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Autore: lmpaoli94    23/02/2023    0 recensioni
Rimasta sola dinanzi ad uno specchio sbiadito mentre le lacrime sgorgano su quel viso distrutto dal dolore, la vita di Anastasia sembra destinata ad una fine malevola mentre suo marito Jack la tratta come una schiava e la maltratta sotto i segni di un matrimonio mescolato al sangue.
Nessuna ribellione e nessuna voglia di rivalsa spingeranno quella donna lontano dalla perfidia di quell'uomo e da una madre che non ha mai avuto rispetto e desiderio di una vita scritta nel feroce presente di un destino già scritto.
Solo una notte diversa e un futuro incerto di un sentimento che non aveva mai provato prima, spingeranno la povera Anastasia a fuggire da quel luogo diventato la sua stessa prigione di vita.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anastasia Steele, Christian Grey, Jack Hyde
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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< Un tale sgarbo non sarà ammesso! >
La rabbia della Duchessa Adams nei confronti del Conte Grey e del sangue del suo sangue, si scaraventò contro quel poco di ingiustizia che la sua mente riaffiorava.
< Nessuno può portarmi via quello che è mio! È giunto il momento che il Conte paghi per le sue malefatte! >
Jack Hyde, dal canto suo, non sapeva ancora come si sarebbe potuto comportare.
Egli non conosceva il Conte Grey, sottolineandolo come un misero ribelle di una casata che in Svizzera veniva rispettata.
Ma tale supremazia nel Castello di Coppett era troppo, persino per un uomo come lui.
< Dobbiamo agire alla svelta duchessa, questo è certo... Ma come possiamo farlo con in mezzo quell'uomo? Soprattutto se c'è anche sua figlia in mezzo. Le sue intenzioni sono molto chiare e non sarà assolutamente facile fare in modo di riportarla a casa. >
< Conte Hyde, io non passerò sopra questa insolenza. Nessuno può essere padrone in casa mia, né tanto meno mia figlia. Quel Grey pagherà per tutto quello che ha fatto, a costo di ucciderlo con le mie mani. >
< Ucciderlo va più che bene Duchessa, ma sua figlia? Che ne sarà di lei? Se per qualche strana situazione dovesse rischiare la vita, il nostro patto sarà nullo per sempre. >
Indignata dalle parole del conte Hyde, la duchessa Adams sguainò la sua spada ferendo lievemente l'uomo.
< Ma è forse impazzita?!b >
< Non lascerò che nemmeno lei usi questo tono di riverenza. La sua amicizia è legata con un patto è vero, ma la sua irriverenza la spinge solo per i suoi affari. Se in tutti questi anni sono sopravvissuta, non è certo grazie a lei. >
< Ah, davvero? >
< Certo. Questo castello e il nome della mia casata dopo la morte di mio marito è sempre riuscita ad andare avanti nonostante chi davvero voleva affossarci. E non permetterò nemmeno adesso che un uomo senza onore come lei Conte, possa adempiere a tale diritto. >
< Duchessa, lei non sa cosa sta dicendo. >
< Oh, io invece lo credo bene. >
Combattendo e sguainando la sua spada, il Conte Hyde non avrebbe mai creduto di doversi difendere.
La sua ferita al braccio non gli faceva molto male, ma l'irruenza della sua sfidante prese il sopravvento.
< O lei è con me o contro di me. Le sue parole irrispettose mi hanno fatto capire che non ci si può fidare di nessuno. >
< Duchessa, cerchi di ragionare. >
< Non posso ragionare con una figlia lontano da questo castello in attesa che possa sopprimere la sua casata e tutto il suo passato. Non posso permetterlo! >
La furia della duchessa era implacabile e nemmeno un bravo spadaccino come Jack Hyde poteva fermarla.
Scaraventato a terra, l'uomo non tentò nemmeno di rialzarsi, troppo ferito nell'orgoglio.
< Uccidermi la farà sentire meglio, Duchessa? >
La sua pena non farà alcuna breccia, Conte. La vostra inutilità non riuscirà a fermarmi per nessun motivo. >
Il Conte non tentò nemmeno di ribellarsi, prendendo la punta della spada della duchessa e infilzandosi dritto al cuore come segno di arresa mentre la vecchia duchessa si ritrovò ancora da sola mediante un passato tornato ad essere presente.
“Io da sola ricostruirò la mia casata. Con o senza mia figlia.”

 

 

Castello Grey

 

