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Autore: Ella1412    31/01/2023    1 recensioni
«Senti un po’ Fronte Spaziosa, come farai ora che partirai in viaggio con Sasuke?»
Sakura alzò gli occhi verdi sull’amica bionda, poggiata al muro vicino allo specchio. Le aveva chiesto di accompagnarla per comprare le ultime cose prima dell’imminente viaggio. Erano già passate a comprare dei recipienti per i medicinali di emergenza, dei sandali e due tute nuove per il viaggio. In quel momento erano alla ricerca del “mantello perfetto”, dato che quello scuro della rosa – secondo il parere non richiesto della Yamanaka – non andava affatto bene perché c’era già una persona cupa nella coppia e non era di certo la sua amica dalla fronte ampia.
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Nonostante fossero distanti l’uno dall’altra percepivano il chakra reciprocamente e in qualche modo ne erano confortati. Sakura, immersa nel fiume, si sentiva tranquilla e ottimista nei confronti di quel rapporto atipico; Sasuke invece si stava rendendo conto di aver perso molto più di quello che avrebbe mai potuto immaginare anche solo una settimana prima. Non conosceva molti aneddoti, né delle date particolari di ciò che accadeva nel villaggio, in più non sapeva quasi niente di quella ninja dai capelli rosa che lo stava accompagnando.
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Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CAPITOLO 1


Sakura era in viaggio da circa una settimana. Sasuke non era un grande interlocutore, non lo era mai stato, però era sempre stata Sakura la parte chiacchierona del team – senza contare Naruto, ovviamente.
Il percorso era ancora molto tranquillo, il bosco era sempre più fitto ma nel caso li avessero mai attaccati i due non avrebbero avuto problemi a difendersi.
 
Un rumore di ramo spezzato. Sasuke si fermò, Sakura portò immediatamente il chakra nel pugno chiuso. I due ventenni si scambiarono uno sguardo d’intesa e subito dopo Sakura diede un pugno al suolo. Ci vollero pochi secondi e il terreno fu scosso da una forza impressionante, facendo tremare tutto ciò che ci fosse sopra. Dagli alberi caddero tre o quattro uomini che vennero immediatamente toccati dal chidori di Sasuke che viaggiava tra le profonde crepe del suolo. Non erano ferite mortali, però bastò per far perdere loro i sensi.
Sakura andò a controllare il loro stato di salute, Sasuke – invece – che fossero semplici briganti.
Appurate le due cose partirono di nuovo. Lo scontro era durato pochi secondi.
 
Quella sera Sakura era più carica. Si era abituata al modus operandi di Sasuke e si era adattata di conseguenza. Era molto fiera di come stesse andando il viaggio, in più era capace di capirlo con uno sguardo.
«Domani andremo a Suna?» chiese Sakura mentre gli porgeva il piatto caldo. Sasuke strinse le labbra. Il percorso fino a Suna comprendeva il dover scalare una montagna abbastanza ripida.
Sakura studiò la sua espressione e subito parlò: «Starò al tuo passo, Sas’ke–kun». Il sorriso che nacque subito dopo era sincero, carico di energia. Le gote rosate accentuavano gli occhi verdissimi che continuavano a guardarlo con affetto.
 
Sasuke allora annuì, scoprendosi senza armi per combattere quei sorridenti occhi verdi.
 
 
La mattina dopo Sakura era ancora carica. Quando Sasuke era tornato al campo l’aveva trovata con  lo zaino pronto.
Era consuetudine che di primo mattino Sasuke si allontanasse dal loro campo per lasciare il tempo alla rosa di sistemarsi e lavarsi con calma. Anche se ultimamente tornava quando la kunoichi stava mettendo sul fornelletto l’acqua per il tè.
 
Questo suo avvicinamento la rendeva molto fiduciosa. Se prima arrivava quando era tutto pronto per lasciare il posto e ripartire, ora si avvicinava di più a ciò che per Sakura era definibile rapporto amichevole tra i due. La rosata si sentiva come se avesse superato un primo grande scoglio e, quasi ci sperava ma non voleva illudersi, le sembrava che anche lui avesse mosso un timido e piccolissimo passo verso di lei.
 
Sakura prese la tazza di Sasuke quando l’acqua era ormai calda e ci mise gli aromi preferiti del moro, senza zucchero, e gliela porse con un sorriso. Velocemente mise abbondante zucchero nel suo tè ancora sul fuoco, lei lo beveva più caldo rispetto al ragazzo, e il calore aiutava lo zucchero a sciogliersi più velocemente.
Una volta spento il fuoco Sakura si sistemò con la schiena contro lo zaino e sorseggiò il suo tè. Vide che Sasuke l’aveva aspettata per bere la sua tazza e internamente ne fu molto contenta.
«Che percorso seguiremo oggi?» disse lei, non riuscendo a contenere l’ennesimo sorriso.
Il moro buttò giù un sorso del suo tè, aprendo gli occhi solo per indicare con lo sguardo un percorso che conosceva.
«Pensavo di proseguire verso quel monte.» la rosa percorse con lo sguardo l’intera figura del monte, cercando di capire quanto potesse essere faticoso o quanti giorni avrebbe richiesto quel passaggio.
«Dovremmo impiegare circa una settimana per arrivare in cima.» si premurò di dire il ragazzo, alzandosi e sciacquando la propria tazza.
Sakura si alzò di conseguenza, continuando a guardare quel monte. Sasuke le prese la tazza dalle mani, lavandola e ridandogliela.
Quando si girò verso la rosa, vide gli occhi verdi – brillanti? – fissarlo con una punta di confusione.
Dopo pochi secondi la vide scuotere leggermente la testa, sorridendo e ringraziandolo. Poi la vide girarsi per posare la tazza e sistemarsi lo zaino sulle spalle.
 
