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Autore: inzaghina    15/02/2023    4 recensioni
L'adolescenza è quel periodo della vita in cui tutte le emozioni paiono amplificate e quasi sproporzionate; gli amori sembrano più totalizzanti, le amicizie più coinvolgenti e le delusioni decisamente più cocenti.
Tutto questo vale anche per i Malandrini e i loro compagni di corso, che cercano di vivere una vita normale, mentre fuori da Hogwarts inizia a imperversare una guerra sempre più cruenta.
[Storia partecipante alla challenge "Gruppo di scrittura", indetta da Severa Crouch sul forum feriscelapenna[
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità di Lily e James - Promesse da mantenere '
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Seduti di fronte all’insegnante di Pozioni, gli studenti del terzo anno di Serpeverde e Grifondoro parlottano dell’estate appena conclusa. Osservandoli, Lumacorno non riesce a trattenere un sorriso compiaciuto, convinto che sia anche merito suo se questo gruppo di studenti è particolarmente amalgamato. Non c’è da stupirsi che i suoi migliori studenti, Lily Evans e Severus Piton, siano seduti l’una accanto all’altro, di fronte alla più giovane dei fratelli McKinnon e ad Evan Rosier. Accanto a loro, Lexie Ashworth ride con Mary MacDonald e con le loro dirimpettaie, Eleanor Selwyn e Samantha Burke. Nell’angolo più in fondo James Potter e Sirius Black cercano di coinvolgere Remus Lupin in quello che ha tutta l’aria di essere uno dei loro assurdi scherzi, mentre Peter Minus scribacchia alacremente su una pergamena. Poco più in là Hector Avery ascolta con espressione annoiata Barty Crouch Jr., Raphael Mulciber e Norbert Goyle, mentre di fronte a loro i gemelli Prewett fanno cambiare colore alla copertina del libro di Incantesimi sotto lo sguardo divertito di Annabel Travers e Rosamund Greengrass. Certo, ci sono anche quelli che rimangono più in disparte, come Anastasia Borgin e Lilian Nott, oppure come Sally Parker ed Elizabeth Wayfare. Non ha alcuna ragione di credere che le cose si deterioreranno velocemente, in questo preciso momento sembra davvero che questi ragazzi non siano interessati ai venti di guerra che spirano fuori da lì.  
 

 

 

2. I might be okay but I'm not fine at all 

 

“Un vero amico capisce sempre quando abbiamo bisogno di lui.” 
Jules Renard 

 

Il cielo che si staglia di fronte a Marlene è nero profondo – privo di qualsiasi stella – e, se solo non avesse passato la prima parte della notte a ricacciare indietro tutte le sue lacrime, avrebbe apprezzato come l’ambiente circostante abbia deciso di adattarsi ai suoi sentimenti. Purtroppo però, è appena venuta a patti con la verità che più di tutte temeva: il suo ragazzo che pianifica di diventare Mangiamorte, come suo padre prima di lui, e non riesce ad apprezzare fino in fondo la coltre di buio che la circonda. 

È convinta di essere la sola ad aver cercato rifugio sulla Torre di Astronomia, talmente sprofondata nei propri pensieri, da non aver dato nemmeno un’occhiata, prima di appoggiarsi al freddo parapetto di pietra. Intravede un'improvvisa fonte di luce che la costringe a voltarsi e percepire qualcuno intento a fumare a una manciata di passi da lei. 

“Ti proporrei una sigaretta, ma so bene che ti tieni ben lontana da queste cose...” 

La voce di Sirius Black è arrochita dal fumo e da qualcosa che Marlene non riesce bene a riconoscere. 

“Che ci fai qui?” gli chiede a bruciapelo. 

“Potrei farti la stessa domanda...” 

Marlene si stringe nelle spalle, “non avevo voglia di tornare in dormitorio...” 

“Problemi in paradiso?” insiste Sirius, aspirando una lunga boccata. 

Marlene tace, rivelando ben più di quanto avrebbe fatto se si fosse data la pena di rispondere. 

Sirius non insiste, cogliendo il dolore della compagna, limitandosi ad allungarle una sigaretta e un antico accendino d’argento che ha trafugato da casa dei suoi. 