Giunta nella dimora di un cavaliere così splendente che rifletteva tutta la sua perfezione, la giovane Anastasia non si era mai sentita così felice prima di allora.
Vedere tutto quel verde e il sole che faceva capolino ad una giornata perfetta, spingevano la dolce duchessa a riscoprire la voglia di vivere.
Christian, dal canto suo, fece di tutto per far sentire la sua nuova ospite, ovvero la sua nuova amata, come se fosse a casa sua.
< Tutto ciò è bellissimo, Christian. Non avrei mai creduto che tutto ciò sarebbe stato possibile. >
< Per me l'impossibile non esiste e vederla lontano da sua madre non può far altro che compiacermi. >
< Adesso lasciamo perdere le nostre distanze e diamoci del tu, Christian. >
< Come vuoi tu, Anastasia. >
La giovane donna non perse tempo nel cadere tra le braccia del giovane Conte, evitando di vedere tutti gli appartamenti e i giardini che il castello poteva offrire.
Voleva rimanere in compagnia del suo amato, senza pensare a niente.
Ormai sua madre e Jack Hyde erano un lontano ricordo.
Un ricordo che sarebbe stato per sempre offuscato.
< Io ti amo, Anastasia Steele. Ti ho sempre amato dal primo momento che ho messo gli occhi su di te. Un incontro che non potrò mai dimenticare. >
Tale amore venne sancito da momenti intimi che la giovane donna voleva solo scambiare con lui.
Ma mentre il giorno stava facendo spazio alla notte, la stanchezza della donna si stava facendo sentire.
< Siamo sempre rimasti rinchiusi qua dentro Ana, dimenticandoci di cenare > fece Christian rivestendosi.
< Ma io non avevo per niente fame. Mi sei bastato tu, Christian. >
< Ti ringrazio, Ana. Ma non è rispettoso. Fortunatamente i miei genitori vengono solo domani per conoscerti. >
< Quindi abbiamo molto più tempo per noi. >
< Certo... Non so che ore siano, ma che ne dici di scendere la piano di sotto? Vorrei farti vedere alcune stanze del castello davvero bellissime. >
< Magari più tardi > replicò Anastasia con tono sensuale < Ho ancora voglia di te. >
Nel corso degli anni, Anastasia era sempre rimasta da sola.
Una solitudine che l'aveva per sempre mutata in una donna depressa e stanca di vivere che non avrebbe mai voluto essere.
La compagnia di Christian l'aveva fatta rinascere una volta per tutte in mezzo a quell'ardore e a quell'amore che non aveva mai conosciuto.
Ma l'avvento misterioso di un individuo mascherato, ruppe quel momento romantico e pieno d'amore, lasciando spazio allo spavento.
< Chi è lei? Come osa entrare nelle mie stanze frantumando la finestra? >
L'individuo misterioso non ci mise molto tempo a rivelarsi.
La sua cattiveria andava ben oltre il suo nascondiglio.
Nascondiglio che avrebbe fatto spazio alla vendetta di una donna a cui era stato sottratto di tutto, anche la carta della figlia.
< Madre, chje cosa sta facendo? >
< Sono venuta a riportarti nel posto in cui meriti, Anastasia. Questo posto non ti appartiene minimamente. >
< Se ne vada alla svelta! Ora! >
Le grida di Christian on sortirono alcun effetto contro quella donna vogliosa di rivalsa.
Lei attendeva solo la figlia. Una figlia che gli aveva disobbedito per troppo tempo.
< Madre, non complichi la situazione. Castello Coppett non è più casa mia. Io adesso appartengo ai Grey. >
< Ha sentito signora? >
< Io non permetto che tu rinneghi il tuo passato. Vuoi forse distruggermi? >
< E' lei che si sta distruggendo da sola, madre. Solamente che non riuscite a capirlo. >
< Come osi parlarmi in questo modo?! Se tu non verrai con mke, ti trascinerò con la forza. Anche a costo di ucciderti. >
Sentendo quelle parole, Christian non poté rimanere inerme.
Doveva difendere la sua amata e l'unico modo che conosceva era quello di eliminare il problema di sua madre una volta per tutte.
Ma la donna sapeva difendersi molto bene mentre l'orrore di una fine tragica si stava impadronendo di Anastasia.
< Christian, basta combattere! Dobbiamo fuggire alla svelta! >
< Non me ne vado di qui sapendo che tua madre potrebbe rovinarti la tua esistenza quando vuole. Dobbiamo porre fine a tutto questo. >
Ma Christian non conosceva quella donna.
Carla Adams sarebbe arrivata a tutto pur di riprendere sua figlia.
Uccidere quell'uomo era il suo solo unico pensiero, mentre la credenza di non poter essere felice si addentrò dentro la mente di Anastasia.
Venendo ferito a causa di vari colpi brutali e veloci, Christian si ritrovò improvvisamente disarmato.
Il giovane Conte non si sarebbe mai arreso e avrebbe difeso il suo castello e la sua amata anche a costo di morire.
< Madre! Si fermi! >
< Hai firmato la tua condanna a morte, Anastasia. Non c'è altro che io possa aggiungere! >
Prima che Carla potesse colpire il giovane Conte, costui trovò le poche forse necessarie facendo cadere un candelabro nella sua stanza scatenando un incendio che circondò la povera duchessa.
< Questi suoi espedienti non gli serviranno a niente, Conte! >
Ma ormai la donna era intrappola.
Intrappolata dalle fiamme che la stavano bruciando ardentemente.
Anastasia e Christian non potevano rimanere a godersi tale scena macabra mentre il fumo si stava avvampando velocemente come il fuoco.
Anastasia si limitò a fissare quei pochi secondi il corpo di sua madre prendere fuoco come se la sua punizione di essere gettata nell'inferno fosse giunta prima del dovuto.
L'incendio fu solamente domato alcune ore più tardi mentre della stanza del povero Conte non rimaneva che un cumulo di macerie.
Anastasia si sentiva ancora spaventata da quel cumulo di accadimenti, ma sentirsi tra le braccia del suo amato, non potevano far altro che rincuorarla.
< Adesso Ana avremmo un futuro solo io e te. E nessuno ci potrà mai fermare. >
La leggenda di un amore macchiato dalle fiamme dell'inferno, non è riuscito a cancellare quel presente e il nuovo inizio di una coppia felice, sarebbe stato il preambolo di una felicità raccontata solo dai ricordi di famiglia.

   
 
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