Erano in cammino da circa due o tre ore, potè ipotizzare la kunoichi guardando la posizione del sole. Non si erano mai fermati se non per raccogliere piante mediche.
Sasuke era sempre di poche parole ma a lei andava bene così, le piaceva viaggiare in quel modo e conoscere il vero mondo che la circondava.
 
Sakura chiuse gli occhi a una brezza di vento, sembrava un abbraccio della natura che l’accoglieva in quei nuovi posti.
Un fruscio.
Sakura si voltò dietro di sé, dando un pugno impregnato di chakra all’aria avanti a sé. In questo modo aveva creato una forte folata improvvisa. A seguire il vento vide anche le scosse elettriche del chidori di Sasuke risalire sugli alberi che lei stessa aveva puntato.
«Questa zona è ricca di predoni?» chiese la rosa, controllando che la scossa data dalla tecnica di Sasuke non avesse creato danni agli uomini caduti dai rami.
«Questa è una parte del bosco poco controllata, dobbiamo tenere gli occhi bene aperti.» spiegò lui, affiancando la rosata.
«Sasuke-kun, qual è la missione che devi compiere con questo viaggio?» le parole della ragazza viaggiarono leggere fino al moro. Di sicuro aver avuto due attacchi in poco tempo l’aveva messa in allerta, quindi era normale che il suo ragionamento l’avesse portata a quella conclusione.
L’ex nukenin le diede le spalle, annunciando che le missioni sarebbero arrivate man mano che il viaggio proseguiva e che per il momento non ce n’erano.
Sakura scrollò le spalle, non pronunciando altre domande.
Aveva già tutte le risposte di cui aveva bisogno.
 
 
«Allora se non abbiamo ancora delle missioni, perché non andiamo a visitare tutte le terre dei ninja? Le mie missioni non mi hanno mai permesso di studiare o anche solo di ammirare il luogo.»
Sasuke ascoltò la richiesta della compagna, infondo il loro viaggio era anche quello: riscoprire il mondo e anche – solo da parte sua – le relazioni.
«Vorrei iniziare da qui.» disse lei, sorridente. In mano aveva una mappa delle terre dei ninja e stava puntando un luogo in particolare «Vorrei rivedere posti che ho attraversato di corsa, vedere le cascate e anche il mare!». Sasuke si affacciò sulla mappa e constatò che non ci fossero problemi a fare dei giri, in fondo quello non era un viaggio di lavoro. Annuì alla rosa, emettendo perfino un verso a labbra chiuse per chiarire che fosse un sì su tutta la linea. Quindi la vide avviarsi nella direzione giusta, non aspettandolo. Sasuke allora iniziò a camminare e la studiava da dietro. Sakura era diventata una presenza gradevole e interessante, non soffocante come quella di Naruto, né enigmatica come quella di Kakashi.
Il mantello chiaro svolazzava leggero attaccato allo zaino pieno di medicazioni, Sasuke sentì la rosa canticchiare una melodia del villaggio. La stessa canzone che cantava Mikoto quando lui giocava in cucina in attesa di Itachi.
Un sorriso debole gli piegò le labbra e il moro se le sfiorò con le dita, incredulo che un ricordo del genere potesse suscitargli una reazione diversa dalla malinconia.
«È il primo sorriso.»
Sasuke alzò lo sguardo sorpreso, gli occhi verdi di Sakura lo scrutavano senza giudizio. Era sollevata di riuscire a vedere quel lato di lui dopo tanti anni. Lui abbassò lo sguardo, ricercando il controllo delle sue emozioni, mentre Sakura era già tornata a camminare verso il monte. La melodia era tornata leggera alle loro orecchie, riportando Sasuke a quei giorni che credeva di aver dimenticato.
 
 
***
«E così questo è quello che è successo quella sera da Ichiraku.» finì di raccontare Sakura. Quella volta Naruto doveva pagare il pegno di una scommessa persa con Shikamaru e ha dovuto dire al proprietario del locale che il suo ramen stava peggiorando.
Sasuke aveva ascoltato senza interrompere mai, ogni tanto sorrideva leggero all’immaginarsi l’usuratonkachi a dire quelle parole all’uomo che lo ha sfamato da bambino.
Si trovavano ai piedi della montagna che avrebbero iniziato a scalare il giorno dopo, non era ripida ma sicuramente era molto alta.
«Cerchiamo un posto per accamparci e riposare? Ormai questa zona non dovrebbe avere briganti e non vedo nessuna fessura nella montagna per fermarci.» chiese la rosa guardandosi intorno. Il moro annuì, quindi lì si separarono, Sasuke cercò la legna da accatastare per il fuoco mentre lei andò al fiume per darsi una sciacquata.
 
Nonostante fossero distanti l’uno dall’altra percepivano il chakra reciprocamente e in qualche modo ne erano confortati. Sakura, immersa nel fiume, si sentiva tranquilla e ottimista nei confronti di quel rapporto atipico; Sasuke invece si stava rendendo conto di aver perso molto più di quello che avrebbe mai potuto immaginare anche solo una settimana prima. Non conosceva molti aneddoti, né delle date particolari di ciò che accadeva nel villaggio, in più non sapeva quasi niente di quella ninja dai capelli rosa che lo stava accompagnando.
Eppure, si può provare affetto per una persona che si conosce a malapena?





Angolino Ella!
Eccoci qui con il primo capitolo! 
Allora, che dire? Non succede molto in questo capitolo, piano piano c'è un'evoluzione! Io spero che il testo vi sia piaciuto, è da un po' che lavoro a questa storia e spero di rendere i personaggi più IC possibile!
Grazie ai tre recensori del prologo, vi adoro!
Grazi grazie grazie.
Ci sentiamo prossimamente!

 
  
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