La prima boccata costringe Marlene a tossire forsennatamente e la ragazza è tentata di spegnere subito la sigaretta, ma ha sempre notato come tutti i fumatori sembrino rilassati quindi ci prova una seconda, e poi una terza volta, fino a essere in grado di soffiare fuori il fumo – e una piccola dose dei suoi crucci. 

“Oggi è il compleanno di mio fratello,” ammette, dopo qualche minuto di silenzio, Sirius. 

“Oh...” 

“In un’altra vita, immagino che avremmo festeggiato insieme, magari lo avrei fatto ubriacare per la prima volta e poi, chi lo sa...” Sirius si stringe nelle spalle, gettando la sigaretta oltre al parapetto e osservando il puntino arancione essere inghiottito dal buio. 

“Invece siamo due estranei,” aggiunge, pescando un’altra sigaretta dal pacchetto e allungandosi verso Marlene per recuperare nuovamente l’accendino. 

“Non deve per forza essere così, il vostro legame può superare qualsiasi cosa,” gli fa notare in tono pratico la ragazza. 

“Ed è per questo che sei qui nel cuore della notte, invece che imboscata da qualche parte con Rosier? Per dimostrarmi come certi legami siano in grado di sopravvivere a tutto?” 

Marlene si morde il labbro inferiore con forza. 

“La situazione è diversa, Sirius.” 

“E perché mai?” 

“Non mi risulta che tuo fratello abbia preso parte all’assaltato del ragazzo della sorella di Mary insieme ai suoi amici, spedendolo all’ospedale.” 

Sirius rimane in silenzio, spronandola a continuare. 

“O che pianifichi di far accettare me, una Purosangue di buona famiglia, come moglie dalla sua famiglia composta da una serie di retrogradi Mangiamorte sostenitori di Voldemort...”  

“Rosier ha intenzione di prendere il marchio?” il tono di Sirius è stupito, quasi come se non ci avesse mai riflettuto prima. 

“Dava per scontato che io lo sapessi e mi andasse bene...” 

“Ma non è così,” s’arrischia a ribattere Sirius. 

“Ovvio che no! Non lo accetterei mai! Credevo che Evan fosse diverso, non come suo padre e i suoi zii, ma... sono stata un’idiota...” 

“No che non lo sei stata.” 

“Come altro mi definiresti?” 

“Direi semplicemente che ne sei innamorata…” 

“È che differenza c’è, esattamente?” 

“Tutta la differenza del mondo…” 

“Non posso amare un Mangiamorte,” sussurra Marlene, lanciando anche il proprio mozzicone oltre il parapetto. 

“Credo che tu intenda dire che non vuoi, in quanto a potere sono più che convinto che i tuoi sentimenti non si siano rivoluzionati nel corso di poche ore...” 

“Era da settimane che mi sembrava strano,” confessa la ragazza, intrecciando le mani l’una con l’altra nel disperato tentativo di trovare qualcosa da fare. 

“Immagino che non sia in una posizione facile,” ribatte Sirius, stupendo perfino sé stesso. 

“Anche tu non lo sei di certo, eppure te ne freghi dei dettami della tua famiglia!” 

“Non siamo tutti uguali, Marlene. Guarda mio fratello... ho paura che soccomberà sotto alle aspettative che i miei hanno risposto su di lui dopo il mio inaspettato smistamento...” 

“Non riesco a immaginare Regulus diventare Mangiamorte.” 

“L’anno scorso avrei detto lo stesso anche io, ma ora non ne sono più così certo, credo che mia madre ne sarebbe particolarmente orgogliosa...” 

“Ma è poco più di un bambino!” 

“Per mia madre è solo una pedina nei giochi di potere ai quali è abituata ad eccellere...” 

“E cos’hai intenzione di fare?” 

“Impedirgli di rovinare la sua vita, se riesco...” 

“Allora lo vedi che credi anche tu che il vostro legame possa sopravvivere a tutto questo?” 

“E tu evidentemente pensi lo stesso di quello che c’è tra te ed Evan, oppure per lo meno te lo auguri...” 

