rispondere. Poi guarda l’orologio e scatta in piedi.
“O porca miseria sono in ritardo, devo andare” saluta nonna, bacia papà e arrivato a me, si blocca “Oggi ti devi vedere con Midnight per caso?”
 “Sì perché?”gli rispondo senza riuscire a capire.
“Allora vieni che ti accompagno”mi dice prendendomi un braccio. Non faccio in tempo a salutare nonna e papà che mi ritrovo già in macchina.
“Come mai questa fretta?” chiedo incuriosita.
“La nonna mi ha detto se potevamo lasciarla da sola con papà” mi risponde con un tono stranamente serio.
“E’ successo qualcosa?”  chiedo un po’ preoccupata.
“Non credo magari vuole stare solo un po’ di tempo con Philo” dice più a se stesso che a me.
Arriviamo sotto casa e vedo Mid che mi aspetta dal portone, ma appena vede la nostra fantastica punto verde fluo (una macchina del genere non la confondi facilmente), ci viene incontro.
“Ciao sorellona, salve signor Kronis” saluta mentre apro la portiera e le vado incontro. Oramai per noi è un’abitudine chiamarci così. Io sono la sua sorellona e lei la mia sorellina.
“Quando ti deciderai a darmi del tu, ti conosco dall’asilo”dice mio padre con un sorriso.
“Mi scusi signor... mi perdoni… Milo”
“Ora va meglio” sentenzia Baba “Divertitevi oggi ragazze”.
“Grazie” rispondiamo in coro prima di salire in casa.
  
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