Il mio viaggiare mi conduce per terre sconosciute ,ove provo a cantare il mio dolore Il sofferto sogno di molte generazioni passate, mi trasformo nel divenire che mi conduce verso altri lidi ed in altri miti in idillici espedienti. Mi riposo in esclusive alcove ove il gallo cantò il suo egoismo
il suo vivere in rime surreali .
Poi rimango in attesa dell’’inizio di una nuova era che solleverà le classi sociali verso il paradiso
Il sogno mio si perderà tra le ore perduranti nell’attimo di una felicita remota
La ruota della speranza macinerà il grano cresciuto dalla terra brulla
Coltivato sotto nuvole di cristallo. il grano della guerra ucraino , il grano di trinacria
IL Grano mangiato sotto gli archi della citta assopita nella morte della sua civiltà
E verranno da lontani mondi con le loro navi galattiche alla ricerca di una risposta
Nella sera amorosa la sirena nuoterà per mari immaginari verso altre sponde
Verso isole sognanti illuminate dalla luna.
Annegherà nel sangue il mostro della guerra
Annegherà nel mare dell’ oblio il signore ben vestito
Chi rideva degli ultimi cresciuti sotto il cielo che divide e moltiplica
nell’essenza di una verità divina.
Cresciuti sono gli interrogativi sotto i tralicci di vite secolari
Sotto gli archi dolorosi ove dormono di solito i disperati
Io Credo di non aver mai visto tanta indifferenza per strada.
Io penso mi farò un altro bicchiere vino
Poi mi guarderò un film di avventura
Ma lo sai quasi,quasi me ne vado a coccare
Fai bene la realtà ti seguirà nel tuo dormire
Mi rinega io sono un negro
Io sono quella che te la fatta vedere
Uhe non diciamo cose sconce
Mi tieni sopra il pisello
Tutto il resto fa parte di varie pagine di cronaca nera
Mi hanno chiamato dalla questura
Ho confessato ogni cosa mi sono guardato allo specchio
Sei sempre la stessa
Forse prima ero bella mo’ so vecchia
Non piangere il mondo e vecchio come te
Anch’io non ricordo quant’anni tengo me so scordato quando so morto l’ultima volta.
Tutto quello che ho desiderato ho dimenticato .
Mi sono messo a ridere .
O tiempo se pigliate a vita mia
Se pigliate tutte le mie cose belle e brutte che mi hanno arricriato l’esistenza
Sai che ti dico fai quello che devi fare, poi lasciati andare
Poi tira il discarico. Non c’è ragione per giungere a tanto.
Il mondo va avanti anche senza di noi due.
Non c’è ragione, ne religione che possa spiegare tanto orrore
Mi vorrei fa na bella cammenate sotto e stelle.
Bermi nu caffe poi aspettare l’alba dagli occhi lucenti.
Vorrei spiegare quello che mi passa per la testa
Fai buono nun te piglia collera.
Chi si piglia collera e un ladro o una spia.
Io me voglio briacà.
CANTO
Tutto il dolore provato oggi non giungerà alla soglia della coscienza
Tutto quello che abbiamo perseguito ci condurrà verso altre logiche
Innati mutamenti algebrici, che diventeranno tanti numeri primi
Ed il mondo ruoterà per altri intendimenti
Esploderà nella sua stupida rinascenza
Ed il rimembrare ci condurrà verso questo viaggio ai limiti della ragione
Ai margini di un foglio ove le parole ballano sotto le luna
si spogliano si accoppiano
Si moltiplicano nell’amplesso carenale
Nella sensualità del divenire il signore ci parlerà del miracolo della moltiplicazione dei pesci e dei pani