“Vorrei tanto che fosse così, solo che ho l’impressione che abbia già imboccato la via del non ritorno, hai presente?” 

Sirius annuisce, “un po’ come quando io ho fatto amicizia con James e mi sono fatto smistare a Grifondoro...” 

Marlene riesce a sorridere e, per questo, è particolarmente grata a Sirius. 

“Diciamo che le vostre strade non potrebbero essere più diverse di così, nonostante partiste entrambi più o meno dalla stessa situazione...” 

“Solo il futuro saprà dirci chi è stato il folle tra noi due,” commenta Sirius, pescando un’altra sigaretta, ma scegliendo di non accenderla. 

“Che ne dici di un goccetto?” 

Marlene scuote la testa. “Domani abbiamo Pozioni...” 

“Cazzo è vero! Se arrivo ubriaco all’esame e gli faccio perdere tempo, Lunastorta mi uccide.” 

Un’altra risata sfugge dalle labbra di Marlene. 

“Allora che ne dici di una fetta di torta al cioccolato? Pete è diventato amico degli Elfi domestici e sono sempre disponibili con noi...” 

“Anche a quest’ora allucinante?” 

“Soprattutto a quest’ora,” la rassicura Sirius, rimettendo via la sigaretta. 

 

* 

 

Quando fa ritorno in Sala Comune a notte fonda, dopo aver girovagato senza meta nel parco, Evan è convinto di trovarla deserta, così da poter riflettere in santa pace e tentare di elaborare un piano per convincere Marlene a tornare sui suoi passi – a concedergli una seconda possibilità. Eleanor però è sdraiata su uno dei divanetti con un libro tra le mani, un’espressione assorta e le gambe incrociate sotto di sè. 

“Che ci fai ancora sveglia?” 

“Ciao anche a te,” risponde la ragazza, inarcando eloquente un sopracciglio. 

“Sì, sì… ciao… come mai sveglia?” 

“Se solo tentassi di dormire ricomincerei a sognarmi la teoria di pozioni per l’esame di domani, quindi ho preferito optare per una notte in bianco per scelta, con una compagnia migliore per giunta,” spiega la mora, alludendo al romanzo che stringe tra le mani. 

“Mhmm, avevo dimenticato che domani abbiamo pozioni.” 

“Tu, uno dei cocchi di Lumacorno che dimentica il suo esame?” 

Evan sbuffa infastidito, passandosi la mano tra i capelli arruffati. 

“C’è qualcosa che non va?” 

Di fronte all’ostinato silenzio dell’amico, Eleanor chiude il libro e lo posa al proprio fianco, dedicandogli una lunga occhiata. “Hai intenzione di raccontarmi cosa ti passa per la testa o dovrò estrapolartelo parola per parola?”  

“Niente,” la rassicura, lasciandosi cadere al suo fianco. 

“Come vuoi…” 

Eleanor riprende a leggere, ignorando Evan al suo fianco, finché lui di schiarisce la gola rumorosamente, costringendola a posare nuovamente il volume. 

“Credo che tra me e Lene sia finita…” 

La ragazza rimane in silenzio, metabolizzando le parole sussurrate a fatica. 

“Hai insistito tanto e ora non mi dici niente?” s’infervora svelto Evan, mostrando il proprio temperamento irascibile. 

“E che ti aspettavi, scusa? Hector e io ti avevamo avvertito che andartene in giro con il fratello più grande di Hector e i suoi amici era una cazzata… soprattutto quando le vostre scorribande si concludono con uno studente di Corvonero ricoverato al San Mungo.” 

“Lo avevate fatto… come fai a sapere che c’entra quello che è successo lo scorso weekend?” 

“Non ci voleva un genio a capire che una cosa del genere non sarebbe mai andata giù a Marlene, Evan...” 

Il ragazzo abbassa gli occhi colpevolmente, ricordando l’aggressione a Christopher Corner; lui è rimasto in disparte, è vero, ma non ha fatto niente per fermare Avery, Mulciber e Yaxley – e una parte di lui era curiosa di capire cosa si provasse a causare dolore in qualcun altro, utilizzando semplicemente la propria bacchetta.  

