Spine nel cielo
C’è una radura,
nei recessi della Foresta
Proibita.
Tom incespica lungo pendii scoscesi e si strappa le vesti, arrancando
tra
i rovi. Il freddo gli ghiaccia le ossa, ma non s’arrende – ricorda
che non
sarà facile, Tom, è a caccia dei miei segreti che stai andando.
I cespugli di more sono così fitti da formare una cupola, le spine
trafiggono
il cielo. Tom scivola e striscia negli ultimi metri, prima di sbucare
nella
radura, dove la luce della luna irradia il tronco mutilato d’un albero.
È una quercia rossa.
*
“Mi rivelerai dov’hai nascosto il Diadema, Helena?”
“No. Ma ti insegnerò come trovare ciò che desideri.”
“Perché non me lo confessi e basta?”
“Perché ogni preghiera esige un sacrificio, Tom.”
*
Tom s’erge da terra, gli occhi fissi sul moncone annerito della quercia
secolare.
S’avvicina, sordo ai bisbigli tra le foglie – potresti vedere delle
cose,
sentire delle voci, è un luogo pieno di potere e oscurità, Tom,
moltissima
oscurità.
L’albero è stato abbattuto molti secoli addietro e pietrificato con la
magia
del fuoco. Prima d’essere bruciato, però, il ceppo è stato scavato per
ricavarne una forma.
È un bacile.
*
“Ho
trovato la radura. È lì che pregavi i tuoi dèi pagani, Helena?”
“Non ho mai creduto negli dèi, Tom. Soltanto nel potere.”
*
Quando torna nella radura, Helena lo accompagna.
Tom l’osserva in tralice. È solo un’ombra, i lineamenti quasi
sbiadiscono nella
nebbia in cui è scolpita, eppure gli occhi brillano d’una ferocia tale
da
crivellare di brividi la sua schiena – sono un’anima di mille anni
forgiata
dall’oscurità, Tom, segreti, spine nel cielo e moltissima oscurità.
Tom si recide le vene e il sangue inizia a colare, riempiendo il
bacile.
*
“Vedrò
davvero il passato?”
“Il passato, il futuro... troverai ciò che vuoi trovare, Tom. Il bacile
può
persino dirti come morirai...”
“Tu sei morta lo stesso.”
“Tu credi, Tom?”
*
Il liquido stilla nero nel chiarore lunare. Helena mormora le antiche
parole,
la litania sinistra che ha ideato secoli addietro, e lui le ripete
piano, a
fatica – devi crederci davvero, Tom, o non vedrai altro che il tuo
vuoto
riflesso.
Il sangue gli gocciola lungo i polsi, Tom sente la testa girare e
un gusto
metallico sotto la lingua, ma non smette di bisbigliare, gli occhi
fissi sul
bacile.
“Che cosa vedi, Tom?”
“Solo sangue.”
Lei ride, pianissimo, quando lui crolla sulle ginocchia.
“Pecchi di fede, Tom. Ci riproveremo al prossimo plenilunio.”
*
“Non c’è
nulla da scoprire. Solo sangue e bugie, Helena.”
“Il bacile mostra ciò che desideri.”
“Riflette solo il tuo viso. M’hai ingannato.”
“Tu credi, Tom?”
*
È la sesta luna
piena che Tom trascorre coi polsi
recisi, gemendo quelle parole oscure – l’albero è il mio tempio e
reclama un
sacrificio, sempre, proprio come me.
Il sangue s’agita piano, e all’improvviso il mondo si spezza. Tom
crolla a
terra e vede, vede ogni cosa – l’anello dei suoi avi, un
diario fradicio
d’inchiostro, un medaglione spezzato, una coppa d’oro, un serpente
affamato, il
volto d’un ragazzo dagli occhi verdi, un lampo di luce, e infine
l’Albania ed
Helena con il Diadema sul capo, il cavo d’un albero, un pugnale che
vibra
nell’aria, sangue infranto dappertutto.
Tom rinviene ai piedi del ceppo.
“Che cos’hai visto, Tom? La morte?”
“La sua fine.”
Note dell’Autrice
Ho
scritto questa storia per la prima fase della splendida
challenge Riflessioni
sulla scrittura organizzata da Rosmary.
Il testo strizza volutamente l’occhio ad altri miei scritti sulla
stessa coppia
(Il
bosco di querce rosse e Il
sussurro delle ossa), ed è pieno di allusioni ai miei headcanon.
L’unica precisazione che mi
sento di fare è sul finale e sull’ultima battuta di Tom: naturalmente,
di tutto
ciò che ha visto nel bacile (gli Horcrux, alcuni intatti, altri
spezzati,
Harry, il passato e il nascondiglio del Diadema), ha colto solo gli
aspetti
positivi che lo rassicurassero sull’immortalità che intende
raggiungere. Quindi "la sua fine" si riferisce proprio all'ultima domanda di Helena, cioè "la morte". D’altronde,
una delle più grandi debolezze di Tom è proprio l’arroganza.
Spero tanto la storia vi piaccia e mi lasciate qualche commento!
Un bacio,
Mary