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Autore: Rutile Pleinenuit    04/09/2009    5 recensioni
La vita non è facile. La mia è una di quelle, ma con le giuste persone tutto può risolversi. Io e miei due papà non pensiamo alle opinioni altrui ma solamente alla nostra felicità.
Attraverso varie storie vi racconterò le nostre avventure, belle e brutte, facendovi così capire che la nostra è una esistenza normale.
Vi racconterò de "Ma belle vie"
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aquarius Camus, Nuovo Personaggio, Scorpion Milo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Cassandra Andromeda d’Alembert.
Ho quattordici anni e sono francese. ho un'altezza nella media e una corporatura normale.
Il colore naturale dei miei capelli è un rosso ramato ma io lo storpio di continuo con delle méchés nere. Ho gli occhi nerissimi con sfumature di rosso.
Vivo in Francia con i miei genitori. Loro non si sono mai potuti sposare e anche solo il fatto di tenermi con loro è stato un problema.
Voi vi chiederete il perché di tutte queste complicazioni. Beh, basti dire che i miei genitori sono una coppia gay con una figlia quattordicenne.
Eh già... i miei genitori sono due uomini, due papà. Ma a me non ha mai dato fastidio.
Si chiamano Camus e Milo, ma io li chiamo Philo e Baba. Dato che da piccola non riuscivo a pronunciare i loro nomi, diedi loro questi soprannomi, ma andando avanti col tempo, non ho mai smesso di chiamarli così.
Camus è il mio padre biologico, ha dei lunghissimi capelli rossi, che cura moltissimo, e gli occhi marroni. Ha l’abitudine di mettersi dello smalto rosso sulle unghie, credo di non averlo mai visto senza!
Milo invece ha i capelli biondi, pure lui li porta lunghi ma, a differenza di papà che li porta lisci, li tiene mossi, e gli occhi azzurri.
Fisicamente assomiglio molto a Philo mentre, da un punto di vista caratteriale, ricordo in modo straordinario Baba.
Entrambi sono molto alti, anche se Milo lo è poco di più.
Viviamo a Parigi, nel quartier Latin. Essendo Baba di origine greca, e Philo di origine francese, in casa parliamo entrambe le lingue.
Milo gestisce uno studio veterinario, lui adora gli animali. Camus invece è un pittore. A ogni mostra che presenta, Baba ed io siamo sempre presenti per sostenerlo.
Gli piace il fatto che siamo sempre lì con lui, ma è troppo orgoglioso perché lo ammetta. Ha un grande talento e mi ha trasmesso la voglia di disegnare.
Ognuno di noi possiede un animale. Io e Philo siamo più tipi da gatti, rispettivamente abbiamo: Severus, un gattino nero con delle sfumature argentate e (incredibilmente) anche verdi, e Aquarius, un gattino rosso con sfumature bianche. Baba invece ha la sua inseparabile tartaruga, Scorpio (…).
La storia d'amore di mio padre è stata tutta fuorché semplice: all'età di 17 anni Philo incontrò mia madre, Linette, e lì nacqui io. Col passare del tempo mia madre si accorse che papà non era più lo stesso e, quando scoprì la sua omosessualità, sparì, lasciandoci soli: abbandonò lui per il tradimento subito, e abbandonò me, considerandomi un sacrilegio, il frutto del suo dolore. Ma papà non mi abbandonò e per mesi mi crebbe da solo. Per fortuna però al suo fianco c'era Milo, il migliore amico di papà, che ci aiutò a superare quel brutto periodo. E fu proprio in quel periodo che scoprirono entrambi l’amore che provavano verso l’altro. Mio padre era felice e, dopo che io ebbi compiuto un anno, Baba, Philo ed io andammo a vivere tutti insieme. Loro ormai sono la mia famiglia e ha me non da fastidio che sia così.
Non ho mai incontrato mia madre e non ci tengo nemmeno.
Nella mia vita non c’è mai stata una figura femminile di riferimento (La cosa che gli assomigliava di più era Philo) ed è forse per questo che, nonostante gli sforzi di Camus per evitarlo, sono diventata un maschiaccio patentato (grazie anche a Milo devo dire).
Mi sono sempre chiesta però come loro due si fossero innamorati. Cioè...non per niente, ma sono due completi opposti!
Philo è molto serio, controllato, maniaco dell’ordine e cosi via, mentre Baba è molto più allegro, spontaneo, un casinista cronico.
Bisticciano spesso ma Baba è un campione nel persuadere papà: la sua tattica consiste nel mettere il suo adorabile e al tempo stesso terribile broncio ogni qual volta Philo si arrabbia. Papà, che la maggior parte delle volte non sa resistere a quel broncio (credo che nessuno ne sia in grado in realtà), gliela da vinta e finiscono col fare pace.
Philo ha difficoltà ad attaccarsi a qualcuno e quindi usa una specie di maschera che lo rende freddo e razionale, ma con le persone che conosce e a cui vuole bene, in particolar modo con me e Baba, e più spontaneo e addirittura allegro. Lui dice sempre che io e Milo siamo le cose migliori che abbia mai avuto.
Baba invece è sempre, e non sto scherzando, allegro. Mi è capitato una sola volta di vederlo arrabbiato, e non è stata una bella scena: accade un giorno di seconda media, quando entrambi mi vennero a prendere a scuola. I miei amici erano a conoscenza dell'omosessualità dei miei genitori, e non era mai stato un problema ma Michael Fleur, la mia nemesi mortale dai tempi dell’asilo, era uno stupido deficiente e appena vide che, dopo averli abbracciati, ce ne stavamo andando e loro si tenevano per mano, si mise a urlare “Guardate che carini i due frocetti che si tengono per mano”.
Io e Baba ci girammo di scatto.
Philo non lo degnò nemmeno di uno sguardo, ma non appena vide Baba in volto, pure papà sembrava terrorizzato. Milo aveva uno sguardo assassino e stringeva i pugni talmente forte, che si potevano contare le vene sulle nocche da due metri di distanza.
Stava per andare a dirgliene (e dargliene) quattro ma si fermo subito per osservare la scena davanti a se.
Io mi ero già davanti a quel cretino di Michael ed ero immobile. Due secondi dopo, gli tirai un pugno dritto in faccia con una potenza tale che cadde un metro più avanti. “Tu” incominciai a dire scandendo ogni sillaba avvicinandomi a lui, con uno sguardo così arrabbiato che faceva concorrenza a quello di Baba “Tu, verme insulso che non sei altro, non ti devi più permettere di ripetere ciò che hai detto o ti giuro che, la prossima volta, che sentirò uscire dalla tua fetida bocca quelle parole, non mi limiterò ai pugni”
Michael era immobile.
Io mi girai verso i miei e dissi “Andiamo?”. Philo inizio a sgridarmi ma io ero già avanti con Baba che mi aveva messo un braccio sulle spalle ed entrambi avevamo un un fantastico ghigno sul viso.
  
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