“Per di più Chris sta insieme alla sorella maggiore della MacDonald. E ti ricordo che io e Marlene siamo amiche da anni, la conosco molto bene...” 

L’altro rimane in silenzio, rimuginando sulle parole appena udite. 

“Che intendi dire?” 

“Semplicemente che sei stato un illuso a credere che avrebbe mai accettato il futuro che il tuo perfetto paparino purosangue sogna per te…” 

“Mi pare che voi due continuate a essere amiche, nonostante le differenze tra le vostre famiglie…” 

“I miei genitori non hanno alcune intenzione di prendere la stessa posizione estremista dei tuoi, lo sai bene… certo, sono conservatori, ma non sono intenzionati a perseguire le idee di un folle.” 

“Ma io non ho scelta, Eleanor.” 

“Tutti la abbiamo, Evan.” 

Il ragazzo si lascia convincere, l’idea di un futuro da condividere con Marlene è più allettante che mai, ed Evan pensa che potrebbe abbandonare tutti gli ideali di famiglia, ché per Marlene ne varrebbe sicuramente la pena. 

“Credi che mi darebbe una seconda possibilità?” 

“Sa essere dannatamente testarda,” fa notare Eleanor, “proprio come te,” aggiunge poi, con un sorriso canzonatorio. 

“Quindi?” 

“Di primo acchito direi che sei spacciato...” sentenzia Eleanor. 

“Grazie, bell’amica che sei!” 

“Hey, se preferisci che ti menta, dirò che Marlene ti ascolterà senza problemi, una volta che le avrai regalato una scatola di cioccolatini...” 

Evan sbuffa di nuovo, sentendo più che mai la mancanza dell’anno precedente, quando tutto era più semplice e il suo unico problema era riuscire a sgattaiolare da qualche parte a passare del tempo con Marlene. 

“Devi capire quello che vuoi veramente, Evan, è inutile mentire a lei, ma, soprattutto, sarebbe deleterio se tu mentissi a te stesso...” 

“La fai semplice, tu...” 

“Perché lo è. I casi sono due: o diventi Mangiamorte, oppure no. Non c’è una via di mezzo in questo caso...” 

Evan vorrebbe tanto che ci fosse, perché sarebbe un modo per tentare di placare il padre e continuare a vivere la sua storia con Marlene, ma Eleanor ha ragione e, negli ultimi tempi, Evan si è limitato a procrastinare l’irrimandabile. 

“Grazie di avermi ascoltato, Elly.” 

“Sai che per te ci sono sempre, sei uno dei miei più vecchi e cari amici...” 

“Vado a farmi almeno una doccia, non tutti riusciamo a star svegli tutta notte come te e apparire impeccabili come te...” 

“È solo uno dei miei innumerevoli talenti, Evan...” 

Il ragazzo si avvia verso il dormitorio maschile, le labbra piegate in un sorriso lieve e la testa affollata di pensieri e speranze. 

 

* 

 

Davanti a una delle finestre che si affaccia sul Lago Nero, Lily contempla la notte color della pece, incapace di pensare ad altro che non sia il litigio avuto due giorni prima con quello che credeva essere il suo migliore amico. 

“Non dormi nemmeno tu?” domanda la voce di Remus. 

Lily scuote mestamente la testa. “Non ce la faccio proprio… non riesco nemmeno a pensare all’esame di domani…” come se anche la semplice menzione della materia che entrambi hanno sempre amato potesse rovinare ancora di più il suo umore. 

Remus non ha bisogno che Lily elabori oltre, sa quello che sta provando e sente un grande dispiacere, nonostante non abbia mai capito il suo rapporto con Piton. 

“Mi dispiace…” 

“Davvero?” 

“Certo, so bene che eravate molto legati…” 

“Mi chiedo se non mi abbia preso in giro per tutto questo tempo…” 

Remus scuote la testa. “Ne dubito.” 

“Io ormai non sono più certa di niente…” 

“Non è da molto che ci siamo avvicinati io e te, però mi piace considerarci amici e credo di conoscerti almeno un po’... e devo dire che non mi sembri proprio la tipa che si può prendere in giro,” s’arrischia a dire Remus. 

