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Autore: Mary Black    18/01/2023    8 recensioni
“Mi rivelerai dov’hai nascosto il Diadema, Helena?”
“No. Ma ti insegnerò come trovare ciò che desideri.”
“Perché non me lo confessi e basta?”
“Perché ogni preghiera esige un sacrificio, Tom.”
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Helena Corvonero, Tom O. Riddle
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Spine nel cielo

 

C’è una radura, nei recessi della Foresta Proibita.
Tom incespica lungo pendii scoscesi e si strappa le vesti, arrancando tra i rovi. Il freddo gli ghiaccia le ossa, ma non s’arrende – ricorda che non sarà facile, Tom, è a caccia dei miei segreti che stai andando.
I cespugli di more sono così fitti da formare una cupola, le spine trafiggono il cielo. Tom scivola e striscia negli ultimi metri, prima di sbucare nella radura, dove la luce della luna irradia il tronco mutilato d’un albero.
È una quercia rossa.


*


“Mi rivelerai dov’hai nascosto il Diadema, Helena?”
“No. Ma ti insegnerò come trovare ciò che desideri.”
“Perché non me lo confessi e basta?”
“Perché ogni preghiera esige un sacrificio, Tom.”


*


Tom s’erge da terra, gli occhi fissi sul moncone annerito della quercia secolare.
S’avvicina, sordo ai bisbigli tra le foglie – potresti vedere delle cose, sentire delle voci, è un luogo pieno di potere e oscurità, Tom, moltissima oscurità.
L’albero è stato abbattuto molti secoli addietro e pietrificato con la magia del fuoco. Prima d’essere bruciato, però, il ceppo è stato scavato per ricavarne una forma.
È un bacile.


*

“Ho trovato la radura. È lì che pregavi i tuoi dèi pagani, Helena?”
“Non ho mai creduto negli dèi, Tom. Soltanto nel potere.”

 

*


Quando torna nella radura, Helena lo accompagna.
Tom l’osserva in tralice. È solo un’ombra, i lineamenti quasi sbiadiscono nella nebbia in cui è scolpita, eppure gli occhi brillano d’una ferocia tale da crivellare di brividi la sua schiena – sono un’anima di mille anni forgiata dall’oscurità, Tom, segreti, spine nel cielo e moltissima oscurità.
Tom si recide le vene e il sangue inizia a colare, riempiendo il bacile.



*

“Vedrò davvero il passato?”
“Il passato, il futuro... troverai ciò che vuoi trovare, Tom. Il bacile può persino dirti come morirai...”
“Tu sei morta lo stesso.”
“Tu credi, Tom?”

*


Il liquido stilla nero nel chiarore lunare. Helena mormora le antiche parole, la litania sinistra che ha ideato secoli addietro, e lui le ripete piano, a fatica – devi crederci davvero, Tom, o non vedrai altro che il tuo vuoto riflesso.
Il sangue gli gocciola lungo i polsi, Tom sente la testa girare e un gusto metallico sotto la lingua, ma non smette di bisbigliare, gli occhi fissi sul bacile.
“Che cosa vedi, Tom?”
“Solo sangue.”
Lei ride, pianissimo, quando lui crolla sulle ginocchia.
“Pecchi di fede, Tom. Ci riproveremo al prossimo plenilunio.”

 

*

“Non c’è nulla da scoprire. Solo sangue e bugie, Helena.”
“Il bacile mostra ciò che desideri.”
“Riflette solo il tuo viso. M’hai ingannato.”
“Tu credi, Tom?”

 

*

È la sesta luna piena che Tom trascorre coi polsi recisi, gemendo quelle parole oscure – l’albero è il mio tempio e reclama un sacrificio, sempre, proprio come me.
Il sangue s’agita piano, e all’improvviso il mondo si spezza. Tom crolla a terra e vede, vede ogni cosa – l’anello dei suoi avi, un diario fradicio d’inchiostro, un medaglione spezzato, una coppa d’oro, un serpente affamato, il volto d’un ragazzo dagli occhi verdi, un lampo di luce, e infine l’Albania ed Helena con il Diadema sul capo, il cavo d’un albero, un pugnale che vibra nell’aria, sangue infranto dappertutto.
Tom rinviene ai piedi del ceppo.
“Che cos’hai visto, Tom? La morte?”
“La sua fine.”

 

 

Note dell’Autrice
Ho scritto questa storia per la prima fase della splendida challenge Riflessioni sulla scrittura organizzata da Rosmary.
Il testo strizza volutamente l’occhio ad altri miei scritti sulla stessa coppia (Il bosco di querce rosse e Il sussurro delle ossa), ed è pieno di allusioni ai miei headcanon. L’unica precisazione che mi sento di fare è sul finale e sull’ultima battuta di Tom: naturalmente, di tutto ciò che ha visto nel bacile (gli Horcrux, alcuni intatti, altri spezzati, Harry, il passato e il nascondiglio del Diadema), ha colto solo gli aspetti positivi che lo rassicurassero sull’immortalità che intende raggiungere. Quindi "la sua fine" si riferisce proprio all'ultima domanda di Helena, cioè "la morte". D’altronde, una delle più grandi debolezze di Tom è proprio l’arroganza.
Spero tanto la storia vi piaccia e mi lasciate qualche commento!

Un bacio,
Mary

  
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