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Autore: ReikaDragneel94    22/02/2023    1 recensioni
Izuku e Katsuki erano amici d'infanzia, fino alla fine delle elementari, ma da lì per oltre quindici anni i due non si videro più finché, come ho detto, dopo quindici anni, i due si incontrarono a causa di un "caso" che l'agenzia per cui lavora Bakugo non li fece incontrare. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano, ma se il biondo nel rivedere l'amico, cresciuto e cambiato, si era fato una vita, giustamente, ed era andato avanti e ciò lo scombussolasse?
Se ne volete sapere di più recensite in molti ciao!
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1° Prologo
 
 
 
Passato 

 
 
Un ragazzo dai capelli biondi ed occhi rossi come rubini, stava utilizzando su un ragazzo indifeso la sua abilità chiamata anche quirk, ed era del tipo esplosivo, il suo nome era Katsuki Bakugo; il malcapitato era un giovane della sua stessa età dai capelli riccioluti e mossi di color verde scuro come i suoi occhi ed il suo nome era Izuku Midoriya. I due erano stati migliori amici da quando erano nati, finché non si scoprì che il povero Izuku non avrebbe mai avuto un quirk, nonostante tutto però, per la sua giovane età era molto intelligente. Se da una parte le persone lo elogiassero per quella peculiarità che faceva nascere un po’ d’invidia nei suoi coetanei, purtroppo c’era il rovescio della medaglia, era denigrato e bullizzato proprio da tutti, compreso quello che all’epoca considerava il suo migliore amico.
-Ascoltami bene microbo!- Sparandogli un’esplosione non troppo vicino alla gamba destra; -Devi smetterla di seguirmi chiaro!?-
-Ma Kacchan...- cercò di replicare
-Zitto nerd! Non chiamarmi in quel modo- dando un pugno vicino alla sua testa
-S... sì- tremò Izuku
-Adesso me ne vado, non ti voglio più vedere nelle mie vicinanze- iniziando avviarsi, -Quando inizieremo le medie, dovrai fingere di non conoscermi!- Per poi lasciarlo solo o così credeva
-Perché fa così- sospirò
-Ehi ragazzo tutto bene?- Chiese una voce maschile a lui sconosciuta
-Sì, sto bene- si girò a guardare chi aveva parlato.
La persona che aveva davanti era un uomo dai capelli neri, non vedeva gli occhi perché portava degli occhiali da sole, ma indossava un completo nero con una camicia bianca e cravatta lunga; quel tipo gli ricordava vagamente i tipi che lavoravano in qualche agenzia governativa o qualcosa di simile. Poco dopo fu raggiunto da una donna dai capelli blu elettrico ed occhi castani, per avvisare l’uomo di qualcosa, finché il suo sguardo non si posò sul verdino che li fissava preoccupato, -Ehi non vogliamo farti del male- cordiale
-Chi siete?- Chiese
-Io mi chiamo Chieko Kimura- sorrise
-Co... cosa volete?- Titubante Izuku
-Tu sei Izuku Midoriya giusto?- Con fare dolce
-Sì... perché lo chiedete?-
-Conosco tuo padre, Hisashi Midoriya-
-Davvero? È un sacco che non lo vedo- mormorò
-Per questo che sono qui- sorrise, -Ci ha mandato a cercarti-
-Davvero?- Corrugò la fronte
-Certo, è tutta la mattina che ti cerchiamo- dolce
-Perché?- Facendo un passo indietro
-Ehi calma- dolce la signora, -Tuo padre ti vuole rivedere, gli manchi tanto, ma per il tipo di lavoro che fa ha dovuto scegliere la vostra sicurezza- allungando una mano
-In che senso?-
-Capirai tutto a tempo debito- sorrise, -Vieni?-
-Va bene- titubante.
 
 
 
Presente
 
 
 