“Grazie, avevo un gran bisogno di sentirmelo dire, sai?” 

Remus le sorride, avvampando lievemente sotto allo sguardo accigliato di Lily. “Sei una persona speciale, Lily, se Piton non lo capisce il problema è suo.” 

“È solo che... sentire quelle parole pronunciate da lui ha fatto molto più male che se le avessero dette Avery o Mulciber, capisci?” 

“Certo, perché lui è stato un tuo amico per anni...” 

“L’ho conosciuto addirittura prima di Lexie, nel parco vicino a casa,” sussurra Lily, ricordando i loro primi incontri, “lui non veniva nella mia stessa scuola, quindi durante l’anno scolastico ci vedevamo meno, ma ci siamo sempre scritti lettere e...” 

Lily scuote la testa, impedendo alle lacrime di sfuggirle dalle ciglia. 

“Non riesco a credere che pensi questo di me...” 

“Forse non lo pensa davvero, sicuramente era arrabbiato con James e Sirius e...” 

“Loro sono due stronzi, lo sono sempre stati con Severus...” 

Remus annuisce, incapace di sostenere lo sguardo della ragazza. 

“Perché non cerchi di fermarli quando fanno i coglioni?” 

“Non sono così coraggioso come credi, Lily...” 

La ragazza sbuffa, come infastidita, “raccontane un’altra, dai...” 

“È vero, si comportano da coglioni a volte, ma non se la prendono mai con i ragazzini più piccoli e tendenzialmente si concentrano solo contro quelli che prendono in giro me e Peter, o il resto dei Grifondoro...” 

Lily annuisce, dovendo concedere che si tratta della verità. 

“C’è qualcos’altro... qualcosa che rende ancora più profonda la vostra amicizia, che io non so e che, ovviamente, non sei tenuto a dirmi...” 

Remus rimugina sulle parole della ragazza, decidendo che potrebbe essere il momento per confessarle il proprio segreto – è già da tempo che ci riflette. 

“Conoscono il mio segreto più recondito e, non solo lo hanno accettato senza spaventarsi, ma hanno anche fatto di tutto per potermi essere accanto nel momento del bisogno...” sussurra quindi, cercando il modo migliore per condividere con lei la sua oscurità. 

“Mi riesce difficile immaginare che ci sia qualcosa di terrorizzante in te, Remus... sei uno dei ragazzi più dolci che io conosca.” 

“Ti ringrazio, ma sono costretto a dissentire con te, Lily,” mormora a mezza voce, prima di compiere un salto nel vuoto e pronunciare le parole che tiene dentro da troppo tempo, “sono un lupo mannaro...” 

Se Lily ne rimane sconvolta, dissimula molto bene. Non spalanca la bocca per lo spavento, né caccia un urlo, si limita semplicemente a scrutare l’amico con occhi nuovi, soffermandosi sulle cicatrici in varie fasi di guarigione, con un’espressione curiosa e contemplativa. 

“Ecco spiegate tutte le tue malattie, i tuoi pallori e la tua passione per le maniche lunghe anche a giugno,” dichiara quindi, indicando il pigiama di flanella indossato dal ragazzo. 

Remus annuisce, persuaso che la sua voce risulterebbe troppo tremula al momento. 

“Da quanto tempo lo sanno?” 

“Dal secondo anno,” mormora talmente piano che Lily fatica a sentirlo, pur nel silenzio che li avvolge. 

“Sono decisamente persone migliori di quanto credessi, anche se rimangono dei coglioni, la maggior parte della volte...” sentenzia, sospirando. 

Remus ridacchia lieve. “Non potrebbero mai smettere di esserlo...” 

“Sono felice che tu ti sia aperto con me, Remus.” 

“E io sono altrettanto felice di averlo fatto...” ribatte il ragazzo, incapace di incontrare lo sguardo dell’amica. 

“Che cosa ti turba?” domanda Lily, inclinando la testa. 

“Non hai paura di me, ora che sai la verità?” 

“E perché dovrei?” 

“Sono pur sempre una delle bestie più pericolose del mondo magico...” 

