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Autore: TheSlavicShadow    01/01/2023    0 recensioni
Raccolta di oneshot.
Genere: Angst, Generale, Hurt/Comfort | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yorktown, Ottobre 1781

 

Era inginocchiato nel terreno fangoso del campo di battaglia. Non sapeva se era così morbido per gli zoccoli dei cavalli che lo avevano calpestato o per il sangue di quei poveri disgraziati che avevano perso la vita da ambo le parti. 

O se erano le sue lacrime che stavano formando un lago di poltiglia melmosa tra le sue dita.

Aveva perso.

Aveva perso la battaglia.

Aveva perso la guerra.

La sua amata colonia aveva ottenuto quello che aveva tanto desiderato. Aveva ottenuto la propria libertà. Aveva lasciato la sua mano che aveva cercato di guidarlo per quei due secoli.

Ma cosa sono due secoli se non un battito di ciglia ai suoi occhi? Lui che aveva già così tanti anni e secoli sulle spalle. Che aveva già visto e provato così tanto. Quei due secoli non avrebbero dovuto significare assolutamente nulla.

Solo che non era mai stato così. Aveva adorato quell’esserino che lo aveva accolto quasi con paura. E aveva amato il giovane e meraviglioso uomo che era diventato. Un amore non più paterno. Un amore che non era mai stato fraterno ma che non aveva mai avuto il coraggio di confessare. 

“Arthur.”

Nel suo campo visivo erano entrati degli stivali. Le punte sporche di fango. E così dannatamente vicine.

“Vattene. Hai vinto.”

Non poteva alzare lo sguardo. Non avrebbe potuto sopportare l’umiliazione di essere visto in quello stato. Non da Alfred. Non dai suoi due alleati che sicuramente ridevano a crepapelle della sua miseria. 

“Non volevo arrivare a questo.”

“Vattene!” Aveva urlato alzando anche lo sguardo sul giovane uomo che gli stava di fronte. “Hai ottenuto quello che volevi, ora puoi anche lasciarmi in pace!”

Non era quello lo sguardo che però si aspettava di trovare sul viso di Alfred. Non era felice. Non era tronfio di orgoglio per aver sconfitto il glorioso regno britannico. 

Sembrava stanco, angosciato e triste. Non sembrava affatto il ragazzino combattivo e arrabbiato che qualche anno prima gli aveva dichiarato guerra. Non c’era il barlume di ribellione che gli aveva visto negli occhi dopo aver attaccato il porto di Boston. Non c’era quella forza esplosiva e distruttiva che gli aveva visto sfoggiare durante le prime battaglie. 

C’era di fronte a lui un giovane uomo stanco e distrutto dagli eventi. Un giovane Stato che non credeva si sarebbe protratto per così tanti anni quel battibecco tra fratelli.

“Non era questo ciò che volevo. Te l’ho sempre detto che non volevo farti la guerra. Volevo solo avere la tua stessa posizione, il tuo stesso status. Non avrei mai voluto dover arrivare a questo punto.” Alfred si era inginocchiato e lo aveva guardato negli occhi. 

Voleva colpirlo. Voleva dargli un pugno e urlare con quanto più fiato avesse in corpo. Avevano passato gli ultimi anni facendosi la guerra. Battaglia dopo battaglia avevano completamente rovinato il rapporto che avevano costruito. 

“Volevo semplicemente essere tuo pari e non il tuo fratellino.”

“Stai zitto! Sei solo un moccioso petulante che non capisce nulla della vita! Sei andato a piangere da quei due figli di puttana invece di venire da me!” Aveva urlato senza ormai pensare più alla propria dignità. Quella era sepolta sotto diversi strati di fango, assieme a tutti quei soldati che si era portato appresso e che erano morti inutilmente. 

“Tu non mi hai mai voluto ascoltare! Mai una sola volta hai ascoltato quello che avevo da dire! Perché tu sei il grande e potente Inghilterra e sai tutto meglio di chiunque altro! Beh, mi dispiace deluderti, ma per una volta sono stato più bravo di te in qualcosa!” 

“Più bravo di me?” Aveva urlato ancora a sua volta. Ormai sapevano parlare uno con l’altro solo urlando. “Da solo non avresti potuto fare assolutamente nulla! Stavo per schiacciarti come il verme che sei!”

Alfred lo aveva strattonato per la giacca, avvicinando pericolosamente i loro visi. Quei occhi azzurri li aveva amati da morire. Sarebbe morto pur di far felice quel bambino che gli teneva la mano. Ma voleva uccidere quel giovane uomo che lo guardava con disprezzo. Voleva uccidere quel giovane uomo che aveva ridotto il suo cuore in pezzi minuscoli e affilati che gli stavano graffiando il petto. Quella era una ferita da cui non sapeva come potersi riprendere. Non sapeva come si sarebbe potuto rialzare e recuperare il suo posto di nazione imbattibile. Il suo impero non avrebbe mai dovuto vacillare. Avrebbe sempre dovuto mostrare al mondo che i problemi interni li sapeva risolvere. Lo aveva dimostrato coi suoi fratelli in Europa. Lo aveva dimostrato con le colonie oltreoceano.

Fino a quel momento. 

Distrutto, lacerato dall’interno, e non sarebbe riuscito a riprendersi facilmente. Questo lo sapeva benissimo, mentre guardava Alfred alzarsi e dargli le spalle.

 

Un-break my heart

Say you'll love me again

Undo this hurt you caused

When you walked out the door

And walked out of my life

Un-cry these tears

I cried so many, many nights

Oh, un-break my

 

 

 
   
 
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