Izuku fece un sorriso quasi malinconico nel ripensare al passato ed il giorno che conobbe il segreto ed il vero motivo per cui suo padre se n’era andato e non perché lui era nato senza un quirk, ma perché il suo dovere glielo imponeva; di si curo, se fosse rimasto alloro fianco come nulla fosse, di sicuro lui e sua madre sarebbero morti o addirittura usatati per ferirlo, perché il suo “vecchio” faceva parte dei servizi segreti del Giappone. Hisashi Midoriya, nel suo lavoro con il nome in codice Ace: il sputa fiamme, era la miglior spia della sua agenzia ed a quanto pareva, l’uomo era tornato quel giorno per dare una possibilità di una vita migliore al figlio, visto che era venuto a conoscenza del bullismo che subiva all’insaputa della moglie.
-Izuku?- Lo richiamò la madre entrando nella stanza in cui si trovava
-Sì mamma?- Dolce
-Stai bene? Sembravi malinconico- preoccupata
-Tranquilla, ho solo ricordato quel giorno- mezzo sorriso
-Già, mi sembra soltanto ieri ed invece sono passati quindici anni- sorrise calma
-Lunghi anni di addestramento e lavori sul campo- ridacchiò lui, -Devo ringraziare in parte la mia intelligenza-
-Ehi! Tuo padre ha fatto tutto questo per aiutarti, ti ha dato un modo per esaudire efficacemente il suo sogno anche senza un potere- ridacchiò la madre
-Lo so e lo ringrazio, adesso lavoriamo con i Pro Hero, soprattutto Hawks, che mi ha aiutato molto- avviandosi fuori dalla stanza
-A proposito di lui!- Ricordandosi una cosa importante
-Cosa?- Voltandosi a guardarla curioso
-Oggi dovrebbe passare di qui con l’Hero numero uno e due suoi sottoposti ed ex studenti della Yuei-
-Sai il motivo?-
-Non ne sono sicura- pensierosa avvicinandosi, -Penso che riguardi un caso a cui stanno lavorando-
-Quindi sono qui per delle informazioni- sorrise divertito
-Indovinato, che fai adesso?- Vedendolo raggiungere un ascensore
-Finché non verranno starò un po’ in palestra; falli scendere quando arrivano- avviandosi
-Va bene- sorrise calma.
Nel frattempo Keigo Takami, conosciuto anche come Hawks ed ancora il numero due nella classifica degli Heros, era un uomo dai capelli biondo cenere piumati spazzati in modo disordinato all'indietro con alcuni dei ciuffi anteriori che spuntavano in archi sopra la sua testa, ciglia particolarmente folte e una leggera barba sul mento; gli occhi erano di un bruno-dorato e di forma piuttosto triangolare, con due piccoli triangoli neri appena sotto i dotti lacrimali, che li facevano assomigliare a quelli di un uccello. Il suo quirk gli garantiva una serie di grandi ali rosse vive con piume che si allungavano gradualmente man mano che scendono. In ogni modo il Pro Hero era inseguito da pochi metri di distanza da Endeavour, il numero uno ed a seguire da: Shoto, il figlio di Endeavour, ragazzo dai capelli metà bianchi e metà rossi, che risaltavano la sua unicità, ossia metà fuoco metà ghiaccio ed infine Dynamight. Quest’ultimo era un giovane biondo cenere ed occhi rossi e la sua unicità era di tipo esplosiva, in poche parole era Katsuki Bakugo anche se solo i suoi ex mentori e compagni di scuola sapevano ciò; in tutto questo Hawks li stava conducendo dal suo pupillo, sapeva che tempi addietro il giovane da cui stava recando era riuscito a raccattare molte informazioni, che i suoi colleghi e lui stesso non erano riusciti ancora a trovare.
-Sei sicuro che stiamo andando nel posto giusto?- Scettico Endeavour; -Non vorrei offenderti Hawks, ma non mi pare che stiamo andando nella tua agenzia-
-Non ho mai detto che stiamo lì- calmo e divertito
-Allora dove stiamo incontrando la tua “fonte”? Poi sei sicuro che ci possa aiutare?-
-Ci puoi giurare- sorrise felice, per poi diventare serio, -Vi consiglio, però, di non farvi ingannare dal suo aspetto o da quel che fa-
-In che senso?- Confuso Endeavour
-Semplicemente non deriderlo o denigrarlo- sospirò, per poi diventare mortalmente serio stupendo tutti, -Lui è un quirkless, ma ti garantisco è il migliore-
-Un quirkless?- Alzò un sopracciglio Shoto, -Non sono rari?-
-Lo sono essendo solo il dieci percento della popolazione, ma lo sono ancor di più per la vostra generazione- spiegò
-Ci stai dicendo che ha la nostra età?- Sconvolto Dynamight
-Sì, proprio così e vi avviso... è un bel ragazzo- ghignò
-Come si chiama?- Curioso Shoto
-Deku, è il suo nome in codice- si grattò la nuca quasi in imbarazzo
-Non è un insulto?- Confuso Shoto, -Perché avrebbe dovuto sceglierlo?-