“Per un’unica notte al mese,” fa notare Lily, prima di proseguire, “quello che vedo qui è semplicemente uno degli studenti più talentuosi del nostro anno, un ragazzo gentile ed educato, che è evidentemente rimasto vittima di un tragico incidente... perché tutto questo dovrebbe spaventarmi?” 

“Vorrei che tutti la pensassero come te,” sospira quindi Remus. 

“Sono pronta a combattere per un mondo che ci dia le stesse possibilità dei maghi Purosangue...” 

“Anche James, Sirius e Peter lo sono...” 

“Sono tuoi amici da tanti anni, non potevano essere così pessimi,” concede Lily, tentando di spingere il più possibile lontani da sé i ricordi che la legano a Severus. 

 

Marlene e Sirius li trovano seduti a ripetere le formule delle pozioni che si aspettano di trovare all’esame che si terrà tra poche ore, quando rientrano in Sala Comune con un’enorme torta al cioccolato e dei muffin ai mirtilli. 

“Vi sembra di essere un buon esempio per gli studenti più giovani,” li prende in giro Sirius, “voi che siete i nostri adorati Prefetti?!” 

I due lo ignorano, salutando invece Marlene. 

“Da dove arrivate?” s’informa Lily. 

“Cucina,” ribatte la compagna di stanza, porgendole un muffin, che sa essere il suo preferito. 

“Tutto bene?” s’arrischia a chiedere Lily, osservando gli occhi lucidi dell’amica. 

Quella scuote la testa. “Ora però non mi va di parlarne...” 

“Meglio affogare i dispiaceri nei dolci,” dichiara Sirius, porgendo una fetta di torna a Remus e sbocconcellando con grazia la propria, dopo aver appoggiato il vassoio su un tavolino. 

“Che dispiaceri avresti, tu?” gli domanda Remus, assaporando il dolce. 

“Avrei voluto ubriacarmi in santa pace e dimenticare il compleanno di Reg, ma mi sono ricordato dell’esame di oggi e ho pensato che non avresti gradito di avere a che fare con un compagno inebriato,” ghigna quindi, strizzando l’occhio all’amico. 

“Come sei stato magnanimo,” ribatte asciutto Remus. 

Lily invece si ritrova per la prima volta a pensare che potrebbe avere molto più di quanto crede, in comune con Sirius Black, e questo concetto un po’ la spaventa. 

 

“Eccovi qui!” esclama la voce di Mary, raggiungendoli insieme a Lexie. 

“Ci eravamo preoccupate per voi e invece siete qui a strafogarvi...” commenta Lexie, stiracchiandosi.  

“Non riuscivo a dormire,” risponde Lily, facendo spallucce. 

“Io invece ero fuori,” commenta, senza elaborare oltre Marlene, certa che le amiche non avranno problemi a capire che non è il caso di insistere. 

“È venuta a salvarmi sulla Torre di Astronomia, ricordandomi che non era il caso di ubriacarmi,” aggiunge Sirius, porgendo il vassoio alle nuove arrivate. 

“Scusa se proprio non riesco a immaginarti come il tipo che si dispera per gli esami, Sirius,” ridacchia Lexie, prima di mordere la torta. 

“E chi ha detto che ero disperato per gli esami?” 

“Di certo non perché qualcuna ti ha spezzato il cuore, di solito sei tu a farlo...” fa notare Lily. 

“La disamina di Lily è ineccepibile,” chiosa Remus, allungandosi per prendere un’altra fetta. 

“Ci terrei a farvi notare che non penso solamente al sesso opposto...” 

“Certo che no!” gli dà manforte Marlene. 

“Lasci spazio anche agli scherzi e al Quidditch,” aggiunge Lexie prontamente. 

“Me la cavo anche a scuola,” fa notare piccato Sirius. 

“Non perché tu perda molto tempo a studiare, a essere onesti,” ribatte Remus. 

Sirius sbuffa, “siete forse invidiosi del mio bell’aspetto che porta i professori ad elargirmi voti che non merito?” 

Tutti scoppiano a ridere. “Vorrei vederti fare una simile confessione alla McGranitt,” lo sfida Mary. 

“Non ne uscirebbe vivo,” sentenzia Marlene. 