-Non lo so- scosse la testa, -Però con il tempo è riuscito a dargli un significato migliore, soprattutto positivo- ridacchiò
-Capisco- pensieroso Endeavour; -Da come ne parli, si vede che ci tieni a lui
-“Aspetta, ha detto Deku?”- Pensò Sconvolto Katsuki; -“È lo stesso nomignolo che diedi a quel nerd della mia infanzia che è scomparso quindici anni fa con sua madre”- ricordò
-Beh...- si grattò la nuca a disagio, -Come posso non essermi affezionato se l’ho visto crescere e mi ha fatto innamorare?- Ridacchiò
-State insieme?- Spiazzato Endeavour
-In un certo senso-
-Scherzi?- Sconvolse i suoi “ospiti”
-No, anzi, a tal proposito non ditelo in giro, stiamo cercando di tenerlo ancora un po’ nascosto questa cosa-
-Va bene- seguendolo dentro un edificio apparentemente pieno d’uffici
-Hawks?- Parlò una voce femminile, -Vedo che sei arrivato- sorrise una donna
-Signora Midoriya- sorrise nel vederla
-“Non può essere, se lei è qui... allora il Deku di cui ci stava parlando è... il mio nerd?”- Sconvolto Katsuki, -“Aspetta un secondo, ho veramente pensato che il figlio di Inko, fosse mio in qualche modo?”- Diventando rosso che passò, per sua fortuna, inosservato
-Come stai? Ti vedo informa come sempre-
-Sto bene grazie- calmo, per poi guardarsi in giro, -Dov’è lui, gli avevo inviato un messaggio per avvisarlo-
-Lo trovi in palestra- indicandogli la strada, -Si stava allenando-
-Andremo direttamente lì, grazie- facendo cenno agli altri di avviarsi con lui.
L’area d’addestramento si trovava quasi due piani sotto terra ed era molto isolata e la prima cosa che trovarono una volta varcata la soglia dell’ascensore fu un breve corridoi che dava su due porte per gli spogliatoi; dopo di che superarono un arco con una porta taglia fuoco che divideva le due aree e la stanza era norme con cui vi erano gli attrezzi di ultima generazione per allenarsi, ma verso in fondo su una specie di ring vi erano delle persone che si allenavano. La persona che spiccava era un giovane che dava loro le spalle e che spalle pensò Katsuki; il suo coetaneo aveva: spalle larghe da nuotatore, i muscoli delle braccia e delle gambe ben toniche tipiche delle persone che non solo fanno sollevamento pesi ed esercizi di tonificanti, ma anche di chi è abituato a combattere nel corpo a corpo. All’inizio non lo riconobbe, ma nel vedere i capelli ricci e di un color verde scuro, per poco non gli venne un colpo, nel costatare che quel giovane era Izuku Midoriya il suo amico d’infanzia; l’estate di quindici anni fa era sparito del tutto e pensò che fosse andato in vacanza con sua madre considerando che anche lei era in qualche modo sparita, ma l’inizio dell’anno nuovo e Mitsuki, la madre di Katsuki, non avendo avuto sue notizie l’aveva chiamata essendo la sua migliore amica e da lì aveva scoperto che non solo Izuku avrebbe continuato gli studi da privatista, ma si erano per fino trasferiti.
Il biondo fu portato alla realtà, solo a dei tonfi di corpi a terra e sbattendo piano le palpebre, poté vedere lucidamente che il verdino aveva letteralmente messo a K.O. tutti i suoi avversari che avevano perso i sensi; non era l’unico ad essere rimasto spiazzato anche gli altri con lui, senza contare l’eroe volante, che si precipitò verso il verdino e lo abbracciò.
-Sei stato una gioia per gli occhi- rise Hawks
-Ehi Hawks, sei arrivato finalmente- sorrise Izuku
-Già- ridacchiò, -Ogni giorno ti vedo sempre migliorato-
-Devo dirlo, non mi aspettavo questo tipo di livello qui, sei sorprendente- lo elogiò sincero Endeavour
-Gra... grazie signor Endeavour- si girò verso gli accompagnatori di Hawks
-Mi hai sorpreso davvero, io sono Shoto- intervenne quest’ultimo
-Sei uno dei migliori ex studenti della Yuei giusto?- Gli sorrise studiandolo
-Indovinato, anche se ero arrivato secondo- divertito, -Se parliamo, invece, del primo posto allora è tutto suo- indicando il compagno biondo cenere
-Da...- si bloccò nel vedere Katsuki e senza volerlo disse: -Kacchan?-
-Ehi nerd- mezzo sorriso nostalgico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice:
 
Che ne pensate? Sì lo so che HawksxIzuku non esiste e che le mie storie come questa è una BakuDeku, ma tranquilli è solo l’inizio se volete; se avete voglia di scoprire di più di Izuku spia e Katsuki Hero lasciate un commento e più recensioni avrò, più avrò possibilità di continuare ^_^ a presto!
  
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