“E tutta la popolazione femminile di Hogwarts dovrebbe fare a meno del suo bel faccino.” 

“Stai forse dicendo che mi trovi affascinante, Evans?” 

“Se volevate fare una festa pre-esame in Sala Comune potevate per lo meno avvertirci,” bofonchia James, apparendo dalla scalinata e soffocando uno sbadiglio, evitando a Lily di rispondere alla domanda impertinente di Sirius. 

“In realtà stavamo sparlando di te,” ribatte svelta Lexie. 

“Già, ci hai rovinato i piani scendendo così presto,” aggiunge Remus. 

“Non siete divertenti,” bofonchia James, passandosi una mano tra i capelli sconvolti e drizzandosi gli occhiali sul naso. “Che si festeggia?”  

“L’esame del vecchio Luma e il compleanno di mio fratello a cui non sono stato invitato...” 

Nonostante il tono ironico, a nessuno sfugge la sfumatura dolorosa di cui sono intrise le parole di Sirius. 

“Del cioccolato è proprio quello che ci vuole per poter guardare positivamente all’esame che ci aspetta...” 

 

Circa un’ora più tardi, il gruppo si divide per andare a prepararsi prima di colazione, dandosi appuntamento per scendere insieme in Sala Grande. 

“Ho raccontato a Lily del mio piccolo problema peloso,” dice Remus, una volta chiusosi la porta della stanza alle spalle. 

James e Sirius strabuzzano gli occhi. 

“E com’è andata?” 

“Bene, per quanto possa andar bene una cosa simile... sentivo che non si sarebbe spaventata e non mi ha smentito.” 

“Bene, mi fa piacere che tu abbia fatto questo passo, Rem,” ribatte Sirius, assestandogli una pacca sulla spalla. 

“Anche a me, è la prima persona a cui lo dici spontaneamente, noi lo abbiamo scoperto da soli, non è la stessa cosa...” 

Remus annuisce, grato che gli amici abbiano capito. 

“Marlene ha rotto con Evan,” aggiunge Sirius, dopo una breve pausa. 

“Ha finalmente capito che Rosier è un cazzone?” 

Sirius lancia un’occhiata obliqua al suo migliore amico. “Non ha di certo smesso di amarlo, almeno non ancora, ma è piuttosto convinta che voglia diventare Mangiamorte come il padre e non è disposta a stare con lui...” 

“Non deve essere stato facile per lei,” simpatizza Remus. 

“Non credo nemmeno per Rosier...” 

“Da quando empatizzi con quell’idiota?” 

“Da quando mi rendo conto di quanto sono andato vicino a essere come lui...” 

La confessione blocca James, mentre ricerca una camicia pulita, con Remus che annuisce accanto a Sirius ricordandogli che il mondo non è affatto bianco e nero – come è solito credere lui. 

“Sono stato precipitoso, scusa...” 

“È una delle cose che preferisco di te, Ramoso!” 


 


 

 

Nota dell’autrice: 

Rieccomi qui, con il secondo capitolo dedicato ai rapporti di amicizia tra i miei personaggi, che cercherò di introdurre il meglio possibile capitolo dopo capitolo. Alcuni saranno solamente comparse, altri invece i protagonisti, ma ognuno di loro avrà un ruolo ben preciso nello svolgimento della storia.
Ho sempre amato l'amicizia tra Lily e Remus, quindi ci tenevo particolarmente a mostrare il momento in cui lui le confessa il proprio segreto.
Il personaggio di Eleanor è relativamente nuovo per me (nella prima stesura di questa storia era molto marginale), ma sarà qualcuno di importante sia per Marlene che per Evan e spero che anche la sua amicizia con il giovane Rosier possa piacervi.
Sirius è forse sembrato un po' troppo maturo per i suoi standard scolastici qui, ma i pensieri che rivolge al fratello lo fanno sempre sembrare molto più grande di quanto non sia.
La mia Lexie e i gemelli, oltre a James, Peter e Mary sono stati davvero in ombra qui, come Regulus, Hector e Severus, ma torneranno nel prossimo capitolo, promesso.
Grazie di essere qui, a fare questo pazzo viaggio con me. ♥
 

   
 
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